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Bruxelles


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La città delle 500 birre

Tradotto da flag-it Gaia Rosato — 7 anni fa

Testo originale di flag-ro Dănilă Adriana

La seconda città che ho visto in Belgio è Bruxelles, sede dell'Unione Europea e di molte delle sue istituzioni, terra che ospita la North Atlantic Treaty Organization (OTAN) e che è considerata la capitale del paese. Così le aspettative erano alte, dopo aver letto tanto l'importanza internazionale di Bruxelles, ero molto ansiosa di vedere di cosa si trattasse tutto questo interesse. Rispetto a Liegi, la città era più pulita e più verde, se così posso dire. Nel senso che si potevano vedere più parchi e spazi più verdi. Sono arrivato alla stazione ferroviaria chiamata "Brussel Centraal" - centrale di Bruxelles e da qui il mio viaggio è iniziato.

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Appena scesi dal treno e fatto un passo fuori, si sta uscendo proprio di fronte alla stazione ferroviaria, da lì si vedrà una sorta di arco di cemento. Passato attraverso questo e tananana... La vita, l'agitazione, la gente, stand con tutto ciò che serve e che non è necessario, negozi, ristoranti a prezzi accessibili, risate e canzoni. Durante il mio soggiorno a Bruxelles ho avuto l'opportunità di arrivare esattamente nel mezzo festivalJ) (a quanto pare ho un talento ad arrivare in un luogo al momento giusto :D). Un festival dedicato agli artigiani, ai loro tavoli di vendita si potevano vedere collane, anelli, bracciali, arazzi realizzati con filo di tutti i colori, vernici e anche sculture.

Questo mercato per la vendita di lavoro manuale era situato proprio dietro l'arco che vi ho detto in precedenza. Dopo essere usciti dall'arco, si è camminato in discesa, e si arriva lì. Posizionato faccia a faccia con il mercato era / è un ristorante chiamato "La Gouffre de Brussel" (credo), c'è un grande cartello, in modo da trovarlo senza problemi. Qui si può effettivamente mangiare senza pagare tanto, come ho detto nel mio post precedente, la vita in Belgio è piuttosto costosa. Una porzione delle famose patatine fritte è tre euro, un tè dai tre ai cinque euro e i prezzi salgono a seconda della diversità del vostro ordine, ma se si ci si mantiene in un certo modo sempre con cose deliziose, si può mangiare bene per soli 10-15 euro.

Dopo aver finito di mangiare che ci si sente bene, è il momento di perdere quei carboidrati e grassi, mentre si cammina in salita, questa volta, poiché ci si sta muovendo per la "Grande Place" o "Grote Markt". Perché ha due nomi, che significano entrambi "grande piazza"? Bene, la risposta, come si può immaginare è legata al fatto che a Bruxelles si parla francese e una sorta di olandese. La lingua francese è la più utilizzata, ma presso la stazione ferroviaria o alla fermata del bus si sente tutto tradotto in tedesco, olandese e francese.

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Questa enorme piazza è circondata da case normali e ordinarie, da un altro grande monumento di architettura, il Royal House (Maison du Roi) e, ultimo, ma sicuramente non meno importante, il Municipio. Quindi, se si arriva qui, potete vedere tre posti meravigliosi in una volta, dal momento che vanno di pari passo, meravigliosamente posizionati. L'importanza della piazza è essenziale per comprendere come la città vecchia è cresciuta dal nulla, dalla polvere, al posto così ammirato che è oggi. In principio, è stato utilizzata per scopi commerciali, il popolo vendeva la sua merce e faceva affari con altre persone. Il mercato è considerato il punto di crescita economica, la scintilla che ha fatto sì che tutta la città si evolvesse, ma ciò che ha reso questo luogo famoso e ciò che gli ha dato potere era l'influenza del Municipio. Costruito tra 1401-1455, il Municipio ha trasformato la "Grand Place", ha definito i suoi limiti e ha deciso di usarla solo come spazio pubblico. Con il passare del tempo, la piazza ha attraversato molti cambiamenti architettonici. Ancora oggi è un luogo che ispira "Respect" (vi è un'iscrizione a base di cemento e dipinta di bianco che dice Respect, è situato all'inizio della piazza) e che cattura gli occhi con la sua bellezza. C'è un evento speciale che si svolge qui - il Tappeto di fiori. Ogni due anni, nel mese di agosto, c'è un "tappeto di fiori" senza fine nella Piazza del Mercato. Oltre un milione di begonie, in varie forme e colori sono distribuite su tutta la superficie del mercato. Un mare gigantesco di poesia naturale, proprio ai vostri piedi... Questo posto è parte del patrimonio dell'Unesco ed è protetto dalle sue leggi.

Come si va su e ulteriormente in città si raggiunge il "Museo degli strumenti musicali". Esso possiede una delle più grandi collezione di strumenti musicali del mondo e da quello che ho imparato lì ne ha in suo possesso più di 120. 1000 pezzi di storia della musica raccolti nel corso dei secoli. È aperto al pubblico per tutta la settimana (nei fine settimana dalle 10. 00 - 17. 00).

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Di fronte al museo c'è una grande cattedrale con un'architettura meravigliosa e una statua dedicata al Re Leopold. Infatti, a Bruxelles ci sono molte statue che rappresentano la figura dell'ex re e dei suoi seguaci, che portavano lo stesso nome. Il re Leopoldo ha avuto un ruolo importante nella trasformazione della città e per questo e per molti altri contributi la sua importanza è stata riconosciuta attraverso vari monumenti collocati in diverse zone della città.

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Se si raggiunge Bruxelles non si può andare via prima di vedere il centro. Palazzi stupefacenti che tengono tra le loro mura i segreti di regine e re. Tutti questi grandi luoghi si trovano uno accanto all'altro e da quello che io e la mia amica (questa volta, sto parlando della mia amica, Roxana che studia giornalismo a Bruxelles) mi ha detto che la famiglia reale viene ancora qui per le grandi celebrazioni e che la piazza interna e comune dei palazzi è utilizzata per l'organizzazione di eventi sociali. L'architettura e i colori che sono stati utilizzati sono impressionanti. L'atmosfera è magica, il modo in cui la luna scende sui tetti degli edifici toglie il respiro, è come se la luna potesse giocare a nascondino, essendo in grado di nascondersi dietro le alte mura.

Nessun onorabile viaggiatore può lasciare Bruxelles senza vedere il "ragazzetto che fa pipì". E che cos'è questo?

La leggenda dice che molto, molto tempo fa, un bambino ha salvato Bruxelles dalla distruzione imminente. Nel diciassettesimo secolo l'Olanda volle incendiare la città, quindi misero la dinamite nelle pareti principali, accesero la miccia e si aspettò che il "bel suono - bang" dell'esplosione. Ma, ciò che non si aspettavano era che un ragazzino che si era perso al di fuori delle mura della città, fece pipì sul fusibile e uccise il fuoco. Per questo è rimasto famoso, e viene celebrata tuttora la sua statua che si trova un po' più all'interno della città. Il monumento dedicato al suo "atto eroico" mostra un piccolo, sorridente ragazzo, che sta facendo pipì, ma invece del liquido fisico, esce dell'acqua.

Un'ultima cosa da vedere e poi si è quasi fatto. Naturalmente, sto parlando del Parlamento Europeo. Era un posto che volevo vedere poiché ne ho sentito molto parlare in TV. È famoso per il fatto che si tratta di una delle tre capitali della UE e ospita permanentemente importanti incontro tra i membri UE, rendendo così Bruxelles una città della diplomazia.

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Il giardino interno del "Parlamentarium" è grande e bello, soprattutto di notte quando tutte le luci sono accese. Nella parte posteriore, ossia come si cammina sul marciapiede interno, si raggiunge la zona delle bandiere. Tutte le bandiere UE paese vengono presentate ed esposte. Ho fatto più di una foto accanto all mia bandiera, mia cara bandiera rumena.

Dopo tutta questa lunga visita, si è parecchio assetati. Non c'è posto migliore per rinfrescarsi che il bar delle "500 birre". Bruxelles è entrato nel libro dei Record di tutti i tempi per essere il luogo che ha e serve più di 500 diversi tipi di birra. Un paradiso per tutti i bisognosi :)). Divertitevi!

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(Foto fatte dalla mia cara amica, Giorgiana Aştefanei)

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Una giornata a Bruxelles

Pubblicato da flag-it Chiara Menghetti — 5 anni fa

Decidemmo di andare a Bruxelles all’ultimo momento, uno di quei fine settimana in cui sentivamo i dover andare da qualche parte, non importava tanto dove. Partimmo quindi la mattina di una domenica di ottobre, e da Maastricht prendemmo un treno diretto a Bruxelles. 

Oltre a me facevano parte del gruppo altri quattro ragazzi, tutti italiani tranne uno che proveniva dal Canada: tra l’altro uno di loro aveva una cugina che lavorava proprio nella capitale bega, che si era offerta volentieri di farci da guida.

Dato che tutti noi avremmo avuto delle lezioni all’università il lunedì mattina, pensammo che fosse meglio trascorrere un solo giorno a Bruxelles, e dedicarci esclusivamente ad una visita dei luoghi e dei monumenti più famosi.

Ovviamente la presenza di una persona che conosceva bene il posto ci fu di enorme aiuto, perché probabilmente non saremmo mai riusciti a vedere tutto quello che vedemmo senza una guida esperta.

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In più, seppure il centro storico di Bruxelles non sia poi così esteso, eravamo tutti d’accordo sulla necessità di visitare anche il quartiere europeo, che si trova nella parte alta della città.

Fu quindi una giornata piuttosto impegnativa, in cui camminammo molto (alla fine corremmo) e ci fu ben poco tempo per rilassarci o goderci i parchi ed i dolci di Bruxelles. 

Questo comunque non significa che non gustammo nessuna delle specialità per cui Bruxelles è famosa, semplicemente ce le gustammo camminando a passo molto spedito.

 

 

Quartiere del centro di Bruxelles

Il centro storico della capitale belga fu senza alcun dubbio la zona alla quale dedicammo più tempo. Del centro storico di Bruxelles mi colpì immediatamente la grande vivacità, il clima internazionale ed il colore. Parlo di colore letteralmente, perché molti palazzi del centro sono decorati con magnifici murales, che spesso ritraggono personaggi dei fumetti. Non a cas Bruxelles è definita la “capitale del fumetto”. Esiste tra l’altro un vero e proprio percorso dei murales a fumetti, il cosiddetto Comic Book Route: si tratta di una passeggiata che si snoda fra le vie del centro della città, nelle quali si possono incontrare oltre 30 murales raffiguranti i personaggi dei fumetti più famosi (per citarne solo alcuni: Tintin, i Puffi, Lucky Luke e Albert). 

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Il nostro breve tour cominciò invece dalla piazza più famosa di Bruxelles, la Piazza Grande, o Grand Place. Essa ci colpì immediatamente per il quasi eccessivo sfarzo architettonico, per quanto riguardava sia le forme sia per i materiali utilizzati. 

La piazza infatti è interamente decorata con complesse sculture dorate, che immagino risplendano nelle giornate di sole, conferendo alla piazza un aspetto ancora più ricco e sontuoso. Purtroppo, ovviamente quel giorno pioveva, ma rimanemmo ugualmente colpiti dallo sfarzo della piazza. Nella parte sud est di Grand Place si trova il Municipio, l’edificio più importante ed antico, datato 1459. Sopra di esso svetta l’imponente torre alta 96 metri e sormontata dalla statua di San Michele. La piazza accoglie anche l’edificio che fu per anni la residenza dei monarchi, e che oggi accoglie il museo della città di Bruxelles, al cui interno sono esposti manufatti risalenti al XVI secolo. Curioso il fatto che fra i numeri 26 e 27 della piazza si trova la casa in cui visse Victor Hugo nel 1852, durante il suo esilio in Belgio.

 

Appena arrivammo a Bruxelles poi, ci rendemmo conto che locali e turisti erano ossessionati da una piccola statuetta, della quale vedevamo riproduzioni un po’ ovunque vendute come souvenir, il Manneken Pis. Si tratta di una statuina di bronzo di non più di 50 centimetri di altezza, che rappresenta un bambino nudo nell’atto di urinare dall’alto di una piccola fontana. 

La statuetta originale era in pietra, e fu scolpita nel 1388. In seguito però fu rubata, e sostituita intorno alla metà del 1600 da una versione bronzea, realizzata dall’artista belga Jerome Duquesnoy. 

Tuttavia anche nei secoli successivi il Manneken Pis fu più volte soggetto a tentativi di furto, tant’è che oggigiorno non si ha la certezza che quella che possiamo vedere sia veramente quella realizzata da Jerome Duquesnay.

Altro dettaglio buffo legato al Manneken Pis è che a partire dal 1698 gli sono stati regalati dai presidenti del governo in visita a Bruxelles, ben seicentocinquanta differenti vestiti. Questi sono oggi esposti nel già citato museo della città di Bruxelles, dove si può osservare l’abito da torero, quello in stile Elvis, insieme a molti costumi regionali tradizionali.

 Ad ogni modo esso è diventato, con la sua originalità ed irriverenza, un simbolo per la città di Bruxelles oltre che una tappa obbligatoria per ogni turista che visiti la capitale belga. 

Avendo constatato che si trovava vicino alla piazza, ci dirigemmo subito verso questa attrazione apparentemente imperdibile. Attraversammo molti vicoletti affollati, ai cui margini erano esposti waffles e dove l’odore dello zucchero a velo si mescolava a quello delle patatine fritte. Alla fine arrivammo nel punto in cui, secondo le mappe, doveva trovarsi questo famoso Manneken Pis. 

Scoppiammo immediatamente a ridere quando le vedemmo: infatti, per qualche motivo, le mappe ci avevano portato proprio di fronte allo Jeanneke Pis, che è la versione femminile del più noto Manneken Pis. 

 

A poca distanza dalla piazza, dal Manneken Pis e anche dollo Jeanneke pis si trova la Cattedrale di Bruxelles, nota anche come cattedrale di San Michele e Santa Gudula. Esso è il più importante edificio religioso del Belgio, e merita sicuramente una visita.

L’edificio fu realizzato a partire dal 1200 in stile gotico ma, grazie ad un imponente intervento di restauro attuato fra il 1983 ed il 1989, il suo stato di conservazione è ottimo. 

L’interno della cattedrale è decisamente più sobrio di come ci si potrebbe aspettare, ed in effetti anche di come dovrebbe essere: infatti ha subito saccheggi da parte dei rivoluzionari francesi e degli iconoclasti protestanti. Nonostante questo si è conservato, nella parte destra della navata centrale, un magnifico pulpito barocco in legno, risalente al 1699 insieme a porzioni delle spettacolari vetrate e le colossali statue delle colonne.

La Cappella del Santissimo Sacramento ospita al suo interno numerosi oggetti liturgici e religiosi, come tuniche, croci, sculture e calici dorati. Sempre nella cappella si sono conservate quasi perfettamente le immense vetrate del 1540.  

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Il Mont des Arts

Il mont des Arts è una zona di Bruxelles a metà strada fra il centro storico ed il quartiere europeo, che dal centro si raggiunge facilmente percorrendo una strada dritta ed in salita. Letteralmente significa “Collina delle arti”, ed è infatti collocato su un colle che domina sulla città di Bruxelles.

Il parco, che ha un’estensione di circa 13 ettari, è circondato da alcuni dei palazzi più importanti di tutta la capitale belga, fra cui il palazzo reale, il Parlamento belga e l’Ambasciata Americana. Il parco in sé è in stile neoclassico, caratterizzato da un attento rispetto delle geometrie e della simmetria. L’entrata principale del parco è collocata sul lato dove si trova l’edificio del Parlamento Belga, e attraverso un lungo viale, conduce nella parte centrale del parco, dove si trova uno splendido laghetto. 

Salendo la lunga scalinata che conduce nella parte alta del mont des arts è possibile soffermarsi in un punto panoramico dal quale si può ammirare tutto il centro di Bruxelles, con la torre del municipio che svetta sopra ai palazzi più bassi, insieme alla perfezione del giardino sottostante.

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Infine nella parte superiore del Mont des arts, si trovano anche diversi musei, come il museo degli strumenti musicali e il museo reale delle belle arti.

 

 

 

Il quartiere europeo

 

L’ultima tappa che facemmo prima di riprendere il treno per tornare a Maastricht fu il quartiere europeo. Come è noto infatti la capitale belga ospita la sede del parlamento europeo, della commissione europea e della NATO, insieme ad un gran numero di altri edifici istituzionali.

Nel nostro caso, visto il tempo limitato, riuscimmo a vedere gli edifici dell’unione esclusivamente dall’esterno. In realtà però è possibile prenotare una visita presso il centro visitatori della Station Europe. Qui delle guide o dei funzionari dell’Unione Europea conducono i turisti attraverso il Parlamentarium, l casa della storia europea, l’Emiciclo del parlamento Europeo e l’imponente edificio Caprice des Dieux, che ospita il Parlamento dell’Unione Europea. Inoltre i funzionari spiegano dettagliatamente come funzionano le istituzioni dell’UE e la loro storia.

In ogni caso, se non si ha tempo per prendere parte ad un tour guidato, è comunque possibile accedere al punto di informazioni Europe, che è aperto anche senza appuntamento.

 All’interno del quartiere trovano spazio quattro piazze: Place du Luxembourg, Place Jourdan, Place Rond-point Schuman e piazza Jean Rey. La prima è sicuramente un buon punto di partenza per visitare il quartiere: è infatti la piazza della stazione, ricca di tavoli all’aperto e ristorantini, il luogo d’incontro ideale per giovani lavoratori e studenti provenienti da tutto il mondo.

Il quartiere ospita anche numerosi musei di qualità, come il museo di scienze naturali di Bruxelles, famoso in tutto il mondo per la sua vastissima collezione di scheletri di dinosauri o il museo Wiertz, noto per i dipinti di diversi metri d’altezza realizzate dall’artista che dà il nome al museo.

Infine il quartiere europeo dà la possibilità di rilassarsi in uno dei suoi numerosi parchi. Il Parc Leopold accoglie un magnifico giardino all’inglese, con tanto di stagni e saliscendi. Il parco Cinquantenaire, invece, ospita in giardino in stile classico, con lunghi viali, prati verdissimi ed il totale rispetto della simmetria.

Dal punto di vista prettamente architettonico il quartiere europeo è caratterizzato da una mescolanza di stili molto varia ed originale. Per esempio la maison Saint Cyr è un magnifico esempio di art Decò, mentre gli edifici che ospitano le sedi delle istituzioni dell’Unione Europei sono moderni, dei veri e propri grattacieli talvolta, con le facciate interamente coperte da vetrate. Inoltre uno dei parchi che si trovano nel quartiere, Parc Leopold, ospita un patrimonio architettonico veramente unico, il quale comprende l’Edificio Eastman, che accoglie il museo della storia europea, e la magnifica biblioteca Solvey. 

 

L’atomium

L’atomium è un’opera alta oltre 100 metri, che rappresenta la cella unitaria di ferro ingrandita 165 miliardi di volte. La struttura che se ne ricava è costituita da nove sfere, tutte connesse attraverso barre di acciaio. 

L’Atomium ospita al suo interno numerose installazioni artistiche ed un ristorante che offre una spettacolare vista su tutta la città. Infatti l’atomium è collocato su una collina ad alcuni chilometri da Bruxelles.

Per raggiungerlo l’opzione migliore è prendere la metropolitana fino alla fermata Heysel, che si trova proprio ai piedi dell’Atomium. Comunque anche il breve viaggio dal centro della città è di per sé studiato per essere un’esperienza artistica: i tunnel stessi sono come parte di un museo, e le piastrelle che ne rivestono le pareti delle vere e proprie opere d’arte.

 

In conclusione Bruxelles è una di quelle città dove in teoria si potrebbero trascorrere diversi giorni senza annoiarsi. C’è arte, storia, buon cibo, non mancano le occasioni per divertirsi e tutta la città è immersa in un’atmosfera vivace e giovane.

Purtroppo io e i miei amici non avemmo tempo a sufficienza per visitarla come avremmo voluto, ed è quindi probabile che nei prossimi mesi ci farò di nuovo un salto.

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