Viaggio in Ungheria - seconda parte

Pienamente soddisfatti della visita a Budapest abbiamo proseguito ancora verso il profondo Est.

Il castello di Godollo

Non tanto lontano dalla capitale abbiamo fatto una sosta a Godollo per vedere un bellissimo castello settecentesco, famoso per essere stato la residenza estiva ed invernale della principessa Sissi.

Questo palazzo barocco è il più grande d'Ungheria ed è talmente decorato e ben tenuto da sembrare una bomboniera rosa. Inoltre sul retro offre ai visitatori un grandissimo parco in cui camminare, pieno di aiuole fiorite, vivai, padiglioni e statue; io in particolare mi sono divertito ad arrampicarmi sugli alberi e a chiedere la mano alla statua svogliata della principessa Elisabetta d'Austria.

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Il parco nazionale di Hortobágyi e la Putza ungherese

Facendo ancora qualche ora di guida siamo scesi nella grande e desolata pianura magiara che occupa tutta l'Ungheria sud-orientale. Hortobágyi Nemzeti Park è la riserva naturale che meglio rappresenta questa terra molto particolare e coincide anche con il punto più a Est del nostro viaggio.

Arrivati al paese di Hortobágyi abbiamo parcheggiato il camper presso una bella fattoria con tantissimi cavalli. La popolazione magiara infatti grazie alle sue origini nomadi ha sviluppato una grande cultura di addestramento dei cavalli per poter sopravvivere in questa pianura ostile. E' possibile prenotare un giro su un carretto trainato da cavalli e vedere l'addestratore fargli fare movimenti complessi durante il tragitto.

A proposito di gite turistiche apro una piccola parentesi. Fino a qualche anno fa visitare l'Ungheria era molto conveniente, ma ora tutto il paese è in piena crescita economica e il valore del fiorino ungherese è salito parecchio tanto che i prezzi sono ormai simili a quelli che trovi in Italia.

Quindi dato che l'uscita col cavallo costava troppo abbiamo preferito fare un safari in pullman perché era l'unico modo per poter entrare nella riserva naturale. Appena presa la strada interna al parco sono rimasto sbalordito dal paesaggio completamente vuoto: dal finestrino infatti vedevo solo la Putza, una steppa ingiallita che si estendeva fino all'orizzonte senza neanche un albero o una casa... sembrava davvero che stessimo facendo un safari in Africa!

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Ad un certo punto è comparsa anche una mandria di bufali selvaggi che scorrazzavano liberamente per la pianura, arrivando molto vicini alla stradina sulla quale stava passando il nostro pullmino.

Infine siamo arrivati a destinazione presso l'unico edificio del parco, il quale offre alcuni servizi di base ai visitatori. Nell'area circostante è stato ricavato un piccolo zoo con diversi animali locali sistemati in recinti appositi. E' stato davvero molto interessante vedere da vicino tutta questa selvaggina.

Il vino di Tokaj

Avete mai sentito parlare del Tokaj, il tipico vino ungherese? Ebbene, dopo il piattume della Putza siamo saliti tra le colline di vigneti fino alla località che ha dato il nome a questo vino bianco e dolcissimo. Il sapore del Tokaj è molto particolare perché viene prodotto con l'uva estremamente matura, quasi marcita.

Il paese in riva al fiume e immerso nel verde è molto carino e ci siamo ovviamente fermati in una casa vinicola tra le tante presenti per fare incetta di vari tipi di Tokaj autentico da portare a casa, in modo da offrirlo agli amici nelle occasioni speciali.

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Sperduti tra le montagne del parco nazionale di Bükki

Dopo questa tappa abbiamo cominciato ad attraversare i rilievi montuosi ricoperti di boschi del Nord dell'Ungheria ed in particolare il parco nazionale di Bükki.

In particolare mi è piaciuto molto un passo a cui ci siamo fermati per interrompere le nauseanti curve della strada e abbiamo potuto così vedere con calma la particolare foresta di alberi dalla corteccia chiara.

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Alla sera invece ci siamo fermati al paesino di Répáshuta nel pieno cuore del immenso parco. Qui, sperduti nella maestosità della natura col sole che tramontava oltre le colline, abbiamo goduto di una pace meravigliosa e di un cielo pieno di stelle.

Eger

Usciti dal parco verdeggiante siamo ritornati alla civiltà ad Eger, un'antica città religiosa e culturale che dovette superare momenti difficili tra i quali l'assedio dei turchi nel cinquecento e i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Nonostante ciò è pervenuta al giorno d'oggi con buona parte del suo antico splendore.

Del centro storico mi è piaciuta molto la scenografica piazza Dobó István con diversi edifici monumentali barocchi e una fontana luminosa a pavimento, mentre mezza giornata va dedicata interamente al famoso castello sulla collina; qui oltre al camminamento panoramico sulle possenti mura ci sono numerosi edifici da vedere, ciascuno con un piccolo museo al suo interno, anche se purtroppo tanti altri (ad esempio la chiesa) sono stati rasi al suolo lasciando così grandi spazi vuoti.

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Il paesino folkloristico di Hollókő

Continuando la traversata delle montagne ungheresi ci siamo imbattuti nel paesino di Hollókő, abitato da una minoranza etnica locale che si è aperta al turismo mostrando le proprie tradizioni. Qui sono molto belle da vedere le casette e la chiesa fatte di legno, i negozi di artigianato e l'immancabile castello poco più in alto.

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Lungo il Danubio

Le tappe successive per ritornare ad Ovest dell'Ungheria sono state molto rapide e ci siamo messi a seguire l'ampio corso del Danubio. Lo sapete che questo fiume, con i suoi tremila kilometri di lunghezza, è il più lungo e navigabile di tutta l'Europa?

Raggiunto il fiume a Vic siamo scesi un pochino verso Budapest fino al primo ponte disponibile, siamo passati sull'altra sponda e ci siamo fermati al pittoresco paesino di Szentendre. Questa rinomata località di artisti è perfetta per una gita fuori porta dalla capitale e ha origini antichissime sin dal periodo romano. In particolare mi è piaciuta piazza Fo con la bella croce ferrea al centro, l'antico nucleo sopraelevato di piazza Templom e l'elaborata chiesa ortodossa.

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L'altra tappa sul fiume invece è stata Esztergom, antica capitale ungherese che ha ospitato numerosi grandi re del passato. La cittadina è piuttosto carina ma ciò che salta all'occhio è l'enorme basilica che domina la collina a ridosso del Danubio. Sia l'interno che l'esterno sono impressionanti e ho voluto anche salire sulla cupola per avere un'idea più precisa dell'altezza e delle dimensioni di questa gigante architettura ottocentesca. E' stata davvero un'esperienza eccitante!

Altra cosa da fare che consiglio vivamente è attraversare il grande ponte di ferro sul Danubio che collega Esztergom alla Slovacchia. Durante questa passeggiata di un'ora infatti si gode di una visuale spettacolare sia sul fiume che sulla basilica.

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L'abbazia di Pannonhalma

Continuando il viaggio verso Ovest ci siamo fermati all'abbazia di Pannonhalma, grande e rinomato luogo religioso con oltre mille anni di storiasituato come ormai si sa sopra l'immancabile collina. Tra i vari notevoli ambienti al suo interno mi ha colpito soprattutto la biblioteca con i suoi scaffali in legno e i grandi mappamondi. Inoltre è valsa la pena anche esplorare il giardino per via dei curatissimi arredi come per esempio questo labirinto di pietra.

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Sopron

L'emozionante viaggio attraverso l'Ungheria stava ormai per concludersi. L'ultima tappa prima del confine con l'Austria è stata Sopron, piccola cittadina che però ha molto più da offrire di quanto si pensi. Tra piazzette e vie pittoresche siamo arrivati infine alla massiccia torre del fuoco, sulla quale ovviamene sono subito salito per ammirare la città dall'alto.

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Per concludere al meglio l'esperienza ungherese abbiamo pasteggiato di nuovo a base di Gulash in un ristorante della bellissima piazza Fo.

In conclusione il viaggio è stato molto più bello di quanto mi aspettassi e il clima è stato sempre caldo e soleggiato senza troppi eccessi.

Arrivederci Ungheria!


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