Cosa mangiare a Valencia

Ancora una volta vorrei ricordare che il mio viaggio a Valencia, oltre a essere piuttosto breve, è stato un viaggio in solitaria all’insegna del risparmio. Capirete quindi che non ho fatto il tour di tutti i ristoranti e i bar di tapas che affollano le vie della città, tuttavia vorrei parlarvi brevemente di due prodotti tipici di Valencia che non mi sono fatta mancare.

Il primo probabilmente lo conoscete, si tratta della famosa paella! Se davvero qualcuno non sa di cosa sto parlando, si tratta di un piatto a base di riso e zafferano a cui, a seconda delle preferenze di ognuno, si possono aggiungere verdure, frutti di mare, carne e perfino lumache. Forse però non conoscete l’etimologia della parola “paella”, questo piatto infatti prende il nome dalla padella che viene usata per cucinare il riso, che, nel resto della Spagna viene spesso chiamata (erroneamente) paellera, ma in Valenciano si chiama proprio “paella”. Si tratta di una padella circolare con i bordi bassi e due manici laterali, dove di solito si serve la paella, sicuramente ne avete già vista almeno una.

Anche se la versione della paella più famosa, almeno in Italia, è quella di “marisco” (frutti di mare), in realtà l‘autentica paella valenciana non è questa, ed è proprio questa variante che ho voluto assaggiare nella città natia di questo piatto. La paella valenciana è un piatto che deriva dalla cucina popolare preparato, ovviamente, con riso e zafferano, a cui vengono aggiunti grandi fagioli bianchi, fagiolini piatti verdi e carne di pollo e di coniglio. Devo dire che non è affatto male, un po’ diversa rispetto alla versione più famosa e forse più “turistica” della paella con i frutti di mare. L’unica cosa che non mi è piaciuta molto sono questi fagioli grandi bianchi, perché hanno un sapore leggermente acido. Devo poi ammettere di essere andata in un ristorante a caso per mangiarla, il primo in cui mi hanno detto che mi avrebbero cucinato una paella anche se ero da sola, quindi forse era un locale un po’ troppo turistico e non di qualità eccellente. Effettivamente vi consiglio di non andare da soli a mangiare la paella, perché la maggior parte dei locali la prepara solo per due persone minimo… Se viaggiate da soli, ma non volete perdervi questa prelibatezza, vi consiglio di cercarvi uno o più “compagni di paella”, sicuramente in ostello ci saranno altre persone come voi che potrebbero essere interessate.

Cosa mangiare a Valencia

Il secondo prodotto che vi voglio presentare, in questo caso non si può parlare di piatto, è meno famoso, e forse non l’avete mai sentito nominare. Si tratta dell’”horchata”, una bevanda rinfrescante a base di acqua, zucchero e un estratto di “chufa”, un tubero commestibile chiamato in italiano zigolo o cipero. A tutto questo, per dare sapore alla bevanda, possono essere aggiunte cannella o scorza di limone. Spesso viene accompagnata dai “fartons” un dolce tipico della zona, di forma allungata, molto soffice e di solito ricoperto da una glassa di zucchero, che si consuma inzuppato nell’horchata. I fartons da soli non hanno un sapore molto deciso, ma devo dire che con l’horchata non sono male.

Cosa mangiare a Valencia

In questo caso posso suggerirvi due locali in cui assaggiare la tradizionale horchata di Valencia, sicuramente diversa da quella che potete trovare al supermercato. Il primo locale che vi consiglio è l’horchatería Santa Catalina, situata nella piazza da cui prende il nome, proprio in centro a Valencia. Forse proprio per la sua posizione, ma anche per la sua lunga storia, qui l’horchata potrebbe costare leggermente di più rispetto rispetto al secondo locale che vi sto per presentare. Tuttavia qui la qualità è assicurata, dato che si tratta di una delle horchaterie più antiche di Valencia che ancora oggi viene molto apprezzata dagli abitanti stessi di questa città, che secondo me costituiscono la giuria più severa. Il secondo locale di cui vorrei parlarvi è l’horchatería El Collado, situata anche questa in centro, ma in una via meno trafficata e più tranquilla, Carrer d’Ercilla. È qui dove ho assaggiato l’horchata con i fartons e al mio arrivo c’erano due anziane signore che bevevano un’horchata parlando in valenciano, segno che anche qui la qualità e la tradizione non mancano, anche se il prezzo è leggermente inferiore (per un'horchata piccola e un farton, se non ricordo male, ho speso circa 2,50€). Devo ammettere che, per i miei gusti, l’horchata è un po’ troppo dolce, ma se la bevete inzuppandoci dentro i fartons, i dolcetti smorzano un po’ questo sapore esageratamente zuccheroso.


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