Dall'Asia all'Europa (prima parte): Shock culturale

Vengo dall'India, uno dei maggiori paesi asiatici che si stanno sviluppano più velocemente. In un modo o nell'altro, per motivi personali non ho mai avuto l'occasione di viaggiare sia in India che fuori. La prima volta che ho preso un aereo per iniziare il corso di laurea magistrale a Parigi è stata anche la prima volta che mi sono allontanata dall'India.

L'Himalaya

Provengo dall'Himalaya, che si trova a Nord dell'India e la mia cittadina si trova proprio tra le valli di questa catena montuosa. Tuttavia, dal 2015 ho vissuto principalmente in diverse città europee. La mia scuola europea ha diversi campus nelle maggiori città europee, per cui non ho viaggiato solo per piacere ma anche per studiare.

asia-europe-part-1-culture-shock-3706fdc

Vista dal finestrino del mio treno in mezzo al nulla, viaggiando verso Delhi per prendere l'aereo.

Dall'aeroporto verso casa

L'inizio è stato molto promettente: circa 5 persone mi hanno aiutata con la valigia nel tragitto dall'aeroporto a casa così non l'ho dovuta trasportare da sola fino al cancello di casa! Si sono offerti di aiutarmi senza che glielo chiedessi (avevo bisogno di aiuto, ma non sapevo se chiedere o meno). Non male direi, ottimo inizio e persone adorabili. Questo ha sicuramente facilitato il tutto.

asia-europe-part-1-culture-shock-50a336e

Domande sull'India

L'Europa è decisamente diversa dal mio paese per quanto riguarda cibo, stile di vita, modo di pensare e persino le concezioni di intolleranza.

Molte persone in Europa sono orgogliose, e il fatto che in molti paesi europei ci si possa laureare nella propria lingua locale mi ha colpito. Quindi, il primo cambiamento che ho visto in me stessa dopo essere arrivata in Europa è stato non sentirmi un'affiliata della mafia solo perché mi ostinavo a parlare Hindi con gli altri parlanti nativi. È così: molte persone non indiane mi hanno chiesto perché due persone che vengono dall'India e hanno la stessa lingua materna parlano tra loro in inglese. E l'onestà che, inconsciamente, mi rappresenta mi ha portato a riconoscere che è una traccia del nostro complesso di inferiorità che ci porta a parlare inglese, che è considerata una lingua di élite.

Ovviamente, mi sono state fatte tante domande sul sistema delle caste; la risposta alle quali è "sì, esiste, assolutamente, ma fortunatamente non mi è mai capitato di assistere in India a casi di discriminazione dovuti alla casta di appartenenza. " È però possibile, e comune, che persone povere, talentuose e appartenenti a una casta superiore in India siano spogliati dei loro averi da studenti ricchi e, secondo gli standard di valutazione, non molto talentuosi, appartenenti a una casta più bassa.

L'India è una democrazia e ha una densità di popolazione alta. Statisticamente, quando il periodo coloniale è terminato, circa 70 anni fa, solo il 12% della popolazione sapeva leggere e scrivere. Oggi, l'India è riuscita a far salire questa percentuale al 74%. Alcuni stati dell'India sono al di sotto di questa percentuale, ma altri, come il Kerala, hanno raggiunto il 93%, collocandosi come esempio per gli altri paesi indiani e per i vicini paesi asiatici. Quindi, tanto è stato fatto, tanto resta da fare e tanto continua a succedere in questo paese che cresce velocemente.

L'idea di "liberale" in India è molto controversa in questo periodo. Con la crescente alfabetizzazione, una delle sfide dell'India come del resto del mondo è quella di crescere dal punto di vista dell'istruzione e dei valori. Non voglio discutere della politica indiana qui, solo sottolineare che una delle cose che ho notato è che molte persone oggi si dichiarano "liberali" e molte altre (sia indiane che non) gli credono, e, amici miei, il paese sta assistendo a una serie di riforme come la corsa alla digitalizzazione, gli sforzi diplomatici, l'anti corruzione che vince insieme alla più urgente cura dell'igiene, il miglioramento delle competenze e campagne per favorire la produzione interna. Quando guardiamo al passato, 70 anni dopo, questo risulta "il" punto di svolta.

Leggendo tutto questo, avrete capito che vivere in Europa è stato per me uno "shock culturale" dal momento che l'India è estremamente diversa dall'Europa, e forse da qualsiasi altro paese del mondo.

Shock culturale

asia-europe-part-1-culture-shock-e488cc4

La metro vuota: uno shock culturale

La parte principale di questo shock culturale riguardava il modo in cui internet funziona in India, così come le regole per la documentazione. La mia prima destinazione è stata la Francia. Essendo tra le migliori nei servizi IT, le banche del mio paese mostrano le transazioni pochi minuti dopo il prelievo. Invece in Francia, dopo aver inviato i documenti una seconda volta mi è stato solo chiesto, per la terza volta, da una banca francese di aprire un conto. Persino dopo che il conto era pronto e avevo ricevuto la mia carta di credito, prelevare nei weekend restava rischioso perché le transazioni restavano "in corso di elaborazione" e, a causa del limite di prelievo sul conto studenti, non potevo effettuare nuove transazioni fino a quando le precedenti non erano state concluse. I sistemi elettronici per caso non funzionano nei weekend? Ahah.

La Francia è tollerante. Ma, di nuovo, essere tollerante in Francia non significa esserlo in India e viceversa. Per esempio, in India, se non volete che vi parlino in inglese e preferite l'hindi, venite considerati intolleranti verso la cultura del lavoro e l'inglese. In Francia, invece, la tolleranza è semplicemente "esprimere il proprio disappunto" quando il treno è in ritardo o quando le persone in fila occupano metà della strada fuori dagli uffici statali o dalla prefettura.

Anche da un punto di vista ideologico c'erano diversi shock ad aspettarmi. Gli indiani non solo idealizzano le lingue occidentali ma credono anche in una serie di stereotipi riguardo l'Occidente. A differenza degli stereotipi sull'India, però, questi sono positivi. Per esempio, credere che non ci siano disuguaglianze di genere, e che chiunque in Europa sia avanti. Durante una delle prime lezioni che ho frequentato, sono venuta a sapere che diverse ragazze della mia età si consideravano cattive madri se continuavano a lavorare dopo la nascita dei loro figli. Ho anche saputo che più spesso di quanto credessi una donna europea non ha problemi se deve aggiungere o cambiare il proprio cognome con quello del marito dopo il matrimonio, cosa che io per esempio considererei un grande insulto alla mia persona.

Esperienza Internazionale

Essendo determinata a comprendere non solo la cultura francese ma tutte le culture dei diversi paesi, nei miei primi mesi in Francia ero un'arguta osservatrice. Ero fortunata perché facevo parte di una scuola internazionale in cui la nuova sezione di tutti i programmi aveva studenti provenienti da 90 paesi.

Questo era solo l'inizio. Ho dovuto riempire tanti (davvero tanti) documenti mentre cercavo di superare lo shock culturale (che sentivo davvero molto) e pianificare il mio programma secondo le nuove regole e informazioni professionali che mi erano state fornite.

Fare esperienza internazionale mi ha resa più capace di adattarmi a diverse situazioni rispetto al passato. Non solo ho iniziato a guardare l'Europa da una prospettiva diversa rispetto a quella da cui la guardano gli indiani, ma ho iniziato anche a guardare l'India da una prospettiva diversa rispetto a quella da cui la guardano gli indiani.

Una parte significativa della mia esperienza è stata come sopravvivere nel mondo migliore quando sei vegetariana e astemia. A questo si aggiunge, ovviamente, che non fumo. Non mi reputo più religiosa di quanto non lo sia Richard Dawkins, in quanto mi ritengo atea.

Dall'Asia all'Europa (prima parte): Shock culturale

Era necessaria una foto prima di svuotare la valigia.

Prepararsi per lo scambio Erasmus a Maastricht

Dopo un semestre a Parigi, sono partita per Berlino: un'esperienza davvero piacevole. È stato fantastico vedere che, nonostante sia una zona di viaggio libera, ogni paese nello Spazio Schengen sembra diverso, si sente diverso ed è diverso. Ogni paese ha preservato la sua essenza che potete vedere negli edifici, nelle persone e nella cultura.

Nuovamente, dopo Berlino e un tirocinio, sono tornata a Parigi per un semestre e poi per un tirocinio nel Business District (il quartiere degli affari) di Parigi, La Défense. Non tutti lo sanno, ma si tratta del business district deliberatamente più grande d'Europa. Lì, ho lavorato nella sede centrale internazionale di una fantastica azienda.

Durante il tirocinio a La Défense, è stato definito il mio ultimo semestre, ovvero uno scambio Erasmus a Maastricht, in Olanda! Non vedo l'ora di visitare questo fantastico paese e mangiare tanto formaggio Beemster!


Galleria foto



Commenti (0 commenti)


Vorresti avere il tuo proprio blog Erasmus?

Se stai vivendo un'esperienza all'estero, sei un viaggiatore incallito o semplicemente ti piacerebbe promuovere la città in cui vivi... crea un tuo proprio blog e condividi la tua esperienza!

Voglio creare un mio blog Erasmus! →

Non hai un account? Registrati.

Aspetta un attimo, per favore

Girando la manovella!