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59 Rivoli


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Al 59 Rivoli

Pubblicato da flag-it Chiara Buscemi — 5 anni fa

C’è chi dice “Voglio vivere al 59 Rivoli!”

Le realtà autogestite collegate al mondo dell’arte e della cultura, per nostra fortuna, non sono una novità. Spesso infatti, passeggiando per le vie principali di una città o perdendosi nelle sue periferie finiamo col trovare luoghi che ci catturano e ci fanno scoprire i lati più segreti dell’arte.

Parigi poteva essere da meno? Ovviamente no, ed è così che nella capitale francese spicca senza dubbio il 59 Rivoli, un’isola magica impossessatasi di uno storico palazzo in uno dei quartieri più belli della realtà parigina. Sei piani che, occupati abusivamente dal 1999 da un trio di artisti poi diventato un collettivo, contribuiscono a portare avanti un’idea diversa di vivere l’arte a Parigi.

Dove si trova?

A due passi dall’Hotel de Ville e da Châtelet, il 59 Rivoli si trova lungo una delle strade più trafficate, affollate e conosciute nel cuore di Parigi e, all’interno delle sue mura “Haussmaniane”, accoglie più di 30 artisti in residenza.

Una prima impressione.

Se per caso ci si trova a passare di lì e non si è a conoscenza della presenza di questo luogo, sicuramente questo non passerà inosservato. Dall’esterno si nota subito la differenza tra gli altri edifici e quello del 59 Rivoli, marcato dalla presenza in facciata di installazioni che si estendono su tutta l’altezza dell’edificio e che cambiano annualmente. Una porta color oro dai battenti colorati cattura lo sguardo e ci si chiede cosa ci sarà all’interno visto l’ingresso così stravagante. È così che ho scoperto questo luogo. 

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Arrivati lì, varcata la soglia, dietro un piccolo e modesto bancone da reception rosso troverete qualcuno ad accogliervi. Alcuni sono più stravaganti, altri un po’ meno. Un giorno, entrando, la ragazza dietro al bancone disse: “oh, ciao! Vi stavamo aspettando!”. Originale, no?

Ma ecco cosa succede di solito. Si entra e la persona addetta all’accoglienza vi farà la fatidica domanda di rito “Ma voi lo conoscete il 59 Rivoli? Sapete cosa succede al suo interno?” e così, in base alla vostra risposta, vi verrà raccontata la sua storia passata, presente e futura oppure no. La prima volta io, ovviamente risposi di no ed ecco come questo ragazzo ci presentò quel luogo. Tra l’altro, proprio in quel momento qualcuno suonava il pianoforte (chiunque può farlo) che si trova accanto alle scale per salire ai vari piani.

Un po’ di storia

Ed ecco cosa ci venne raccontato.

Era il 1° novembre 1999, quando Gaspard, Kalex e Bruno (disse anche i cognomi ma mentirei se vi dicessi che me li ricordo ancora) entrarono al 59 rue de Rivoli a Parigi scassinandone la porta.

Si trattava di un gigantesco edificio haussmanniano abbandonato già da ben otto anni da una banca francese e dalle autorità pubbliche. A quel tempo, la banca fallì e le sue attività furono liquidate (tra cui duecento edifici vuoti a Parigi).

Pochi giorni dopo l’occupazione, una dozzina di artisti contattati dal trio, arrivano per occupare l'edificio, vivere e installare i loro laboratori. E fu così che nacque ufficialmente il 59 Rivoli!

Ma non tutto fu rose e fiori. Infatti, dopo aver accolto un numero impressionante di visitatori nel suo primo anno di attività, la minaccia di espulsione incombeva sugli artisti. E così, un anno dopo, su ordine del tribunale, gli artisti sono costretti a lasciare i locali e hanno quindi 8 mesi per evacuare l'edificio.

Gli occupanti però aprono le loro porte al pubblico (si trattava di una questione di principio, essendo un’ex banca) e la prefettura di Parigi decreta che preferisce aspettare che le elezioni comunali prendano una decisione in merito all'apertura ufficiale o alla chiusura definitiva del luogo.

Passa un altro anno, arrivano le elezioni comunali e il nuovo sindaco eletto si impegna a comprare l'edificio. Si stipula un accordo che ha oggi molte ripercussioni e non mancano mai i battibecchi tra occupanti e amministrazione.

Soltanto dopo diversi anni di lavoro, la riapertura ufficiale del 59 Rivoli arriva nel 2009. Questa data sancisce la definitiva legittimazione della presenza di artisti, incoraggia lo slancio creativo che portano e segna la sostenibilità di un progetto che è diventato realtà. L'idea: ospitare, in un luogo alternativo, uno sciame di trenta artisti con i propri laboratori e mostre.

Abbiamo perso un po’ di tempo lì al piano terra adesso che ci penso meglio. Ma francamente è una storia che vale la pena di ascoltare se c’è qualcuno che dimostra di avere tanta passione nel raccontarla!

Per concludere ci spiegò come funziona oggi il 59 Rivoli e come si articolano i vari ambienti.

Superato l’ingresso…

Si vede subito una rampa di scala. È una scala in vecchio stile fine Ottocento, corrimano in ferro battuto e scalini in legno. Il vano scala collega in totale sei piani e ad ogni piano, dal pianerottolo, si accede ai diversi ateliers degli artisti. 

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Tutto è interamente colorato, ovunque voi guardiate. In basso, a destra, in alto! Le pareti delle scale, gli scalini, il sotto rampa, tutto è decorato dagli artisti (del posto o di passaggio) e ad ogni piano cambia il tipo di disegno, stile o decorazione.

Piano piano che si sale aumenta anche la luce naturale che filtra da un lucernario in alto. La sensazione è molto piacevole. Sul primo pianerottolo troverete anche un grande libro sul quale potrete lasciare il vostro segno: opinioni, dediche, disegni, tutto ciò che vi pare.

Entriamo negli ateliers.

La cosa che più mi piace di questo luogo è la possibilità di vedere gli artisti all’opera e che c’è sempre qualcuno di loro che è capace di sorprenderti con installazioni temporanee. Al 59 Rivoli trovi di tutto: dipinti, collage, istallazioni (vi ho già parlato delle baguette?), sculture e pure chi ti legge il futuro in cambio di un pezzo di carta contenente i tuoi sogni più nascosti e le tue paure più segrete (a quanto mi ha detto il pupazzo della verità presto vi dominerò tutti)!

Ho visto tanti artisti passare da quegli spazi, alcuni partono e altri li rimpiazzano. Accedendo ai vari piani vedrete un mondo aprirsi dinanzi ai vostri occhi: gente con le mani sporche di colori, macchie sulle pareti e per terra e poi sentirete odori di vernice e rumori tipici di un atelier. Tutto questo più le opere già terminate degli artisti che vengono mostrate proprio lì. Un gran mix di cose tutte insieme come non si è abituati a vederle in un museo. 

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In contatto con gli artisti.

La particolarità delle mostre e dei suoi ateliers sta nella stravagante eterogeneità dei suoi artisti che restano nelle loro residenze (tra qualche riga ve ne parlerò meglio) durante gli orari di apertura permettendo al visitatore di poter entrare in stretto contatto con loro. Si, perché qui troverete l’artista, la sua attrezzatura e l’opera finale, una sorta di pacchetto completo che non vi precluderà nulla come invece accade altrove.

Quindi ogni artista espone le proprie opere nella maniera che più preferisce, in base al loro significato, alla luce, al flusso di persone o alle angolazioni che permettono un’inquadratura speciale non appena si entrerà nel suo atelier. 

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Ho visto tante opere al 59 Rivoli, alcune sono davvero molto belle, alcune meno e altre più… stravaganti! E potete acquistarle anche. I prezzi sono tra i più vari, dai 10 ai 1000 o addirittura 2000€ e penso che si possa salire ancora in base alle opere.

Residenze per tutti!

Il 59 Rivoli ospita 30 studi/ateliers di artisti, meglio conosciuti come “residenze”. Soltanto quindici di queste sono assegnate in modo permanente.

Ah! Se sei un artista o più semplicemente un tipo che dipinge vecchie baguette coi vermi e vuoi rivenderle a 200€ (sì, anche questa è arte signori miei) puoi richiedere una residenza anche tu e mettere in mostra i tuoi lavori in una delle 15 residenze temporanee per le prossime 2 settimane. 

Al 59 Rivoli

(In foto, le famose baguette citate e non solo)

Come fare?

Semplice, ti basta accedere al modulo di registrazione online presente sul sito ufficiale del 59 Rivoli e procurarti un paio di pezzi di pane andati a male.

Quando visitarlo

Il 59 Rivoli è aperto al pubblico tutti i giorni dalle 13:00 alle 20:00 ad eccezione del lunedì che è l’unico giorno di chiusura.

Io vi consiglio di andare nel pomeriggio, magari non troppo tardi. Dopo pranzo credo sia l’orario ideale, non c’è troppa gente e la visita è molto più piacevole.

Quanto costa l’ingresso?

Il 59 Rivoli è completamente gratuito! Potete entrare, girare, guardare tutto e non vi sarà chiesto un centesimo se non per acquistare le opere degli artisti. Ma che sia chiaro, nessuno vi chiederà di comprare e soprattutto nessuno insisterà perché voi lo facciate. Si tratta di gente comunque professionale, cordiale e soprattutto alla mano.

Oltre alle mostre c’è di più.

Non c’è arte senza musica, giusto?

Quindi perché non godere anche di un po’ di musica dal vivo durante la visita?

Al piano terra c’è una sala un po’ più nascosta che però si apre sulla strada tramite una grande vetrina. Dall’esterno a me sembrò un negozio solo che, avvicinandomi, vidi un complesso musicale che stava suonando allegramente. Non potevo crederci perché già conoscevo il 59 Rivoli ma non avevo mai notato quella sala. “C’erano dei lavori in corso” mi dissero ed ecco svelato il motivo.

Soprattutto nel fine settimana la lista di eventi è piena zeppa di musica, animando ancora di più un luogo già speciale di suo. Volete ascoltare jazz, pop, indie francese, o baguette? Non vi resta che controllare il calendario dei concerti e sicuramente riuscirete a saziare il vostro desiderio di ascoltare buona musica dal vivo. Le informazioni dei vari eventi si trovano molto facilmente sul loro sito internet. È sempre aggiornato su tutto ciò che succede.

Come raggiungerlo.

Consiglio: fatevi una bella passeggiata. Si trova al centro della città, a pochi passi dai posti più visitati e conosciuti, dall’Hotel de Ville (il Municipio), dalla Torre Saint-Jacques, dal famoso quartiere Saint-Michel e da Notre Dame, dal Centro Pompidou, non molto lontano dal Museo del Louvre. Insomma centralissimo.

Se però volete recarvi lì con i mezzi, beh, potete prendere la M11 o la M1 sino a Hotel de Ville, oppure prendere una delle tante linee che portano sino a Chatelet (snodo principale di Parigi) e cercare l’uscita “Place du Chatelet” (a mio avviso, la più vicina) oppure in bus. Non li elenco tutti perché sono davvero tanti quelli che passano per quella strada o per la sua parallela, sarebbe una lista infinita!

Scaricate l’App RATP se volete muovermi bene a Parigi e raggiungerete il 59 Rivoli o qualunque altro posto di Parigi senza problemi!

P.s. Ragazzi, se siete a Parigi non potete non vivere la realtà di un museo polivalente come questo in costante movimento, in costante evoluzione e soprattutto sempre accessibile gratuitamente.

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