Crescere in Erasmus
Prima di tutto, inizio col dire che sono una viaggiatrice da quando avevo diciannove anni e adesso ne ho quasi ventisette. Attualmente sono in Erasmus per la sesta volta e di sicuro è l'ultima. Probabilmente, detengo il titolo per chi ha fatto più esperienze Erasmus sia di studi che per il tirocinio.
Inizierò con condividere le mie storie ed esperienze insieme a consigli, suggerimenti sui posti dove andare e da vedere, negozi, sul conoscere una nuova cultura e nuove persone.
Turchia, Malta, Grecia e Portogallo.
Vieni con me in questo viaggio.
La Laguna Blu sull'isola di Comino, Malta.
La montagna di Nemrut in Adyiaman, Turchia.
La Moschea Blu ad Istanbul, Turchia.
Il porto di Malta.
La chiesa del Bom Jesus a Braga, Portogallo.
Diyarbakir, Turchia, la città al confine
Lasciatemi iniziare con la storia della mia prima esperienza Erasmus, che si è svolta al secondo anno dei miei studi universitari. Stavo studiando per laurearmi in Turismo e Geografia all'Università di Targu Mures in Romania.
Sono la seconda generazione della mia università che parte in Erasmus e in quel periodo, cioè nel 2011, la mia università aveva quasi tutti gli accordi con le università in Turchia, quindi ovviamente, dopo aver fatto domanda, sono stata accettata in Turchia nella città di Diyarbakir.
So che oggi, quando senti parlare di Diyarbakir o anche solo della Turchia potresti pensare al pericolo o alle bombe e al terrorismo. Cinque anni fa le cose erano completamente diverse.
Diyarbakir è una città che si trova nella regione dell'Anatolia Sud Orientale, una città immensa con più di un milione di abitanti. Secondo me, anche se adesso è una città dove non è possibile viaggiare a causa del pericolo degli attentati o di ritrovarsi in un conflitto curdo-turco, credo che sia una delle città migliori della Turchia.
Potresti trovare che la Turchia sia completamente diversa dall'Europa o rispetto ad altri paesi, ciò dato dal contesto islamico, la cultura diversa e le diverse tradizioni, tuttavia, io con "l'esperienza musulmana" mi ci sono abituata e trovata bene fin da subito. Alcune persone potrebbero dire che sia una delle città più conservatrici della Turchia dove le tradizioni sono ben salde e le persone solo raramente dimostrano rispetto per gli altri.
La città di Diyarbakir si divide tra abitanti turchi e abitanti curdi. Mi ricorda quasi il passato della Romania comunista, cioè ho visto un grande rispetto e ospitalità dalle persone ma anche alcune cose simpatiche, ovviamente l'islam ha una grandissima influenza sulla vita quotidiana delle persone, mi sono ritrovata a vedere coppiette di giovani nascondersi in dei bar bui solo per stringersi la mano o darsi un bacetto.
Nelle strade ho visto quasi raramente ragazze camminare insieme a ragazzi, gli uomini sono con gli uomini, le ragazze con le ragazze. Oggigiorno, è una gentilezza e un rispetto che mi piacerebbe poter ritrovare anche in altri paesi
Tornando a Diyarbakir, l'università che mi ha ospitato, l'Università Dicle ha uno dei campus più grandi di tutta la Turchia, letteralmente devi prendere l'autobus da una facoltà all'altra. Ovviamente, in questa parte della Turchia quasi nessuno parla inglese, nemmeno il personale accademico, ok forse uno o due di loro ma la cosa buffa è che tutti i corsi sono in turco senza nessuna traduzione.
Per quanto riguarda le persone, sono estremamente socievoli e tutti vogliono conoscerti e diventare tuo amico, dopo aver superato l'imbarazzo di essere giudicata una "russa" solo per il fatto di avere i capelli biondi. Credetemi, fare nuove amicizie non è stato per niente un problema per me.
I posti da visitare non hanno niente a che fare con gli altri paesi europei che ho visitato e probabilmente non li avete mai visti prima. Scommetto che non conoscevi che Diyarbakir ha il secondo muro più lungo dopo la Muraglia Cinese in Cina. È estremamente grande e attraversa tutto il centro, puoi addirittura salirci su, fare delle passeggiate o fare un pic nic in cima. Altri posti come le Ataturk Villas e la meravigliosa e grande Moschea vi lasceranno senza fiato. Il fiume Dicle attraversa la città; i posti limitrofi come Mardin o Hasankeyf vi faranno veramente aprire gli occhi su un'altra cultura e sull'islam.
La Muraglia.
La moschea più antica di Diyarbakir.
Adesso il mio argomento preferito, il cibo. Ovviamente, tutte le università e le facoltà hanno le loro mense dove gli studenti possono approfittarne di un pranzo ad un prezzo accessibile. Ogni giorno mangiavo a mensa e quando si tratta della cucina turca, la scelta è difficile, battete il cinque chi sa di cosa sto parlando. Dal dolce chiamato backlava alla piadina tavuk doner o come è conosciuta in Europa shaorma, per arrivare al kebab di pollo, tavuk sis o l'immancabile riso (tutti piatti a base di vari tipi di carne e spezie serviti con una piadina di pane azzimo). Devo confessarvi che sono ingrassata di sette chili durante i miei quattro mesi di permanenza a Diyarbakir.
Ho provato a rendere corta questa storia ma vi prego sopportatemi, ne ho così tante.
Prossimo -----> Malta.
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