La Fortaleza, Viana do Castelo e Tui
Ciao a tutti! Nell'articolo di oggi tratterò della "Fortaleza de Valença", un'importante fortificazione in Portogallo, ai confini con la Galizia. Mi piace molto perché, anche se si trova molto vicina a dove vivo, per arrivarci si deve comunque attraversare un confine di stato, entrando in un nuovo paese, con un'altra lingua e altre caratteristiche. È sempre molto stimolante. Accompagnatemi nell'ultimo viaggio di questo blog. Cominciamo!
Per arrivarci da Bueu, il mio paesino in provincia di Pontevedra (Galizia), solitamente si percorre il tragitto in auto. Vengono anche organizzate escursioni in Portogallo, ma mirano soprattutto al Santuario di Fátima e a Nazaré, a metà strada tra Oporto e Lisbona. Si può anche prendere il treno per Oporto a Vigo o a Pontevedra e scendere a Valença do Minho o a Viana do Castelo.
Come arrivare in auto
Innanzitutto imbocchiamo il tratto di autostrada che qui chiamiamo ironicamente "la via rapida". È tanto stretta e pericolosa che hanno messo paletti e guardrail da un capo all'altro. Io e le mie amiche ci passiamo ogni mattina per andare al CUVI, la nostra facoltà all'Università di Vigo. Guidiamo a turno e ci dividiamo i soldi della benzina. Se venite in estate, fate in modo di organizzarvi per viaggiare in senso contrario all'esodo degli altri turisti. Il flusso di persone dirette alle spiagge provoca congestioni e rallentamenti tremendi che non vi auguro per nulla. Venendo verso Bueu verso sera per rientrare a casa, non avrete problemi, dato che la massa normalmente si muove in senso opposto.
Lambiamo Cangas e attraversiamo il Ponte di Rande sull'omonimo stretto, che vi citavo ieri. Per un certo periodo il ponte è stato a pedaggio, però ora l'accesso è libero. Ci lasciamo alle spalle Vigo e proseguiamo poco più di 50 chilometri su autostrada o superstrada. A questo punto si incontra una casello dove si pagano poco più di due euro. Una volta superato, si prosegue sempre dritti. Arrivati a La Fortaleza la segnaletica sarà chiara e l'unica preoccupazione sarà trovare parcheggio. Diversi anni fa al "ponte internazionale", ora chiamato "ponte vecchio" si dovevano passare i controlli doganali; le code che si formavano (io non ho avuto il piacere di vederle) erano bibliche Al giorno d'oggi la libera circolazione fa sì che si entri in Portogallo quasi senza rendersene conto. È fantastica questa cosa! Il vecchio ponte è ancora aperto, però ne è stato costruito uno nuovo.
La Fortaleza
Fra poco vi spiego perché si chiama così. A dire il vero si arriva a Valença do Miño, ovvero la località dove si trova la fortezza. Il nome si riferisce al Miño, il fiume che traccia il confine tra Spagna e Portogallo. Anche se esiste una zona bassa del paese, ricca di negozi, ristoranti e altri sevizi pubblici e privati, la maggior parte delle persone si reca lì esclusivamente per salire alla Fortaleza.
Si trova nella parte alta, dentro un nucleo attentamente protetto da varie linee di mura. Sarà impressionante vedere le auto salire fino a là sopra, su strade con tanto di semafori. Si distinguono perfettamente molte delle antiche porte d'accesso. Quando arriverete rimarrete estasiati dalle facciate di azulejos, le tipiche piastrelle di ceramica smaltata del Portogallo. Ha tutto un'aria un po' "decadente". In passato fioriva il commercio di souvenir, quali soprattutto (non sto scherzando) galli di ceramica, asciugamani e servizi di piatti. Anche al giorno d'oggi i souvenir sono molto popolari, però non sono più così specifici. È comune vedere gente di ogni dove passeggiare per le viuzze. Negli ultimi tempi alcune aree sono state ripavimentate con dei nuovi materiali. In alta stagione La Fortaleza è un formicaio. Nelle aree d'accesso si vedono autobus interi pieni di turisti che quando se ne vanno, lo fanno carichi di grosse borse. Non resistono ai piumoni, alle lenzuola e ad ogni tipo di stoffa. Cercate di evitare i fine-settimana perché una visita piacevole potrebbe convertirsi in un'agonia. Tutti i mercoledì si tiene un mercatino molto frequentato dagli spagnoli.
Vi sorprenderà vedere uno o due camerieri alle porte dei ristoranti, incaricati del compito di abbordare e attirare clienti. Molto educatamente offrono un volantino con il menù e i prezzi. Se ancora non lo sapete, il piatti principali sono il baccalà e la zuppa di pesce col riso, chiamata "arroz caldoso de marisco". Si può accompagnare il pasto con il vino verde tipico della zona Occhio! Se leggete la parola "presunto", sappiate che vuol dire "prosciutto". Il dessert della casa spesso è un "pudin", una sorta di budino. Se al mattino bevete caffè, vi consiglio di accompagnarlo con il pasticcino tipico portoghese, il "pastel de nata". È piccolo, tondo e denso; sazia abbastanza e può essere di crema o di panna. Il meglio del meglio è spolverarlo con la cannella.
Ci tengo a sottolineare la gentilezza dei portoghesi quando parlano: ringraziano sempre ("obrigado!") e molti sanno anche lo spagnolo. Un fatto singolare è che sembrano non avere un grande conoscenza delle zone della Spagna: noi galiziani per loro siamo semplicemente spagnoli (per lo meno questa è la mia esperienza).
Oggigiorno i prodotti in vendita sono molto vari e generalmente economici. Ogni volta che vado scopro che qualche negozio ha chiuso e qualche altro ha aperto. Vi consiglio di dare un'occhiata anche alla zona bassa del paese. Una delle prime cose che si vede arrivando è un parco alberato che dà su un'area con un palco per concerti. A Valença è sempre più caldo che a Bleu; si trova più a sud e si nota. Vi consiglio anche di fermarvi nella piccola cappella che si incontra giungendo all'altopiano su cui sorge la parte alta, sulla destra. Troverete anche una cabina telefonica molto "british" e la Chiesa di San Teotonio, di fronte ad un muretto che dà su una cascata rinfrescante. C'è anche un hotel dedicato al Santo. Se partite la mattina e volete sfruttare tutte le ore della giornata, la sola visita a La Fortaleza potrebbe non essere sufficiente. Perciò vi suggerisco di rimettervi in cammino fino a Viana do Castelo. Non ci vado da molto, ma ricordo qualcosa dell'ultima volta che ci fui, in estate. Cercherò di raccontarvi cosa feci e vidi.
Viana do Castelo
Viana do Castelo si trova circa 66 chilometri a sud di Valença. Si arriva in 40-45 minuti. Si può prendere la via costiera, la vecchia "via Caminha", oppure proseguire lungo l'autostrada fino a Ponte de Lima e poi uscire per Viana.
Si arriva ad una zona nuova, un porto turistico, con varie installazioni e bar. Da lì si deve camminare abbastanza per arrivare alle altre zone della città. Nel porto c'era una barca che aveva attirato la nostra attenzione. Ci avvicinammo e scoprimmo che era una nave ospedale aperta alle visite. Non potendo resistere alla curiosità e alla tentazione, siamo entrati pagando il biglietto. Una volta dentro abbiamo goduto di una visita totalmente libera al Navío Gil Eannes. Ricordo perfettamente la cucina e le sue pentole e che c'era una sala con un simulatore che dava l'idea di pilotare la nave. Ci siamo addentrati nelle sue viscere salendo e scendendo scalinate. C'era ancora odore di nafta e legno trattato.
L'ospedale all'interno era molto equipaggiato. Siamo rimasti colpiti dalla "sedia da parto", pronta ad essere usata se si fossero verificate le circostanze. La nave ospedale era stata utilizzata per assistere i marinai portoghesi impegnati nella pesca del baccalà nelle acque al largo dell'isola di Terranova. Una volta usciti abbiamo cercato un posto per mangiare. Ci siamo imbattuti in un ristorante adattato in una vecchia cappella. Mia madre conserva ancora il biglietto da visita: Cozinha das Malhieras, in Rúa Gago Coutinho. Il locale era stato arredato rispettando il luogo, conservando le volte e le pareti originali. Abbiamo mangiato riso ai frutti di mare e "Cabrito á Serra D’Arga", una preparazione portoghese del capretto.
I miei genitori hanno chiacchierato a lungo coi camerieri vestiti in giacca bianca, che spiegavano che lo stato in quel periodo non dava aiuto economico per la manutenzione degli edifici, ed era per quello che si notavano una certa decadenza e abbandono della città vecchia. Dopo aver mangiato ci siamo diretti alla funicolare che ci avrebbe portati al Santuário do Sagrado Coração de Jesus sulla collina di Santa Lucia, a 300 metri d'altezza. Da lì si gode di una vista impressionante sulla valle sottostante. Se preferite si può anche andare in auto. Quando ci siamo andati noi, una coppia stava le celebrando le nozze d'oro ed è stata costretta a sopportare i flash dei turisti che disturbavano la messa privata. Finita la visita siamo tornati giù. Abbiamo percorso la strada a ritroso e ci siamo fermati a Tui, una cittadina giusto sul lato galiziano della frontiera. L'avevamo già notato da La Fortaleza, e avevamo deciso chiudere la giornata in quel paese accarezzato dal Miño.
Tui
Parlando di Tui non si può trascurare che è stata dichiarata "conjunto histórico artístico" (ovvero insignita del riconoscimento del governo spagnolo che tutela il patrimonio artistico e culturale). Alla luce di ciò risulta chiara la sua importanza monumentale. Vi si trovano: la Cattedrale di Santa Maria, il Convento di clausura delle Clarisse, il Museo e Archivio Storico Diocesano e le chiese di San Bartolomeo e San Telmo. Dato che si tratta di una zona di frontiera, l'accento galiziano è molto marcato e riflette una forte influenza del portoghese. Noi ci siamo persi semplicemente per le viuzze, senza programmare nulla. Io ero molto piccola, però gli amanti dei siti storici troveranno pane per i loro denti. Consiglio anche di prendere un buon caffè al "Café Central" o al bar "La Gran Manzana".
Galleria foto
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- Español: La Fortaleza, Viana do Castelo y Tui.
- English: La Fortaleza, Viana do Castelo and Tui.
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