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Città delle Arti e delle Scienze


  - 4 opinioni

Valencia, aperta al mondo

E' probabilmente uno dei migliori luoghi del mondo dove si può apprezzare di più il connubio tra le grandi opere architettoniche, la cultura e la natura di un paese.



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La Città delle Arti e della Scienza: Per imparare divertendosi

Tradotto da flag-it Linda Corsi — 7 anni fa

Testo originale di flag-es Laura de las heras

In un post precedente parlai dell'Albufera e la visita obbligatoria alla stessa quando si va a Valencia. Ebbene, un'altra escursione inevitabile è quella alla Città delle Arti e della Scienza, situata nell'antico letto del fiume Turia.

Si tratta di un mega complesso di 42. 000 metri quadrati dedicati alla scienza, alla natura e all'arte, disegnato dagli architetti Santiago Calatrava e Félix Candela. In esso si mescola il gusto estetico, con edifici singolari e monumentali, oltre ad una finalità educativa e anche di divertimento.

Gli edifici in esso contenuti sono i seguenti:

  • L'Oceanografico: è il più grande acquario d'Europa. Ingloba i principali mari e oceani del pianeta. Lo abitano circa 45. 000 esemplari di 500 specie diverse. Si possono apprezzare i seguenti ambienti acquatici: Mediterraneo, Paludi, Mari Temperati e Tropicali, Oceani, Antartico, Artico, Isole e Mar Rosso, oltre al Delfinario, in cui si effettuano spettacoli dal vivo.
  • Museo delle Scienze Principe Felipe: 26. 000 metri quadrati dedicati a esposizioni, pannelli grafici, giochi interattivi, audiovisivi, materiale che spiega al pubblico tutto ciò che riguarda l'evoluzione della vita, la scienza e la tecnologia
  • L'Hemisfèric: fu il primo edificio che venne costruito in questo complesso. Si tratta di un cinema con proiezioni digitali, in 3D e con il grande formato IMAX per vivere avventure il più reale possibile.
  • Palazzo delle Arti Reina Sofía: è una scommessa per la cultura, un edificio che dimostra la confluenza tra scienza e le altre discipline, come lo sono le arti. Venne inaugurato nell'anno 2005, con le più attuali tecnologie che gli corrispondono come lo spazio d'avanguardia che è. Dispone di 4 sale per l'opera, il balletto e altre attrazioni musicali.

    Inoltre lo spazio integra dipendenze per lo sviluppo di attività docenti.

  • Ágora: spazio versatile per accogliere eventi di caratteristiche e natura distinte, a partire da congressi, conventions, sfilate di moda a eventi sportivi. Già sede del Campus Party, della Copa España Burn Freestyle, dei tornei Valencia Open 500 di tennis e della programmazione speciale di Natale della Città delle Arti e della Scienza.
  • Umbracle: si può riassumere come un giardino che ospita esposizioni temporanee. Si tratta di un belvedere di 17. 500 metri quadrati dal quale è possibile scorgere l'immensità di quest'opera quasi faraonica. Contiene la vegetazione della zona mediterranea e di luoghi tropicali, oltre ad una mostra di sculture contemporanee nel Paseo del Arte.

La Città delle Arti e della Scienza: Per imparare divertendosi

La Città delle Arti e della Scienza: Per imparare divertendosi

Le foto sono state concesse dalla Città delle Arti e della Scienza.

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Un posto unico

Tradotto da flag- Giammarco Ubodi — 6 anni fa

Testo originale di flag-es Daniel ..

Un posto unico

In quest'ultimo giorno di concorso, per mancanza di tempo, il sottoscritto non potrà parlare di altri luoghi che aveva in mente. Ma pur non parlando di altri posti, di uno sì che bisogna parlare, di quello che è diventato il simbolo di Valencia in questi ultimi anni, ossia La Città delle Arti e delle Scienze.

Come arrivare

Arrivare alla Città delle Arti e delle Scienze significa arrivare al Vecchio Letto del Turia di cui abbiamo già parlato nell'articolo precedente.

Il miglior modo per raggiungerla con i trasporti pubblici con l'autobus, esattamente il numero 95, anche se esistono altre linee che arrivano vicino a questo luogo come 1, 13, 14, 15, 19, 35, 95 e 40. Dalla pagina web degli autobus di Valencia si può vedere qual è la miglior fermata da cui partire.

In treno, le fermate più vicine sono la stazione del Cabañal e quella della Fuente de San Luis, più o meno a 20/30 minuti a piedi. Non lo consiglio, anche se si arriva dalla stazione dei treni ci si può collegare con qualche fermata dell'autobus, non so nel caso di Fuente di San Luis, ma nel caso di Cabañal c'è una linea che percorre l'Avenida Serrería.

La metro non la consiglio nemmeno, la più vicina è la stazione di Alameda. Si pensava di costruire una linea che passasse da questo posto fino ad arrivare al quartiere Nazaret, ma la crisi ha paralizzato il progetto. Se non si ha fretta può essere una buona opzione, però continuo a credere che la migliore opzione se si vuole raggiungere questa parte della città sia l'autobus.

In macchina, si trovano parcheggi gratuiti nella zona della Alameda, ma ci sono parcheggiatori abusivi ai quali è meglio lasciare qualche moneta per evitare che danneggino la macchina.

È raggiungibile anche in bicicletta, che sia privata o pubblica come la Valenbisi. Ci sono varie fermate in cui lasciare le bici, alcune vicino agli edifici che formano la Città delle Arti e delle Scienze. Se vivete vicino, c'è anche l'opzione di raggiungerla a piedi.

La Città dell'arte e delle Scienze: Informazioni Generali

Un posto unico

Parlare della città delle Arti e delle Scienze come di una cosa unica, non è corretto, in quanto ingloba vari edifici, realizzati soprattutto alla fine del XX secolo e inizio del XXI secolo.

Ho già spiegato nell'articolo precedente il perché, ma vale la pena ripeterlo brevemente: questo luogo è stato il letto del fiume Turia fino alla Grande Piena del 1957, quando il fiume fu deviato per evitare future inondazioni simili.

Anche se di per sé il luogo fu progettato negli anni '90, sotto l'ultimo governo del PSOE nella Comunità Valenciana, anche se fu solo negli anni seguenti, con il PP, che si creò tutto l'insieme di edifici.

L'intero complesso è costato 1. 200 milioni di euro, davvero pazzesco. Nonostante l'innegabile bellezza di alcuni di questi edifici, sono anche il simbolo più evidente dello spreco di denaro effettuato dal PP valenciano. L'architetto di quest'opera è Santiago Calatrava, aiutato da Felix Candela.

A prescindere dall'ingente spesa sostenuta, è rimarcabile come la maggior parte degli edifici siano sottovalutati e appena utilizzati, l'unico che rende è l'Oceanografico, di cui parleremo nello specifico in un altro articolo.

Brevemente, andiamo a nominare tutto il complesso di edifici che formano la Città delle Arti e delle Scienze:

  • Il primo edificio visibile è l'Oceanografico (o Oceanografic in valenciano), il più grande acquario d'Europa e il sottoscritto, che ha visto anche quello di Lisbona, considerato il secondo miglior acquario d'Europa, nota molto la differenza. La visita può durare tranquillamente un'intera giornata.

    Fu inaugurato nel 2002 e realizzato dall'architetto Felix Candela e gli ingegneri Alberto Domingo e Carlos Lazaro. Oltre agli acquari con pesci da tutto il mondo, ci sono molti spettacoli acquatici e diverse specie di animali. Di tutti gli edifici della Città delle Arti e delle Scienze, l'Oceanografico è il più consigliato.

  • Continuando troviamo l'Agora (l'Àgora in valenciano), l'edificio viola che si trova accanto al "Pont de l'Assut de l'Or". Questo edificio costò sui 90 milioni di euro e fu realizzato dal famoso Calatrava. In teoria doveva essere utilizzato per ospitare eventi sportivi e concerti. Fu inaugurato nel 2009 e da allora è stato utilizzato solo una volta per gli Open Tennis 500 e in poche altre occasioni. Senza dubbio uno degli edifici più simbolici dello spreco.

    Potete visitarlo quando volete, è aperto al pubblico, e vedere le foto della sua costruzione, ma non c'è molto altro da vedere.

  • Un posto unico

  • Continuando troviamo il Museo delle scienze Principe Felipe (o Museu de les Ciències Príncep Felip in Valenciano). Il museo fu inaugurato nel 2000 e, come indica il nome, lo scopo del museo è incoraggiare l'interesse per la scienza.

    È da molti anni che non ci vado, quindi non posso giudicare il tutto. Mi ricordo solo un particolare dall'ultima volta che ci sono stato, una vetrina con uova di gallina con una lampadina che le manteneva al caldo. Quindi non posso consigliarvi se visitarlo o meno.

    All'interno ci sono diverse esposizioni, anche se alcune non sono comprese negli 8 euro di biglietto. È famoso anche perché ha ospitato per molti anni il Campus Party, fino a quando lo hanno spostato.

  • Al lato troviamo l'Hemisfèric, visibile al centro della prima fotografia. Fu il primo degli edifici, concluso nel 1998 e realizzato sempre da Santiago Calatrava.

    L'Emisfero è una sorta di cinema, che proietta soprattutto documentari e reportage scientifici sulla sua superficie concava, caratteristica che lo rende diverso dagli altri cinema. Sono andato alcune volte, ma oltre alla sua bellezza esteriore non è niente di speciale.

    Oggigiorno l'ingresso costa 8, 80€. Nonostante ci siano sconti per gli studenti, è comunque molto costoso, soprattutto se si pensa che i documentari davvero buoni sono pochissimi.

  • Troviamo poi il Palau de les Arts Reina Sofía, l'ultimo edificio della Città delle Arti e delle Scienze. È un teatro dell'opera di prima categoria, che in principio fu una follia se si pensa che Valencia non ha mai avuto una tradizione operistica.

    Se non sbaglio è "spoglio" dato che il materiale usato per ricoprirlo, chiamato trencadís, non resisteva ai cambi di temperatura. Tale pasticcio fu fatto da Santiago Calatrava.

    Il prezzo è nella norma per uno spettacolo di opera, anche se ultimamente c'è uno sconto del 50% per i giovani in determinati giorni.

  • Bisogna poi menzionare l'Umbracle, un piccolo giardino vicino al Museo delle scienze Principe Felipe e all'Hemisfèric. È famoso per la forma del padiglione, composto da una serie di arcate parallele a forma di serra.

    Un posto unico

    La parte superiore è adibita a parco, mentre l'interno è una discoteca chiamata Mya, una delle discoteche più famose di Valencia, una fermata quasi obbligatoria per tutti quegli Erasmus che fanno "turismo" di discoteche.

  • A me personalmente non piace molto la ressa in discoteca, e in questo locale c'è sempre. Se a voi non da fastidio, fateci un giro, altrimenti andate in un posto più tranquillo.

  • Per ultimo abbiamo il Ponte Assud de l'Or, del quale già abbiamo parlato nell'articolo precedente. Fu realizzato da Santiago Calatrava nel 2008. Oltre al costo di 60 milioni, la forma non completamente dritta del ponte causò una serie di incidenti. Uno dei problemi che il governo valenciano deve affrontare è che i turisti fanno le foto agli edifici, ma in pochi entrano. Avete già visto il prezzo, sono posti costosi, probabilmente per via delle alte spese di mantenimento da sostenere, quindi forse sarebbe stato meglio costruire edifici più piccoli e funzionali.

    Se siete qui in Erasmus, andate almeno una volta all'Oceanografico, che è il più interessante, ne parleremo meglio in seguito.

    Infine, questo luogo è vivamente consigliato soprattutto per fare una passeggiata, evitate le giornate calde, però, dato che non c'è molta ombra.

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Maestosa architettura di Valencia, visita alla Città delle Arti e delle Scienze

Tradotto da flag-it Erica Spiga — 6 anni fa

Testo originale di flag- Paola Villegas

Una delle attrazioni principali di Valencia, per cui molta gente desidera conoscere la città, è l'impressionante complesso architettonico della Città delle Arti e delle Scienze (Ciutat de les Arts i les Ciències, in catalano).

È importante sapere che, nonostante la lingua ufficiale della Spagna sia il castigliano (spagnolo), in alcune province come nel caso di Valencia si parla anche il catalano valenciano; per questo nella città troverete indicazioni e nomi di vie in questa lingua, con la corrispettiva traduzione nelle cartine. La maggior parte degli abitanti dominano sia il castigliano che il catalano, per questo motivo in molti luoghi pubblici le indicazioni sono scritte in entrambe le lingue.

La grandezza di tutto il complesso è imponente e colpisce subito la prima volta che uno visita la Città delle Arti e delle Scienze; questa costruzione d'arte moderna è una delle più importanti al mondo ed è una delle attrazioni principali di Valencia.

Maestosa architettura di Valencia, visita la Città delle Arti e delle Scienze

In questo post vi vorrei raccontare e parlare della mia esperienza alla Città delle Arti e delle Scienze come un complesso architettonico che va visitato, anche solo per ammirare la sua bellissima architettura. Nonostante non abbia intenzione di parlarvi nel dettaglio di ognuna delle quattro attrazioni principali, dato che penso siano tutte quante immense da dovergli dedicare molti paragrafi, vi racconterò le mie impressioni a grandi linee in modo che la possiate visitare senza il bisogno di entrare a vedere tutte le varie attrazioni. La sua architettura è così spettacolare che vale la pena ammirarla anche solamente da fuori se non si ha molto tempo a disposizione.

Un po' di storia

Gli architetti rimangono tutti a bocca aperta dinnanzi a tale struttura. Sicuramente vorrete sapere per prima cosa chi abbia progettato un complesso simile, dunque vi dico subito che i responsabili di questo progetto così bello sono stati gli spagnoli Santiago Calatrava e Félix Candela, con l'aiuto degli ingegneri Alberto Domingo e Carlos Lázaro.

In precedenza, nell'area in cui ora si trova il complesso architettonico, vi erano i terreni del Giardino del Turia. Questo giardino è uno dei complessi urbani che si trovano dove in passato si trovava il letto del fiume Turia, che venne deviato dal governo a causa del pericolo che rappresentava per gli abitanti. I giardini occupano 110 ettari, dunque avanzava spazio da occupare per poter realizzare qualche progetto che desse un'aggiunta emblematica a Valencia; così José María López ebbe per primo l'idea di costruire un museo delle scienze. Credo che nessuno si sarebbe mai immaginato che molto dopo sarebbe stato creato qualcosa di così grande come ciò che è oggi la Città delle Arti e delle Scienze.

Da cosa è composta la Città delle Arti?

Innanzi tutto descriveremo l'Oceanografico, un edificio che contiene un bellissimo acquario, il più grande d'Europa. Nell'acquario si possono trovare un'infinità di specie marine importate da tutti i tipi di ecosistemi acquatici; sono state portate anche delle specie dal Mar Rosso o dal Mar Mediterraneo. Non potete assolutamente perdervi uno dei pochi acquari che, oltre ad avere un proprio delfinario, ospita più di 500 specie di animali acquatici come delfini, trichechi, leoni marini, ricci, tartarughe, razze, squali, pinguini (si, avete letto bene), ci sono i pinguini! Ci sono anche degli animali non acquatici, come i volatili valenciani e mangrovie tropicali.

Il Museo delle Scienze Principe Felipe si trova prima dell'Oceanografico, è focalizzato principalmente su mostre relative alla scienza e alla tecnologia e venne inaugurato 15 anni fa. Questo non gli ha impedito di acquisire importanza a livello mondiale, grazie ai vari piani di esposizioni sia temporali che permanenti. Nel museo vengono organizzati molti eventi culturali; uno dei suoi slogan principali rispecchia l'importanza che ha per i bambini toccare e imparare, e dice così: "È proibito non toccare, non sentire, non pensare". C'è un museo simile in Messico, chiamato "Papalote Museo Del Niño" (nel mio profilo troverete una recensione a riguardo) e mi ricorda molto questo museo perché il loro motto è simile: "Tocca, gioca e impara". Sono entrambi musei con una filosofia che cerca davvero di intrattenere e far divertire i bambini, incoraggiando l'apprendimento in modo divertente! Sono fatti per bambini, ma anche per noi che non siamo più così bambini è molto bello.

L'Umbracle è uno dei primi edifici che vi troverete davanti e consiste in un giardino pubblico urbano, infatti qui vengono organizzati molti eventi culturali e persino delle feste. La mia amica che sta facendo l'Erasmus a Valencia mi ha raccontato che proprio lì le organizzarono la sua festa di benvenuto. All'interno del giardino c'è uno spazio come un lounge, in cui ci sono tante palme, fiori e piante molto tipiche della regione di Valencia.

Maestosa architettura di Valencia, visita la Città delle Arti e delle Scienze

L'edificio seguente si chiama Hemisferic ed è quello che ho preferito esteticamente; è basato sulle scienze come il Museo delle Scienze del Principe Felipe e ha la forma di un occhio o conchiglia, infatti al suo interno vi è il grande schermo IMAX Dome, dove proiettano i film del cinema. Quando ci sono andata io c'era "Del Réves", ma fanno anche proiezioni con rappresentazioni astronomiche (come un planetario), così come la presentazione di documentari molto interessanti.

Maestosa architettura di Valencia, visita la Città delle Arti e delle Scienze

L'ultimo edificio importante è quello del Palazzo delle Arti Reina Sofia (Palau de les Arts Reina Sofía), che è composto da quattro sale principali con una programmazione operistica. È la parte del complesso che gli conferisce il nome "Città delle Arti".

Maestosa architettura di Valencia, visita la Città delle Arti e delle Scienze

L'ultima attrazione che è stata costruita è l'edificio Ágora, che viene utilizzato principalmente come sede di congressi o concerti. È stato anche la sede di tornei di tennis di grande importanza e, come gli altri edifici, la sua architettura non ha niente da invidiargli e vale la pena visitare anche quest'opera architettonica.

Come si vede in foto, c'è una grande piscina decorativa con l'acqua di colore molto chiaro, che viene utilizzata per far sì che si possano affittare le "waterballs" per poter camminare sull'acqua, o affittare un kayak per fare un'attività più familiare e passare una giornata bellissima piena di divertimento e molto rinfrescante, in particolare d'estate.

Quanto costa?

Se volete risparmiare vi consiglio di acquistare i biglietti online, in questo sito web in cui si può ottenere il 10% di sconto.

Ci sono moltissime combinazioni diverse di tariffe, io vi spiegherò quelle principali:

L'Hemisferic costa 8, 80 euro, il Museo delle Scienze Principe Felipe costa 8, 00 euro, l'Oceanografico (con la tariffa più alta) costa 27, 90 euro. Se comprate i tre biglietti separatamente vi verrà a costare 43, 90 euro, però se comprate il pacchetto che li include tutti e 3, il costo sarà solo di 36, 25 euro (un risparmio di più di 7 euro) e vi permetterà di visitarli nell'arco di tre giorni! Se siete tra quei fortunati che vivono a Valencia, vi consiglio di comprare il pass annuale con cui spendendo solo 50 euro potrete entrarci illimitatamente per tutto l'anno.

Anche se non si ottiene l'ingresso gratuito con la tessera internazionale ISIC o tessera giovani, vi consiglio comunque di portarla appresso e presentarla perché in alcuni luoghi della città vi permette di avere grandi sconti. Per esempio, nel pacchetto che include le tre visite ai musei di cui vi parlavo, potete avere altri 6 euro di sconto e pagare solo 30 euro la visita intera.

Se non vi interessa vedere i tre edifici di cui vi parlavo ma volete comunque vederne più di uno, potete optare per scegliere la combinazione di due attrazioni dal sito web.

Quanto ci vuole a visitare ogni edificio?

I pacchetti possono essere utilizzati entro tre giorni dall'acquisto, quindi c'è molto tempo per visitare e godersi ognuno degli edifici in modo accurato. Quello che richiede meno tempo per visitarlo è l'Hemisferic, infatti la presentazione delle sue proiezioni dura generalmente 50 minuti. Il Museo delle Scienze del Principe Felipe, invece, richiede in media 3 ore e l'Oceanografico addirittura fino a 4 ore.

Quali sono gli orari di apertura?

Il complesso è aperto 365 giorni all'anno! Gli orari variano a seconda del periodo dell'anno, generalmente vanno dalle 10:00 alle 19:00, mentre in bassa stagione la chiusura è alle 18:00 e in alta stagione alle 21:00.

Come arrivarci

Mi ricordo che la prima volta che ci andai, presi la decisione di andarci a piedi dal centro che non era così lontano. Se decidete dunque di andarci a piedi, vi consiglio di camminare per il Giardino del Turia in direzione opposta al Bioparco. La seconda volta fu molto più facile perché la mia amica mi fece fare un tour in bici e rimasi stupita dal poter percorrere la città grazie al sistema chiamato "Valenbisi", con diverse zone sparse per tutta la città adibite al noleggio di biciclette. È molto facile, sicuro, divertente ed ecologico e vi permette di andare ovunque.

Se ci andate in bici sarà dunque la scelta migliore, visto che la strada per arrivarci passa attraverso il Giardino del Turia e, come scoprirete, dovete solo seguire il percorso del vecchio canale e quando vedrete un'incredibile costruzione, enorme e imponente, saprete di essere arrivati.

Non vi consiglio di andarci in metro, perché la fermata più vicina al parco è quella della stazione Alameda, situata a 5 minuti a piedi.

Se volete prendere l'autobus, invece, potete prendere una linea qualsiasi tra queste: 1, 13, 14, 15, 19, 35, 40 e 95.

Raccomandazioni

  • Vi verrà a costare molto meno se acquistate il pacchetto che vi permette di entrare all'Hemisferic, Umbracle e Oceanografico. Vale davvero la pena comprarli tutti e tre con anticipo tramite il sito web.
  • Comprate il pacchetto anticipatamente, perché in alcune date e nel fine settimana soprattutto esauriscono i biglietti per alcune delle attrazioni, in particolare l'Hemisferic.
  • Se non vivete a Valencia e volete andarci, non preoccupatevi, di solito ci sono pacchetti di viaggio con incluso il tragitto con il Renfe (treno) andata e ritorno.
  • Dovete vedere la Città delle Arti e delle Scienze di notte, quando sono illuminati e sono spettacolari, non ve ne pentirete.
  • Lì fuori troverete molti posti in cui vendono l'"agua de horchata" (acqua di orzata), che abbiamo anche noi in Messico ma si prepara in modo completamente diverso. L'acqua de orzata che vendono a Valencia non ha acqua ed è prodotta con le mandorle; se non l'avete mai provata ve la consiglio perché è buonissima.
  • Non è consentito introdurre cibo nel complesso.
  • C'è un guardaroba al prezzo di 2 euro, è preferibile portare cose non troppo ingombranti, perché c'è da camminare parecchio.
  • Visitate il museo durante la bassa stagione, cioè nei mesi da novembre a marzo.

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