NERVI TESI: Vivere nell'epoca dell'ansia

Salve a tutti da Oxford! Sono appena tornata a casa per il mio ultimo anno di università, e sono davvero curiosa di sapere cosa mi riserva il futuro da ora alla mia laurea. Vi ho tenuti aggiornati su tutto ciò che ho fatto fino agli ultimi mesi, quindi restate sintonizzati per gli altri post. Nel frattempo, voglio raccontarvi brevemente della mostra bellissima che ho visto a Londra la settimana scorsa.

Appena ho visto la locandina con scritto ON EDGE: Living in an Age of Anxiety (NERVI TESI: vivere nell'epoca dell'ansia), ho capito che non avrei mai potuto perdermela. Soffro d'ansia, in tutte le sue forme, da tanto tempo, quindi conosco bene gli attacchi di panico, le palpitazioni e il tremore che arrivano con i disturbi. Tuttavia, non riesco ad immaginare di riuscire a tradurre questi sintomi in una tela, quindi ero sicura che quelle opere non mi avrebbero impressionata.

on-edge-living-age-anxiety-b908fb36114a1

‘Consider Falling’ – Sarah Howe, 2019

(Considerare di cadere)

Il mio scetticismo continuava mentre visitavo la mostra (che si trovava al primo piano della Science Gallery London). Di fronte a me c'erano cinque televisioni, tutte posizionate su livelli diversi, ognuna delle quali mostrava immagini tremolanti di una parte del corpo. La didascalia mi suggeriva che si trattava della rappresentazione dell'esperienza della dissociazione. Non posso dire di aver avvertito una profonda connessione con questo lavoro (nonostante le sensazioni che illustrava mi erano familiari) ma ho molto apprezzato gli sforzi dell'autrice. Questa manifestazione dell'ansia è molto difficile da spiegare a parole, figuriamoci tramite immagini.

‘To Not Follow Under’ – Leah Clements, 2019

(Non imitare)

Ironicamente, il fatto che mentre osservavo quest'opera lo staff del museo mi guardava, mi stava mettendo ansia, quindi ho deciso di dirigermi rapidamente in una stanza scura alla fine del primo corridoio. Il cortometraggio proiettato in quella stanza è stato forse la mia opera preferita dell'intera mostra. Mi è piaciuto talmente tanto da guardarlo due volte, onde evitare di aver perso qualche pezzo durante la prima visione.

Cosa mi affascinava così tanto di quel video? Innanzitutto mi piaceva il fatto che la voce narrante fosse comprensibile. Essendo una persona che ha avuto esperienza con i sintomi di cui parlava, ho capito davvero cosa intendevano dire i protagonisti, ma soprattutto penso che le analogie le avrebbe colte anche chi non soffriva d'ansia. Una ragazza, ad esempio, paragonava gli attacchi di panico all'annegamento, ovvero, essere bloccati sott'acqua e morire cercando di risalire.

on-edge-living-age-anxiety-b447fd8d941ff

Ho anche apprezzato i piccoli consigli che emergevano mano a mano. Ad esempio, un uomo incoraggiava chi soffre di disturbi del sonno a pensare agli stati di incoscienza non come similitudini della morte, ma piuttosto come qualcosa che assicura il prolungamento della vita di chi sta riposando. Qualche giorno dopo, avevo già iniziato a notare un abbassamento della frequenza e dell'intensità dei miei attacchi di paura notturni.

Tuttavia, ciò che ho apprezzato di più di questo film, e so che potrà sembrare un po' egoista, è stata la conferma che mi ha dato. Spesso mi trovo di fronte sguardi assenti quando spiego i miei sintomi a chi non è ansioso, e questo qualche volta mi porta a chiedermi se sono esagerata o se immagino cose inesistenti. I protagonisti del film non solo hanno placato i miei dubbi, ma mi hanno anche fatto capire che non ero sola, c'erano tante persone fuori che capivano benissimo ciò che stavo passando. (Oops, questa è profonda).

‘With You, If You Need’ – Alice May Williams, 2019

(Con te, se ne avrai bisogno)

Dopo aver letto qualcosa in merito a uno studio in corso che aveva il fine di scoprire il rapporto tra ansia e genetica (i visitatori potevano registrarsi, ma dovevano dare il consenso per l'accesso ai propri dati clinici), mi sono imbattuta in due quadri che mostravano l'impatto positivo degli sport di squadra sulla salute mentale. In particolare, il fatto che l'allenatore e i compagni di squadra vi tirano su il morale e pensare che la vostra presenza sia indispensabile per il benessere di tutta la squadra possono avere ottimi risultati su un cervello ansioso. Quest'idea era messa in atto attraverso degli slogan presenti in ogni tela. Uno citava WITH YOU (con te) e un altro IF YOU NEED (se ne avrai bisogno).

on-edge-living-age-anxiety-d67d1c1d23f88

‘Some People Have No Shoes’ – Cian McConn, 2019

(Alcune persone non hanno le scarpe)

L'opera successiva mi ha un po' presa alla sprovvista: vedevo la didascalia che spiegava il significato dell'opera, ma non vedevo l'opera in sé! Stavo per proseguire, quando, per caso, mi ritrovai dietro a un oggetto simile a un paralume dai cui proveniva la voce registrata dell'artista. "Alcune persone sono inutili", diceva. "Alcune persone pensano di essere le più divertenti del mondo. Alcune si alzano presto. " E così la tiritera, che senza spiegazione sarebbe stata decisamente banale, continuava.

Il significato che si nascondeva dietro l'idea di McConn aveva diverse sfaccettature. Da una parte incoraggiava chi ascoltava a guardare il bicchiere mezzo pieno quando pensava ai propri problemi. Potreste affrontare un brutto periodo, ma ci sono così tante cose di cui essere grati nella vita; dopotutto, ci sono persone che non hanno neanche il privilegio di avere un semplice paio di scarpe. Dall'altra parte, invece, l'obiettivo era quello di aiutare le persone ad evitare di sviluppare il pensiero del qualcuno ha una situazione peggiore della mia, quindi i miei disturbi mentali non sono importanti. Certo, forse avrete un paio di scarpe, ma questo non significa assolutamente che la vostra vita sia sempre rose e fiori.

‘The Bad Feel Loops’ – Benedict Drew, 2019

(Brutte sensazioni in loop)

Come per la prima opera, anche con ‘The Bad Feel Loops’ di Benedict Drew ho avuto difficoltà a comprendere il senso. Ho capito che l'artista, creando un video con suoni a tutto volume e immagini luminosissime stava cercando di riprodurre le manifestazioni dell'ansia che derivano dall'eccesso di informazioni. Tuttavia, la natura leggermente ipnotica di quell'opera mi rilassava invece che farmi sentire in ansia. Dovrei preoccuparmi della mia reazione atipica? Speriamo di no...!

on-edge-living-age-anxiety-25189af016fd0

‘Common Thread’ – RESOLVE Collective & Science Gallery London Young Leaders, 2019

(Filo comune)

Alla fine, sono arrivata in un piccolo posto chiuso da telai ondeggianti. Non riuscivo a trovare nessuna didascalia con la spiegazione ed ero troppo timida (ahah) per chiedere allo staff. Dopo ho scoperto che rappresentava la neuroplasticità. Così come il cervello cambia continuamente per reagire agli eventi della vita e agli stimoli esterni in generale, così i telai si modificavano man mano che i visitatori li toccavano.

E con questo si è conclusa la mostra! (In realtà c'erano anche altre opere, ma quelle di cui vi ho parlato mi hanno colpito più di tutte). Dopo una breve pausa nel negozio di souvenir, sono uscita e ho sentito un mix di emozioni positive. Mi sentivo felice, impressionata, ma soprattutto compresa.

on-edge-living-age-anxiety-beb02f60f99d4

Considerazioni finali

Che voi soffriate d'ansia o meno, questa mostra pubblica d'arte è assolutamente da visitare. È gratuita (o almeno credo, come tutti gli eventi che si svolgono nella Science Gallery), dà molte informazioni e vi farà riflettere tanto. Proseguite la giornata e fatemi sapere se le vostre considerazioni sulle opere sono diverse dalle mie. La psicologia non fa per voi? Date un'occhiata al sito web Timeout per scoprire quali altri mostre si stanno svolgendo a Londra in questo periodo! Divertitevi in qualunque evento decidiate di andare, e non smettete mai di essere curiosi!


Galleria foto



Contenuto disponibile in altre lingue

Commenti (0 commenti)


Vorresti avere il tuo proprio blog Erasmus?

Se stai vivendo un'esperienza all'estero, sei un viaggiatore incallito o semplicemente ti piacerebbe promuovere la città in cui vivi... crea un tuo proprio blog e condividi la tua esperienza!

Voglio creare un mio blog Erasmus! →

Non hai un account? Registrati.

Aspetta un attimo, per favore

Girando la manovella!