45 chilometri di costa slovena che vi sorprenderanno
Ciao a tutti! Oggi vi presento l'ultimo post sulla Slovenia, la prima volta nell'Adriatico. Questo mare, che forma parte del mar Mediterraneo, bagna i seguenti paesi: Montenegro, Albania, Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Italia e Slovenia. Se non si è esperti di geografia, qualcuno potrebbe anche pensare che la Slovenia non abbia una costa (io per esempio lo pensavo) ma in realtà sì. Questo paese non solo presenta dei paesaggi sorprendenti nell'entroterra (come noterete), ma anche nei suoi scarsi 45 chilometri di costa ha molto da offrire.
La gente che viene dalla costa, come me, vivendo a Bratislava ne sente molto la mancanza. Ci sono dei giorni migliori in cui non pesa, ma altri in cui non ce la facciamo più e decidiamo di partire un venerdì da Bratislava, percorrendo 560 chilometri filati per arrivare fino alla costa slovena. E così è stato. Abbiamo messo le indicazioni stradali e, mentre attraversavamo l'Austria, una tempesta ha quasi minacciato le nostre vite. Mentre ci beccavamo una tromba d'aria, voglio far notare che avevamo solo un tergicristalli funzionante e che quindi vedevamo solo metà strada. É stato un viaggio di forti emozioni, davvero. Però tutto questo rimane in secondo piano, dato che il giorno dopo ci siamo svegliati, abbiamo fatto colazione e abbiamo visto che il cielo era del tutto limpido e di un colore azzurro chiaro. Alla fine potevamo andare in spiaggia.
Noi ci trovavamo a Izola. Non è uno dei posti più conosciuti sulla costa slovena come Piran, Koper o Portoroz, ma merita. Abbiamo alloggiato in un appartamento molto pratico dato che si trovava a due minuti dalla spiaggia. Abbiamo parlato un po' di italiano con il proprietario di casa. Sicuramente, essendo vicino all'Italia, non è anormale sentire parlare italiano per le strade della città.
É un dato di fatto che la Slovenia non ha spiagge come le conosciamo noi. Non ha molti arenili o superfici estese dove si può stendere l'asciugamano, ma al contrario è fatta di piccole rocce e sassi. Il terreno è molto più selvaggio. Spesso c'è solo una specie di molo, dove vengono attraccate le barche e per entrare in acqua o si scende direttamente da una scaletta di metallo oppure ci si tuffa. Per quanto riguarda l'acqua, era abbastanza fredda (come in Galizia nei giorni più freddi, più o meno), ma è anche vero che siamo andati a inizio maggio. Forse in piena estate c'è una temperatura più piacevole. Comunque basta solo abituarsi e noi l'abbiamo fatto.
Dato che abbiamo deciso di fermarci lì un paio di giorni, siamo andati anche in due paesini: Izola e Piran. Successivamente vi racconterò cosa abbiamo fatto, dove potete andare, dove abbiamo mangiato e le mie impressioni su entrambi i luoghi.
Izola
Iniziamo con Izola. Nella zona urbana ci sono anche molte spiagge rocciose lungo tutta la costa. L'acqua è di un colore azzurro chiaro e fa venir voglia di starci dentro tutto il tempo, nuotando e immergendosi. Il percorso lungo il litorale è ben conservato: il terreno è perfettamente asfaltato e tutta la via è decorata con piante di palma dentro vasi da fiori, il che dà un tocco armonioso al viale. In questa zona ci sono anche dei giardini ben curati, con siepi potate e molti fiori. Quindi, se cercate spiaggia e relax vi consiglio questo posto. É molto tranquillo, non c'era praticamente nessuno e l'atmosfera è molto rilassante. Si trova vicino alla zona portuaria dove ci sono molte imbarcazioni, molti posti in cui poter far colazione e mangiare; ci sono anche molte gelaterie con vari gusti di gelato, ed è impossibile resistere.
Strunjan
Se vi piace di più l'avventura, la miglior scelta è Strunjan. É un parco naturale che si trova lì vicino. Noi ci siamo andati a piedi e ci abbiamo messo un'ora, più o meno. L'entrata è gratuita e, all'inizio del percorso, danno una mappa dove si possono vedere i punti più interessanti per farsi un'idea di quanto grande sia il parco.
A Strunjan bisogna camminare se si vogliono vedere posti particolari. Noi abbiamo percorso le scogliere che costeggiavano le spiagge. É un po' pericoloso. Infatti, nel cammino di ritorno, abbiamo trovato una croce in memoria di un uomo che era morto l'anno prima in questa zona. C'è molta sicurezza, infatti molte zone sono recintate, ma comunque è sempre bene stare attenti.
Scendendo verso la spiagge del parco, si vedono paesaggi incredibili. Si vede tutta la linea di acqua cristallina che delimita il parco naturale. Ti invoglia ad accelerare il passo per arrivare alla spiaggia. Il percorso era un po' ripido ed era pieno di fango, ma la ricompensa non aveva prezzo. La spiaggia è un territorio vergine, molto selvaggio, pieno di piccole pietre, grandi rocce, tronchi di alberi e nessuno attorno. Farsi il bagno è una goduria, nonostante l'acqua sia fredda. Davanti c'è solo mare e, anche se non riesce a vedere per la lontananza, proprio davanti c'è l'Italia. Siamo rimasti lì tutta la mattina e poi abbiamo deciso di tornare; non abbiamo seguito il percorso di montagna ma una stradina fatta di pietre che poco a poco ci ha portati fino al centro urbano di Izola. Lungo il cammino, abbiamo trovato altre spiagge e anche un molo dove abbiamo deciso di fermarci a prendere il sole. In questa zona c'era un po' di gente che praticava surf e altri sport acquatici e c'erano anche ristoranti con vista mare e con pietanze buonissime. Come si suol dire, un'immagine vale più di mille parole, quindi vi lascio un paio di foto di Strunjan e dintorni. Per me la cosa più affascinante era il colore dell'acqua, che anche se era nuvoloso, aveva sempre un azzurro intenso cristallino.
C'è venuta fame, quindi una volta arrivati al paese siamo andati in un ristorante dove la maggior parte di noi ha ordinato calamari con patate e verdure. É un piatto tipico che mi piace molto, quindi ogni volta che tornavamo in quel locale, per tutti giorni che siamo rimasti lì, ho ordinato sempre lo stesso. A Bratislava i frutti di mare e il pesce non sono di buona qualità, quindi, ogni volta che mi trovo in vicinanza al mare, ne approfitto per mangiare prodotti freschi e buoni.
Si stava facendo tardi, quindi abbiamo mangiato in un ristorante italiano. Io ho preso un'insalata di piovra e ho mangiato anche la metà del calzone che Pilar aveva avanzato. Era un ristorante molto carino, con una terrazza decorata con piccoli vasi appesi al soffitto e pieni di fiori. Dopo siamo andati al porto di Izola per vedere il tramonto. Abbiamo suonato l'ukulele, cantato canzoni di Shakira e ascoltato il suono del mare. Attenzione perché, anche se di giorno fa caldo, di notte fa un po' freddo e infatti avevamo tutti la felpa.
Piran
Dopo aver trascorso dei momenti fantastici a Izola, abbiamo deciso di andare a Piran, che io considero il paese più bello della Slovenia. Mi ricorda Rovinj, in Croazia. Abbiamo avuto un imprevisto quando abbiamo provato a far partire la macchina ma non funzionava. Lo starter del motore si era rotto. Siamo andati nel panico perché prima o poi saremmo dovuti tornare in Slovacchia e a dirla tutta, trasportare la macchina con un carro attrezzi per tutto il viaggio di ritorno non era un'opzione che faceva per noi. Abbiamo provato a contattare un meccanico chiedendo una mano anche al proprietario dell'appartamento, tutto questo parlando un misto italiano-inglese. Non parlavamo sloveno, loro non parlavano spagnolo e alla fine queste due lingue erano quelle che avevamo più in comune. Alla fine è arrivato il meccanico e ci ha confermato che lo starter si era rotto e che bisognava cambiarlo, ma che lui non poteva farlo fino a lunedì e quindi non sapevamo che fare. In una situazione come questa, pittoresca e surrealista, sono arrivati due signori che sono stati i nostri angeli custodi. Hanno dato un'occhiata alla macchina e ci hanno spiegato come farla partire. Dovevamo spingere se volevamo che si acendesse, ed è quello che abbiamo fatto per il resto del viaggio. Ci ha limitati un po', dato che quando ci fermavamo con la macchina dovevamo parcheggiarla su una superficie piana. Se ci fossimo fermati in salita o discesa sarebbe stato impossibile spingerla e ci saremmo stancati molto.
Alla fine siamo riusciti ad avviare il motore e ci siamo diretti a Piran. Dopo aver trovato una terreno pianeggiante dove poter parcheggiare, un po' fuori dal paese, siamo andati in centro. Le vie di Piran erano molto simili a quelle di Izola. Casette antiche dove spiccavano i balconi di colori diversi, ristoranti dai quali proveniva un profumo di manicaretti e il mare che bagnava tutto il paese. Piran è più grande di Izola, quindi trascorrerete sicuramente un bel momento. Prima di entrare nella città, c'è un castello (1, 50 euro per l'entrata con la tessera studentesca) da dove si vede Piran interamente. Ha una forma molto particolare, e visto dall'alto si apprezzerebbe ancora di più, però si può dire che è come una punta piena di casette. Verso la fine, il terreno è molto aguzzo formando un angolo di 15 e 20 gradi, che è proprio quello che rende questo paese così famoso e unico.
A Piran si può vedere la Chiesa di San Giorgio, da dove si vede il mare nella sua natura più selvaggia e violenta, infatti il vento è molto forte. Anche la Piazza Tartini, che è quella principale e da dove si vede il campanile che spicca su tutto il resto. Ci sono anche delle casette di vari colori, ma la maggior parte di queste presenta sfumature chiare, calde e tenui, cosa che conferisce uniformità al paese.
Abbiamo mangiato in un ristorante proprio di fronte mare, dato che era a pochi metri. Non esiste vista migliore di questa per mangiare. Il menù era a base di calamari e pasta. In tutta la zona che dà sul mare ci sono vari posti, con scalette, dove si può entrare in acqua. Ci siamo fermati in quello che sembrava un molo e da lì si vedevano tutte le casette sulla costa. L'acqua era fredda però piano piano mi ci sono abituata e alla fine sono riuscita a nuotare un po'. Un'altra cosa originale di Piran sono i due fari di colore verde e rosso intenso che contrastano con i colori chiari delle case. Io e Paloma siamo rimaste lì per un po' per scattare qualche foto.
Per concludere, vi ricordo che potete scegliere anche altri percorsi, più lunghi rispetto a quello che abbiamo fatto noi, e andare in altri paesi nei dintorni come Koper o Portoroz, anche se non sono apprezzati quanto quelli in cui sono stata io. Non penso che ci sia una spiaggia, ma solo moli da dove ci si può buttare direttamente in acqua, e per me non è assolutamente un problema. Potete anche andare in Italia, a Trieste, dato che si trova solo a mezz'ora di distanza.
Alla fine abbiamo spinto la macchina per farla partire e siamo tornati a Bratislava. In questi giorni di mare abbiamo ripreso le energie e le forze per ricaricarci un bel po'. Quando sono tornata ero contenta, dato che la costa slovena non è un posto molto visitato ed è proprio quello che piace a me, andare in posti sconosciuti e nei quali non ci andrebbe "di proposito". Con questo voglio dire che, grazie al fatto che vivo a Bratislava, sto conoscendo un sacco di posti dove non andrei mai di mia iniziativa, ma che sto scoprendo solo grazie alla posizione favorevole. E finisce qui il post di oggi. Spero vi sia piaciuto e che abbiate apprezzato le foto. Ci vediamo presto e grazie per aver letto il mio articolo.
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