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MAK (Museo delle Arti Applicate di Vienna)


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Perché amo il MAK & le sue esposizioni [parte 1]

Tradotto da flag-it Noemi Alcaro — 4 anni fa

Testo originale di flag-hr Grgo Petrov

Non sono quel tipo di persona che va spesso nei musei (probabilmente ho ancora più motivi di altri), ma mentre ero a Vienna ne ho trovato uno che mi ha sempre reso soddisfatto e motivato dopo ogni visita. Ci sono già stato cinque volte e spero di poterci andare un'altra, prima di tornare a Zagabria. Studiando design, potrebbe essermi molto utile rispetto ad altri luoghi, ma il museo sembra essere abbastanza popolare tra tutti i tipi di visitatori.

Ecco perché vorrei condividere la mia esperienza al MAK (Museo delle Arti Applicate di Vienna), insieme alle mie impressioni e descrizioni delle mostre che ho visitato negli ultimi 3 mesi.

Cominciamo con le informazioni di base e alcuni fatti curiosi.

Posizione, Orari & Prezzi

Si trova nel Primo Distretto, vicino la stazione della U-Bah Stubentor (U3) e Landstraße (U4), anche se un po' più vicino alla stazione Stubentor (salendo le scale ci si trova a circa 2 minuti a piedi dall'ingresso principale). Proprio accanto c'è l'Università delle Arti Applicate e a sud lo Stadtpark. L'ingresso principale è sul lato ovest ed è visibile da Stubenring Street.

Per quanto riguarda gli orari:

  • Lunedì: chiuso
  • Martedì: dalle 10:00 alle 22:00
  • Dal mercoledì alla domenica: dalle 10:00 alle 18:00

La cosa fantastica è che il museo ha l'ingresso gratuito il martedì dalle 18:00 alle 22:00.

Se non siete abbastanza fortunati da trovare uno spazio libero il martedì o semplicemente preferite evitare le code (sebbene non dovrebbe importarvi), ecco le informazioni sui prezzi.

  • 9,90 €: Biglietto Standard
  • 13 €: Biglietto Famiglia
  • 7,50 €: Biglietto per studenti (over 60, membri di gruppi e organizzazioni artistiche)
  • 8 €: Biglietto per i membri del Club Ö1
  • 17,90 €/ 14,90 €: Biglietto ridotto
  • 19,90 €: Biglietto combinato Vienna
  • Ingresso annuale MAK: standard 40 €/ giovani 20 € / famiglie 55 € / argento 30 €
  • Ingresso gratuito - per bambini e ragazzi sotto i 19 anni, disabili e accompagnatori, il resto riguarda in gran parte gli austriaci, puoi trovare maggiori informazioni sui prezzi qui.

    Le visite guidate sono disponibili in tedesco e in inglese, e costano 2 € a persona, bambini esclusi.

    Se volete usare l'armadietto ti costerà 0,70 €. Attenzione: se qualcuno dello staff del museo vi vede con una borsa molto grande o uno zaino, vi chiederà di lasciarlo nell'armadietto.

    Design Shop

    Un altro aspetto fantastico all'interno del museo è il Design Shop, che potete vedere sulla sinistra una volta entrati dell'edificio (e quando si esce dalla sala degli armadietti).

    Se siete interessati a questo genere di cose, vi consiglio di darci un'occhiata. Potete trovare tanti libri e quaderni sull'architettura e il design principalmente di Vienna e dell'Austria. Ci sono anche tanti piccoli progetti molto stimolanti sulla vita a Vienna, sulla cultura e sulla lingua. Ho trovato molto interessanti anche i quaderni e i diari ben progettati, da quelli più standard a quelli con diversi compiti da completare o i "diari creativi". In vendita ci sono anche giochi da tavolo, libri illustrati per bambini e molto altro. Non sarà noioso, ve lo assicuro!

    I prezzi sono un po' alti rispetto al normale, ma non troppo. Se volte prendere un regalo arino per qualcuno, magari potreste trovare la cosa giusta qui. Tra l'altro, la qualità è molto soddisfacente, e ve lo dice uno che ha la tendenza a toccare, annusare e agitare ogni cosa all'interno di un negozio. Ho adorato gli oggetti nel Design Shop e sono sicuro che troverete anche voi qualcosa da comprare.

    Cliccate qui per maggiori informazioni sugli orari di apertura e sulle mostre in programma.

    E adesso, è arriva il momento de...

    Le Esposizioni & Le Mostre

    1)HAPPINESS - Discorso di Stefan Sagmeister

    La mia prima visita e il momento in cui mi sono innamorato del MAK è stato due settimane dopo l'arrivo a Vienna. Era il 26 ottobre, festa nazionale austriaca e giorno di festa, ed era in programma HAPPINESS, un discorso di Stefan Sagmeister, un famoso designer che ha vissuto e lavorato a New York negli ultimi vent'anni. Ho deciso di andarci e, davvero, sono contento di aver preso quella decisione.

    Il discorso era in tedesco, la stanza era piena di studenti e abbiamo seguito la presentazione attraverso video e infografiche e abbiamo finito cantando "la canzone del designer". Stefan Sagmeister parla della sua esperienza, da la sua opinione sulla felicità, di come l'ha ottenuta, dice ciò che pensa che chiunque dovrebbe fare e di come la felicità influenzi sia gli individui che la società. Ho già descritto l'intero evento in questo articolo, perciò non mi dilungherò oltre.

    Tuttavia, voglio aggiungere che ho avuto l'opportunità di fare una foto con lui e avere il suo autografo sul mio biglietto WienerLinien. È stato molto motivante, un bel ricordo e una storia da raccontare ai miei amici a Zagabria.

    L'inaugurazione della mostra "Sagmeister's Happy Show" (con lui, di nuovo) era prevista il giorno successivo, ma sono andato a vederla una settimana dopo.

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    2)Stefan Sagmeister: The Happy Show Exhibition

    Ho visitato questa esposizione 2 o 3 volte, da solo e con dei miei amici, e ogni volta è stata motivante e soddisfacente.

    L'esposizione è divisa in tre parti: la prima è nel seminterrato, la seconda al secondo piano e la terza è all'ultimo piano, un po' nascosta. Ma prima di poter iniziare, non perdete l'occasione di comprare un biglietto alle macchinette nel corridoio. Premete il bottone e riceverete un biglietto, con un compito, scritto in tedesco e inglese, come "togliti una scarpa e un calzino". Lo puoi tenere con te, prenderne un altro e fare altre cose divertenti. Ah, quasi dimenticavo! Vi ritrovere davanti a due giganteschi palloni gonfiabili a forma di scimmia con in mano un cartello con su scritto "Tutti pensano sempre... che hanno ragione". Penso si la prima cosa che notiate una volta entrati nella sala principale del museo.

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    Vi consiglio, prima di tutto, di andare nel seminterrato, proprio accanto ai piedi della scimmia.

    Scendendo le scale, noterete sui muri dei messaggi scritti a mano da Sagmeister insieme a delle illustrazioni. Una volta giunti nel seminterrato, vedrete le persone provare a usare la macchina piena di gomme da masticare del "quanto sei felice?" Questa macchinetta, composta da 10 cilindri pieni di palline gialle, è il simbolo della mostra, proprio perché il giallo e il nero sono i colori ricorrenti dell'intera esposizione. Il principio è semplice: si sceglie il numero del cilindro in base a quanto ci si sente felici. Il numero 1 simboleggia "mi sento male/ la mia vita fa schifo" e il numero 10 rappresenta "amo la vita e mi sento benissimo!" Ci sono altre due grandi sale con delle mostre interattive.

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    Lo spazio, relativamente piccolo, è composto da 3 parti. La prima è quella più veloce da visitare, ma anche la più dolce, dove si può prendere uno dei dolcetti al cioccolato preferiti da Sagmeister provenienti dall'Indonesia. Alle spalle, troverete uno schermo interattivo con una ragnatela, dove i visitatori, posizionati di fronte, dovranno muovere le mani in diverse direzioni seguendo le reazioni dello schermo: il movimento del corpo controlla la parte centrale della ragnatela. L'ultima parte è dietro le prime due, in uno luogo molto più spazioso, composta da immagini, fotografie e infografiche sui muri. Qui si riconosce il tipico stile amato da Sagmeister: un mix tra tipografia (il testo) e la fotografia. C'è anche un'infografica su quanto, secondo lui, una persona impara e dov'è il limite dell'"averne abbastanza" e se questo ti rende "felice" o meno.

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    La stanza successiva è due volte più grande della prima e, anche qui, troverete un'altra esposizione interattiva.

    Prima di tutto, si vedranno tre grandi schermi in cui viene riprodotto dei video dalla durata di 5-10 minuti tratti dal film di Sagmeister sulla felicità. Il primo è un documentario senza audio con i sottotitoli in tedesco, che mostra le diverse fasi delle riprese del film, con le ricerche e gli esperimenti fatti tra il pubblico. L'altro video mostra le soluzioni creative dei bambini a cui era stato chiesto di disegnare i loro animali domestici. Si tratta di un documentario molto interessante da guardare. A fianco a questi schermi, c'è un tavolo rotondo con dei fogli di carta gialla e dei pennarelli con cui i visitatori stessi possono provare a disegnare. In un angolo della stanza, i visitatori avranno la possibilità di creare delle luci in movimento semplicemente con una risata. Al centro del pavimento, invece, sono posizione tante "tazze" tremolanti piene d'acqua, posizionate in modo da formare le parole "Feel Others Feels" (Senti quello che sentono gli altri).

    Allo stesso piano, c'è un'altra esposizione, ma ne parleremo più avanti.

    Ma torniamo a noi, e andiamo verso il secondo piano! Qui si possono vedere tantissime infografiche, che raccontano una storia legata alla vita e alla morte, all'amicizia e alle relazioni, alla felicità nel mondo e ai suoi ultimi pensieri. Sono visibili molti numeri e le statistiche sono interessanti. Non credo che abbiate bisogno del mio suggerimento per visitare questa parte della mostra, perché non ho visto una sola persona che la ignorasse.

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    La terza parte si trova accanto all'esposizione permanente "Vienna 1900" e alcuni potrebbero non visitarla, poiché un po' nascosta. La si può raggiungere camminando all'interno di un'altra mostra al seconda piano, nell'angolo nord-ovest tra le infografiche, salendo su per le scale. Lì, finalmente potrete vedere la bicicletta, che utilizzata inizierà a illuminare delle lettere e delle parole posizione di fronte. Pedalando per un minuto o due, sarà potrete vedere le luci e il testo cambiare. L'ultima parte è il progetto di un video per la meditazione, ma onestamente non ho avuto abbastanza pazienza per guardarlo, tra l'altro, lo spazio era molto piccolo e c'era sempre confusione ogni volta che sono andato.

    In breve, la mostra The Happy Show sarà sicuramente per tutti un'avventura molto interessante, che varrà sicuramente la pena visitare. Alcuni penseranno che sia troppo incentrata sui sentimenti, ma alla fine è davvero stimolante e fa sì che ognuno di noi rifletta su cosa possiamo o non per modificare le nostre abitudini e i nostri comportamenti. Molto studenti di architettura, design o arte saranno attratti da questa mostra, ma in generale, tutti quelli che la visitano fanno dei commenti positivi.

    La mostra è aperta fino al 23 marzo 2016.

    3) Christoph Neumann - Drawing the line

    Sono stato fortunato a visitare questa mostra il giorno prima della sua chiusura. Si trattava di un'esposizione sui lavori illustrati di Christoph Neuman, graphic designer tedesco, che ha vissuto e lavorato a New York (e che continua a lavorare con grandi nomi come The New York Times, Google, Herman Miller, ecc. ).

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    Il suo stile è semplice e, allo stesso tempo, unico grazie al messaggio che cerca di veicolare. Come dice Neumann stesso, vuole che le sue illustrazione facciano pensare tutti quelli che le guardano. Molti dei poster e delle illustrazioni che ho visto erano legati a qualche argomento politico o a delle situazioni di vita quotidiana rappresentati da una prospettiva diversa. Ciò che ho trovato interessante, era che l'artista non si è limitato solamente a utilizzare gli strumenti classici, come penna e matita, da soli, ma combinati con "materiali dalle natura", come foglie o legno e così via. Se volete saperne di più su di lui, cliccate qui.

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    I 100 migliori disegni dalla Germania, Austria e Svizzera

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    Come dice lo stesso titolo, potete vedere la collezione dei "100 migliori" poster da questi tre paesi germanofoni. Personalmente, alcuni di quei poster non li avrei inclusi nell'esposizione, perché credo che ci fossero delle scelte migliori, ma comunque vale la pena andare a vederli. Ho visitato questa mostra 2-3 volte e ricordo principalmente quelli più semplici e mi sono piaciuti quelli che hanno utilizzato la tipografia come mezzo principale d'espressione. Preferisco le illustrazioni create con tecniche semplici e combinate con la tipografia. Quando ci sono molte cose è... semplicemente troppo. Come disse Mies Van der Rohe, "Less is More!" (Di meno è meglio).

    Se volete saperne di più sui poster, cliccate qui.

Galleria foto



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