Capodanno a Guernica

Buon Natale! Oggi vi racconterò di come si festeggia il Capodanno a Guernica. Vi parlerò della sfilata che si fa ogni anno e di cosa si mangia durante il cenone e, infine, del giorno di Natale. Spero che vi piacerà!

Per cominciare, c'è da dire che il Capodanno nei Paesi Baschi, si celebra diversamente dal resto del paese.

Non esiste Babbo Natale ma Olentzero, un anziano e mitologico carbonaio originario della Navarra, che vive in una fattoria isolata insieme alla sua famiglia. Ogni anno, il 25 dicembre, scende verso le città basche per portare regali a grandi e piccini.

Come nella maggior parte dei paesi baschi, a Guernica il 24 dicembre, si tiene la sfilata di Olentzero. Olentzero e Mari Domingui, sua moglie, salutano i cittadini da una carrozza trainata da asini, mentre decine di bambini e bambine travestiti da "baserritarras", cioè contadini baschi, camminano davanti a loro portando una torcia.

Alla fine della sfilata, Olentzero e Mari Domingui, scendono dal carro e si siedono su un palco montato a Plaza de Pasealeku, dove ascoltano i desideri dei bambini e fanno foto con loro.

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Quest'anno la carrozza era decorata con edera e il palco era nella piazza dell'Ayuntamiento: Plaza de los Fueros. È stato bellissimo vedere come i piccolini salivano divertiti sulla gambe dei due vecchietti e esprimevano i loro desideri per Natale, molti lo facevano in euskera.

Verso le nove di sera, tutte le famiglie si riuniscono in casa per cominciare a mangiare.

Di solito, la tradizione basca, vuole che a Natale si mangino tante pietanze diverse, molte delle quali tipiche della Comunità Autonoma.

A casa nostra si comincia con degli aperitivi: prosciutto, crostini di salmone e burro, paté, gamberetti, asparagi e lonza di maiale. La cosa più buona e famosa sono i gamberetti. Io non resisto!

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Per il primo e il secondo piatto, a volte anche il terzo, ci sono varie opzioni: frittata di patate, calamari al nero di seppia, lingua, zuppa di pesce e verza e, a volte, lumachine di mare.

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Ovviamente ogni famiglia prepara piatti diversi, per esempio, alcuni cucinano l'aragosta, il pollo arrosto o il baccalà. E infine ci sono i dolci. L'elenco può essere infinito. Si mangiano specialmente cioccolatini, torrone, "polvorones" (pasta friabile fatta di farina, zucchero e burro), ananas, pistacchi, torta di limone o di cioccolato e macedonia di frutta. Infine, per digerire, un sorbetto al limone con spumante.

Da bere, ovviamente, vino.

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Anche la cena di Capodanno e del Primo dell'anno è abbastanza variegata. Come antipasto, prosciutto e crostini con paté, lonza e gamberetti. Come primo piatto i gamberetti alla piastra... Da leccarsi i baffi. Poi, come secondo, il baccalà al sugo. Il primo dell'anno abbiamo mangiato il gulash. Poi, ancora, il maialino a Capodanno e, il giorno dopo, filetto e costine di agnello. Prima del dolce abbiamo mangiato vari tipi di insalata, con tonno, olive nere e asparagi.

Alla fine il dolce: cheesecake, flan, macedonia con frutti di bosco, cioccolatini, sorbetto di limone e champagne. Ovviamente non poteva mancare il grappolo d'uva per dire addio all'anno passato.

Anche il Natale è ricco di tradizioni, soprattutto nei Paesi Baschi. A casa nostra, o meglio della nonna, prima di cominciare a mangiare bisogna sempre benedire la tavola con questa preghiera in dialetto vizcaíno:

"Bedenkatu gaixuz jauna, eta bedeinkatu zeuk emondako jatekua. Mahai honetan batu gaixenak, zerutako mahaixen batu gaixala. Hala ixan dedila! "

In italiano significa: "Benedicici Signore e benedici il cibo che ci hai dato. Che tutti coloro riuniti attorno a questo tavolo, si riuniscano anche attorno al tavolo del cielo. Amen". È una tradizione che è stata tramandata di generazione in generazione senza perdersi mai e nonostante io non sia credente mi piace tantissimo ascoltare mia nonna durante la benedizione.

Dopo aver cenato, guardiamo un po' di televisione e gli spettacoli di Natale, parliamo tra di noi finché qualcuno non comincia a suonare la "la trikitixa" (strumento musicale tipico basco simile alla fisarmonica) e a cantare. Le vacanze di Natale sono molto speciali per me. Adoro il fatto che tutta la famiglia si riunisca, anche se è impossibile visto che siamo tantissimi.

Il giorno dopo, il 25 dicembre, ci svegliamo presto e andiamo verso l'albero di Natale tutto illuminato e aspettiamo i nostri regali. Anche se ormai sono adulto e vaccinato non smetterò mai di emozionarmi nel vedere i regali sotto l'albero di Natale.

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L'articolo di oggi finisce qui! Spero che vi sia piaciuto e che abbiate scoperto qualcosa in più sulla cultura basca. Mi piace condividerla con le persone, soprattutto se sono interessate e sorridenti.


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