Un sabato all'avventura: Cividale del Friuli e Caporetto

Pubblicato da flag-it Davide Minò — 5 anni fa

Blog: I miei viaggi
Tags: flag-si Blog Erasmus Slovenia, Slovenia, Slovenia

Cari amici di Erasmusu, oggi vi racconterò di un bellissimo sabato di fine ottobre in cui ho visitato per la prima volta la Slovenia. La meta principale del viaggio, intrapreso in auto con mia madre e il suo compagno, era Caporetto (Kobarid in sloveno), un paesino situato a pochi chilometri dal confine con l’Italia. Da tempo desideravo visitare questa città per vedere di persona il posto dove ha avuto luogo la sconfitta più disastrosa della storia dell’esercito italiano; si tratta della cosiddetta “Battaglia di Caporetto”, svoltasi durante la Prima Guerra Mondiale. Prima di passare alla descrizione di questa esperienza, vi parlerò di Cividale del Friuli, una piccola città situata nei pressi di Udine che abbiamo visitato poco prima di entrare in Slovenia.

Cividale del Friuli

Cosa vedere

Se un giorno vi capiterà di trovarvi a Udine, o comunque in questa zona del Friuli-Venezia-Giulia vicina al confine con la Slovenia, vi consiglio di fare un salto a Cividale del Friuli. È una città molto piccola, ma conserva un bellissimo patrimonio storico risalente al Medioevo che testimonia la conquista dei Longobardi in Italia. Dato che quella a Cividale era solo una breve tappa del nostro itinerario, abbiamo visitato soltanto i monumenti cittadini principali. Questo è il Tempietto Longobardo, uno degli edifici storici cividalesi maggiormente noti:

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Purtroppo ho avuto modo di vederlo soltanto dall’esterno; se un giorno andrete a Cividale, vi consiglio di visitare anche le sale interne del tempio.

Questo è il Duomo di Santa Maria Assunta:

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E questo è il bellissimo Palazzo Comunale:

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Ho apprezzato tantissimo questa città perché conserva ancora perfettamente l’aspetto estetico che presentava nei secoli scorsi; se non fosse stato per l’abbigliamento delle persone e per qualche altro elemento chiaramente contemporaneo, avrei avuto davvero l’impressione di ritrovarmi nel passato. Ecco delle foto che ho scattato durante la passeggiata nelle stradine del centro storico:

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Al di là dell’aspetto storico e culturale, questa città offre ai visitatori anche l’opportunità di contemplare un suggestivo paesaggio naturale. Un fiume dall’acqua cristallina, fitta vegetazione e montagne all’orizzonte sono gli elementi dell’incantevole scenario visibile dall’antico Ponte del Diavolo, simbolo della città. Queste prime due foto le ho scattate osservando il panorama dal lato sinistro del ponte:

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Queste altre due, dal lato destro:

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Nella foto seguente, il ponte visto da lontano e le acque cristalline del fiume Natisone:

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Consigli per il pranzo

Se vi trovate in centro durante l'ora di pranzo e avete voglia di mangiare qualcosa, vi consiglio di fermarvi all'Osteria alla Terrazza, situata nella Stretta C. Gallo al numero civico 3, a pochi passi dal Duomo e dal Tempietto Longobardo. Spendendo pochi euro, potete gustare le specialità tipiche del posto come il buonissimo Frico friulano. Se non avete voglia di sedervi al tavolo perché avete fretta di continuare il vostro tour in città, l'osteria dispone anche di un altro locale, situato di fronte a quello principale, dove potete scegliere e ordinare al volo un pasto da asporto. Ricordo di aver mangiato un buonissimo panino con il pregiato prosciutto crudo di San Daniele.

Caporetto: un tuffo nella Prima Guerra Mondiale

Finalmente siamo giunti alla parte che preferisco di questo viaggio: Caporetto. Dopo la nostra visita a Cividale, verso le 13:00, ci siamo messi in viaggio verso la Slovenia e abbiamo raggiunto la nostra meta in una quarantina di minuti circa. Kobarid è un grazioso e tranquillo paesino di confine che sorge in una valle, circondato da un affascinante paesaggio naturale. A parte una chiesetta che sorge nel centro, il Sacrario militare e il Ponte di Napoleone, non ci sono edifici storici di paticolare rilievo. Il maggiore punto d'interesse di Kobarid è il Museo della Prima Guerra Mondiale. Prima di cominciare a descriverlo, vi mostro delle foto della città:

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Il museo

Sicuramente in Italia ci sono tantissimi musei che raccontano la storia della Prima Guerra Mondiale; quello di Caporetto, però, ha qualcosa in più degli altri: sorge proprio nel luogo che in passato era il teatro della battaglia. Oggi il canto degli uccelli, i suoni della natura e le strade silenziose; cento anni fa il boato delle bombe, soldati morti e una città allo sbaraglio che viene conquistata dall'esercito nemico. Per me è stato davvero toccante trovarmi qui di persona e visitare le sale di questo museo; avendo studiato con passione questo evento storico durante il secondo semestre del mio Erasmus a Bordeaux, penso di aver provato delle emozioni maggiori rispetto a quelle di un normale visitatore.

Per raggiungere il museo, vi consiglio di spostarvi in auto. Questo è l'edificio:

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Per ironia della sorte, ci siamo trovati qui proprio nel giorno in cui nel 1917 ha avuto inizio la battaglia (il 24 ottobre). Per l'occasione, il museo aveva organizzato un evento di commemorazione.

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Il prezzo dell'ingresso è totalmente accessibile e comprende la visita di tutti e tre i piani dell'edificio. Le sale espongono cimeli originali rinvenuti sul campo di battaglia come armi, diari, documenti ufficiali e divise militari e fotografie che testimoniano la dura vita dei soldati durante il periodo di guerra. Ecco alcune foto:

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Questo invece è un bellissimo plastico che mostra con delle linee tratteggiate le posizioni delle truppe italiane e austro-tedesche, schierate sulle pendici delle montagne che circondano Caporetto:

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Con la foto in basso, ho immortalato uno dei momenti più emozionanti della visita in questo museo.

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La statua che vedete nell'immagine rappresenta un soldato che scrive una lettera all'interno di una caverna in una trincea. Selezionando la propria lingua all'ingresso, è possibile ascoltare il testo attraverso una registrazione audio. Le parole sono davvero struggenti: il soldato racconta ai suoi cari parenti, che non vede da quando è partito per il fronte, di essersi ormai abituato ai rumori delle esplosioni e di svegliarsi la mattina con il boato delle bombe. Tutto sommato sta bene e non vede l'ora di ritornare a casa. Che fossero le parole di una lettera realmente pervenuta o soltanto un testo inventato, è comunque una storia commovente che sicuramente ogni soldato ha vissuto in quegli anni.

- Oltre la storia: gli scorci naturali del fiume Isonzo

Esattamente come a Cividale del Friuli, oltre a un'immersione nella storia locale, Caporetto offre ai visitatori una suggestiva immersione nella natura. Se avete già visitato la città e le sale del museo, non pensate che la vostra gita sia giunta al termine! Dovete ancora contemplare l'affascinante paesaggio naturale che vede il fiume Isonzo come soggetto principale del panorama.

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Galleria foto



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