La fiera di Cordova

Nel mese di maggio, tra la Festa delle Croci, la Battaglia dei Fiori e il Festival dei Cortili, la città di Cordova è in pieno fermento. Tuttavia, per chi soggiorna in questa città in maggio non è finita qui. Infatti, ogni anno, nell'ultima settimana del mese, si tiene la famosissima fiera. Durante tutta la settimana, la vita in città si ferma letteralmente, affinché tutti possano approfittare dell'evento.

Mezzi di trasporto

La fiera di Cordova è in una posizione abbastanza decentrata; si trova infatti dalla parte opposta del fiume Guadalquivir, rispetto al centro storico. Questo non impedisce ai più motivati di farsela tutta a piedi, il che rimane comunque fattibile (dipende sempre da dove siete alloggiati). In ogni modo, parlando per esperienza, consiglio a chi porta i tacchi di muoversi con le navette messe a disposizione dal comune in occasione dell'evento. Alla fine il tragitto a piedi è comunque piacevole da percorrere, almeno all'andata, se si passa ad esempio per il ponte romano, splendido simbolo della città di Cordova. La camminata permette, quando scende la notte, di ammirare i numerosi addobbi illuminati, che rendono l'atmosfera della fiera ancora più magica.

La feria de Cordoue

Le caratteristiche

Anche se la fiera di Cordova non è così famosa come la "Feria de Abril" che ha luogo a Siviglia, rimane comunque un evento di grande importanza. Se è vero quanto detto dalla mia compagna di casa italiana, che è stata anche alla fiera di Siviglia, quella di Cordova sarebbe persino molto più aperta e accessibile. Infatti, in quella di Siviglia, l'ingresso nella maggior parte delle "casetas" (le tende allestite per l'occasione) è a pagamento, mentre nel caso di Cordova è gratuito.

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Una delle caratteristiche più tipiche della fiere andaluse è la presenza di una "portada", ovvero di un grande portale, tradizione alla quale la fiera di Cordova non fa eccezione. Tanto di giorno come di notte, questo costituisce il punto di riferimento principale per chiunque si perda tra le file di "casetas", che sono difficilmente distinguibili l'una dall'altra.

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Le cose imperdibili della fiera

Durante il giorno, la fiera di Cordova è l'occasione perfetta per ballare la sevillana. Io purtroppo ho fallito miseramente nel tentativo di imparare questa danza tradizionale, ma se voi, diversamente da me, avete un minimo di coordinazione dovreste almeno essere in grado di imparare i passi della sevillana più facile (ne esistono infatti differenti versioni). Dopo essersi allenata per un mese (dei corsi di sevillana vengono organizzati dalle associazioni Erasmus di Cordova, l'ESN e Erasmus Family), la mia compagna italiana la ballava abbastanza bene per avere il coraggio di mostrare pubblicamente il suo talento durante la fiera.

Una delle numerose attrattive di questo evento sono anche i costumi tradizionali, in particolare quelli femminili, i famosi "trajes de feria". Si tratta di lunghi abiti attillati colorati, dei quali le parti in corrispondenza dei polpacci e dei polsi sono molto spesso ornate da frou-frou. È piuttosto comune, tra le donne andaluse, possedere almeno uno di questi abiti, il cui prezzo può arrivare, per i modelli più cari, oltre i 1000 € (il prezzo "normale" per un abito del genere sta sui 500 €). Ho avuto la fortuna, grazie alla mia compagna di casa spagnola, di poter provare una di queste piccole meraviglie, anche se quello che ho indossato era un po' troppo aderente per i miei gusti.

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Questa tenuta è completata da un fiore tra i capelli, da vistosi orecchini e dal cosiddetto "mantecillo", una specie di scialle triangolare da mettere sulle spalle.

Il ritmo da tenere

Di giorno la fiera è dedicata soprattutto al ballo, in modo particolare alle danze tipiche spagnole, come la sevillana o il flamenco. I cavalli rappresentano un altro degli elementi caratteristici della fiera.

Appena fa buio è il reggeaton a regnare in quasi tutte le "casetas", nelle quali è possibile vagare fino alla mattina seguente. Per gli amanti delle emozioni e per chi voglia fare una pausa tra un ballo e l'altro, in una zona della fiera è allestito un parco divertimenti con diverse giostre e attrazioni.

Generalmente, una giornata in fiera è anche scandita dai tanti bicchieri di alcool che vengono consumati. A questo proposito, la bevanda regina della fiera risponde al nome di "rebujito"; si tratta di una combinazione tra la "manzanilla", un vino bianco spagnolo, e una bibita gassata tipo gazzosa o Sprite.

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È altrettanto comune, almeno tra gli studenti, di portarsi dietro una o più bottiglie di alcol, opportunamente mischiate in precedenza, che verranno poi bevute all'aperto lungo le rive del fiume, prima di entrare nel recinto della fiera.

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In più, il mercoledì della fiera è un giorno speciale per gli studenti: la tradizione vuole che quel giorno, questi si raggruppino lungo il fiume in base alla loro "carrera" (il corso di studi) o alla loro classe, sfoggiando una maglietta che dà risalto a ciascun gruppo. L'associazione Erasmus Family, in quell'edizione, aveva ideato una t-shirt verde brillante, decisamente spessa per il caldo che faceva già in maggio, sulla quale vi era scritto "Non sono un Erasmus, ma un Erahmuh", riferito al fatto che, in Andalusia, le "s" nel linguaggio comune finiscono nel dimenticatoio e non vengono pronunciate).

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Bisogna evidenziare l'incredibile senso della festa che hanno gli spagnoli, del quale si nota la grandezza durante la fiera. Mi ricordo di alcuni miei compagni di classe che ci sono andati ogni giorno della settimana, a partire dal primo pomeriggio fino al mattino, una performance che altro non si può definire che eroica a mio avviso.

Alcuni consigli

A parte l'abuso di alcol, bisogna anche fare attenzione ad alcune cose durante l'evento, specialmente ai propri effetti personali. Credo che quasi la metà degli Erasmus di Cordova si siano fatti rubare il cellulare durante la settimana.

Nonostante questo, la fiera resta secondo me una tappa obbligatoria per qualsiasi Erasmus che si rispetti a Cordova, sia che ci si vada nell'intento di scoprirne di più sulla cultura andalusa, che solamente per divertirsi facendo festa.


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