Il Museo nazionale d'arte della Catalogna

Tra i vari musei situati nel quartiere Montjuic, questo è quello da non perdere assolutamente. Nonostante mi avessero detto di visitare assolutamente il Museo Nazionale d'Arte catalana tenendomi qualche ora libera, nella parte finale della visita ho dovuto accelerare il passo per evitare di essere ancora nel museo dopo l'ora di chiusura. In effetti, mi ci sono volute quasi tre ore per visitare tutte le varie sezioni.

Situato proprio in cima alla maestosa scalinata che sale dalla Plaza de España fino alla collina di Montjuic, il museo si trova in un edificio del XIX secolo in stile gotico, a sua volta abbastanza pittoresco, grazie alle sue piccole cascate. L'interno, invece, è molto più interessante e ospita una vasta collezione di opere d'arte che vanno dal periodo romanico fino agli anni più recenti. Il biglietto d'ingresso non è esattamente economico (addirittura 12 euro), ma è in parte giustificato dalla vastità della collezione delle opere che vi si trova all'interno. In ogni caso, come per molti altri musei di Barcellona, l'ingresso è gratuito la prima domenica di ogni mese (anche se la domenica e i giorni di punta il tempo per le visite è ridotto a sole quattro ore, dalle 10 alle 14).

La sezione più importante del museo è dedicata agli affreschi risalenti all'XI o XII secolo, che si trovavano originariamente in alcune chiese romaniche sparse nelle valli più remote dei Pirenei Catalani. È il caso, ad esempio, dei dipinti delle chiese di Sant Climent e Santa Maria nel villaggio di Taull, che potete vedere nelle immagini qui sopra. Anche se secondo il nostro gusto moderno l'arte romanica ci potrebbe sembrare troppo austera, è essenziale collocare le opere nel loro contesto originale: in quanto unica forma di spiegazione dei misteri della religione cristiana alla popolazione analfabeta del Medioevo, essi dovevano essere allo stesso tempo impressionanti ed iconografici.

In ogni caso, è impressionante notare che queste opere sono sopravvissute egregiamente nel corso della storia e ad un trasporto che, nonostante abbia suscitato qualche lamentela, probabilmente le ha salvate da un destino peggiore. Fu all'inizio del XX secolo, infatti, che la maggior parte di esse furono acquistate dal Museo e portate a Barcellona per evitare che fossero comprate da stranieri e portate all'estero, come era già successo. Al contrario, queste opere sono state rimosse dalla loro sede originaria e trasportati a Barcellona con una tecnica italiana chiamata strappo. La ricreazione dell'ambiente originale e la conservazione degli affreschi hanno avuto un successo così sorprendente che quasi ci si dimentica di essere in un moderno museo cittadino, sentendosi un po' come un visitatore solitario in una chiesa buia e isolata nel cuore dei Pirenei.

Personalmente, ho trovato questa sezione sorprendente, un vero gioiello, probabilmente unico al mondo nel suo genere. Per questo motivo, vi consiglio di prendervi il vostro tempo per visitarla, in modo da apprezzarla completamente (le collezioni comprendono non solo affreschi, ma anche sculture e dipinti su legno).

Di fronte alla sezione romanica si trova quella gotica, la cui parte principale consiste in affascinanti pale d'altare di dimensioni e bellezza crescenti. Dopo aver ammirato le pitture murali raffiguranti la conquista di Maiorca, infatti, inizia una spettacolare serie di pale d'altare in legno. La maggior parte di esse sono incentrate sulla figura della Maria Vergine, ma sono rappresentati anche alcuni Santi venerati localmente (San Vicenç, Santa Eulalia, San Jeroni, Sant Antoni Abat). Non potrete non notare che lo stile pittorico diventa più vivido e realistico man mano che l'influenza dei pittori fiamminghi si fece sentire in Spagna.

Il gotico cede finalmente il passo all'arte del Rinascimento, che possiamo apprezzare soprattutto grazie ai dipinti di due collezioni private che sono state donate al museo (il Lascito di Cambo e la collezione Thyssen-Bornemisza). Sarebbe inutile suggerire di focalizzare l'attenzione su alcune opere particolari, poiché è esposta una serie di capolavori sia di pittori spagnoli (Velazquez, El Greco, Zurbaran) che stranieri (Tiziano, Tintoretto, Canaletto, Rubens) davvero molto ampio: soffermarsi su qualcosa nello specifico sarebbe un peccato. Probabilmente troverete ugualmente affascinanti anche alcuni quadri di artisti meno noti.

Fino all'ultimo piano è ospitata la sezione dedicata all'arte Moderna e Contemporanea. Purtroppo ho potuto visitarla soltanto con molta fretta, ma ciò non mi ha impedito di contemplare le varie meraviglie che c'erano. Nella parte finale della mostra troverete alcuni quadri di Dalí e Picasso, tra gli altri, ma anche diverse opere di artisti catalani come Joaquim Mir, Santiago Rusiñol e Ramon Casas, che meritano ugualmente di essere viste con attenzione. Un'altra opera d'arte che non posso non menzionare è La Battaglia di Tetuan di Mariano Fortuny, che non sono riuscita ad immortalare in una sola fotografia, a causa delle sue incredibili dimensioni (300 x 972 cm).

Per coloro che potrebbero essere interessati, ho fatto una personale top 20 delle mie opere preferite, seguendo l'ordine in cui appaiono nella galleria sottostante:

1. Pitture di Sant Climent de Taull (1123)
2. Pitture di Santa Maria de Taull (1123)
3. Abside della chiesa di Santa Eulalia de Estaon (segle XII)
4. Pitture di Sant Esteve d'Andorra
5. Baldacchino di Tost (1220)
6. Abside di Engolasters (1160)
7. Mestre de la conquesta de Mallorca, Pitture murali della conquista di Maiorca (1285-90)
8. Giovanni da Fiesole (Fra Angelico), Madonna dell'Umiltà, 1433-35
9. Lluìs Dalmau, Madonna dei Consiglieri (1443-45)
10. Annibale Carracci, Francesco Albani, Apostols al voltant del sepulcre buit (1604-1605)
11. Giovanni Antonio Canal Canaletto, Il Bucintoro al Molo - il giorno dell'Ascensione (1745-50)
12. Joaquim Mir, Il Bucintoro al Molo il giorno dell'Ascensione (1898)
13. Bernat Despuig, Ritratto di San Miquel e San Pere (1432-33)
14. Domenikos Theotokopoulos (El Greco), Crist amb la Creu (1590-95)
15. Giandomenico Tiepolo, Il xarlatà (1756)
16. Mestre de la Seu d'Urgell, Teles de les portes de l'orgue (1495-98)
17. Salvador Dalì, Ritratto di mio padre (1925)
18. Ramon Casas, Tori(Cavalli morti) (1886)
19. Peter Paulus Rubens, San Rocco come protettore della peste (1623)
20. Francisco de Zurbaràn, Immacolata concezione (1632)