19 stranezze della Svezia

Quando sono arrivata qui non sapevo cosa aspettarmi, e avevo ragione! Viaggiando ho conosciuto qualche svedese e sono sempre stata intrigata dalla loro cultura, tuttavia Pippi Calzelunghe, Loreen, Nils Hogersson, gli ABBA e Helena Paparizou sono stati i miei professori di svedese prima che potessi vivere questo paese sulla mia pelle.

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È veramente impossibile farsi un'idea della Svezia - e della Scandinavia in generale - senza andarci e sperimentarla di persona. Appena arrivata, questo nuovo mondo mi appariva pieno di sorprese che ho deciso di annotare, visto che tanto normali non erano. Ecco qui la lista! (È solo una lista per farsi due risate, scritta da una persona proveniente da un mondo totalmente diverso che vede la Svezia per la prima volta). Quindi cominciamo (Nu kör vi igång)!

1) Relazioni Umane

Molte volte mi è capitato di citare un modo di dire greco che usiamo quando qualcosa è molto "avanti". Diciamo che sembra di essere in Svezia ("Σουηδία γιίναμε") quando qualcosa che succede di molto bello e non si addice propriamente alla cultura greca (e, immagino, nemmeno a quella degli altri paesi mediterranei). Ad esempio, molte coppie in Svezia sono divorziate e spesso hanno anche figli. Separarsi è una cosa normale e i genitori mantengono una relazione sana tra di loro, in modo che i bambini non ne soffrano. Differenze così grandi sul funzionamento di un nucleo familiare mi hanno sinceramente sorpresa quando ho conosciuto degli svedesi per la prima volta. Parlo di una famiglia in vacanza, formata dalla madre, il nuovo compagno della madre e tre fratelli (più il fidanzato di una di questi). Lì mi sono resa conto quant'è ampio il nostro gap culturale.

2) Comunità LGBTQ+

Sempre parlando di relazioni umane, ci tengo a far notare quanto sia radicata qui la comunità LGBTQ+. Chiunque è libero di identificarsi come preferisce. Provenendo da un piccolo villaggio della Grecia, e da un modello di vita piuttosto tradizionale, arrivare in Svezia e vedere bandiere arcobaleno dovunque mi ha piacevolmente sorpreso. Mi sembra già impossibile tornare a vivere la vita che facevo prima.

3) Equità

Immagino abbiate già capito che gli Svedesi amino l'equità, con tutto quello che comporta. Il che significa che all'università chiamo i miei professori per nome o che è possibile che paghi la mia birra a un appuntamento (come scusa?). Quindi, per via di queste differenze culturali, ho avuto qualche difficoltà a capire come funzionano le cose qui.

Ripensando al mio viaggio in Messico mi viene in mente che, io e il mio amico svedese, un giorno ci siamo trovati ospiti di una gentilissima famiglia messicana.

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Avevamo preparato qualcosa da mangiare e tutta la famiglia era in casa. Joel ha chiesto se qualcuno volesse mangiare qualcosa di quello che stavamo preparando ma tutti hanno risposto di no. Io gli ho detto di preparare comunque qualcosa anche per loro.

- "Ma hanno detto che non ne vogliono".

- "Ma lo vogliono comunque Joel".

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4) A tavola

Successivamente, abbiamo chiesto se ne volevano ancora un po', e senza attendere la risposta ho riempito loro i piatti un'altra volta, che in Grecia è un gesto di ospitalità. Joel si sentiva un pesce fuor d'acqua (4), ma io ero totalmente a mio agio. Paradossalmente, la cultura messicana, nonostante ci trovassimo in un altro continente, mi era più familiare di quella svedese! In quell'occasione Joel mi ha spiegato che in Svezia avrei potuto passare per maleducata: se qualcuno dice no, non ha fame, e bisogna rispettarne la decisione.

5) Onestà

In altre parole: onestà. Qui bisogna essere diretti e molto molto gentili.

Quindi se qualcuno ti chiede se ne vuoi ancora rispondi "sì grazie", perché non te lo chiederanno nuovamente. Un paio di volte mi è capitato di restare ad aspettare il bis, morendo di fame, ma senza chiederlo, aspettandomi che il piatto venisse riempito a profusione, come succede a casa mia.

Un'altra volta sono andata a trovare un mio amico svedese a Göteborg, e quando mi ha chiesto se volessi dormire nel suo letto, io ho risposto che potevo tranquillamente dormire per terra in un sacco a pelo (la mia parte greca si aspettava che lui insistesse, ma invece indovinate un po' chi ha dormito a terra?). Avrei potuto chiedere, ma non sono abituata a tanta semplicità.

6) Il loro carattere

Un'altra cosa che ho trovato molto diversa è che qui le persone sono veramente riservate e decisamente poco loquaci.

La prima volta che ho incontrato il mio vicino di stanza, non mi ha neanche detto come si chiamava. Abbiamo dovuto vederci ogni giorno per due mesi prima che si decidesse a presentarsi. Molte volte semplicemente agli svedesi non va di parlare; si mettono le cuffie dicono "Ehi" e la conversazione termina lì. Ho trovato questa cosa molto difficile da assimilare. L'autobus è un ottimo esempio: tutti si siedono da soli, più lontani possibile, e solo se il bus è pieno si siedono vicino a te. In ogni caso non appena un posto si libera, vanno a sedersi da soli (e molto probabilmente non sei tu che sei strano o che puzzi).

"Non lo fanno per farti sentire male" mi dicevano i miei amici svedesi, "semplicemente rispettano il tuo spazio personale e vogliono che ti senta a tuo agio". Mi sono abituata a sedermi da sola in autobus e non parlare con gli sconosciuti nelle stazioni e devo dire che funziona.

7) Il clima

Per chi non lo sapesse, vivo a Umeå, una piccola città universitaria nel nord della Svezia.

In Grecia nevica una volta ogni paio d'anni e quando succede è sempre un disastro: chiudono le scuole, le autostrade, staccano l'acqua e non c'è niente che funzioni a dovere (non che di solito le cose funzionino, ma questa è un'altra storia). Però venendo qui ho imparato che 20 gradi sottozero sono una temperatura adatta ad andare al lago a fare una grigliata in compagnia (tratto da una storia vera).

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Quindi, dopo aver provato sulla mia pelle 30 gradi sottozero e montagne di neve devo ammettere che "Det finns inget dåligt väder, bara dåliga kläder", ovvero che non esiste il cattivo tempo, al massimo esistono cattivi vestiti.

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8) L'oscurità - la parte più difficile

Vivere sei mesi sotto un cielo nero è una cosa che avevo al massimo letto nel libro di geografia a dieci anni e della quale non riuscivo a capacitami. Vi posso assicurare che succede per davvero. Vivere al buio così tanto tempo è effettivamente dannoso per l'umore e per il fisico, perciò è importante assumere integratori di vitamina D. Ci sono alcune cose veramente uniche di questo buio.

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Come ho scritto in un altro articolo, ho sempre preso in giro le persone che si mettono fuori solo perché c'è il sole. In Grecia normalmente fa bel tempo anche d'inverno.

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Ma la prima volta che ho visto il sole qui ad Umeå, dopo tre settimane, mi sono ritrovata fuori, in piedi, a guardarlo sorridendo.

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9) Lingue

Rendendomi conto che le stranezze sono molte più di quante te ne aspetti tratterò della "nostra" meravigliosa lingua.

Puoi pensare di essere bravo in inglese, ma quando arrivi qui ti ridimensioni. Gli svedesi parlano inglese estremamente bene, che abbiano 4 anni o che ne abbiano 90. Ma hanno anche la loro lingua, le loro strambe vocali: ö, ä, å, che a me suonano tutte uguali e i loro begli accenti super marcati. Se venite qui ascolterete tre accenti principali: lo "skåne" (chiamatelo pure danese se volete) con la sua tipica rrr marcata; il "nollotare", l'accento snob di Stoccolma; e infine il "nostro" carinissimo accento del nord con il suo "sì" aspirato ("syoup", si fa per davvero).

10) Snus

Un'altra cosa che ho visto qui per la prima volta è lo "snus". Anzi, a dire il vero l'avevo già visto con Joel in Messico e ho trovato da pazzi che si faccia una cosa del genere. Lo snus è un particolare tabacco messo dentro una sorta di bustina da tè, si tiene tra la guancia e le gengive, è fortissimo (all'incirca come 11 sigarette) e puzza tantissimo. Ma il peggiore è quello sfuso, che ti lascia una polvere disgustosa in bocca. Non provatelo, probabilmente dopo vomitereste.

11) Alcol

Quindi dopo questa esperienza di tabagismo è ora di parlare di "alkohol".

Una sera i miei amici hanno pensato di dare une festa, per festeggiare il nostro primo fine-settimana in Svezia, perciò mi sono recata al supermercato a comprare qualcosa da bere. "In che senso massimo 3,5% di grado nei supermercati?"

E non ci si deve dimenticare la Carta d'Identità, perché se avete problemi a dimostrare che avete più di vent'anni non vi venderanno nulla (io avevo diciannove anni allora). In settimana fino alle 19, il sabato fino alle 15 e domenica chiuso. Questi sono gli orari del "Systembolaget" la compagnia di stato svedese che detiene il monopolio sulla vendita di tutti gli alcolici più forti della birra del supermercato. Ed è così che mi sono innamorata di quella birra a 3,5%.

12) Sicurezza

Mi sto lamentando del Systembolaget ma è in realtà una delle ragioni per cui mi sento veramente sicura in questo paese.

Non è consentito bere per strada e ovviamente non si può bere e guidare (vero papà?). Comunque con o senza alcol, qui guidano veramente attentamente. La prima volta che si sono fermati per farmi attraversare ci ho ripensato per ore, non ci potevo credere.

Ma la sicurezza è anche la possibilità di lasciare il computer in biblioteca senza che nessuno lo tocchi, o il fatto che se mi dimentico la borsa da qualche parte, mi verrà devoluta, o al massimo la ritroverò esattamente dove l'ho lasciata. Incredibile vero?

13) Ancora relazioni umane

In generale è abbastanza difficile entrare in intimità con gli svedesi, ma se riuscite a farveli amici, si prenderanno veramente cura della cosa e vi vorranno bene per davvero!

Di solito amano viaggiare, e per esperienza vi posso dire che sono molto più aperti all'estero che a casa loro. Venendo ai miei amici. Uno ha passato tre mesi a lavorare in Giappone, un altro si è fatto un anno in Australia, un altro ancora ha girato il Sud America in camper e il Sudest asiatico in bicicletta, mentre una ragazza che conosco qui, a 14 anni ha deciso dia andare sei mesi a fare la ragazza alla pari negli Stati Uniti.

Hanno viaggiato in un anno più di quanto tutti i miei amici e la mia famiglia abbiano fatto in tutta la loro vita. Complimenti svedesi, esplorate il mondo!

14) I nonni

Un'altra cosa che mi è rimasta impressa è come gli svedesi si riferiscono ai loro nonni. Quelli materni sono "mormor" (nonna materna) e "farmor" (nonno materno), mentre quelli paterni sono "farfar" e "farmor"; forte no?

E questo è solo un esempio di quanto sono precisi. Oppure quando gli chiedi se quest'inverno hanno dei giorni liberi ti rispondono "settimana 46". In che modo dovrei sapere qual è la quarantaseiesima settimana? Oppure se gli chiedi dove vivono ti rispondono che stanno 30 miglia a sud di Piteå. Io ovviamente non ho idea di dove sia Piteå, né di quanto sia un miglio, usate i chilometri per favore, "tack".

15) Qualche parola bizzarra

Tack tack tack, lo usano in continuazione, può significare grazie, prego, ecco a te, ecc. Quando raddoppiano le parole poi sono fantastici: "tackatacka", "hej hej", "puss puss", "tjena tjena", ecc.

16) Le scarpe

Si prega di togliersi le scarpe in casa, in biblioteca, al museo, in classe. Si sta più comodi ed è molto più pulito.

17) La "Fika"

Ultimo ma non per importanza: la "fika", la tradizione di bere un caffè in compagnia, mangiando dolci, due volte al giorno, alle 10 e alle 15. È il loro sport nazionale, superato in importanza forse solo dal "brännboll" (il loro strano baseball), dall'hockey su ghiaccio, dallo sci e dall'Eurovision.

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Il brännboll è praticamente la copia svedese del baseball.

Già bevono un sacco di caffè, ma avere addirittura una pausa ufficiale per farlo è molto importante per loro. Ed è anche molto bello a dire il vero.

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La mia prima fika, l'anno scorso, con i miei amici internazionali.

Questo è il grosso delle stranezze della Svezia che ho scoperto in un anno e mezzo, però sono certa che ce ne sono tante altre; alcune è meglio dimenticarle ma una devo aggiungerla per forza.

18) Il surströmming

L'immangiabile aringa fermentata!

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La Svezia è un paese meraviglioso dove vivere, talvolta può essere difficile, perché hanno una cultura particolare e bisogna cercare di integrarsi, ma sono molto contenta di essere qui e di vivere quest'esperienza. Ah sì, 19...

19) Gli svedesi sono bellissimi

C'è qualcosa che mi sono dimenticata? Commentate e fatemi sapere! Condividete l'articolo se volete aiutarmi.

Grazie per aver letto il mio articolo! Ci vediamo tra cinque giorni!


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