Cosa visitare in centro a Valencia
Ciao a tutti! Dopo avervi parlato nei miei altri post di alcune zone da visitare leggermente fuori dal centro di Valencia, oggi invece vorrei soffermarmi su tutto ciò che vale la pena di vedere nel centro storico di questa meravigliosa città.
Valencia è infatti una delle città più antiche della Spagna, essendo stata fondata in epoca romana, più precisamente nel II secolo dopo Cristo. In seguito, riassumendo per non annoiarvi con troppe informazioni storiche, è passata sotto il dominio dei Visigoti, dei “Moros” (gli arabi che conquistarono buona parte della penisola iberica nell’ VIII secolo), per poi essere riconquistata dai cristiani nel XIII secolo. Come potete immaginare, si tratta quindi di una città ricca di storia in cui si sono incontrate culture e civiltà diverse. Il suo centro storico conserva le tracce della complessa storia della città e, osservando una cartina della città, vi renderete subito conto di quale zona occupi. La città infatti si è sviluppata principalmente all’interno della cinta muraria, che oggi non esiste più (restano solo alcune torri d’ingresso di cui vi parlerò più avanti), ma si può ancora notare il perimetro circolare che queste mura delimitavano. Il centro storico risulta quindi delimitato a nord e a est dai Giardini del Turia, corrispondenti all’antico letto del fiume Turia, e da una serie di strade che formano un cerchio abbastanza preciso. Tutti i punti d’interesse di cui vi parlerò si trovano all’interno di questa zona o esattamente sul perimetro descritto un tempo dalla cinta muraria.
La Cattedrale di Valencia
La Cattedrale, anche chiamata in valenciano “Seu”, è stata costruita, dopo la “Reconquista” (la conquista dei territori occupati dai musulmani da parte dei cristiani) dove una volta sorgeva l’antica moschea, che aveva a sua volta occupato la zona della cattedrale visigotica che, ancora una volta, era stata eretta dove si trovava un tempio romano. Attualmente la cattedrale si trova fra plaza de la Reina e plaza de la Virgen. Lo stile della cattedrale può essere definito come “gotico valenciano o mediterraneo”, anche se presenta anche alcuni elementi tipici del romanico, del barocco e del neoclassico.Da sottolineare la sua torre campanaria, il “Micalet" o "Miguelete”, uno dei simboli di Valencia a cui si può accedere (pagando un supplemento) per godere di una delle più belle viste dell’intera città.
Anche se non volete entrare all’interno, l’accesso è a pagamento oppure potete dare una sbirciatina mentre si svolgono le messe, vi consiglio comunque di fare un giro attorno a questa splendida costruzione. La cattedrale è poi collegata al palazzo episcopale di Valencia e alla Basílica de la Virgen de los Desamparados, altri due begli edifici.
Vi consiglio anche di soffermarvi a osservare le due piazze su cui si affaccia la cattedrale. La prima è plaza de la Reina, purtroppo un po’ caotica a causa del traffico, ma da qui si ha la vista migliore del Micalet e della torre della chiesa di Santa Catalina, che, personalmente, mi ha molto colpito con tutte le sue ricche decorazioni. L’altra piazza su cui si trova l’entrata principale della cattedrale è plaza de la Virgen, una splendida piazza lastricata con al centro una fontana con un uomo sdraiato circondato da otto statue di donne, che simboleggiano rispettivamente il fiume Turia e gli otto canali in cui era stato diviso per cercare di evitare le inondazioni. Proprio in questa piazza infatti si riunisce il “Tribunal de las Aguas”, una sorta di consiglio che un tempo serviva ad avere informazioni riguardo al fiume e alle acque di Valencia. Io non ero ancora arrivata il giovedì, giorno in cui, ancora oggi, gli otto membri del tribunale escono sulla piazza e rispondo alle domande della gente, ma deve essere uno spettacolo piuttosto caratteristico.
La lonja de la Seda
Si tratta questa volta di un edificio civile, in italiano la “loggia della Seta”, costruito durante il basso Medioevo come sede della corporazione dei commercianti di Valencia, uno splendido esempio di gotico valenciano. Si trova di fronte al “Mercado Central” (di cui vi parlerò fra poco) e mentre la raggiungete vi consiglio di osservare da fuori le “gargouille”, delle sculture bizzarre che servivano come canale di scolo dell’acqua piovana che altrimenti si sarebbe accumulata sui tetti. Alcune sono davvero divertenti e, diciamo, irriverenti.
Di solito l’entrata è a pagamento, ma la domenica fino alle ore 14:00 si può visitare gratuitamente, vi consiglio di andarci. Non è molto grande e in poco tempo l’avrete visitata, ma alcune zone, come la “sala del mercato” con le sue meravigliose e altissime colonne a spirale e la sala del “Consulado del Mar” con il soffitto a cassettoni, valgono davvero la pena di essere viste. Non per niente, nel 1996 è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Per il resto, anche il giardino di aranci in stile arabo del suo interno è piuttosto carino e si può salire e osservare da vicino le merlature delle facciate.
Mercado Central
Come già accennato, di fronte alla Lonja de la Seda si trova una delle entrate al Mercado Central, un grande mercato coperto dove troverete praticamente qualsiasi prodotto cerchiate. L’edificio è stato costruito nella prima metà del XX secolo ed è un esempio di modernismo valenciano, con grandi finestre e decorazioni in “trencadis”(una specie di mosaico fatto con frammenti di ceramica colorata).
All’interno potete trovare praticamente di tutto. Ci sono bancarelle di frutta e verdura, carne, pesce, insaccati, formaggi, cioccolato e il tipico torrone spagnolo. Oltre a vendere al dettaglio, in questi banchi potrete anche trovare alcuni prodotti pensati per i visitatori di passaggio, come freschi frullati di frutta perfetti per le calde giornate estive, piccoli coni monoporzione con pezzetti di formaggio e salumi e vari tipi di tapas. Inoltre, a parte le tipiche bancarelle del mercato, ci sono anche alcuni bar o gastronomie dove potete fare pranzo assaporando i prodotti tipici di Valencia (ad esempio la famosa paella) e non solo, infatti alcuni stand offrono anche cucina messicana, italiana e di molti altri Paesi.
https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Mercado_Central,_Valencia,_Espa%C3%B1a,_2014-06-30,_DD_115.JPG
Vi consiglio vivamente di fare un giro in questo enorme mercato per gustare i profumi degli ottimi prodotti esposti e per respirare un’autentica atmosfera spagnola. Attenzione però, il pomeriggio e tutta la domenica il mercato è chiuso.
Plaza del Ayuntamiento
La “plaza del Ayuntamiento” (piazza del Comune) è una delle piazze più famose e grandi di Valencia. Tutto intorno alla piazza vedrete una serie di edifici in stile eclettico che risalgono al XX secolo e in centro si trova un piccolo giardino con una fontana. Ovviamente il palazzo più importante è il Comune della città, un edificio bianco e imponente ricco di ornamenti barocchi e rinascentisti . Dalla facciata spiccano due torri laterali con in centro una torre più grande con un orologio.
Purtroppo non sono riuscita a osservare molto bene la piazza perché quando sono stata a Valencia si svolgeva proprio qui una specie di manifestazione in favore del commercio equo e solidale, quindi la zona centrale attorno alla fontana era occupata da molti stand di varie associazioni. Tuttavia si tratta, almeno secondo me, di una giusta causa da sostenere, di conseguenza non mi sono molto dispiaciuta di non aver potuto osservare con più tranquillità la piazza.
Le porte delle mura
Anche se, con la crescita della città, la cinta muraria che la proteggeva anticamente è stata abbattuta, restano ancora alcune tracce di questo passato, più in particolare due delle dodici porte che permettevano l’entrata e l’uscita dal centro, sto parlando delle “torres de Serranos” e delle “torres de Quart”.
Le torri di Serranos si trovano nella zona più a nord, vicino ai giardini del Turia. Si tratta di due imponenti torri a base poligonale unite da un corpo centrale in cui si trova la porta vera e propria. La struttura è massiccia e trasmette una sensazione di robustezza e sicurezza, fa pensare che in passato la sera era sicuramente meglio trovarsi all’interno delle porte che al loro esterno! La decorazione esterna è in stile gotico e all’interno si può ammirare una bella volta a crociera. Per caso (e per fortuna) non appena arrivata a Valencia, mentre stavo camminando dalla stazione degli autobus all’ostello, mi sono imbattuta in queste torri e ho visto che quel giorno la visita era gratuita. Non mi sono lasciata scappare quest’occasione e sono subito entrata per vedere più da vicino questa antica porta della città. Se ci andate, vi consiglio di salire fino in cima perché, anche se le scale possono essere un po’ faticose, il panorama che si osserva da lassù è davvero impressionante, con tutti i tetti delle case del centro e le torri campanarie delle chiese che svettano su di essi. Quel giorno, inoltre, proprio davanti alle torri sullo spiazzo rivolto verso il centro di Valencia, si svolgeva una simpatica iniziativa per i bambini che potevano provare i giocattoli di una volta, un’idea originale e curiosa, almeno secondo me!
https://es.wikipedia.org/wiki/Archivo:Torres_de_Serranos_(Valencia).jpg
Le torri di Quart si trovano invece leggermente più a ovest. A differenza delle torri di Serranos, queste non sono state modificate, quindi si nota ancora di più la lora antichità. Anche questa porta è composta da due robuste torri unite da una struttura centrale in cui si trova l’accesso vero e proprio alla città. In questo caso però le torri sono cilindriche e sono state costruite in stile tardogotico. Questa volta non sono salita fino in cima, quindi non posso darvi ulteriori informazioni sull’interno.
https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Val%C3%A8ncia_torres_quart_muntatge.jpg
Capitanía General de Valencia
Anche se non sono una grande fan degli edifici militari, ho visitato l’antica “Capitanía General” (quartier generale della Capitaneria), dato che l’accesso era gratuito in occasione della Settimana delle Forze Armate. Questo è stato uno dei primi monumenti che ho visto a Valencia mentre, in realtà, stavo cercando un supermercato! Come sempre, non mi sono lasciata scappare quest’occasione e sono entrata. L'edificio in sé è molto imponente e costruito in stile gotico valenciano, in effetti un tempo era un convento, il convento di Santo Domingo, fondato nel XIII secolo. Al suo interno si può visitare uno splendido chiostro, una cappella e alcune sale con volte a crociera.
Museo de la Almoina
Non mi soffermerò molto su questo museo, dato che non ci sono entrata, ma vi posso comunque dare qualche informazione pratica che potrebbe esservi utile.
Il Museo de la Almoina è un museo archeologico in cui potete osservare i resti romani ritrovati a Valencia durante i lavori di ampliamento della Basilica della città. Si trova in plaza de Dècim Juni Brut, accanto alla Cattedrale e, ovviamente, alla Basílica de la Virgen de los Desamparados.
Anche se non avete intenzione di visitare il museo, vi consiglio comunque di passare in questa piazza e di osservare una particolare fontana in cui l’acqua scorre su pannelli trasparenti. Se vi sporgete e aguzzate la vista, infatti, si possono scorgere alcuni resti romani che si trovano proprio al di sotto della fontana. Devo anche informarvi che, così come la “Lonja de la Seda”, l’entrata al museo è gratuita la domenica mattina, fino alle ore 14:00.
El Carme
Il quartiere de “El Carmen”, “El Carme” in valenciano, è uno dei quartieri più antichi della città di Valencia che si trova nella zona settentrionale del centro. In questo quartiere si trovano, ad esempio, le torri di Serranos, il museo IVAM (Instituto Valenciano de Arte Moderno), una chiesa e un monastero, ma ciò di cui vorrei parlarvi è soprattutto il “Centre del Carme de Cultura Contemporània”, un centro culturale e di esposizioni che si trova in un antico convento con una torre campanaria e un chiostro.
Sono passata in questo quartiere quasi per caso, mentre stavo andando a vedere, almeno da fuori, l’IVAM. Adesso posso dire: meno male che ci sono andata! È stata infatti una piacevole sorpresa e un ottimo modo per terminare la mia visita della città, l’unico problema era il tempo, infatti, siccome era l’ultima cosa che avevo programmato di vedere prima di ripartire, non ho potuto osservare con calma l’esposizione del momento, di cui vi parlerò fra poco. Questo quartiere è decisamente meno turistico rispetto ad altre zone del centro di Valencia, cosa piacevole dopo essere stati tanto tempo in mezzo ai turisti; qui si vedono i veri abitanti della città che si riuniscono nei bar e nelle piazze per parlare e stare insieme. Inoltre è abbastanza bohémien e artistico, dato che ci si imbatte spesso in murales colorati più o meno riusciti.
Quando sono arrivata nel quartiere, ho prima di tutto passeggiato senza avere una meta precisa, per respirare questa atmosfera più autentica e osservare i numerosi graffiti. Ad un certo punto ho visto un antico edificio, più tardi ho scoperto che era un convento, con le porte aperte e non ho esitato a entrarci per dare un’occhiata al suo interno. L’ingresso era gratuito, quindi mi sono addentrata in questo antico edificio. Il chiostro del convento era molto bello e al centro si trovava una specie di bolla in cui si poteva entrare, la prima cosa eccentrica che ho visto iin questo luogo. Purtroppo non avevo molto tempo e volevo riuscire a visitare, anche se velocemente, l’intero monastero, quindi non sono entrata nella bolla.
La vera sorpresa del centro culturale è stata però l’esposizione di quel momento, che si teneva dal 9 marzo al 27 maggio 2018 quindi purtroppo, ormai è troppo tardi per andare a vederla, ma vi consiglio, se ne avete l’occasione, di andare a vedere un’altra mostra dello stesso artista, Okuda San Miguel, un pittore, scultore e designer spagnolo. L’esposizione si intitolava: “The multicolored equilibrium between animals and humans” e l’unico aggettivo che mi viene in mente per descriverla è: spaziale! Le opere di Okuda San Miguel sono famose per le loro grandi dimensioni, per i loro colori sgargianti e per essere scomponibili in figure geometriche. Tre caratteristiche perfettamente riconoscibili nelle opere esposte al centro culturale de El Carme. Infatti, come potete osservare nelle foto, in questa mostra si potevano osservare varie opere dell’artista, dipinti, fotografie, sculture di vari materiali e altro ancora, che mescolavano l’immagine del corpo umano, soprattutto quello femminile, con le figure geometriche e alcune caratteristiche degli animali; il tutto abbinato a un uso esuberante ed efficace dei colori. Il risultato è eccezionale, sono rimasta davvero positivamente colpita da questi capolavori così sfacciati e controversi; vi consiglio vivamente di andare a vedere una mostra di Okuda San Miguel.
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