Marmellate e non solo.
Come da tradizione, in ogni sessione estiva d’esami, per scaricare definitivamente lo stress, mi metto a preparare marmellate, approfittando anche della vicinanza del mercato di Mestre, che sta a qualche minuto dalla casa studentesca. L’anno scorso, data la mia diligenza da studentessa modello, ammetto di esser riuscita ad avere molto più tempo libero nelle settimane di fuoco, rispetto a quest’anno, vissuto molto più tra gli agi che tra i libri di testo. Pertanto, mi sono cimentata ai fornelli solo in questa settimana, poiché ho finito gli esami sabato scorso.
Arrivando a parlare della ricetta, ammetto che una volta venuta a conoscenza della tecnica “sottovuoto” oppure “sterilizzazione dei barattoli”, il desiderio di passare intere giornate a creare alimenti a lunga conservazione, è forte, dato che, per chi non lo sapesse, si tratta della tecnica con cui si sigilla definitivamente un vasetto. Infatti, il tappo, non avendo più all’interno di sé l’aria, non farà più rumore allo schiacciarlo. Test salva-freschezza andato a buon fine ✔️.
Senza dubbio alcuno, consiglio di utilizzare la frutta di stagione, di conseguenza in mesi come questi conviene comperare pesche e/o albicocche, anche se io ho preferito cimentarmi quest’anno con solo le mele, precisamente le golden, ma anche le altre varietà possono andar bene, dipende molto dal proprio gusto personale.
Ma finalmente giungiamo al “nocciolo”!
Ingredienti:
- Un chilo e mezzo di frutta
- 250 grammi di zucchero semolato
- 2 limoni
- Un cucchiaino di cannella
Procedimento:
Innanzitutto, tagliare a tocchetti la frutta da voi scelta, sbucciandola per bene e togliendo il torsolo o il nocciolo, a seconda di quale sia, e metterla in una ciotola alquanto capiente. Dato che ho usato le mele, onde evitare che si annerissero, ho messo del succo di limone e dello zucchero, non aspettando alla fine, ma ogni 2 frutti, mettevo parte degli ingredienti. Qualora si decida di optare per un’altra tipologia, limitatevi a mettere lo zucchero semplicemente una volta tagliato tutto. Mettete in frigo il tutto e lasciate a macerare per 6 ore, ma prima di riporre via, aggiungere il cucchiaio di marmellata per Insaporire. Di tanto in tanto aprire e mescolare. Dopo sei ore, aprire e mettere il contenuto in una pentola e cuocere a fuoco lento per più di un’ora, finché tutta l’acqua del frutto non sarà evaporata e il contenuto della composta non si sarà addensato. Fate attenzione a non far attaccare il tutto sul fondo della pentola, perciò ve ne consiglio una antiaderente e girate ogni tanto, con un cucchiaio di legno.
Per capire se il composto è pronto, con un cucchiaino prelevarne un pochino e prendere un piattino, sul quali lo adagerete. Se questo rimane fermo senza liquefarsi, la marmellata sarà pronta. Mettetela nei barattoli a vostra disposizione, riempirli fino all’orlo e chiuderli bene. Successivamente proseguire con la cottura sottovuoto, perciò mettere i barattoli in una casseruola dai bordi alti e poi riempire con l’acqua comprendo interamente i vasetti. Cuocete a fiamma medio-alta per 30 minuti circa, per poi toglierli dall’acqua, rovesciateli a testa in giù e teneteli in questo modo su una superficie piana finché non saranno raffreddati a temperatura ambiente. In seguito, se toccando il tappo sentirete il classico “clack” oppure “onomatopea simile a vostro piacimento”, la cottura non è andata a buon fine, ergo ripetere il processo. Invece se tutto è filato liscio, riporre in un posto lontano dalla luce e aspettare una settimana prima di aprire, visto che il sapore sarà molto più buono.
Con questa quantità di frutta, ho solo ottenuto 3 barattoli medi scarsi, considerando che buona parte del volume si riduce con la quantità di acqua che evapora. Il terzo, non essendo riuscita a riempirlo del tutto, l’ho riposto in frigorifero ed è stato possibile mangiarlo subito, saltando la sterilizzazione.
Nella foto ivi postata, ci sono le marmellate che ho fatto l’anno scorso e anche il burro d’arachidi, del quale vi riporterò la ricetta per un barattolo di 400ml.
Ingredienti:
- 400 grammi di arachidi
- 2 cucchiai di zucchero semolato
Procedimento:
Frullare le arachidi che avete a disposizione, già sbucciate o da sbucciare, io personalmente ho usato quelle salate, rendendo il tutto ancor meno salutare e ben calorico. Noterete, triturando dopo un po’ che la frutta secca, ad un certo punto, oltre a polverizzarsi, rilascerà dell’olio, diventando una vera e propria crema, senza il bisogno di aggiungere olio di semi o simili da voi. Malgrado ciò, se non siete soddisfatti della morbidezza, potete usarlo. Usando le arachidi salate, aggiungendo a questo punto del processo lo zucchero, questo si sentirà ancora di più, nonostante il sapore solitamente contrastante. La consistenza è molto pastosa e potete mettere il tutto direttamente in un barattolo senza effettuare la cottura in pentola. Potete consumarlo subito ed evitare di conservarlo in frigo, visto che la crema potrebbe indurirsi eccessivamente.
Se siete a dieta, evitatelo come la peste, ogni cucchiaio è 90 kcal, peggio della Nutella per intenderci. Di conseguenza, orientatevi sulla marmellata, tripudio di sapori, specie sentire la frutta vera e propria, dato che in commercio, il massimo a cui possiamo aspirare è uno scarso 50% di frutta oppure un bio di dubbia autenticità. Per esperienza personale, quelle comprate al supermercato hanno un gusto surrogato tendente all’acido e una consistenza da caramella gelée scaduta, quindi sprono chiunque a prepararle in casa.
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