Ottava settimana, l'estate è finita e anche il mio tirocinio
Mancano tre giorni...
Ho un'applicazione sul mio Iphone che è fa come un conto alla rovescia delle occasioni speciali, questa settimana mi mostra che ho ancora tre giorni prima di lasciare questa città e chiudere con il tirocinio in ufficio Erasmus! Sulla carta ho il contratto fino al 30 settembre ma ho parlato con il mio coordinatore dato che venerdì inizieranno le celebrazioni di un importante festa che durerà nove giorni dove non si lavora e si rimane in casa a festeggiare. Questa festa si è rivelata utile quest'anno perché ne sto approfittando per scappare da questo cavolo di posto, perdonate il mio vocabolario ma non posso essere più felice di così di andarmene. Se avete letto i miei post precedenti, forse saprai che non sono una fan di Elazig e non è stata una scelta venire qui e fare il tirocinio in ufficio Erasmus. Ma, mancano tre giorni e ho iniziato a festeggiare...
La festa Qurban (festa del sacrificio)
Quarban o festa del sacrificio è una festa nazionale in tutte le nazioni musulmane e prende il nome dal sacrificio degli animali (principalmente mucche e agnelli) che si condividono con la gente povera, con parenti e vicini. Mi sono documentata e di solito, questa festa dura tre giorni ma non so perché in Turchia hanno nove giorni liberi a lavoro.
Ieri sono andata in centro ad Elazig e ho già visto che stavano preparando carne per questa festa e i supermercati erano pieni di caramelle che sono tipiche di questa festività. Dato che non festeggiano il Natale, è una festa molto simile alla nostra, con caramelle, cioccolate e carne (che non è maiale). Festeggiando tutto il giorno e bevendo tutta la notte (tè non alcool ovvio).
Non vedo l'ora di venerdì quando farò le valigie e andrò nella mia seconda casa qui in Turchia, a Trebisonda, la città sul Mar Nero. Spero di non tornare mai più nella mia vita ad Elazig (ma mai dire mai) visto che l'unica cosa che ricordo di questi ultimi sette mesi sono i 40 gradi e nemmeno l'ombra di pioggia per più di quattro mesi, la terribile lotta sofferta con le zanzare quando cercavo di dormire, la peggiore vista delle "spoglie montagne afghane" e i posti terribili.
È senza dubbio una delle peggiori città dove sono stata in Turchia con zero turismo o turisti. Per tutto il periodo che ho trascorso qui c'erano sempre e solo due opzioni su cosa fare, andare in centro o al centro commerciale. Il centro è, per qualche ragione, così affollato che finisci per stressarti di più al posto di divertirti. Non ha nulla da offrire nel senso di negozi o cose da fare, ci sono molti ristoranti di shawarma (piadina con diversi tipi di carne), posti dove bere il tè e mangiare il baklava (dolce a base di pistacchio o frutta secca), sport, un solo Burger King e Koton (una marca di vestiti turca). Il centro commerciale è piccolo e su due piani dove non c'è niente da fare o comprare. Forse, l'unico negozio carino è Gratis (negozio di trucchi e cosmetici).
Questa è la città di Elazig dove non succede niente, la città dove ho trascorso più di sette mesi lavorando in ufficio Erasmus. Adesso sono felicissima di andarmene, di andare a Trebisonda ed iniziare la mia vita post Erasmus.
L'estate è finita
Con l'inizio di settembre è finita l'estate (non ufficialmente), c'è questa sensazione che si sta chiudendo un capitolo, quest'estate è passata così velocemente che non l'ho nemmeno letteralmente sentita, ho trascorso tutti i mesi estivi in ufficio facendo del lavoro pro-bono se così posso definirlo. Ok, ho imparato molte cose ma adesso sono pronta ad andare avanti e lasciarmi la mia vita Erasmus alle spalle, andrò a Trebisonda e poi in Romania con la speranza di tornare presto in Turchia. Uno degli studenti Erasmus qui, Gabriel, domani torna a casa e Petru alla fine di questo mese. Quelli rimasti se ne andranno e nuovi studenti arriveranno, questa è la vita, il tempo trascorre così velocemente e la vita va avanti in un secondo.
Se c'è qualcosa che apprezzo del mio periodo a Elazig non sono le persone o i luoghi ma il lavoro che ho svolto e cosa ne ho imparato da esso. In realtà, ero felice quando potevo aiutare gli studenti con la loro mobilità e la documentazione Erasmus. C'è un film che ho visto recentemente, si chiama "Colonia" con Emma Watson, tratta di una storia vera di una colonia in Sud America che per quarant'anni aveva persone in ostaggio fino a quando una ragazza è riuscita a scappare e tutto è uscito allo scoperto. Quasi mi sento così, venerdì sarà il giorno in cui "scapperò dalla colonia" che chiamo il campus dell'università di Firat.
Allo stesso tempo, sono così emozionata di andare a Trebisonda sabato mattina e passeggiare per le strade della mia città preferita e felicemente continuare a scrivere i miei post dall'appartamento che ho preso in affitto lì. Questa è l'unica città dove mi sento viva e felice da quando sono in Turchia. Anche se non sarò lì per sempre, abbraccio il cambiamento.
Ancora mi ricordo quando sono arrivata qui e ho iniziato il mio tirocinio, intorno al 10 marzo, e tutto il dramma che ho affrontato con le altre ragazze e anche con il coordinatore. Non credo che sia amata o che io piaccia qui, sinceramente nemmeno mi interessa, non piaccio alle persone in ufficio Erasmus perché dico sempre quello che penso e le parole che escono dalla mia bocca li intimidiscono e lo sanno, quando ho parlato di un potenziale attacco terroristico ad Elazig ad aprile mi hanno dato la colpa, diciamo mi hanno quasi seppellita viva, segnalato alla mia università a casa e questo mi è costato il 20% del resto della borsa di studio. Ma, con il passare dei mesi, ci sono stati molti attacchi in Turchia e un grande kamikaze a 500 metri dal mio ufficio. Ho dimostrato che non mi ero sbagliata e lo sapevano ma ancora facevano finta che non fosse successo niente. La verità è che l'Erasmus in questa regione non è più una possibilità e pian piano anche la Turchia, con tutto questo terrorismo di quest'anno Dio solo sa chi verrà più in questo posto" Se state prendendo in considerazione un viaggio in Turchia prossimamente, ripensateci, ve lo dico da studentessa Erasmus che è qui più di un anno.
Per non finire con una nota negativa, mentre mi preparo per andare via, sono grata per questa esperienza solo perché il mio fidanzato era qui con nel ebne e nel male. Se non fosse rimasto con me qui, avrei lasciato questo tirocinio molto tempo fa ragazzi e questo è certo! Pace Elazig, spero di non rivederti mai!
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