Jokulsarlon è un’altra tappa obbligatoria in qualunque tour dell’Islanda. Si tratta di una grande laguna glaciale originata dallo scioglimento del ghiacciaio Vatnajokull che la sovrasta.
Dal punto di vista del percorso per raggiungerla, questo non è difficile; tuttavia, se non si ha molto tempo a disposizione può essere un problema, dal momento che Jokulsarlon si trova a 380 chilometri da Reykjavik, a circa due ore da Vik e ad un’ora da Hofn, la cittadina più vicina.
Si arriva tramite la già citata Ring Road, la strada più importante dell’Islanda, ed è possibile lasciare l’auto nel parcheggio gratuito, dove si trova anche un piccolo Caffè.
Una volta lasciata l’auto, si può scegliere se dirigersi direttamente alla laguna o camminare pochi minuti verso la spiaggia dei cristalli, sull’altro lato.
Noi scegliemmo di sostare inizialmente alla laguna: qui si trovano numerosi iceberg, di tutte le forme, dimensioni e colori. Alcuni hanno un colore azzurro acceso, che poi ho scoperto che è il colore dei ghiacci più antichi, mentre altri sono decisamente più “fangosi”. Gli iceberg più grandi galleggiano immobili nella laguna (o almeno appaiono immobili), mentre quelli più piccoli scivolano sull’acqua verso il mare. In questo modo lo scenario a Jokulasrlon cambia continuamente, di minuto in minuto. La parte centrale si può ritrovare improvvisamente libera dal ghiaccio, e piccoli iceberg possono finire per ammassarsi su un lato. Tra di essi si possono vedere numerose foche che nuotano e che, di tanto in tanto, sollevano corpo e capo ed emergono dall’acqua. A Jokulasrlon e alle lagune glaciali vicine è possibile fare brevi (ma costosi) tour in barca, che permettono di avvicinarsi fino al fronte glaciale.
Noi scegliemmo di evitare il tour, ma immagino che sia un’esperienza veramente emozionante.
La temperatura a Jokularslon era decisamente più bassa (intorno allo zero) rispetto a quella che avevamo trovato a Vik, quindi decidemmo di spostarci piuttosto rapidamente verso la spiaggia dei cristalli.
Sulla sabbia nera si arenano numerosi frammenti di ghiaccio trasportati dalla laguna, creando un paesaggio a dir poco spettacolare. Il ghiaccio qui è completamente trasparente, pulitissimo, ed assume le forme più variegate, modellate dal mare e dal vento.
Ci trattenemmo a lungo, sperando che al tramonto si facesse vedere un po’ di luce. Infatti mio padre, nel suo viaggio invernale in Islanda, era riuscito a fotografare i frammenti di ghiaccio, simili a gioielli, illuminati dal sole, con il cielo sullo sfondo che si tingeva di rosa.
Purtroppo noi in quell’occasione non fummo altrettanto fortunati, ma vi allego comunque una foto scattata da mio padre d’inverno, giusto per dare un’idea della bellezza di quel luogo e della capacità della natura di creare opere spettacolari.