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Camp Nou


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La leggenda Blaugrana

Pubblicato da flag-it Emanuele Benetti — 10 anni fa

E' davvero un must per gli appassionati di calcio che visitano Barcellona. Questo stadio meraviglioso, il cui nome significa "Nuovo Campo", è in realtà non così recente, dato che fu costruito negli Anni Cinquanta. Tuttavia, a quel tempo fu chiamato così per distinguerlo dal vecchio stadio, situato nel distretto di Les Corts. Negli ultimi anni, è stato deciso attraverso un voto popolare di adottare il nome di Camp Nou anche a livello ufficiale. Ufficialmente inaugurato nel 1957, lo stadio è stato restaurato diverse volte ed è al momento il più capiente in Europa, potendo ospitare ben 99.000 persone. Tuttavia, più che per la sua ampiezza, esso è famoso per essere teatro delle partite casalinghe di uno dei team più famosi al mondo, il Futbol Club Barcelona.

Potrà sembrare incredibile, ma il club non fu fondato da un catalano, né tantomeno da uno spagnolo. Fu infatti un signore svizzero chiamato Gamper a decidere, nel 1899, di creare un'associazione di giovani calciatori. E i calciatori stessi della squadra originale erano un discreto miscuglio di nazionalità: alcuni spagnoli, tre inglesi, due svizzeri ed un tedesco. Il nome scelto fu l'equivalente inglese ("Football Club Barcelona") di quello attuale. Da quella remota squadra internazionale, che nel giro di qualche anno diventò una delle più famose di Catalogna, e poi di Spagna, nacque la leggenda del grande Barça (il più celebre soprannome della squadra).

Insieme al suo acerrimo rivale, il Real Madrid, il club è probabilmente una delle squadre di calcio più famose al mondo, e indubbiamente una delle più vincenti, dato che vanta, soprattutto in anni recenti, un'infinita serie di vittorie a livello nazionale ed internazionale. Tuttavia, se l'ultimo decennio è stato una vera e propria Età dell'Oro per i blaugrana (un altro soprannome ispirato ai nomi in catalano dei colori principali del team, il blu ed il granata), non è sempre stato così. Gli Anni Venti e Trenta del Novecento, per esempio, sono stati decenni assai drammatici per il club: dopo aver subito l'imposizione di sanzioni da parte del governo centrale durante la dittatura di Primo de Ribera, il FC Barcelona dovette superare lo shock per il suicidio del fondatore Gamper, e soprattutto la morte del suo successore Josep Sunyol. Oltre ad essere il presidente del club, infatti, Sunyol era anche un uomo politico catalano che si opponeva al colpo di stato di Francisco Franco: per questa ragione, durante la Guerra Civile fu fucilato dalle truppe franchiste.

Ciò nonostante, la società riuscì a riprendersi da questi tragici fatti, diventando gradualmente una delle migliori squadre d'Europa, grazie alle gesta di grandi calciatori quali Suarez e Cruyff e di allenatori quali Helenio Herrera e lo stesso Cruyff. Maradona, Stoichkov, Laudrup e Romario sono stati alkcuni dei campioni blaugrana negli Anni Novanta, guidando la squadra a numerosi trionfi. Tuttavia, è stato in anni più recenti che la società si è imposta come una sorta di Dream Team, schierando giocatori del calibro di Ronaldinho, Eto'o e Lionel Messi, tuttora il simbolo della squadra.

Le suddette vicissitudini storiche hanno reso il Futbol Club Barcelona più di una semplice squadra di calcio (o piuttosto, come recita un'enorme scritta situata sulle gradinate dello stadio, "Mes que un club"). Il club è, in primo luogo, uno dei simboli (se non il principale) dell'orgoglio catalano, essendo considerato l'incarnazione dei valori nazionali. Non a caso, i colori della bandiera catalana sono presenti sia sulle maglie sia nello stemma della società. Questa identificazione significa che la rivalità con il principale team della capitale spagnola, il Real Madrid, che abbiamo detto essere assai accesa, trascenda spesso i limiti della competizione sportiva. Ad ogni modo, è interessante notare come il club, lungi dall'essere composto soltanto da giocatori catalani, vanti un'ottima tradizione di stelle spagnole e soprattutto straniere: in qualche modo una sorta di eredità di quella squadra internazionale delle origini. Infine, vale la pena di rimarcare un ultimo elemento: fino ad anni recenti, infatti, i blaugrana erano l'unico team al mondo tra quelli di vertice a non portare sulla maglia il nome di uno sponsor, recando invece quello dell'Unicef. La recente crisi economica, però, ha spinto il club ad una svolta storica in questo senso.

Infine, è importante sottolineare che, nonostante la natura ingannevole del nome, il club non sia composto solo da una squadra di calcio, ma sia piuttosto un'associazione polisportiva che comprende anche altre discipline. Pallacanestro, pallamano, hockey e rugby sono solo alcuni dei numerosi sport praticati sotto la leggendaria egida blaugrana.

Devo ammettere che non ho visitato lo stadio, scoraggiato finora dal prezzo d'ingresso di 23 euro. Tuttavia, mi è stato assicurato che si tratta di un'esperienza indimenticabile, che comprende un giro a bordocampo, per gli spogliatoi e sugli spalti. E' altresì possibile, però, limitarsi ad una visita al museo ad un prezzo assai inferiore (8,50 euro): si tratta di un ambiente moderno e tecnologico, che offre scorci assai interessanti della storia del team. Il modo migliore per raggiungere il Camp Nou, situato in un'ampia area comprendente anche il Palau Blaugrana, dove si tengono i match casalinghi della squadra di basket e di quella di pallamano, è senza dubbio con la metropolitana: a seconda della linea che vi venga più comoda, potrete giungervi dalla fermata di Palau Reial (L3, 10 minuti di cammino) o di Plaça de Sants (L5, 15 minuti).


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