Euro Pride 2019 a Vienna: un'esperienza unica
Euro Pride 2019 a Vienna: un'esperienza unica
Ciao a tutti! Oggi voglio parlarvi di un evento che si è svolto la settimana scorsa a Vienna: l'Euro Pride. Per chi non lo sapesse, l'Euro Pride 2019 è una marcia che si celebra per sostenere la comunità LGBTQ+, per manifestare a favore della tolleranza e contro ogni tipo di discriminazione. Molti paesi europei celebrano il Pride ogni anno, come un evento nazionale. Ad esempio, il Pride che si tiene a Madrid, più noto come "il giorno dell'orgoglio gay", è uno dei più famosi e importanti. La differenza tra il Giorno dell'Orgoglio e l'Euro Pride, è che quest'ultimo è un evento di livello europeo. Diverse città europee presentano la candidatura per questa celebrazione, ma alla fine solo una viene scelta. Quest'anno è toccato a Vienna, così io e i miei amici non ci abbiamo riflettuto un secondo ad andarci, dato che si trova a solo un'ora da dove viviamo. Nel post di oggi vi racconto tutto quello che è successo quel giorno, dalla mattina fino alla notte. Cominciamo!
Le date
L'Euro Pride di Vienna è un evento durato due settimane, dall'1 al 16 giugno, e ovviamente non tutte le giornate erano ugualmente importanti. Noi ci siamo andati il penultimo giorno, di sabato, dato che si teneva la sfilata per tutto il centro della città. Si trattava del giorno più significativo, quando tutti scendevano in strada per celebrare la diversità e dare visibilità a questi gruppi. Nei giorni precedenti c'erano stati molti eventi in giro per la capitale austriaca, ma quel sabato è stato il giorno più importante.
In cosa consiste
All'una del pomeriggio è cominciata la sfilata per tutto il centro di Vienna, più precisamente in Ringstrasse, una delle strade principali della capitale. Abbiamo usato Google Maps per vedere dove andare, e per l'occasione l'intero percorso della parata era evidenziato nell'app con i colori della bandiera arcobaleno.
Il corteo ha avuto inizio nei pressi dell'Opera, e lungo le vie chiuse al traffico hanno cominciato a sfilare migliaia di persone che sventolavano la bandiera della comunità LGBTQ+. In mezzo al corso c'erano anche dei camioncini, sui quali la gente ballava e cantava. I carri, molti dei quali a tema, diffondevano la musica in tutta la capitale austriaca. Tutti quanti ballavano, bevevano e festeggiavano con orgoglio la libertà sessuale e il diritto di essere chi si sceglie di essere. Mi sono resa conto che lungo la sfilata c'erano varie canzoni che si ripetevano con una certa frequenza, tra le quali "Like a prayer" di Madonna o "I am what I am" di Gloria Gaynor, che molte di noi cantavamo a squarciagola. Sono stati suonati anche molti brani di Freddie Mercury, il quale è un simbolo e un riferimento per molte persone facenti parte della comunità LGBTQ+. Inoltre, abbiamo visto molta gente vestita da personaggi di fantasia ricollegati alla causa. In quel momento, ci siamo pentiti amaramente di non esserci travestiti anche noi. Due carri hanno richiamato la mia attenzione. Su di uno c'era una squadra di calcio austriaca che sosteneva la causa, mentre sull'altro un gruppo di portoghesi che proclamavano la candidatura del Portogallo per l'Euro Pride 2020.
Vi lascio alcune foto della parata, nelle quali potete toccare con mano l'energia positiva che si respirava nell'aria, la varietà della folla, l'allegria e la diversità. È stato veramente triste che questa giornata sia giunta al termine.
Il contesto era prevalentemente giovanile, ma d'altra parte abbiamo notato molte famiglie formata da coppie omosessuali che marciavano col resto della gente, spingendo passeggini e godendosi il corteo. C'erano anche moltissime persone con in mano cartelli, che riportavano slogan femministi o contro l'omofobia e la transfobia. Pertanto, anche se molti pensano che tutti gli eventi legati al Pride siano solo delle specie di feste, questo non è per niente vero, anzi. Infatti, lo scopo principale dell'Euro Pride è manifestare per ottenere l'uguaglianza di diritti per le persone di diverso orientamento sessuale, e io ho avuto la fortuna di parteciparvi e di viverlo in prima persona. Molti che mi vedevano fare delle foto si avvicinavano a me, pieni di orgoglio, per chiedermi di fotografarli. Qui vi lascio alcune immagini dei cartelli che sono riuscita a immortalare quel giorno. Uno di questi, che si ripeteva lungo tutta la manifestazione, riportava la seguente frase: "la violenza è l'arma dei deboli".
Oltre a tutti i simboli LGBTQ+ presenti nel corteo, la città di Vienna era decorata coi colori di quella bandiera in molte sue zone. I listelli di tutte le panchine erano pitturati di ogni colore dell'arcobaleno, e lo stesso valeva per le strisce pedonali e tutti i tram che circolavano nel centro storico. La bandiera arcobaleno è stata appesa persino all'Opera!
Nel pomeriggio tardi, quando eravamo vicini al Municipio di Vienna, il calore picchiava fortissimo e la gente cominciava a versarsi addosso bottiglie d'acqua, per reggere le alte temperature. Nelle immediate vicinanze del Castello di Hofburg abbiamo notato un tubo per terra, che era stato bucato, così che l'acqua usciva come se fosse una fontana. Non ci abbiamo pensato due volte prima di infradiciarci con l'acqua che usciva, visto che il caldo si era fatto insopportabile. Quando si è fatta sera, il caldo è diminuito e siamo finalmente giunti al Municipio.
Pride Village
Abbiamo osservato i diversi carri per un'ora, fino a che non abbiamo deciso di unirci a uno di questi e proseguire tutta la parata fino al Municipio. Abbiamo attraversato diverse vie di Vienna, fino ad arrivare al Municipio, dove si trovava il Pride Village. Nel villaggio c'erano diversi stand con una varietà di offerte. Alcuni trattavano il tema dell'educazione sessuale, altri offrivano aiuto alle donne, altri ancora raccoglievano fondi, per sostenere la causa o per destinare delle donazioni all'assistenza di persone affette da AIDS e HIV.
Dato che era una festa che durava tutto il giorno c'erano vari punti dove mangiare, anche se essendoci tanta gente ci mettevano moltissimo a servire il cibo. Io ho dovuto aspettare 40 minuti per un hamburger. Il colmo è che chiamavano i numeri, come in macelleria, quando ogni ordine era pronto, e lo facevano urlando in tedesco... Non potete immaginarvi la scena! Perché possiate vedere, vi lascio una foto dei giardini del Municipio, dove c'era il massimo del sovraffollamento. Erano così pieni di gente che si riusciva a malapena a camminare!
Verso le sei di sera sono cominciati i concerti. Abbiamo avuto il piacere di vedere Conchita Wurst dal vivo. Conchita Wurst è diventata famosa a livello internazionale per aver vinto un'edizione dell'Eurovision, rappresentando l'Austria. Richiamava l'attenzione perché, a discapito dell'aspetto da donna, aveva la barba. Pur non essendo la prima donna barbuta nel mondo, bisogna ammettere che ha rotto qualsiasi schema presentandosi in questo modo davanti a tutta Europa, e per questo è stata uno dei personaggi più importanti dell'Euro Pride. Tutti gli austriaci hanno urlato per l'emozione quando è salita sul palco e ha cominciato a cantare. In verità Conchita Wurst non ci ha soltanto deliziati con la sua performance al Municipio, ma ha girato persino su uno dei carri che circolavano per il centro storico di Vienna per promuovere il suo nuovo disco. Abbiamo visto più volte quel carro, ma non abbiamo mai notato lei. Abbiamo saputo successivamente che ha cantato alcuni brani mentre sfilava, ed è stato un peccato aver perso quei momenti. Quello che più mi ha sorpresa è stato il suo cambiamento radicale, dato che adesso non porta più i capelli lunghi come all'Eurovision. Comunque sia non c'è dubbio che, oltre ad avere una voce e una presenza stupende, si tratta di una grande esponente di questa comunità.
Ad ogni modo al Municipio non si è solo esibita Conchita Wurst, ma anche delle cantanti come Ruth Lorenzo Ci ha fatto molto piacere che l'Euro Pride abbia ospitato un'artista spagnola! È salita sul palco anche Loreen, una cantante che ha rappresentato la Svezia agli Eurovision col suo pezzo "Euphoria". Quando la giornata stava volgendo al termine e cominciava a fare buio, sono andata alla stazione dei treni, visto che mi rimaneva un'ora di viaggio per ritornare a Bratislava. Anche se io me ne sono andata, la festa ha continuato fino a tarda notte nel centro di Vienna.
Una riflessione
Sicuramente, la cosa più bella dell'evento è che chiunque voi siate, nessuno vi giudicherà. È possibile notare il modo in cui la gente si esprime liberamente. Molti giravano praticamente nudi, altri si vestivano come volevano, sfidando i ruoli di genere così marcati dalla società. Si aveva la sensazione che, all'Euro Pride, chiunque potesse essere chi voleva e come lo voleva, e per una volta nella vita, cosa più unica che rara, nessuno potesse giudicare. È stato qui che ho visto le donne più felici e più libere finora, contente di esprimersi liberamente e di amare chiunque volessero. Questa è la magia dell'Euro Pride.
Nonostante ci sia ancora molta strada da fare, bisogna riconoscere che, volgendo lo sguardo indietro, abbiamo fatto molti progressi. Tuttavia, in molti paesi essere omosessuale resta tuttora un crimine punito col carcere, se non anche con la pena di morte. Per questo, anche se c'è della gente che pensa sempre che celebrare il Pride e manifestare per questa comunità non abbia senso, le statistiche sono una motivazione per lottare ogni giorno al fine di ottenere l'uguaglianza dei diritti.
Spero che il post vi sia piaciuto! L'ho scritto con molto piacere, ed è qualcosa di molto recente di cui ricordo moltissimi particolari che mi hanno emozionata durante questa giornata. Sono felice di poter lasciare una traccia di tutto questo nel blog, e mi piacerebbe poter rileggerlo tra qualche anno per constatare come la situazione sia migliorata. Grazie per aver letto il mio post, alla prossima!
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