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musée Magritte


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MonMagritte

Pubblicato da flag-it Elisa Cecchini — 5 anni fa

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Adoro Magritte. E la sua popolarità va ben oltre gli appassionati d’arte. Non potevo non visitare il museo interamente dedicato alla sua arte al centro di Bruxelles; conta ben 230 opere senza contare la più importante collezione di opere di artisti del periodo "vache" . Dispone inoltre di un vasto archivio per chi cerca informazioni che permettano una conoscenza più profonda dell'artista. Nonostante questo, il museo resta uno spazio multidisciplinare che ospita pitture, disegni,sculture, oggetti, musica, fotografia e films. Ritornando sul focus: l'arte surrealista appone il suo manifesto nel 1924 ma in realtà questo termine è stato usato per la prima volta dallo scrittore Guillame Apollinaire nel 1917. Questo movimento nasce infatti nella letteratura per poi espandersi verso le arti visive, la musica, il cinema, la fotografia...
Il Belgio viene pervaso da questo movimento a seguito della Francia, infatti il maggior sviluppo si ha a Parigi: capitale dell'arte e del tempo. René François Ghislain Magritte nacque a Lessines, una piccola città verso ovest rispetto a Bruxelles, in Belgio nel1898. Era figlio di un commerciante di tessuti e di una cappellaia. La madre soffriva di disturbi della psiche e, dopo vari tentativi falliti, si tolse la vita nella Sambre nel 1912; fu questo il primo evento traumatico avvenuto nella prima adolescenza dell'artista. La leggenda narra che egli sia stato presente al momento del ritrovamento del corpo, il cui volto si dice fosse coperto da un lembo del vestito. Non ci stupirebbero dunque i volti coperti molto ricorrenti nelle sue tele ma non è notizia certa. Magritte prese lezioni di disegno fin da bambino e si iscrisse poi all'Accademia delle Belle Arti di Bruxelles. Successivamente, fece il soldato e lavorò come disegnatore in una fabbrica di carta da parati per poi divenire designer per delle agenzie di moda. e' proprio in questo periodo che egli realizzò una pubblicità per la Alfa Romeo, di chiaro gusto cubista. Magritte cominciò a fare il pittore full time a partire dalla fine degli anni venti, ma per ovviare alle ristrettezze economiche successive alla seconda guerra mondiale egli realizzò delle copie di dipinti famos come Tiziano, Pablo Picasso, Georges Braques e Giorgio De Chirico. Si crede anche che abbia contraffatto banconote per via del suo carattere sovversivo e della sua dichiarata battaglia contro l’ideologia borghese; per molti anni legato al Partito comunista belga. La prima opera surrealista di Magritte? E' "il fantino perduto" del 1926. Un anno dopo si tenne a Bruxelles la sua prima esposizione ma la critica ne scrisse male. Magritte cadde così in un periodo di depressione che lo convinse a trasferirsi a Parigi, dove entrò in contatto con i surrealisti e diventò amico di André Breton. Già in questo suo primo quadro surrealista troviamo alcune delle sue costanti. Gli piaceva giocare su quello che riusciamo e no riusciamo a vedere, sulle cose nascoste dagli e negli oggetti, letteralmente e metaforicamente.  I dipinti surrealisti di Magritte hanno immagini e oggetti quotidiani quali : bombette, stoffe, nuvole, pipe, uccelli, alberi. Eppure, in ogni tela, è in grado di catapultarci in situazioni paradossali.

Magritte anche noto con il soprannome “le saboteur tranquille”. A differenza di altri artisti contemporanei surrealisti, Magritte non amava vestirsi in maniera eccentrica. La sua immancabile bombetta era infatti tipica di impiegati e funzionari belga dell’epoca. Era un uomo elegante, educato, apparentemente comune ma aveva questa capacità di dubitare sulla realtà e a trasformarla fino a renderla sogno, allucinazione, follia. 

"To be surrealist is to banish the notion of déjà vu and seek out the not yet seen."

Nelle foto potete vedere i quadri che più mi ha affascinato vedere/rivedere durante la visita di questo museo:
- Le territoire d' Arnheim ( 1962 )
- Le Sourire du Diable ( 1966 )
- La mémoire ( 1948 )
- L'empire des lumieres ( 1954 )



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