La mia esperienza al Servizio Nazionale Nigeriano nello stato di Cross River

Ho 21 anni, ma non ho viaggiato molto nella mia vita. Sono quel tipo di ragazza che preferisce starsene a casa, ma per qualche ragione la vita mi ha fatto lasciare i luoghi a me più cari per arrivare dall'altra parte del Paese, in una città dove non ero mai stata prima. Vi racconterò la mia esperienza a Cross River, in Nigeria.

La ragione per cui sono arrivata a Cross River

Prima di tutto vi devo dire che c'è un motivo per cui ho intrapreso questo viaggio. Non sono venuta qui perché volevo lasciare la mia famiglia e la mia casa a Lagos. Sono andata a Cross River per prendere parte al NYSC (National Youth Service Corps: Servizio Nazionale nigeriano per lo sviluppo del Paese). Per un nigeriano, questa organizzazione non è sicuramente nuova. Ma per coloro che non dovessero saperlo, ve lo spiegherò qui sotto.

NYSC è un'organizzazione che permette ai cittadini nigeriani laureati nel Paese o all'estero di prendere parte al Servizio Nazionale per aiutare la Nigeria a crescere (e durante il servizio non si ha il permesso di lasciare il posto di lavoro). Durante questo periodo, il governo nigeriano assegna ciascuno studente ad un POP (Place of Primary: il luogo dove si dovrà prestare servizio), dove si dovrà restare per un anno. Questo posto potrebbe essere una scuola, un ospedale, la sede di governo, un ente parastatale e così via. É obbligatorio per un giovane nigeriano servire il proprio Paese, soprattutto se si ha intenzione di trovare un lavoro stabile o di lavorare per il governo. Alla fine del servizio viene poi rilasciato un certificato. Ecco qui il mio:

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Il viaggio verso Cross River State

Detto questo, ora vi racconterò la mia esperienza. Ho viaggiato in macchina dallo stato di Abia, ho attraversat Akwa-Ibom e sono infine arrivata a Cross River. Il viaggio è durato quattro ore. Ho visto anche il fiume Itu, che separa lo stato di Akwa-Ibom da Cross River. Da qui, ho raggiunto direttamente la capitale, Calabar. Ho un cugino che vive qui, e mi ha ospitata per una notte. La prima cosa che ho notato una volta arrivata a destinazione è stata che le strade erano in buone condizioni. Non c'era traffico e c'erano molti alberi ai lati delle vie. Le strade erano pulite, con grandi cestini rettangolari per dare la possibilità ai cittadini di gettare i loro rifiuti. I drenaggi erano molto profondi e puliti, e l'aria era fresca. Per qualche motivo quando sono in un posto nuovo mi colpisce sempre prima il posto, e non la gente. E così anche questa volta sono rimasta colpita dal paesaggio. Forse perché in questo modo posso capire che cosa può fare Lagos per migliorarsi.

Sono rimasta a casa di mio cugino per la notte. È stato davvero accogliente e molto contento di vedermi. Viveva nel quartiere riservato al personale dell'azienda per cui lavora. Il suo alloggio era composto da alcune stanze poste a U. Ce n'erano circa dieci. Oltre alle camere c'erano anche una cucina, due bagni e due servizi da condividere con tutti gli altri inquilini. Ecco qui una foto della stanza di mio cugino.

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Quella sera mi ha portato in un ristorante molto carino, non troppo lontano da casa. Qui abbiamo ordinato un piatto di avena e una zuppa "Afgan" (zuppa di verdure e carne) con molta carne. La zuppa "Afgan" è davvero molto famosa nello stato di Cross River. È preparata con una verdura particolare, chiamata appunto "Afgan" nella lingua Efik (o anche "Ozaki" nella lingua della tribù Igo). Un piatto di zuppa costa circa 3, 70 €. Ero così contenta di mangiare qualcosa perché ero davvero affamata. La zuppa era deliziosa e mi ha riempita subito. Non appena siamo tornati a casa mi sono addormentata.

Il viaggio verso il campo di orientamento del NYSC

La mattina seguente sono partita per Obubra. Obubra è la sede del governo locale dello stato di Cross River. Ed era anche la sede dove è stato organizzato il campo di orientamento del NYSC. Sarei dovuta rimanere qui per circa tre settimane. Mio cugino mi ha accompagnata fino alla stazione dei bus, da cui poi sono partita. Il viaggio mi è costato circa 6 €. Ero così contenta quando ho visto che un mio vecchio amico dell'università stava salendo sul mio stesso bus. Il suo nome è Evey e anche lui era diretto al campo di orientamento. Mi sono sentita subito più a mio agio sapendo che ci sarebbe stato qualcuno con me ad accompagnarmi in questa nuova esperienza.

Durante il viaggio, dal finestrino, ho visto davvero molti campi colpiti dall'erosione, molte piantagioni di gomma e di olio di palma, università, chiese e tante altre cose che ora non ricordo. Abbiamo oltrepassato le sedi dei governi locali come quello di Odupani, di Akamkpa (dove ho visto l'Akampka College of Education), di Ugeb, di Yakkur, di Boki e di Ogoja. Alla fine siamo arrivati a Obubra. Per arrivare al camp di orientamento NYSC abbiamo dovuto noleggiare un motorino. E così abbiamo raggiunto la nostra destinazione. Il viaggio è durato sei ore senza traffico e con un buon mezzo di trasporto. Solo in quel momento mi sono resa conto di quanto fosse grande lo stato di Cross River.

La mia esperienza al campo

Mentre stavamo oltrepassando il cancello, i soldati hanno iniziato ad urlare con le loro voci profonde: "State facendo una passeggiata? Andiamo! Veloci, veloci! " Io e Evey ci siamo guardati con le facce stanche, senza capire troppo quello che ci stavano dicendo. Prima di poter rispondere, i soldati hanno urlato di nuovo: "Fareste meglio a sbrigarvi e a iniziare a correre! ". È stato in quel momento che ho capito che volevano che affrettassimo il passo. Immediatamente io e Evey abbiamo preso le nostre cose e siamo corsi verso l'ingresso. Una volta qui, abbiamo salutato i soldati e ci siamo messi in fila. Le persone erano in coda per permettere ai soldati di ispezionare i loro bagagli e per assicurarsi che chiunque entrasse nell'edificio non avesse con sè oggetti taglienti. Non potevamo portare con noi grucce, forchette e ferri. Perciò questi oggetti ci sono stati ritirati subito. I soldati ci hanno poi detto che avremmo potuto tornare a riprenderli una volta che il campo sarebbe finito (anche se non sono tornata di certo indietro a riprendermi la mia forchetta).

Dopo aver superato questa fase, dovevamo raggiungere l'ostello che ci avrebbe ospitati per le tre settimane successive. Prima di tutto dovevamo andare a prendere i materassi in una sala vicina, e poi avremmo dovuto cercare un letto nell'ostello. La stanza dei materassi era davvero soffocante. E i materassi erano molto polverosi e sottili. Diciamo che assomigliavano di più a dei tappeti. Sembrava quasi che non contenessero alcun tipo di imbottitura. Ma comunque non ero delusa perché non mi aspettavo chissà quale comfort. Ero partita da casa aspettandomi il peggio. E lo scenario peggiore che mi ero immaginata prevedeva di dormire senza materasso. Ma per ora ne avevo ricevuto uno (per quanto fosse sottile) e potevo dirmi soddisfatta.

Dopo aver preso tutto mi sono messa in fila con le altre ragazze per andare a cercare un posto nell'ostello. Ci ho impiegato circa un'ora per arrivare. E ovviamente c'erano già tantissime altre persone qui. Nel mio ostello ce n'erano circa 90 e le dimensioni della stanza erano 72 per 80 metri quadri. Sì, era davvero piccola per tutti quanti. E anche molto rumorosa. C'era solo una lampadina e le finestre erano un po' troppo piccole. Non c'era nessuna presa (e quindi ho dovuto ricaricare il telefono al mercato di Mami). Lo spazio tra un letto e l'altro era così stretto che dovevamo metterci su un lato per spostarci (e per fortuna non sono grassa). I bagni e le toilet si trovavano all'esterno dell'edificio, ed erano parecchio inquietanti. Alcune toilet non le ho nemmeno mai usate. Di solito facevo i miei bisogni in un sacchetto apposta e poi li gettavo nello scarico. Dopo di che lavavo tutto e tornavo dentro. Non potevo rischiare di prendermi un'infezione. Il rubinetto era meccanico (dovevi muoverti per far scendere l'acqua). L'acqua sembrava pulita all'inizio ma poi cominciava a formarsi una patina oleosa dopo qualche ora (ma ho dovuto per forza usarla così). La vita all'ostello mi ha esaurita davvero. Preferivo stare fuori piuttosto che rimanere nella mia stanza. Entravo solo per dormire.

Dopo essere andati all'ostello dovevamo andare a prendere le nostre targhette. Chiunque fosse qui per il campo di orientamento aveva bisogno di un cartellino di riconoscimento. Lo si poteva ottenere solo dopo i controlli dei documenti necessari. Questa fase sembrava molto la sopravvivenza del più forte. Ogni ragazzo e ragazza voleva il suo cartellino. Oltre mille persone si trovavano in una piccola stanza e lottavano per raggiungere il palco dove i responsabili del NYSC verificavano i documenti per poter rilasciare il pass. Il rumore era assordante. C'erano numerose file di sedie disposte in tutta la stanza. Alcune persone erano sedute, mentre altre si erano messe in piedi in fondo alla sala. Le persone sedute erano già in fila. Mentre quelle in piedi dovevano ancora aspettare parecchio. La fila procedeva mentre le persone saltavano da una fila all'altra, spostandosi sulle sedie. Se qualcuno si muoveva nella fila davanti bisognava avanzare e cambiare posto. Era davvero assurdo e anche una sfida a chi aveva la migliore resistenza. In realtà non avrei concluso molto con questo metodo. C'era sempre qualcuno che riusciva a soffiarmi il posto. I soldati sono arrivati più tardi per organizzare la fila e finalmente sono riuscita ad arrivare al banco per presentare i documenti. Quando ho ottenuto il mio pass erano circa le 23:30. L'etichetta serviva per poter essere assegnati a un plotone o a un gruppo. Io mi trovavo nel plotone/gruppo numero 7.

Attività quotidiane durante il campo

I soldati ci svegliavano ogni giorno alle 5:00 con le loro trombette. Ci riunivamo poi per un momento religioso, dove i credenti musulmani e cristiani pregavano assieme nei luoghi a loro assegnati per circa un'ora. Dopo la preghiera andavamo a correre e seguivamo un allenamento militare per circa un'ora. Tra le 7:00 e le 7:30 potevamo andare in bagno a sistemarci e sistemavamo le nostre cose. Tra le 7:30 e le 8:00 veniva servita la colazione. Per qualsiasi cosa bisognava aspettare in fila, ma alla fine ci ho fatto l'abitudine.

Attività che mi sono piaciute

Ho preso parte a diverse attività che mi sono piaciute molto, come la cerimonia di giuramento, durante la quale siamo stati nominati membri del corpo del Servizio Nazionale. Dopo la cerimonia ho scattato alcune foto con amici e colleghi.

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Ho partecipato anche a degli allenamenti militari.

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E a delle parate.

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Ho preso parte anche ad un programma per acquisire più forza ed energia.

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E ad un tornero di pallavolo.

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Qui sotto ci sono altre foto che ho scattato durante la mia esperienza.

  • Io e la mia amica mentre mangiavamo al mercato Mami.

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  • Ecco il momento in qui dovevamo lasciare il campo.

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In generale è stata un'esperienza indimenticabile perché ho conosciuto davvero tante persone provenienti da tutta la Nigeria. Ho incontrato tanti amici con cui sono in contatto ancora adesso. Quando era giunto il momento di andare via ero molto eccitata ma anche spaventata perché non avevo idea di dove mi avrebbero mandata per continuare il mio Servizio Nazionale nello stato di Cross River. Ma allo stesso tempo ero comunque contenta di rivedere mio cugino.

Se non avete letto il mio articolo sull'esperienza che ho vissuto a Lagos e su quella di Nantes, potete trovare i link qui sotto:

  • Esperienza a Lagos (Nigeria) di Rebecca
  • Esperienza a Nantes (Francia) di Rebecca

  • Galleria foto



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