La visita ai villaggi

Dopo la prima colazione in hotel, ci mettemmo in viaggio per raggiungere il villaggio abitato dalle donne dell'etnia Padaung, conosciute anche come "donne giraffa" a causa dell'usanza di adornarsi il collo con anelli in ottoneche gli conferiscono il caratteristico aspetto dal collo allungato.

Prima facemmo anche una breve sosta in un altro villaggio vicino dove potemmo ammirare anziane donne vestite in abiti tradizionali, che furono liete di farsi fotografare all'interno delle loro abitazioni di bambù. 

 Dopo la sosta per il pranzo in un ristorante tipico adornato con bellissime foto delle principali bellezze birmane e un breve reportage della rudimentale cucina, ci rimettemmo in marcia alla volta di Pindaya.

Lungo il percorso ammirammo lo splendido paesaggio e ci fermammo a fotografare persone di tutte le età affaccendate in lavori agricoli. Una sosta a dir poco particolare la dedicammo ad osservare un gruppo di ragazzi intenti a giocare a pallavolo su un campo arrangiato, coperto di terra rossa. La cosa che ci colpì immediatamente fu il fatto che in Myanmar la pallavolo si gioca con i piedi, e che i giocatori sono dei veri e propri acrobati.

La sera, prima di andare a dormire, uscimmo nel piccolo borgo della città e assistemmo ad una delle scene più divertenti di tutto il viaggio: richiamati dal suono di alcune note musicali, ci allontanammo dall’albergo e, guidati dalla musica, raggiungemmo un piccolo edificio. Al suo interno dei ragazzi avevano creato un piccolo studio di registrazione, ed erano intenti a registrare le proprie canzoni. Avendo ormai apprezzato la socievolezza del popolo birmano, ovviamente non esitammo ad avvicinarci e, nell’ilarità generale, venimmo invitati a partecipare alla festa.

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