Il tempio Sesoji e i suoi dintorni

Il tempio Sensoji è molto amato dai turisti e da tutti coloro che vedono Tokyo per la prima volta. Non a caso è il tempio più antico della città, e ciò lo rende un vero tesoro storico e culturale.

Prima di venire qui avevo visto alcune foto del tempio online e devo dire che sono rimasta davvero a bocca aperta. Immaginate di passare attraverso il "Kaminarimon Gate" (l'ingresso delle lanterne giganti) e di salire su per le scale fino a raggiungere il tempio. Qui potrete essere testimoni della cultura giapponese e della sua architettura conservata perfettamente nel tempo.

Ad essere onesti, prima di leggere alcuni blog online non avevo mai sentito parlare del tempio Sensoji e dell'affascinante villaggio che lo circonda. Ma questo luogo continua ad ammaliare i turisti che vengono qui per ammirarlo.

E per questo ho deciso di incamminarmi alla volta del quartiere Asakusa, dove si trova il tempio. Avevo appena terminato il mio giro al Museo Nazionale delle Scienze Naturali di Tokyo e mi trovavo nei pressi del parco Ueno.

Non appena mi sono allontanata da qui ha iniziato a piovere e si è alzato il vento. Meno male che avevo un ombrello con me. Pensavo di mangiare al Yamabe Ueno, un ristorante giapponese che serve maiale e pollo fritto. L'avevo incluso nel mio itinerario e pensavo di fermarmi qui dopo la visita al museo.

Ma quando ho controllato i tempi di percorrenza sono rimasta scioccata nel vedere che avrei dovuto camminare per più di 1 km. Ho deciso comunque di provare a raggiungere la mia meta ma il mio telefono continuava a cambiare l'itinerario e non sono riuscita a trovare il locale.

Allora sono stata costretta ad andare in un altro posto vicino. Mentre camminavo davanti a una fila di ristoranti mi è venuta l'acquolina in bocca. Il cibo che preparavano sembrava buonissimo. Visto che era quasi ora di pranzo ho deciso di mangiare in un locale che serviva dei piatti simili a quelli di Yemabe Ueno.

Il nome del ristorante è Tempura Tendon Tenya Asakusa. Qui ho ordinato della "tempura" (verdure o pesce fritto in pastella) croccante, del riso giapponese e una zuppa di "miso" (condimento derivato dalla soia) per soli 4 € (480 Yen). Ho anche preso una piccola tazza di tè freddo di riso, che faceva un bel contrasto con il cibo caldo che stavo mangiando.

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Un pranzo semplice ma buonissimo.

Dopo pranzo ho preso il treno per raggiungere il tempio Sensoji. Infatti, anche se mi trovavo già nel quartiere di Asakusa, il tempio era ancora troppo lontano e sarebbe stato impossibile arrivarci a piedi. Faceva davvero freddo e c'era parecchio vento.

Mi ci sono volute due ore per capire dove dovevo andare perché mi sono persa tre volte. Prima sono salita su un treno sbagliato e mi sono ritrovata in un posto completamente diverso. Poi ho preso un altro treno ma mi sono dimenticata di pagare la tariffa e allora mi sono dovuta dirigere agli sportelli per far detrarre l'importo dalla mia tessera SUICA. E alla fine sono salita sul treno giusto che mi ha portata fino ad Asakusa.

Ero davvero stanca e frustrata perché cercavo di leggere i cartelli e allo stesso tempo controllavo online che stessi facendo la cosa giusta. Ho anche chiesto più volte al personale dove sarei dovuta andare ma ogni volta mi venivano date delle indicazioni diverse. A sentir loro sarei potuta tranquillamente arrivare camminando.

Alla fine perciò ho deciso di scendere alla stazione più vicina e di farmela a piedi. La distanza da percorrere era di 2 km e mi ci è voluto tutto il mio impegno per evitare di finire nelle pozzanghere, visto che indossavo delle scarpe da ginnastica.

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Stavo cercando di non farmi abbattere ma ero molto molto stanca ed ero sul punto di tornare indietro.

Mi ci è voluta un'eternità per raggiungere il tempio ma continuavo a seguire il navigatore e a controllare quanto tempo mancasse. Alla fine sono entrata dall'ingresso posteriore e ho visto un piccolo tempio dove era riunito un gruppetto di persone. C'era una specie di cerimonia e i signori qui presenti avevano deciso di visitare il tempio per mostrare il loro rispetto.

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Molte persone erano in fila davanti a questo tempio e gettavano delle monetine in un recipiente di legno.

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Questa struttura era molto simile a dei monumenti che si vedono spesso in Cina. Magari era per i colori.

Mentre scendevo per una stradina sono passata di fianco a un tempio più grande, dove c'erano tantissimi turisti e in quel momento ho capito di essere arrivata a destinazione.

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Dopo aver girovagato per oltre due ore mi trovavo finalmente nel tempio più vecchio di Tokyo.

Ero così contenta di avercela fatta nonostante la pioggia, il vento e tutte le altre difficoltà. Stavo anche sudando parecchio, le gambe e i piedi mi facevano male e i miei vestiti erano bagnati, ma il maltempo non era riuscito a farmi cedere.

Quando sono arrivata al tempio ha iniziato a piovere ancora più forte. Una delle cose che ho notato del Giappone è che qui scende sempre una pioggerellina leggera ma costante, e alla fine della giornata è come se vi foste fatti una doccia all'aperto.

Prima di entrare nel tempio le persone passavano attraverso una gigantesca lanterna. Sembrava molto più grande di come appariva nella foto, ma ho capito subito che doveva essere la famosa "Kaminarimon".

In realtà mi stavo sbagliando perché il vero "Kaminarimon" è situato all'ingresso principale del villaggio. Ma ancora non lo sapevo e l'avrei scoperto più avanti.

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Ecco qui uno scatto della lanterna gigante situata all'ingresso. Molto bella, vero?

L'interno del tempio è incredibile. Ho fatto una panoramica e l'ho postata su Facebook. Per questo motivo non ho scattato poi molte altre foto. E poi non credo che una semplice foto possa davvero rendere l'idea della bellezza di questo posto.

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Oro splendente, rosso e verde: sono questi i colori del tempio.

Ero davvero molto occupata nell'ammirare tanto splendore. Ma se c'è una cosa che davvero non potete perdervi è il soffitto del tempio. L'architettura del tetto vi farà davvero rimanere a bocca aperta. E non sto scherzando.

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Queste sono le preghiere scritte su foglietti di carta e rivolti al cielo.

C'era anche un piccolo negozietto all'interno del tempio che vendeva dei ciondoli utili a garantire prosperità e buona fortuna a tutti coloro che li avessero indossati. Mentre uscivo dal tempio ho deciso di farmi scattare una foto con l'edificio sullo sfondo. All'inizio ho provato a farmi un selfie ma il tempio non si vedeva molto bene.

E quindi ho chiesto ad alcuni turisti di aiutarmi. Per ricambiare ho scattato a mia volta una foto a loro con il tempio alle spalle.

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Il sorriso di chi ce l'ha fatta. Se avessi mollato prima non avrei mai potuto ammirare la bellezza del tempio Sensoji.

Mentre tornavo verso la stazione sono passata davanti al vero "Kaminarimon", e sono rimasta sconvolta nel vedere quanto è grande dal vivo. Era molto più grande della lanterna che avevo visto prima all'ingresso del tempio.

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Il "Kaminarimon" (anche conosciuto come "la porta del tuono") in tutto il suo splendore.

Prima di lasciare il villaggio ho deciso di passeggiare un po' per il distretto dello shopping Shin Nakamise, che si trovava a qualche isolato dal "Kaminarimon".

Avevo sentito che qui c'era un negozio che vendeva delle buonissime torte "Ningyoyaki" (tortine simili ai pancakes). Secondo il sito Deepjapan, i "ningyoyaki" sono delle piccole tortine a forma di animali o di cartoni che vengono riempite con una farcitura di fagioli rossi.

Questi dolcetti sono simili ai "Moshi Manju" filippini (piccole tortine fritte), che sono venduti nelle bancarelle del Paese e sono ripieni di caramello o di cioccolato.

Mi sono dimenticata il nome della bancarella che vendeva questi dolci in Giappone ma c'erano davvero tante persone che aspettavano in fila il loro turno. Le tortine "Ningoyaki" hanno forme diverse, ma le più famose raffigurano dei pesci ("Kaminarimon") o il tempio Sesoji.

Erano vendute in pacchetti da quattro a 3 € oppure in una scatola da otto a circa 7 €. Quest'ultimo pacchetto scade dopo un mese e perciò si può tranquillamente riporre in aereo per portarlo a casa. Per essere sicuri è comunque meglio metterlo in una busta ermetica per evitare che il proprio bagaglio prenda l'odore dei dolci.

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Ecco come appare l'interno delle torte "Ningoyaki", con il ripieno di fagioli rossi.

La mia gita al tempio Sensoji non è stata priva di imprevisti, ma è stata sicuramente una giornata indimenticabile. Dopotutto anche i viaggiatori più preparati possono perdersi e va bene così. Qualsiasi cosa succeda però, l'importante è non perdersi mai d'animo e continuare a crederci fino a raggiungere la propria destinazione. E la stessa cosa vale per la vita.


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