Studenti ai fornelli: “Na tazzulella ‘e cafè” (Ep.2)
Ogni studente, prima o poi, nella sua carriera universitaria, ricorre ad un prezioso ed antico rimedio: il caffè! Che sia lungo, corto, schiumato, americano o al ginseng, il caffè è sicuramente un alleato prezioso per gli studenti di tutto il mondo che si preparano ad affrontare una sessione d’esame.
Anche se la pianta di caffè è tipica del Sud America, noi napoletani abbiamo saputo rendere il caffè un prodotto 100% napoletano, unico nel suo genere e che in molti paesi europei si cerca di imitare, senza mai riuscirci. Proprio a Napoli, infatti, nei primi anni dell’Ottocento, fu inventata la prima caffettiera tradizionale, nota come “cuccumella” o “napoletana”, sostituendo il metodo turco ad infusione. Grazie alla cuccumella, si otteneva un caffè molto più forte, concentrato e denso, rispetto a quello ottenuto per infusione; inoltre, sempre a Napoli, furono sperimentati e introdotti, differenti metodi di tostatura del caffè, riuscendo ad ottenere miscele dal profilo aromatico molto più intenso e pregiato, invidiate in tutta Italia e nel Mondo.
Come potete vedere dalla seguente foto, la napoletana è una caffettiera molto grande, ma leggera, generalmente in alluminio.
Queste, ancora oggi, sono in vendita, ma poco usate, sia per la difficoltà sia per i lunghi tempi di preparazione del caffè; si preferisce tenerle in casa ed esporle come soprammobili. Insieme a queste caffettiere, nacquero anche i "macinini", una macchinetta per macinare i chicchi di caffè. Io stessa ne possiedo uno, molto antico e che vi mostro qui in foto
Successivamente, negli anni Trenta, fu introdotta quella che molti chiamano la “moka”, che consente di preparare un buon caffè in molto meno tempo. Ai giorni d’oggi, le moke vengono prodotte in alluminio o acciaio, in diverse forme, dimensioni e colori, come quelle che vedete di seguito.
Potete scegliere tra tantissimi formati: moka da due tazzine, 4 tazzine, 8 tazzine, 12 tazzine, 16 tazzine ed anche oltre!! Questa qui di seguito è una moka gigante: molti direbbero essere da esposizione, ma, essendo pienamente funzionante, non manca chi, per grandi occasioni, decide di usarla.
La moka tradizionale è molto più semplice della cuccumella e possiede anche meno componenti; come potete vedere dalla seguente foto, è costituita essenzialmente da una caldaia o base, un filtro e un raccoglitore del caffè.
Ogni paese del mondo ha il suo particolare metodo di preparazione del caffè, perciò, nel Mondo, ne esistono decine e decine di versioni differenti. Il caffè napoletano è unico nel suo genere in quanto la sua preparazione richiede regole e passaggi fondamentali da rispettare. I napoletani ci tengono molto a rispettare queste regole che, per quanto semplici, permetto di ottenere un caffè davvero buono e che racchiude tutti gli aromi della miscela.
Qui di seguito trovate ogni singolo passaggio.
- Versate l’acqua del rubinetto nella caldaia. Il livello dell’acqua non deve superare quello della valvola.
- Porre il filtro all’interno della caldaia. Se avete messo la giusta quantità di acqua, l’acqua non dovrebbe strabordare.
- Con un cucchiaino, mettere il caffè nel filtro. Dovete creare la cosiddetta “montagnella” di caffè.Badate bene a non pressare troppo il caffè o, altrimenti, otterrete un caffè estremamente acquoso, che noi napoletani chiamiamo “acqua sporca”!
- Avvitare il raccoglitore del caffè alla caldaia. Se avete un po’ di caffè che sporca i bordi, puliteli bene o, altrimenti, non riuscirete ad avvitare bene la macchinetta. Fate attenzione a non chiuderla con troppa forza poiché, con le alte pressioni interne che si raggiungono, la macchinetta potrebbe scoppiare e potreste farvi male.
- A questo punto, mettere la macchinetta sul fuoco. Il fuoco deve essere basso. Le dimensioni del fornello devono essere proporzionali a quelle della macchinetta. Io, avendo una macchinetta davvero piccola, la metto sul fornello più piccolo.
- Alzate il coperchietto e ponete un cucchiaino in cima all’apertura da cui esce il caffè.In questo modo, evitiamo che il vapore acqueo si condensi sulle pareti interne del coperchietto e vada nel caffè, creando un caffè troppo acquoso.
- Aspettate che il caffè esca lentamente, senza mai alzare la fiamma del fornello.Generalmente non facciamo uscire tutto il caffè, altrimenti, rischiamo di ottenere un caffè troppo acquoso, o lungo.
- Pima di servire il caffè, giratelo nel raccoglitore con un cucchiaino.
Per ottenere un caffè molto simile a quello del bar, noi napoletani abbiamo un trucchetto. Prendiamo il "primo caffè" che esce dalla macchinetta, ossia i primi due tre cucchiaini, e li versiamo in una tazzina; versiamo poi dello zucchero e mescoliamo molto velocemente. Più velocemente mescolate e più si creerà una sorta di schiumetta, come quella che servono al bar; quando versate il caffè nella tazzina potete aggiungervi la schiumetta ed il caffè è pronto.
Il caffè dello studente
Qui a Napoli, abbiamo un altro tipo di caffè: il caffè dello studente. Durante gli esami, infatti, per affrontare le lunghe notti di studio, gli studenti hanno inventato questo caffè che, sostanzialmente, si prepara mettendo, nella caldaia, non acqua, ma caffè precedentemente preparato; insomma, è una sorta di caffè doppio. Solo i più coraggiosi lo prendono ed è chiaro che non se ne possa abusare troppo: è un caffè estremamente potente e troppo concentrato in caffeina e, perciò, estremamente dannoso per l’organismo. Potreste avere, a lungo andare, problemi di sonno, cardiaci, palpitazioni e brividi. Molto meglio è, invece, bere una bella tazzina di caffè nomale, molto più salutare e più gustoso.
Noi napoletani amiamo bere caffè ed offrirlo ai nostri ospiti. Amiamo berlo a qualsiasi ora del giorno, accompagnato da due chiacchiere al bar, da un quotidiano o anche da un cornetto la mattina appena alzati. Al mattino, per noi napoletani, preparare il caffè è un rito senza il quale, difficilmente si affronta bene la giornata. Ora che anche voi sapete come prepararlo, vi invito ad acquistare una moka e a prepararlo come dei veri napoletani.
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