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Dyrholaey


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Il promontorio di Dyrholaey

Pubblicato da flag-it Chiara Menghetti — 5 anni fa

Il promontorio di Dyrholaey è collocato nella regione sud-occidentale dell’Islanda, a circa trenta minuti in auto dalla cittadina costiera di Vik. A differenza di altre località come Landamannalugar e Kerlingafjoll (ho dedicato ad entrambe dei post specifici, sempre nella sezione “Luoghi”), Dyrholaey è molto semplice da raggiungere in auto, perché non lontano dalla Ring Road, la principale strada islandese. 

Guidando in direzione Vik da est, è necessario imboccare la strada numero 218, sulla destra, e iniziare a salire verso la parte alta del promontorio. A questo proposito, fino ad alcuni mesi fa, era possibile anche accedere alla magnifica spiaggia che si estende sotto di esso, mentre quando siamo stati in Islanda era permesso solo ammirarla dall’alto. 

Il promontorio di Dyrholaey

Tra l’alto, anche per quanto riguarda la parte alta, è opportuno in ogni caso verificare in anticipo che l’accesso sia consentito anche alle auto: infatti può capitare che durante il periodo della nidifica (che normalmente cade più o meno dalla metà di maggio alla metà di giugno), il promontorio venga chiuso al traffico. Anche in quell’eventualità, comunque, dovrebbe rimanere possibile raggiungere la località a piedi, esclusivamente durante il giorno, fra le nove e le diciotto.

Una volta arrivati sulla collina di Dyrholaey, alta 120 metri, si può lasciare l’auto al parcheggio e dirigersi verso il punto panoramico, dal quale si gode di una vista mozzafiato verso tutte le direzioni: a nord si staglia il ghiacciaio Myrdalsjokull, a est la spiaggia nera di Reynisfjara (alla quale ho dedicato un post) con i tre faraglioni di roccia lavica, mentre ad ovest la linea costiera si estende a perdita d’occhio. A pochi metri da dove finisce il promontorio, in direzione sud-est, si trova uno spettacolare arco di roccia vulcanica, dal quale prende il nome tutta la penisola. 

Infatti, Dyrholaey significa letteralmente “collina con la porta bucata”

Sul promontorio, a pochi metri in cui si getta in mare, è stato costruito anche un faro, bianco e dell’architettura elaborata, per certi versi simile ad un piccolo castello.

Il promontorio di Dyrholaey

Tutta l’area di Dyrholaey è una riserva naturale dal 1978. In particolare nella stagione estiva vi si possono trovare grandi colonie di puffin, o pulcinelle di mare. Questi uccelli sono caratterizzati dai colori accesi del loro becco (giallo e rosso), dagli occhi grandi e tondi e dal piumaggio lucido.

Normalmente stanno appostati sulle scogliere e pescano gettandosi in volo nell’acqua. 

Il promontorio di Dyrholaey

Ovviamente, nessuno può assicurare che si riescano a vedere una volta arrivati a Dyrholaey: infatti nel nostro caso ero preparata a godermi la vista, anche senza pulcinelle di mare. Invece fin da subito vedemmo un gran numero di persone acalcarsi sul lato sinistro del promontorio (quello che dà su Reynisfjara) e, non appena ci avvicinammo, capimmo il perché. I puffin stavano a pochi metri da noi e parevano non notare affatto tutte le venti persone armate di macchine fotografiche che li bombardavano a raffica di fotografie. La cosa che mi colpì di più di questi buffi uccelli fu probabilmente la loro tecnica di pesca. I loro corpi sono piccoli ma molto tozzi, poco aerodinamici ed apparentemente davvero poco adatti al volo. Invece di volare verso l’alto, si gettavano a capofitto nell’acqua, rallentando la caduta sbattendo le ali veloci come colibrì (sono capaci di sbatterle fino a 400 volte al minuto). In pochissimi secondi, poi, riemergevano dall’acqua con piccoli pesciolini argentati nel becco, che riportavano nel promontorio. 

In questo modo ci diedero modo di fotografarli molte volte, prima e dopo la caccia, e anche con il loro ricco bottino ancora nel becco.

Il promontorio di Dyrholaey

Sarei potuta rimanere a Dyrholaey per ore, ma il nostro programma prevedeva di spostarci verso Reynisfjara ed il tempo sava peggiorando rapidamente. In ogni caso, se potete, suggerisco di fermarvi a lungo sul promontorio perché è veramente uno dei punti panoramici più spettacolari dell’intera Islanda.

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