La roccia d'oro
La pagoda Kyaiktiyo, nota anche con il nome di roccia d’oro, è un importante luogo di pellegrinaggio per la popolazione buddista della Birmania, situato nello Stato Mon. E’infatti il terzo luogo di pellegrinaggio del Myanmar, dopo la pagoda Shwedagon di Yangon e la Pagoda Mahamuni, vicino a Mandalay. E’ collocata sulla cima di uno sperone roccioso, che si raggiunge attraverso una scalinata tortuosa e ripida, continuamente percorsa da monaci che sembrano non sentire affatto la fatica.
La roccia è in realtà una pagoda che nel corso dei secoli è stata ingrandita in maniera irregolare con l’aggiunta di listarelle d’oro da parte dei devoti maschi. E’ una pratica molto diffusa in tutto il Myanmar, ma che qui raggiunge la sua apoteosi.
La leggenda
Secondo la leggenda, la roccia d’oro fu originariamente edificata intorno ad un ciuffo di capelli di buddah. Sarebbe proprio grazie alla presenza dei capelli di buddha che la roccia riesce a mantenersi da secoli in quella bizzarra posizione: infatti si trova esattamente sul margine della montagna, e pare quasi vincere la forza di gravità, nonostante il suo peso. Si crede che Buddha abbia donato i suoi capelli ad un eremita che viveva sulla montagna seguendo i precetti buddisti. L’uomo devoto, nell’intento di trovare la sistemazione più sicura per quel dono così prezioso, si rivolse ad un re. Egli aveva ereditato poteri soprannaturali dal padre Zawgyi e da sua madre, metà donna e metà divinità. Il re quindi individuò innanzitutto una roccia che ricordasse la forma del capo del monaco: questa si trovava in fondo al mare, e furono necessarie le sue doti soprannaturali per riuscire a farla uscire dall’acqua.
In seguito individuò il luogo ideale in cui posizionarla: lo sperone roccioso dove si può vedere ancora oggi. Una volta posizionata la roccia sulla sua sommità edificò una pagoda, dove nascose il ciuffo d capelli di Buddha, reliquia che ancora oggi attrae centinaia di pellegrini ogni giorno.
La collocazione
Come già detto la roccia d’oro è posizionata sulla vetta di una collina rocciosa. Questa collina, chiamata collina Kyaiktiyo, ha un’altezza di circa 1100 metri sopra al livello del mare. Dalla sua vetta, oltre alla vicinanza della suggestiva roccia d’oro, è possibile godere di una magnifica vista sulla campagna della regione Mon e sui numerosissimi villaggi vicini alla montagna.
Si trova a 210 chilometri dalla città di Yangon e a 140 chilometri dalla capitale dello stato Mon Mawlamyine, in una regione collinare e caratterizzata dalla presenza di una ricca vegetazione.
La struttura
La roccia d’oro e la pagoda adiacente si raggiungono attraverso una ripida scalinata a piedi nudi, secondo la tradizionale usanza birmana. La scalinata, realizzata nel 1999, è lunga 1.2 chilometri e i suoi margini sono costeggiati di chioschi di cibo (prevalentemente frutta secca e frutta tropicale) o di souvenir.
Una volta arrivati in cima, dopo circa un’ora di camminata (che è una scalata più che altro), la roccia d’oro si presenta con un’altezza di quali otto metri ed una circonferenza di oltre quindici.
Essa poggia su di una piattaforma di pietra, naturalmente modellata per fungere da base per la roccia d’oro. Nonostante il nome, l’oro è soltanto un rivestimento esterno, che in ogni caso oggi ha raggiunto uno spessore di diversi centimetri: la roccia in sé è costituita da un grosso blocco di granito, collocata in una posizione apparentemente molto precaria, sul bordo della collina. Infatti la roccia e la base in pietra sulla quale poggia sono completamente indipendenti, tant’è che la prima sporge di molto al di fuori della seconda. La sua posizione è talmente particolare che sembra davvero quasi impossibile non finire per credere che dietro ci sia qualcosa di magico o mistico.
Al di sopra della roccia, raggiungibile con un’altra ripida (ma questa volta breve) scalinata, si trova la pagoda. Essa è di fatto costituita da diverse pagode distinte, decorate con numerose e variopinte statue di Buddha. Nonostante questo, è la roccia d’oro ad essere la destinazione principale del pellegrinaggio dei fedeli.
Il pellegrinaggio
Durante la stagione del pellegrinaggio, indicativamente fra il mese di novembre e il mese di marzo, la pagoda e la roccia d’oro diventano la meta di migliaia di devoti, provenienti da ogni angolo del Myanmar.
Dal momento che l’oro che ricopre la roccia riflette la luce del sole, il sito è frequentato soprattutto all’alba e al tramonto, quando la luce crea effetti che contribuiscono a far apparire il luogo ancora più “magico”. I pellegrini nel frattempo accendono candele e portano offerte (frutta, fiori o incenso), e la processione prosegue anche dopo il tramonto, con le candele appena accese come unica fonte di luce. Alcunde delle foto che ho allegato le abbiamo scattate proprio dopo il tramonto, un avolta discesa la scalinata. Tra l'altro, anche se robabilmente è difficile da notare nelle immagini, quella sera c'era un magnifico cielo stellato, che faceva da sfondo ala roccia d'oro e alla cupola della sovrastante pagoda illuminata dal basso.
In particolare nella giornata di luna piena di Tabaung, che cade a marzo, la piattaforma su cui poggia la roccia viene illuminata da un insieme di novantamila candele, in segno di devozione a Buddha. Oltre ad essere un luogo sacro per i buddisti, la roccia d’oro diventa anche un luogo spettacolare per chiunque voglia visitarla, che lascia di stucco per l’alone di mistero e di sacralità che la circonda.
Ps. Va ricordato che ancora oggi la parte più importante del santuario, quella in corrispondenza della roccia d’oro, non è accessibile alle donne. Possono comunque spingersi nel cortile che si trova sotto alla roccia, ed ammirarla da distanza ravvicinata.
Questo deriva dal fatto che è proibito ai monaci avere contatti fisici con le donne. Dal momento che la roccia d’oro rappresenterebbe proprio la testa di un monaco, che come tale ha fatto voto di castità, alle donne è proibito toccarla.
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