Cucina domenicana: una delizia per il palato
Una delle cose migliori dei Caraibi, oltre il sole, è il cibo e l'ingrediente principale, alla base della maggior parte delle pietanze, è il platano o la banana.
Mangiare fuori: la nostra esperienza all'Adrián Tropical
Tutti i turisti quando vanno a visitare un paese, vogliono assaggiare la cucina del luogo. Io mi trovavo in Repubblica Domenicana e, fortunatamente, avevo degli host davvero eccezionali. Non appena ci siamo incontrati hanno deciso di portarmi in uno dei ristoranti di cucina domenicana più famosi del paese: Adrián Tropical.
Se andate in questo ristorante riceverete un servizio di prima classe e vi rilasserete mangiando deliziosi cibi domenicani godendo di un panorama spettacolare.
L'Adrián Tropical incredibile, è il migliore che possiate trovare in Avenida Washington. All'esterno c'è una terrazza con una bellissima vista sulla spiaggia di Güibia. Capita, a volte, che all'interno vendano dei souvenir fatti a mano e dei gioielli di artigianato locale. Immaginate di essere seduti nel ristorante, indossando abiti leggeri per sopportare meglio il caldo e di assaggiare la cucina tradizionale domenicana, che è squisita, ad un prezzo eccellente mentre una leggera brezza vi accarezza il viso e di aprire gli occhi e trovare di fronte a voi il mare. A chi è che non piacerebbe? Non pensateci due volte e correte a provare la cucina di Adrián Tropical.
Abbiamo mangiato all'aria aperta. Il mare era letteralmente sotto i nostri piedi.
Il servizio è efficiente Quando sono stata lì, ero in compagnia di alcuni domenicani che mi hanno aiutata a scegliere le pietanze migliori da assaggiare. Un consiglio che do sempre è quello di ordinare ognuno un piatto diverso in modo da dividerlo con gli altri. In questo modo potrete provare vari piatti pagandone solo uno. Condividere ricompensa sempre, soprattutto quando si viaggia. Non sempre, quando si visita un paese, si ha l'opportunità di avere persone che possano farvi da guida e consigliarvi dove andare e cosa mangiare. Per questo voglio darvi alcuni consigli sui cibi che ho provato e che mi sono piaciuti di più. E se mai li assaggerete, scrivetemi in privato e ditemi che cosa ve n'è parso.
Mofongo
Mi hanno raccontato che il "mofongo" (polpetta di purè di banane condita con ciccioli di maiale o pezzi di pancetta) ha una storia molto antica. Molti dicono che sia un piatto di Porto Rico importato o addirittura copiato dai domenicani. Essendo il cuore della loro cucina molti domenicani, quando sentono qualcuno dire che è stato copiato, si offendono. Dopotutto i rapporti con i "boricua", i portoricani, non sono dei migliori. Credo sia uno di quei dilemmi che non si risolverà mai. Tuttavia, è meglio non citare la parola "importato", almeno fin quando non si verrà a capo della questione. Ahaha
Nella seguente immagine potete ammirare il famoso "mofongo" di Adrián Tropical. È fatto con platano fritto tritato insieme all'aglio, impastato come una specie di polpetta e servito all'interno di un mortaio. Anche se in alcuni ristoranti lo pongono su un piatto, ad Adrián Tropical il mortaio non manca mai, perché è il simbolo della cucina domenicana. Ovviamente vi porteranno un mortaio super elegante e di legno. Il "mofongo" che ho ordinato io era quello tradizionale ed era fatto con "chicharrón" che, per chi non lo sapesse, sono pezzi di pelle di maiale fritti e quindi molto croccanti e incredibilmente deliziosi. I domenicani di solito lo mangiano a qualsiasi ora e dicono che è un ottimo rimedio per il post sbronza. Vi servirà dopo qualche bicchiere di troppo, insomma.
Questo è il mio "mofongo" servito in un mortaio di legno per restare fedeli alle tradizioni.
In Messico e in alcuni altri paesi, siamo abituati a comprare e mangiare il platano giallo, meglio conosciuto come banana. In Repubblica Domenicana usano quello di colore verde, che chiamano “guineo”. I domenicani amano mangiare questo frutto, infatti è l'ingrediente principale della maggior parte delle ricette domenicane.
Come preparare un buon "mofongo"?
È molto semplice. La prima cosa da fare è sbucciare i platani verdi e tagliarli a pezzetti. Immergerli, poi, in una ciotola con acqua e sale per circa 10 minuti e scolarli. Ora viene il meglio! Si aggiungono i pezzi di platano in una padella con molto olio e si lasciano lì finché non si cuociono. Nel frattempo in un mortaio si tritano aglio, sale e olio o burro.
Quando i platani sono ben dorati, vanno posti nel mortaio insieme agli altri ingredienti, dopodiché si mischia tutto e si aggiunge il "chicarrón". Dovete stare attenti e fare in modo che il platano non si raffreddi, perché dicono che il segreto della ricetta sia tutto lì.
Ricordatevi che il nome di questo piatto è "mofongo". Ve lo dico affinché non vi confondiate con un altro piatto che si chiama "modongo". Hanno un nome simile, ma sono due cose completamente diverse. Al ristorante Adrián Tropical questo "platillo" costa 144 pesos domenicani, più o meno 3 euro.
Asopao de Pollo
Penso che il "mofongo" sia solo un antipasto, nel senso che vi prepara al piatto principale che è "l'asopado de pollo", una zuppa tipica. A questo punto il vostro stomaco comincerà piano piano a dire "basta! ". Ma voi lo ignorerete, assaggerete la prima cucchiaiata di questa delizia e continuerete a mangiare. Costa 279 pesos domenicani, circa 5 euro. Potete chiedere "asopado" di pollo o di gamberi. Anche questo è ottimo, ma spesso le persone sono allergiche ai gamberi.
Cos'è il famoso "asopado"? Beh, è fondamentalmente una zuppa di riso e insieme al "mondongo" (zuppa a base di trippa e verdure) è uno dei piatti più importanti della Repubblica Domenicana. Nel ristorante Adrián Tropical lo troverete nella sezione "Tropricriollos" perché è considerata una ricetta creola dei Caraibi, che unisce carne, pollo, "auyama" (zucca), "ajíes" (un tipo di peperoncino), coriandolo e addirittura arancia. È un po' diversa dalle solite zuppe, forse perché tutti gli ingredienti che contiene la rendono più densa del normale.
Quello che più mi piace della cucina tradizionale è che all'interno di ogni piatto è racchiusa la cultura e l'identità del paese. È bello vedere come la cucina associa ogni piatto ad un evento particolare familiare o nazionale. Per esempio i domenicani tengono molto a cuore "l'asopado" di pollo perché di solito viene preparato in occasione di feste familiari, compleanni, anniversari o feste natalizie. Il fatto di associare l'amore alla cucina è comune a qualsiasi luogo. Non importa quanto andiate lontano, sarà sempre così.
"L'asopado" è squisito e addirittura salutare perché contiene molte verdure e, visto che è pesante, vi riempirà subito (ho rischiato di non riuscire a mangiare il dolce).
Ammirate il mio "asopao de pollo". Ovviamente l'ho diviso con gli altri, perché mangiare questo e poi il dolce è davvero un'impresa impossibile.
Come si prepara?
Innanzitutto si condisce per bene il pollo con cipolla, "aji", aglio, sale e pepe. Nel frattempo in una padella si mette un filo d'olio e un po' di zucchero, e si fa caramellare. Dopodiché si aggiunge il pollo e si lascia cuocere per mezz'ora. Successivamente si aggiunge il concentrato di pomodoro e si fa soffriggere, mentre in un'altra padella si cuoce la "longaniza", una specie di salsiccia. Si aggiungono quattro tazze d'acqua al sugo che rimane in padella dopo aver fritto il pollo e, quando l'acqua comincia a bollire, si uniscono le altre verdure (patate, carote o zucca) e il riso. Mentre l'acqua si ritira, si uniscono il pollo, la salsiccia, il mais e il succo d'arancia, il quale darà un tocco in più al piatto.
Consigli
Come ben sapete, non sono riuscita a provare tutti i tipi di stufati domenicani, ma ho chiesto quali fossero i più buoni e mi hanno consigliato questi:
- "Guinea guisada" (stufato con platano, che lì chiamano "guineo")
- "Paticas Criollas", fatto con zampe di maiale.
- "Arenque" (è simile alla "paella" con "asopao" di pesce)
- "Mondongo" (attenzione è diverso dal "mofongo", lo spiego meglio dopo).
Per chiudere in bellezza: i dolci
Un po' di tempo fa ho visto un "meme" che diceva che in realtà abbiamo due stomaci e che uno è per i dolci. Devo dirvi la verità, so che abbiamo solo uno stomaco, ma a me rimane sempre un po' di spazio per il dolce. Ne è un esempio quello che è successo all'Adrián Tropical. Ho avuto la fortuna di provare un paio di dolci che ora vi descrivo. Spero che vi aiuti a scegliere tra tutti quelli che ci sono sul menu.
Leche cortada
È un dolce molto famoso in Repubblica Domenicana e in altri paesi dell'America Latina, anche se ogni paese ha la propria ricetta.
Perché si chiama "leche cortada"?
Si prepara aggiungendo un po' di succo di limone al latte che, in questo modo, si caglia. Quando il latte entra in contatto con un acido comincia a coagularsi, in particolare, il siero e la parte proteica del latte cominciano a dividersi formando dei grumi. La "leche cortada" costa 75 pesos domenicani, cioè 1 euro più o meno. Niente male, niente male...
La "leche cortada" è il dolce in basso. Li vedete i grumi che si sono formati quando il latte si è cagliato? Indovinate? Nel mio c'era anche il rum!
Come si prepara?
La prima cosa da fare è porre il latte con un po' di cannella in una pentola e far cuocere a fuoco medio, fino a che non raggiunge quasi il punto di ebollizione. Poi, si aggiunge il succo di limone, in modo che il latte cominci a cagliarsi, e lo zucchero, per addolcire il sapore. Ovviamente non bisogna mescolare finché non cominciano a formarsi i grumi. Dopodiché si comincia ad aggiungere l'uovo e poi si mescola. Infine, quando la crema è diventata soffice, si aggiungono l'uvetta, la vaniglia e il rum (se volete). Si lascia cuocere per altri cinque minuti dopodiché si lascia raffreddare. La caratteristica di questo dolce è che la crema rimane grumosa. Assolutamente delizioso!
Cocco al forno
Il cocco al forno o "coco horneado", è un altro dolce tipico. Vi dico la verità mi piace molto di più della "leche cortada". Sono entrambi squisiti, ma io adoro il cocco e questo dolce ha superato di gran lunga le mie aspettative. Non voglio convincere nessuno, ma questo frutto è ricco di sali minerali, soprattutto di potassio. Contiene anche molta vitamina E che è un'antiossidante naturale. Se dobbiamo mangiare un dolce, facciamo in modo che sia almeno un pochettino salutare.
È difficile rifiutare un dessert del genere, soprattutto quando ve lo servono bello dorato e croccante. Se siete degli amanti del cocco come me, ne adorerete il sapore, specialmente se avrete la fortuna di mangiarlo appena sfornato. Il prezzo è di 85 pesos domenicani, circa 1, 50 euro.
Il cocco al forno è quello in alto. Anche se la presentazione non è quella che ci aspettavamo, il sapore era incredibile. Se non fossi stata piena, avrei fatto il bis.
Come si prepara?
Innanzitutto si setaccia la farina, il lievito e il sale. Poi, in un altro recipiente, si mescolano latte di cocco, latte in polvere, zucchero, latte condensato, buccia di limone e cannella. Poi si unisce tutto insieme. Dopo aver mescolato per bene, si cola l'impasto in una teglia da forno, precedentemente imburrata. E infine si cuoce a 350 gradi per 45 minuti ed è pronto.
Altri dolci da provare
Mi è rimasta la voglia di assaggiare altri dolci, ma sicuramente tornerò all'Adrián Tropical (più o meno tra un mese) e scriverò un post su quelli che non ho ancora provato. Sulla mia lista ce ne sono ancora molti. I più buoni sono:
- "Majarete": un dolce di crema di mais tenero.
- Gelato di cocco.
Cucina casalinga
È bello uscire e assaggiare la cucina domenicana in locali così lussuosi come Adrián Tropical, ma non basta. Si deve provare di tutto, infatti, durante la mia permanenza mi sono fatta coraggio e ho assaggiato alcuni piatti fatti in casa. La mamma del mio fidanzato sì è divertita a preparami alcuni piatti tipici caserecci. Così come in Messico non possono mancare le "tortillas" (una specie di piadina) sulla tavola, in Repubblica Domenicana, non possono mancare le "habichuelas" (fagioli), riso e platano verde. Questi sono gli ingredienti principali di molte ricette domenicane.
Mangú dominicano
Il "mangù", (purea di platani cotti con cipolle e aceto, accompagnata da salame, uova e avocado) è uno dei patti domenicani più tradizionali e caserecci. Di solito lo mangiano per colazione o a mezzogiorno. Vi voglio ricordare che noi, al massimo, lo mangeremmo per cena. In ogni caso non è molto comune dalle nostre parti.
Perché è così importante il "mangù"?
Perché così come lo sono le "tortilla" o il "chile" (tipo di peperoncino) in Messico, per i domenicani, il "mangù" è un'abitudine alimentare molto importante. Si dice però che questo piatto provenga dal Congo, dove la parola "mangù", indicava una radice commestibile.
Mi sono resa conto che, la cucina domenicana è saporita ma non troppo elaborata o difficile da preparare. In Messico c'è una ricca gastronomia, ma non è molto semplice da cucinare. Tutti possono fare un "mole" (salsa della cucina messicana preparata con diversi peperoncini e molti altri ingredienti e spezie) o un "tamale" (involtino preparato tradizionalmente con un impasto a base di mais ripieno di carne, verdure, frutta o altri ingredienti), ma non a tutti riesce bene. Dopo alcuni giorni in Repubblica Domenicana ho capito che avrei potuto preparare quei piatti io stessa.
Il mio piatto di "mangù", decorato con prosciutto e formaggio. Accompagnato con un uovo fritto, come è giusto che sia.
Come si prepara il "mangù"?
C'è bisogno di platani, quelli verdi, burro, acqua, sale, cipolla e olio. Prima di tutto si cominciano a sbucciare i platani e a tagliarli. Poi si mettono in padella con acqua e sale e si lasciano bollire fin quando non si cuociono. Dopo averli asciugati, si schiacciano insieme al burro e all'acqua fredda, in modo che rimangano soffici. Si aggiunge olio e si continuano a schiacciare finché non si ottiene una purea omogenea. Di solito questo piatto si accompagna con cipolla tagliata, ma a me non piace quindi me lo hanno preparato con il prosciutto e il formaggio.
La ricetta originale prevede anche l'uovo, infatti nel mio piatto c'era. Non è il mio cibo preferito, ma devo dire che questo abbinamento mi è piaciuto tantissimo. Prima di venire su quest'isola paradisiaca, non avrei mai pensato che il platano si potesse cucinare in così tanti modi e che fosse così delizioso! .
La mia cena: un frappè di papaia
La cosa che più mi ha sorpresa è stato il frappè di papaia. Devo confessarlo: pensavo che non mi sarebbe piaciuto. Ma l'ho provato per due motivi:
- Perché è maleducazione non assaggiare un piatto cucinato appositamente per me, solo perché l'ingrediente principale non mi piaceva.
- Perché non capita spesso di poter assaporare la cucina domenicana preparata con tanto amore.
Così ho assaggiato la "batida de lechosa", cioè il frappè di papaia. Nonostante il nome possa spaventare è molto più semplice da fare in casa rispetto al "mangù". Infatti ancora oggi me lo preparo.
Non è altro che latte mescolato con papaia e zucchero. Fondamentalmente è un frullato di papaia. La cosa strana è che la papaia non mi piace ma preparata in questo modo, sì... non so perché. La ricetta è semplicissima. Ve la spiego così potete farlo a casa, visto che è possibile trovare gli ingredienti ovunque, soprattutto in America Latina.
Come si prepara?
Basta frullare due tazze di papaia a pezzetti, con una di zucchero, quattro di latte condensato, due di ghiaccio e un cucchiaio di vaniglia. Con il caldo che fa in Repubblica Domenicana, c'è bisogno di rinfrescarsi un po'.
Facile no? Non avete scuse per non preparare questa prelibatezza domenicana anche se siete a casa vostra.
Frappè di papaia Fonte
Patatine domenicane: una delizia dei Caraibi
In Messico, uno dei marchi più importanti nel mercato delle patatine e dei "garnachas" (indica i cibi fritti messicani come i "tacos") è: “Sabritas”. In molti paesi si chiama in maniera diversa, ma è la stessa azienda. In Repubblica Domenica, per esempio, si chiama "Frito Lay". In base al paese in cui ci si trova, anche i prodotti cambiano. In Messico, quasi tutte le patatine contengono peperoncino mentre in Repubblica Domenicana... sì, platano! Avete indovinato.
Ho assaggiato le "Caribas", che sono le "patatine" fritte al platano verde. Il platano si taglia a rondelle sottili, si frigge in abbondante olio e poi si sala. Sono come le "Sabritas" messicane (patate tagliate e fritte) ma con un ingrediente diverso: il platano. Il sapore mi sembrava quasi uguale. Sono entrambe molto buone.
Le mie "Caribas" deliziose. Ricordatevi com'è il sacchetto, così non vi sbagliate se le comprate in Repubblica Domenicana.
Mondongo dominicano
Prima di tutto, ricordatevi che la parola "mondongo" somiglia a "mofongo", ma sono due cose differenti. Il "mondongo" è uno dei piatti più amati della cucina domenicana perché si prepara in occasione di feste speciali insieme alla mamma o alla nonna. È molto usato in campagna. Mi sono resa conto che ogni paese ha la propria versione del "mondongo". In Messico, somiglia ad una "pancita" (brodo con una base di peperoncini rossi piccanti, lime, cipolla tritata, con aggiunta di coriandolo tritato e origano), in Perù ad un “Cau Cau de Mondongo”(a base di patate, tagliate a pezzetti, e insaporite con cipolla, aglio, lime ed una serie di spezie e trippa cioè stomaco di mucca), mentre in Colombia un “Sancocho” (zuppa di carne e verdura).
La preparazione del "mondongo" un po' più complicata, si fa con la trippa e le zampe di maiale, tagliati a pezzetti piccoli. Si condisce con origano, arancia, aglio, cipolla e "ajì" (tranquilli, non è piccante), pomodori, zucca, peperoni, sale, prezzemolo e alloro. Sfortunatamente ero così emozionata che mi sono dimenticata di fare una foto, ma vi lascio un'immagine che ho trovato su internet.
"Mondongo" dominicano. Fonte
Conclusioni
Spero di mangiare presto altri piatti tipici domenicani così ve ne potrò parlare in un altro post. Nel frattempo provate a cucinare quelli più semplici: il frappè di papaia e il cocco al forno. Non ve ne pentirete. Saluti dal Messico.
Questa è la persona con cui ho fatto il tour migliore del mondo! Grazie Alejandro. In questa vacanza ci siamo abbuffati e nella foto potete vedere che i nostri piatti sono completamente vuoti! Che peccato. Ma ne è valsa la pena!
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