Scopri i simboli del Perù e la storia della Fiestas Patrias

Ciao a tutti, spero che stiate bene! Per noi peruviani luglio è il mese della patria. Il mese in cui, tra le altre cose, omaggiamo il nostro inno, la nostra bandiera e il nostro stemma.

Il Perù è diventato un Paese autonomo grazie all'indipendenza dall'Impero spagnolo. Oggi voglio raccontarvi la storia di alcuni suoi simboli e parlarvi di alcuni luoghi fondamentali. Tra questi c'è il Porto di Pisco, dove secondo la tradizione Don José de San Martín ha fatto il sogno che ha ispirato la nascita della bandiera biancorossa del Perù.

Quando si pensa a un Paese, subito vengono in mente i suoi simboli: ad esempio per l'Argentina sono i colori bianco e celeste, le grigliate e il tango. I simboli che identificano il Perù, in modo ufficiale o informale, sono invece la sua cucina, i colori rosso e bianco e il suo Inno Nazionale.

Quando il Perù è diventato indipendente, la nascita dei suoi simboli ha dato al popolo qualcosa in cui identificarsi. Era anche un modo per mettere da parte il passato coloniale e sentirsi finalmente liberi.

Sono sorti fin dai primi anni d'indipendenza, durante le guerre nel continente sudamericano. La loro funzione era dare qualcosa in cui credere e per cui combattere. Così sono nati prima i simboli della patria che la patria in sé.

Due dei primi simboli dell'identità peruviana sono senza dubbio lo stemma nazionale e la nostra amata bandiera biancorossa.

La bandiera peruviana

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Un ruolo fondamentale è stato quello di Don José de San Martín, ideatore tanto dello stemma quanto della bandiera, necessaria alle truppe per distinguersi dagli argentini e dai cileni. Il motivo della scelta dei colori bianco e rosso però è avvolto nella leggenda.

Secondo i racconti, Don José de San Martín, dopo essere sbarcato a Paracas, si è addormentato su una palma e al risveglio ha visto uno stormo di fenicotteri dal petto bianco e dalle ali rosse. Un'immagine di libertà che l'ha ispirato a tal punto da scegliere quei colori per la bandiera del nascente Perù.

Il sogno di Don José de San Martín è stato raccontato da Abraham Valdelomar, ma non ci sono prove che sia andata realmente così. Anche perché la leggenda è stata riportata quasi 100 anni dopo l'indipendenza del Perù. Probabilmente non sapremo mai qual è il vero motivo della scelta, però almeno così c'è una storia nelLa tradizione peruviana.

Come tante altre cose, anche la bandiera del Perù ha subito delle modifiche nel tempo. In particolare è cambiata la forma. I colori invece sono rimasti sempre gli stessi di quella sventolata quando l'esercito patriota nel 1821 ha proclamato l'indipendenza a Lima.

Nel 1822 il disegno della bandiera è stato cambiato, ma le modifiche sono durate appena due mesi perché era molto simile a quella spagnola (che ha il giallo al posto del bianco).

Così, sempre nel 1822, si è deciso di mette i colori in senso verticale e non in orizzontale, con un sole al centro della banda bianca. Nel 1825 il Congresso ha reso ufficiale la bandiera ma senza il sole.

Questa bandiera è stata presente nelle battaglie di Junin e Ayacucho, decisive per l'indipendenza del continente americano.

Lo stemma del Perù

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Assieme alla bandiera, Don José de San Martín ha scelto anche lo stemma peruviano. Al suo interno c'era un sole che sorgeva da un mare tranquillo. Ma lo stesso Don José de San Martín aveva deciso che, una volta ottenuta l'indipendenza, lo stemma sarebbe stato modificato dai peruviani.

Nel tempo ha subito ancora più modifiche della bandiera e quello utilizzato attualmente è molto diverso dall'originale.

Lo stemma ha poi avuto un sole che sorgeva dalle montagne, una sorta di omaggio alla cultura inca. Questa versione è durata 5 anni, poi ne è stata proposta una nuova che doveva rispecchiare lo spirito della nazione che stava nascendo.

Così si è deciso di introdurre elementi tipici della flora e della fauna del Perù, influenzati dallo stile francese in voga in Europa. Su suggerimento di Hipolito Unanue, come simbolo della varietà e della ricchezza nazionali sono stati scelti la vigogna, l'albero di china e la cornucopia.

Questo stemma repubblicano arrivato fino ai giorni nostri è diventato definitivo nel 1835 grazie alla promulgazione di Don Símon Bolivar.

Lo stemma è stato creato da un artista dell'Universidad Mayor de San Marcos ed è stato leggermente modificato per favorire l'incisione sulle monete.

Un elemento importante dello stemma è la vigogna, simbolo di eleganza, indipendenza e appartenenza al mondo andino, di cui il Perù faceva parte (oltre che animale da cui si ricava uno dei più pregiati tipi di lana).

Un altro elemento fondamentale è l'albero di china, dalle cui piante è stato estratto il siero capace di curare la malaria. L'albero è diffuso in tutto il mondo ma in Perù crescono tre specie autoctone che hanno aiutato l'Europa e i paesi tropicali a combattere la malattia.

Durante la seconda guerra mondiale la china peruviana ha rischiato di scomparire, ma per fortuna ciò non è avvenuto.

Il terzo elemento dello stemma è la cornucopia, simbolo di ricchezza per le monete che ne fuoriescono. Un elemento che indica come il Perù sia un Paese pieno di tesori da valorizzare per ottenere la ricchezza tanto sperata.

L'Inno Nazionale

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Uno dei primi pilastri su cui si è forgiato il patriottismo peruviano è l'Inno Nazionale, che unisce tutti gli abitanti del Perù.

Ovviamente il testo non contiene la descrizione di un Paese così multiculturale. Però aiuta a capire che le diversità che la nazione mette assieme compongono la sua personalità e sono la sua ricchezza, oltre che ciò che rende il Perù speciale agli occhi del mondo.

Nell'inno c'è una strofa che ha generato una controversia: la frase “largo tiempo el peruano oprimido, la ominosa cadena arrastró” ("per molto tempo il peruviano oppresso ha trascinato la sventurata catena), come vedremo più avanti, era già usata in Perù prima che venisse scritto l'inno.

Anche il famoso ritornello dell'inno esisteva già, composto anni prima dalla stessa coppia che poi ha scritto l'inno. Il ritornello contiene un verso dal sapore 100% peruviano, che trasmette allegria, armonia e speranza.

Per realizzare l'inno è stato indetto un concorso. Il risultato è la splendida canzone che ancora oggi si impara a scuola. Ricordo quando da bambino ogni lunedì cantavo questa melodia così bella creata da due patrioti peruviani.

Al tempo di Don José de San Martín esistevano già diverse canzoni patriottiche, ma il concorso nazionale è stato vinto da José de la Torre Ugarte e Bernardo Alcedo, compositori dell'inno ancora in vigore.

La partitura della canzone a lungo è rimasta un mistero e ha subito modifiche nel corso del tempo. Una cosa che preoccupava un po' i committenti che volevano mantenere un certo standard per l'inno.

Come detto, anche il verso “largo tiempo el peruano oprimido, la ominosa cadena arrastró", è stato incluso dai due autori, nonostante non l'avessero scritto loro. Quelle frasi sono molto popolari tra i peruviani e ricordo quando le canticchiavo io stesso da bambino!

Nell'inno diBernardo Alcedo e Rebagliatti quella non è l'unica frase ad aver generato dibattiti accesi. Infatti negli anni ce ne sono state anche altre che sono state modificate durante il governo dell'ex presidente Alan García.

Anche successivamente si è provato a cambiare altre parti del testo, ma l'inno è così radicato nella società peruviana che ormai è impossibile modificarlo.

L'inno del Perù è uno dei più complessi e ha una sequenza armonica davvero speciale, come sa bene chi conosce la musica.

La prima a cantare l'inno in pubblico è stata Rosa Merino, attrice popolare dell'epoca. Una di quelle figure che conosci a scuola da bambino e non dimentichi più.

Dicono che l'inno del Perù sia uno dei più belli del mondo, voi che ne pensate?

Un'altra cosa che ricordo è che il Congresso bocciò la richiesta di Bernardo Alcedo di creare il conservatorio di musica del Perù. Sembra che quelli che noi peruviani chiamiamo "i giaguari" si schierino sempre contro la cultura peruviana...

La coccarda

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Anche se non è un simbolo ufficiale del Perù, la coccarda viene usata sempre nel mese di luglio. Nelle scuole dai ragazzi o anche dagli adulti sul posto di lavoro e nelle attività quotidiane, viene portato questo simbolo che accoglie i colori della bandiera nel nostro amato mese di festa.

La coccarda viene orgogliosamente indossata da bambini, ragazzi e adulti.

Questi simboli ci ricordano alcuni eventi storici del Perù. La bandiera, ad esempio, testimonia la vita che tanti peruviani hanno sacrificato durante la guerra per ottenere l'indipendenza.

Sono come una carta d'identità che ci fa provare nostalgia quando siamo distanti dalla nostra terra e che ricordiamo con molta gioia e affetto nei giorni di festa.

Grazie per aver letto quest'omaggio al mese della festa del Perù, che ogni peruviano festeggia come se fosse nella suo amato Paese anche quando è lontano dalla propria patria.

A presto e ¡Viva il Perù!


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