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Un museo da non perdere

Tradotto da flag-it Noemi Conditi — 4 anni fa

Testo originale di flag-ro Șchiopu Monica

Per la mia crescita personale e per quella della mia vena artistica, ho bisogno di vedere, conoscere e sperimentare quante più creazioni possibili.

Il mio Erasmus a Saarbrucken mi ha dato la possibilità di raggiungere molto facilmente diversi centri culturali e artistici. Parigi, una delle grandi città in cui sono stata, si è rivelata un incredibile fonte di arte e cultura, distante soltanto 5 ore di Flixbus da dove stavo io. Ci sono anche treni che vi arrivano più velocemente, ma solitamente costano di più.

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Tra tutti i musei che ho visitato a Parigi, una delle tappe obbligatorie è stato il Museo d’Orsay, che è stato sulla mia lista delle cose da vedere per moltissimo tempo, precisamente da quando ho iniziato a studiare storia dell'arte, pittura e fotografia. E' verissimo che per quanto uno possa studiare le cose attraverso le fotografie e sui libri oppure con internet, vedere dal vivo le pitture, le sculture e gli edifici è tutta un'altra cosa.

Una stazione ferroviaria trasformata in un museo d'arte

L'edificio del museo è esso stesso un pezzo di architettura da scoprire e ammirare.

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Originariamente, l'edificio era una stazione ferroviaria, inaugurata nel 1900 e che permetteva ai viaggiatori che venivano dal sud-ovest della Francia di raggiungere la capitale. Tuttavia, lentamente, a causa della modernizzazione dei treni, la stazione venne abbandonata e nel 1977 il governo francese decise di trasformarla in un museo. Quindi, nel 1986 prese vita il Museo d'Orsay. (Queste informazioni le ho lette sulla mappa e la brochure del museo. )

Quando sono entrata nella parte principale del museo, sono rimasta affascinata dalla sua grandezza e da come i dettagli architettonici fossero stati meravigliosamente conservati, specialmente l'ampio tetto semicircolare. Tutto sembrava nuovo, come se i lavori per la sua costruzione fossero stati ultimati il giorno prima.

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Dove si trova, quanto costa e gli orari di apertura

Il museo si trova sulla riva sinistra della Senna in "Rue de Lille". Se visitate questa zona, troverete sull'altra riva del fiume Piazza della Concordia e il Giardino delle Tuileries: qui si trovano due importanti musei, il Museo dell'Orangerie e la Galleria Nazionale dello Jeu de Paume. Le due stazioni della metropolitana che si trovano nelle vicinanze si chiamano "Assemblee Nationale" e "Solferino".

Se sei uno studente o hai meno di 26 anni, l'ingresso è gratuito. Altrimenti, il prezzo pieno di un biglietto è di 14 euro. (Un po' costoso, secondo me, ma ne vale la pena!)

Non ho dovuto fare la fila per comprare un biglietto: ho solo mostrato la mia carta d'identità e mi hanno fatta entrare.

Attenzione: il museo è chiuso il lunedì, ma aperto il resto della settimana dalle 9.30 alle 18.00 e il giovedì si può visitare fino alle 21.45.

Cosa c'è da vedere?

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Sui muri del museo sono esposti dipinti o disegni di vari artisti famosi che hanno contribuito allo sviluppo del modernismo. Sono rappresentanti di movimenti artistici significativi come il Realismo, l'Impressionismo, il Postimpressionismo, il Neoimpressionismo, il Simbolismo.

Questo museo può piacere a tutti?

Per quanto riguarda le opere d'arte, posso dire che il Museo d'Orsay ospita una grande varietà di creazioni.

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Qui ho visto dipinti, sculture, fotografie, disegni datati a partire dalla metà dell'Ottocento fino all'inizio del Novecento, più precisamente all'anno 1914 che segna l'inizio della Prima guerra mondiale e il passaggio alla seconda Repubblica francese.

Nei 5 piani del museo, credo che ogni visitatore possa godere almeno di alcune tra le tante opere esposte.

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Il piano 0 si apre con la "Allee Centrale des sculptures" dalla quale si può andare a sinistra o a destra per entrare nelle diverse gallerie, sale e mostre temporanee. Poiché il soffitto è in vetro, questo bivio iniziale ha un'atmosfera molto luminosa e limpida, che lo fa sembrare infinito. Così, ai visitatori viene dato uno spazio ampio per osservare le sculture o per riposare su una delle tante panchine.

Su questo piano ho visto dipinti appartenenti a pittori famosi come Cezanne, Monet, Manet, Daumier, Millet, Toulouse-Lautrec o Courbet, i cui enormi dipinti come "Burial at Ornans" o "Painter's studio" hanno impressionato non solo me, ma anche le persone intorno a me.

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Nella "Alle Centrale" ci sono sculture del periodo tra il 1850 e il 1880.

Henri de Touluose Lautrec con il suo "The bed" or "Il letto" in italiano mi ha catturata per molto tempo, per la sua incredibile bellezza e il modo magistrale con cui è stato dipinto, per i colori, la trama delle pennellate, le figure, l'atmosfera e il soggetto. L'immagine mi ha dato una sensazione di calore ed è stata come una lezione di pittura e di composizione dell'immagine.

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Al secondo piano, ho trovato quello che volevo vedere più di tutto: i dipinti di Vincent van Gogh e Paul Gauguin.

Ci sono due sale dedicate alle loro opere, la 57 e la 58.

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Sono rimasta qui molto tempo, anche se nella stanza di Van Gogh c'erano tante persone che fotografavano i suoi quadri, soprattutto i suoi famosi "Autoportrait", che sono diventati la copertina del film "Loving Vincent".

Volevo guardare attentamente e da vicino le pennellate e i bei dettagli, ma era davvero impossibile: la gente non prestava attenzione al dipinto, ma voleva solo scattare una foto o farsi un selfie con l'autoritratto di Van Gogh e il loro comportamento mi faceva arrabbiare moltissimo.

Per fortuna, la maggior parte di loro si concentravano su questo dipinto, così ho potuto guardare molto meglio gli altri.

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"La chiesa di Auvers" è uno dei miei dipinti preferiti di Vincent e qui ho avuto la possibilità di vederlo da vicino in tutti i suoi dettagli e la sua bellezza. Il lavoro con il pennello che ha fatto Van Gogh è impressionante: fa comprendere tutti i suoi movimenti fino a che non ti fa entrare nel suo mondo e nei suoi sentimenti.

Dopo i dipinti di Vincent, le opere di Paul Gauguin mi hanno portata in un altro tipo di mondo, quello che lui ha scoperto viaggiando nelle isole del Pacifico: una delle sue opere, infatti, si chiama Tahiti.

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Le sue opere raccolgono l'atmosfera di un luogo misterioso, poco sconosciuto nella sua epoca. L'immagine trasporta in luoghi tropicali, pieni di forme colorate diverse, che raffigurano le persone e la natura.

L'ultimo piano del museo ospita opere dell'Impressionismo e del Neoimpressionismo. Tra gli artisti le cui opere sono esposte qui ho trovato Cezann, Degas, Manet, Monet, Monet, Signac, Pissaro, Renoir, Sisley, Seurat e Signac.

Per il mio personale gusto, i dipinti più suggestivi in questa zona sono quelli di Monet, Renoir, Manet e, naturalmente, Edgar Degas.

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La serie di Monet della Cattedrale di Rouen mi è sembrata una lezione sull'armonia dei colori e il quadro raffigurante la stazione di Saint Lazare mi ha ricordato il mio primo giorno a Parigi, quando sono arrivata alla stessa stazione, ma in un altro periodo.

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I colori e le pennellate di Renoir sono sicuramente delicati e fanno sembrare le figure di porcellana. Sapevo di questa sua caratteristica anche prima, ma vedere i dipinti dal vivo mi ha convinto ancora di più.

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Il manifesto o il dipinto simbolo di Manet è “Le déjeuner sur l’herbe” e mi ha colpita molto perchè non sapevo o comunque avevo dimenticato che è realizzato in scala 1:1.

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Con questo lavoro, Manet inizia l'epoca moderna della pittura, fungendo da ponte tra il Realismo e l'Impressionismo, per il modo in cui il soggetto è rappresentato.

La scena sembra una situazione ordinaria con due donne e due uomini che fanno un picnic. Poi però si nota che una delle due donne è nuda. È vero che i nudi femminili sono rappresentati spesso nel corso della storia dell'arte, ma per lo più si trattava di figure mitologiche o allegorie: questa opera ha creato quindi scompiglio in quell'epoca, perché la donna è una persona comune.

Le ballerine di Edgar Degas sono invece dinamiche e piene di vita. Le si possono ammirare sulla superficie piana di un dipinto o ci si può muovere e guardarle nelle sculture, da ogni angolazione.

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Qualsiasi modo scegliate per ammirarle, le ballerine vi coinvolgeranno per il loro movimento. Di solito faccio più attenzione ai dipinti, ma questa volta la scultura di Degas mi ha attratto di più e credo che sia successo perché erano lì per raccontarmi le loro storie attraverso danza. Anche se sembrano essere state colte in un istante, grazie alla capacità di Degas di plasmare e creare le figure umane nel modo più naturale possibile, lo spettatore può immaginare i successivi passi delle ballerine.

L'ultimo piano offre anche una bella vista panoramica su Parigi: si può vedere la Senna, Piazza della Concordia e i Giardini delle Tuileries.

Qui, un'altra attrazione molto importante è l'enorme orologio, bellissimo, attraverso il quale si può vedere il paesaggio che ho appena descritto sopra.

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Parlando di orologi, ho dimenticato di dire che se siete al piano 0 su "Alles des Sculptures" i vostri occhi saranno catturati molto facilmente da un grande orologio d'oro.

E' così famoso perchè risale al XIX secolo ed è stato realizzato in legno ricoperto in seguito di oro.

A chi consiglio questo museo?

Andare in giro per il Museo d'Orsay è stata un'intensa lezione di storia dell'arte sui cambiamenti più significativi avvenuti nelle manifestazioni artistiche del XIX secolo e all'inizio del successivo, il XX.

Se siete appassionati degli albori dell'arte moderna e soprattutto dell'Impressionismo e del Neoimpressionismo francese, il Museo d'Orsay è il luogo adatto per voi!

Allo stesso tempo, se non sapete nulla di arte, o forse avete appena iniziato il vostro viaggio in questo mondo, visitare il museo è un inizio piacevole e assolutamente utile.

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