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Fuga al Ticino

Pubblicato da flag-it CHIARA GARBAGNATI — 6 anni fa

Quando le vacanze, quelle vere, quelle per cui definitivamente stacchi la spina e te ne vai minimo a tanta o poca di distanza per qualche giorno, lontano dalla routine,  tardano ad arrivare, bisogna ricorrere a delle soluzioni alternative. Fughe improvvisate, quando il grigiore della provincia milanese fuso all’afa della metropoli cosmopolita rappresentano un tedio non indifferente, sono l’unica cosa che vi rimane. Le piscine comunali sono più un problema che una soluzione alla situazione, considerando gruppi numerosissimi di bambini di centri estivi o oratori, spazi mediocremente organizzati e scompensi di temperatura tra spazi interni, esterni e le differenti vasche. Allo stesso modo i centri commerciali non possono essere una riserva per sempre, sia per l’eventualità di bruciarsi i risparmi personali e sia perchè il giro di persone che vi accompagneranno finirà prima o poi. Con ciò si spiega la mia fuga al Ticino, un affluente del Fiume Po, presso Turbigo, sul confine tra Lombardia e Piemonte. Non avendo mai fatto un bagno in un lago oppure in un fiume, per me è stata un’assoluta novità, dato che sono solo stata al mare e laghi e fiumi hanno sempre costituito un soggetto piacevole da guardare o immortalare, e non un qualcosa con cui effettivamente interagire o vedere come soluzione alternativa alle solite zone balneari. Tutte e due le ambientazioni, a seconda della località, possono presentarsi in maniera diversa, dall’essere facilmente praticabili a piedi, con attrezzature sulla riva, fino al paesaggio più selvaggio. Nel mio caso è stato proprio quest’ultimo scenario a caratterizzare la mia avventura.

Trattasi di un vero e proprio parco, con sentieri tortuosi e meno in mezzo alla natura più brada, pertanto non è una buona idea presentarsi in ciabatte come ha fatto ieri la sottoscritta, in quanto non proprio adatte per escursioni, impegnative e meno che siano.

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Tra le altre raccomandazioni che potrei darvi è quello di fare attenzione ad alcune piante selvatiche perchè potrebbero procurare un effetto urticante. Ulteriore scocciatura può essere la significativa presenza di insetti ovunque, che potrebbero assalirvi in qualunque momento: formiche, scolopendre, moscerini e compagnia cantante. Quindi armatevi di tanta pazienza, se li odiate o non veniteci, se avete una fobia incontrollabile.

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Il luogo in linea generale è molto tranquillo, frequentato da grandi e piccini, ci si sdraia direttamente su dei grossi sassi e si sfruttano gli alberi come se fossero degli appendiabiti, l’unica accortezza che raccomando è osservare attentamente i rami prima di metterci su qualcosa, onde evitare di trovarvi brutte sorprese pelose e dalle tante zampine tra le maniche. C’è chi si attrezza a dovere con ombrelloni e sdraio, oltre ad ogni sorta di passatempo possibile, tra carte ed enigmistiche, poi ci sono io che mi stufo pure di avere due asciugamani in borsa, perchè detesto essere ingombrante. L’acqua è davvero rinfrescante e pulita, ma immergetevi con cautela e tenetevi ben saldi ai sassi per non essere portati via dalla forte corrente, la quale d’altro canto, crea un meraviglioso effetto idromassaggio. Nelle zone in cui l’acqua scorre in maniera incontrollata e troppo veloce, è severamente vietato immergersi o accedervi. Il fondo è molto basso, quindi scacciate dalla testa la possibilità di fare gare di tuffi o nuotate, e nella parte più a riva è presente questa sorta di organismo che catalogherei come "alga", di colore verde oliva, che tende a macchiare i costumi da bagno indossati, quindi evitate colori pastello o il bianco. 

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La parte temeraria, se si può definire così, non finisce qui, perchè la ciliegina sulla torta è rappresentata dal “ponte tibetano”, che taglia in due il Ticino. È un ponte molto stretto e sospeso in aria, ma comunque sicuro, considerata la presenza della spessa rete tra il corrimano e la pavimentazione. Traballa un pochino, a meno che non vi mettiate a saltare, e se soffrite di vertigini, copritevi gli occhi e non guardate mai giù, perchè può essere particolarmente spaventoso, a meno che vogliate volontariamente causarvi un attacco di panico.

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In linea generale il parco è molto grande, con ogni sorta di sentiero e atto anche a lunghe passeggiate, qualora non siate intenzionati a fare il bagno, accompagnate da indicazioni ovunque. Per quanto concerne il momento pausa o merenda, è possibile recarsi al modesto bar vicino al parcheggio, gratuito, e localizzato all’inizio del percorso. Niente di speciale, ma almeno vi da l’opportunità di non portarvi l’intera dispensa da casa e non caricarvi come un mulo da soma.

A Turbigo, oltre al Ticino, non c’è niente di particolare, tranne qualche chiesa o qualche  ma questo singolo elemento fa valere la pena di mettersi in viaggio in macchina per passare un po’ di tempo facendo un’esperienza diversa.

Angolo avvertenze!:

Qualora siate delicati di stomaco e vogliate dilettarvi in rinfrescanti bagni a causa della torrida stagione estiva, vi consiglio vivamente di immergervi piano piano e non bruscamente, poichè la sottoscritta è stata vittima di una congestione per via dello sbalzo continuo di temperatura. Il giorno seguente non è stato così entusiasmante, avendo passato la giornata praticamente in bagno. Non voglio addentrarmi nei dettagli, lascio tutto alla vostra immaginazione per non sentirmi in colpa nel caso di eventuali scenari disgustosi. Detto ciò, fate moltissima attenzione. Ve lo dico con il cuore in mano.

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