Utrecht Parte 3
Reintroduzione
Questo articolo continua dalla Parte Seconda della serie su Utrecht. Nelle puntate precedenti abbiamo visto come prepararsi a un viaggio nei Paesi Bassi, come arrivare a Utrecht, come trovare un alloggio (anche includendo una cittadina nei dintorni che costi un po' meno) e molto altro. Ci siamo anche concentrati sulla città in sé e per sé. In quest'articolo ci focalizzeremo su cosa fare nel tempo libero e cosa visitare in città, le attività che si possono svolgere e altri dettagli. Ribadisco che, se siete alla ricerca di una città nei Paesi Bassi dove trascorrere un semestre, Utrecht è una validissima opzione, lontana dallo stress di Amsterdam e Maastricht. Continuiamo quindi da dove ci eravamo lasciati.
Una delle attività più comuni dei Peasi Bassi è farsi una bella bevuta con gli amici. Un passatempo condiviso con la maggior parte del mondo in realtà. Ciò che rende i Paesi Bassi piuttosto singolari è la loro grande varietà di birre, sia proprie, che importate dal vicino Belgio, produttore rinomato in tutto il mondo. Mi riferisco specificamente alle birre trappiste. I Paesi Bassi sono tra i posti migliori per assaggiare birre locali e importate di ottima qualità. In centro si trovano molti bar e ristoranti. È improbabile che vi perdiate questa zona, dato che vi verrà raccomandata dalla gente del luogo e che costituisce il cuore pulsante della vita notturna di Utrecht. Molte persone bazzicano qui per bere o mangiare qualcosa (o spesso per fare entrambe le cose). Ci sono un sacco di birre alla spina da sperimentare. Il centro è rappresentato da una grande piazza circondata di locali sui lati orientale e meridionale, mentre un edificio iconico si staglia su quello occidentale. Camminando lungo il lato sud attraverserete una stretta via che taglia a sud-est. Questa vi porterà in una zona ricca di ristoranti, coffee shop e altre attività sulle rive del canale; è molto bello passeggiarci. Se stai cercando un posto dove fumare, ne troverai di ogni sorta nei dintorni. Ne ho visti un bel po', dato che alcuni degli studenti con cui uscivo erano appassionati fumatori.
Bar e ristoranti nascosti
Io e i miei amici non fumatori invece, ci dirigevamo semplicemente ai bar vicini. C'è un cosa che ci terrei a farvi notare: durante il mio soggiorno nei Paesi Bassi mi sono presto reso conto che i neerlandesi non fumano poi così tanto. Anzi, spesso molti proprio non fumano. Penso che questo abbia a che fare con un'educazione perseguita fin dalla tenera età. Avrebbe anche senso, visto che fumare canapa regolarmente potrebbe non essere la scelta migliore per la tua sanità mentale. Preferiscono invece passarsela a farsi qualche birretta, a casa con gli amici oppure in giro.
Tornando alla realtà, un altro posto, un po' meno conosciuto per la birra, sono i bar nei pressi della torre del Duomo. Appena a nord-est del campanile infatti, si trovano vari locali dove bere in compagnia. Spesso vengo qui a spassarmela con gli amici. Solitamente questa zona è molto affollata sebbene non sia il centro della vita notturna. Gli habitué sono per lo più giovani, generalmente studenti.
È un'area piuttosto grande dove gruppi numerosi stanno comodamente, di solito noi ci recavamo lì quando ci stancavamo di stare al chiuso. L'unico problema è che nei Paesi Bassi piove piuttosto spesso. "Piuttosto spesso" è un eufemismo a dire il vero. Nei Paesi Bassi piove quasi costantemente, al punto che alla presentazione per noi studenti internazionali ci sono stati forniti dei poncho per proteggerci dalla pioggia. Io non l'ho mai usato, perché mi ero previdentemente portato dietro una giacca impermeabile. Un consiglio che ci veniva dato spesso dai nostri capigruppo all'università era che è molto meglio acquistare dei vestiti nel paese dove sei diretto una volta arrivato, anziché portarsi i propri indumenti ingombranti da casa per poi scoprire che la qualità non è altrettanto buona.
Il motivo è piuttosto semplice. I paesi freddi, come ad esempio il Canada, sovente offrono una discretamente ampia varietà di capi invernali, per via del loro clima rigido. Molto spesso, avendo una domanda maggiore, e quindi un'offerta più completa, ci risparmierete anche qualcosa. Inoltre, essendo pensati per l'esatto clima in cui vengono venduti, vi troverete meglio, perché la qualità è migliore. L'abbigliamento venduto nei paesi più miti non ha nessuna ragione di essere così isolante, sarebbe controproducente. Ad ogni modo, lascio che siate voi a decidere se fidarvi del suggerimento o no. Potrebbe addirittura capitare di viaggiare dall'estate dell'emisfero australe all'inverno dell'emisfero boreale. In questo caso la scelta sarà praticamente obbligata dato che ovviamente durante la bella stagione è difficile trovare capi invernali a buon prezzo, e i pochi che trovereste sarebbero meri resti di magazzino.
Vi consiglio inoltre di documentarvi bene prima di spendere centinaia di euro per un giubbotto. Parlando specificamente dei Paesi Bassi, indubbiamente investirei su un'ottima giacca impermeabile (con o senza cappuccio, scegliete voi se volete girare sempre con l'ombrello oppure no). È meglio che sia anche bella calda, perché il paese dei tulipani non ha un clima propriamente secco. I canali rendono Utrecht particolarmente umida, perciò avrete spesso necessità di indossare guanti e cappello per non perdere la sensibilità a causa del freddo (però non preoccupatevi, non assidererete, questo è un problema di paesi ancor più settentrionali).
Da notare
Sarò franco. Se siete meteoropatici e nemmeno la compagnia dei vostri amici riesce a tirarvi su, vi sconsiglio di andare un semestre in Olanda. Io sono andato nel secondo semestre (per chi vive nell'emisfero boreale, quello che va dall'inverno all'estate), quindi il tempo è andato riscaldandosi. Era sorprendente quanto freddo facesse in primavera: grandinava spesso e non sono mancati vari acquazzoni. L'assenza del cielo terso mi ha lasciato basito, non mi sarei mai aspettato che fosse così. Sono abbastanza certo che potrei contare i giorni di sole che ho visto nei miei sei mesi lì, usando le dita delle mani. Erano una vera rarità. Come se non bastasse, spesso vi troverete a pedalare sotto la pioggia, quindi è meglio prendere le giuste contromisure, o arriverete a destinazione bagnati come pulcini. Se pensate che tutto questo non faccia per voi, vi consiglio di fare rotta verso destini più soleggiati, ad esempio la Spagna o il Sud Italia.
È interessante notare che i Paesi Bassi sono perlopiù pianeggianti, quindi pedalare dappertutto è piuttosto semplice se comparato a posti dove spesso capita di montare lungo una salita con tanto di zaino appresso. Era una scocciatura con cui avevo a che fare quotidianamente quando vivevo ad Adelaide. Lo era ancor di più dopo una lunga giornata di lavoro, esercizio fisico o un giorno intero di lezione, quando vorresti solo tornare a casa e rilassarti. Quindi almeno un vantaggio c'è. Inoltre, se venite da quei gelidi paesi dove il termometro sta spesso sotto lo zero, per voi il clima di Utrecht non sarà affatto male: a parte la pioggia costante, lo troverete relativamente mite rispetto a casa.
Torniamo ora al nostro tour. Una cosa che vi consiglio di fare, quando il sole spacca le pietre, è prendervi un barchino e fare un giro per i canali della città. È una splendida esperienza, specialmente nel canale principale della zona ovest e quando il tempo è bello, visto che si passa in mezzo ai ristoranti e alla gente che si rilassa sulle rive in compagnia di amici, familiari, o di un buon libro. In effetti, l'unico momento in cui ho visto i neerlandesi dare di matto, a parte il Koningsdag (ovvero quando festeggiano il compleanno del re), è durante le belle giornate. Era una scena comune vedere persone a torso nudo fuori casa o sulle terrazze che si godevano la preziosa luce solare. Molta più gente del solito affollava le strade per massimizzare l'esposizione. La verità è che non si può biasimarli. La città è particolarmente bella alla luce del sole, quando l'acqua brilla di riflessi e gli edifici storici si stagliano in tutto il loro splendore.
Torre del Duomo
Una volta che vi siete assicurati di fare un bel giro dei canali, potete passare alla Domtoren. La torre si staglia in altezza ed è un icona del panorama cittadino, tanto da essere spesso inclusa nelle cartoline e mostrata come effigie della città. La sua storia è molto interessante. Tempo addietro, la città fu colpita da un temporale di potenza inaudita. Prima della tempesta, questa torre campanaria costituiva l'entrata al Duomo cittadino, dedicato a San Martino. La chiesa ha resistito fino ai giorni nostri, nonostante sia stata severamente danneggiata e, a causa del temporale, il passaggio dalla torre al duomo non sia più praticabile.
È per questo che oggi le due strutture sono separate l'una dall'altra. Visitandole vi renderete conto di quanto forte sia stata la tempesta (o di quanto la struttura fosse debole, o magari entrambe le cose). Un altro aneddoto interessante che ci è stato raccontato (ed è per questo che dovete sempre prendere parte ai tour organizzati dall'università) è che tra le rovine del Duomo spesso si svolgevano gli incontri della comunità omosessuale della città, dato che era un luogo lontano da occhi indiscreti. Chiaramente stiamo parlando di tempi altri da oggi, quando era necessario che queste cose rimanessero segrete. A questo proposito è interessante anche sapere che in altre parti dei Paesi Bassi (o dell'Europa, non mi ricordo di preciso), se dicevi di essere di Utrecht, era possibile che venissi automaticamente considerato omosessuale. Direi una storia piuttosto interessante.
Ad ogni modo, questa era la chiosa di questa puntata della serie. Ci sono molte altre cose da scoprire in questa città e mi piacerebbe darvi una panoramica di Utrecht utile prima di visitarla o di trascorrerci un semestre. Nel prossimo articolo ci concentreremo su attrazioni meno conosciute, come bar particolari, cinema, posti dove rilassarsi e altro ancora. Ci saranno anche consigli più specifici su come abituarsi alla vita in questo fantastico paese. Sarà un'avventura meravigliosa. Fate buon viaggio, e divertitevi!
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