Coca de trempó

Pubblicato da flag-it CHIARA GARBAGNATI — 7 anni fa

Blog: House of memories
Tags: Ricette Erasmus

Se la sessione estiva è finita e porta con se dei vecchi passatempi, porta anche dei ricordi, recenti o meno, che ti fanno guardare con nostalgia tutto ciò che hai passato, che sia l’arduo percorso per una preparazione ottimale degli esami, oppure ciò che effettivamente hai fatto prima di pensare ad un’università e come ci sei finita ad un’opzione del genere.

Il liceo linguistico, per me è stato un percorso di alti e bassi, ma il pensiero che sorge più lampante ogni volta che faccio un’immersione nel passato riguarda il mio periodo di scambio in quarta superiore a Maiorca, che al di là di un netto miglioramento in spagnolo, ha ampliato le mie vedute culinarie. Pure dalla prospettiva d’abilità di cuoca amatoriale, lo definirei un periodo glorioso, ma, ahimè, l’università le ha eclissate significativamente, perchè nel momento in cui si decide di intraprendere una strada simile, la piramide delle priorità subisce un drastico cambiamento, visto che tale titolo di studi, nolente o volente, si piazza in cima ad essa.

Ad ogni modo, dopo questo straziante e melenso preambolo, direi di andare al sodo, e concentrarci sull’aspetto gastronomico. Malauguratamente, o forse no, le ricette che solitamente riporto nel blog sono ipercaloriche. Non che sia una causa di rammarico personale, però qualora un lettore/una lettrice sia a dieta, mi rendo conto di creare disagio, invidia, tristezza e desideri negativi verso un certo pubblico. Pertanto, mi scuso in anticipo. Infatti, più scrivo, più mi rendo conto che non avere scelto di diventare nutrizionista in futuro è stata un’ottima decisione nella mia vita. 

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[Spiaggia di Portals Nous]

Vedete questa bellissima isola, piena di gente esteticamente apprezzabile, con un cuore caliente e degli scenari paesaggistici da mozzare il fiato? Fa pensare a una cucina fresca, leggera e prettamente a base di pesce. Con quello che sto per proporre, siete decisamente fuori strada, perchè questa pietanza si cuoce in forno, è pesante e ha come ingrediente clue un neanche tanto derivato dal maiale, con la garanzia di essere decisamente buona. Senza dubbio alcuno troverete piatti tipici della zona che rispecchiano pure la prima descrizione, ma vorrei specificare che uno degli alimenti più gettonati e impiegati nelle ricette dei maiorchini è Sua Maestà lo Strutto. 

La protagonista di questo articolo si chiama “coca de trempó”, e può essere divorata letteralmente in ogni momento della giornata, benché possa sembrare strano. A Maiorca con “coca”, si allude a una sorta di impasto salato, ad eccezione di quella di patate, simile alla pasta brisée, tanto decantata dai francesi e tanto sfruttata dai loro vicini. Può avere come farcitura varie verdure oppure limitarsi alla semplice cipolla, perchè quando si vuole mangiare bene ed evitare le persone è l’ideale. Trovarla alle fiere di paese oppure nei supermercati, fino alle scuole stesse della località è davvero molto facile, e allo stesso modo lo è cucinarla in casa propria. Di conseguenza, non siate pigri e cimentatevi in qualcosa di alternativo dalle solite sfoglie e compagnia cantante.

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Ingredienti:

  • Mezzo chilo di farina
  • 3 decilitri di acqua tiepida
  • 1,5 decilitri di olio (preferibilmente extravergine d’oliva)
  • 4 cucchiai di strutto

per la farcitura:

  • 2 cipolle
  • 3 pomodori (qualunque varietà è ben accetta)
  • 4 peperoni verdi
  • Un peperone rosso
  • Sale ed olio quanto basta

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Procedimento:

  1. Preparare la base mischiando per bene i primi quattro ingredienti elencati e impastare per 15 minuti abbondanti, in modo da amalgamare omogeneamente. Lasciare riposare per circa 30 minuti.
  2. Nel frattempo, tagliare a dadini gli ingredienti per farcire. Fare attenzione, dato che pezzi troppo piccoli o troppo grossi rischiano di non esser ben cotti nel forno, rimanendo bruciati oppure crudi. Metterli in una ciotola capiente, condire abbondantemente con l’olio e salare, per poi girarli in modo da miscelare per bene il colore delle verdure.
  3. Preriscaldare il forno a 200° gradi e stendere in una teglia rettangolare l’impasto a riposto, agevolando il tutto con un matterello. Per comodità si può stendere anche prima su un foglio di carta forno, per poi spostarla all’interno dello stampo da voi scelto.
  4. Una volta finito questo passaggio, versare le verdure sopra la pasta stesa e spargerle in modo da non lasciare spazi eccessivamente vuoti o pieni. Dopo di che infornare per circa 15/20 minuti. A cottura ultimata, l’impasto sarà croccante e friabile e le verdure dorate.
  5. Consumare entro una settimana e coprire la pietanza, se non la si finisce subito. Ma vi sfido a non fare il contrario, dato che a parer mio e di chi altro l’ha mangiata, è alquanto impossibile.

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La ricetta deriva da semplici appunti presi durante la preparazione da parte della famiglia che mi ha ospitato durante il mio soggiorno di 3 mesi ed è autenticamente maiorchina al 100%.


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