New York! New York! (Parte 1)

New York! New York! (Parte 1)

Questo fine settimana, finalmente, sono arrivato a New York. Il viaggio è durato 4 ore in autobus, da Washington. Ma ne è valsa la pena. È la città che conosciamo tutti. Quella che abbiamo visto nei film (King Kong), nelle serie TV (How I met your mother), nei videogiochi (GTA IV) e in televisione (11 Settembre).

Prima di poter visitare la città, sono sorti un sacco di imprevisti che mi hanno fatto riconsiderare se ne valesse la pena. L'idea era quella di noleggiare un'auto per poter percorrere le superstrade americane, per spingere la macchina a 100 mph, che in chilometri è molto di più. Se l'avessi fatto, avrei tantissime foto mie lungo il cammino.

Come dicevo, cercavamo il modo per viaggiare con un'auto noleggiata, ma ogni agenzia di noleggio ha la propria politica e non mi hanno permesso il noleggio: qualcuno per essere minore di 25 anni (ouhh shit! ), qualcun altro per non avere la carta di credito (la mia è di debito) e l'ultima, per non essere americano. Sono arrivato a domandarmi se fosse il caso di trovare urgentemente un lavoro, richiedere la cittadinanza o la green card per essere un americano, aprire un conto al Capital One, e poter ridere in faccia a tutti quelli che non mi avevano permesso di noleggiare una macchina.

New York! New York! (Parte 1)

Una mela e la grande mela. Interpretazione artistica

L'idea non mi convinceva, dato che volevo andarci questo fine settimana per forza, per poter vedere l'Empire State Building illuminato con i colori della bandiera spagnola il 12 ottobre. Non ci vedo molto senso, ma chi sono i per giudicare.

Deciso, comprai i biglietti. 4 lunghe ore di viaggio che ho passato dormendo e pensando a tutto quello che avrei fatto una volta lì. Sfortunatamente non avevamo dove dormire, e avremmo passato la notte a casa di un'amica russa, della Siberia, a Long Island. Ma questa parte ve la racconterò nel secondo post. Mi sveglio. L'autobus si è fermato da qualche parte in questa ragnatela di strade. È strano. Non sono mai stato qui, ma mi sembra tutto così familiare. Nel mondo virtuale credo di aver commesso un'infinità di crimini in questa città. Ho cercato in internet da dove viene il nome della città, ma ogni teoria mi sembrava più assurda delle precedenti. Lasciamo perdere e concentriamoci su New York: la città dei newyorkesi e da dove arriva il prosciutto (York).

New York! New York! (Parte 1)

Il dolore al collo era orribile. Non per il viaggio in autobus, questo non è un problema. Chi mi conosce sa bene che posso dormire ovunque. È per via dell'altezza degli edifici. Penso che nemmeno nascendo qui sia possibile essere così irrispettosi da non guardare in alto e lodare l'architettura della città.

Camminando per strada e incrocio persone strane, ho visto Naruto, Goku, Luffy... La Comic Con! Ora capisco! Pensavo che la città fosse stata catturata dai nerd. Dev'essere l'unica cosa che manca, perché è già stata inondata, distrutta, bruciata, infestata da zombie, virus biologici, alieni, scimmie giganti, godzilla, mostri vari, robots... ora tocca a me. Non posso negarlo, mi sarebbe piaciuto partecipare all'evento. Non mi sarei travestito nemmeno se l'entrata fosse stata gratis, ma mi sarei divertito, e magari avrei potuto fare una foto con Jared Leto e Mark Ruffalo, che erano lì camuffati tra i partecipanti. Vi lascio un articolo in cui vedere i travestimenti della Comic Con.

Lasciammo le valigie in una casa a tre isolati dal MET (Museo Metropolitano di New York) in cui potemmo entrare gratis grazie a Maria Rosa, un'amica ecuatoriana e socia del MET.

Ho visitato il museo per 90 minuti perdendomi nel tempo e nello spazio. Giappone, Africa, Egitto, India, Europa, America, Cina, epoca antica, moderna, contemporanea... è curioso vedere come questo museo abbia tante cose che non gli appartengono e nonostante questo non gli piace essere chiamati "imperialisti".

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Inferriata della Cattedrale di Valladolid

L'immagine qui sopra vi dice qualcosa? Il fatto di non saperlo non vi rende meno intelligenti, è normale. Magari per chi come me è di Valladolid, può risultare più familiare. È la cancellata della nostra cattedrale. Si trova qui, insieme ad un palazzo andaluso e molte altre opere spagnole. A me personalmente non importa che si qui, ma almeno potrebbero far entrare gratis gli originari di Valladolid, no? Che egoisti.

Per oggi basta con l'arte, andiamo a fare una passeggiata. Entriamo per un attimo a Central Park per goderci il paesaggio. Davvero? Davvero esiste una zona verde così grande nel cuore della città? Sembra strano che non abbiano costruito dei grattacieli nel parco. Magari c'è ancora speranza per il genere umano e si sono resi conto che non si può respirare CO2.

Di ritorno abbiamo percorso la Quinta Strada in direzione Sud. Guardo gli edifici mentre il mio accompagnatore mi spiegava segreti e misteri della città. La casa in cui ha vissuto Jacqueline Kennedy, l'hotel di "Mamma, ho perso l'aereo", l'edificio di Donald Trump, la Cattedrale di San Patrizio e l'edificio Rockefeller Center, che aveva già la pista di ghiaccio montata.

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Cioccolatini schifosamente cari

Avevamo fame, e il Pretzel ci aveva prosciugato la bocca per quant'era salato, quindi bisognava compensare con dello zucchero. Abbiamo visto una cioccolateria molto famosa, che ha dei dolcetti di qualità/prezzo molto elevati. 18$ per appena 4 cioccolatini. Nemmeno ce li avesse dati Willy Wonka in persona.

Avvicinandoci a Times Square, o Broadway, già si notavano gli scintillii delle luci dei pannelli per strada e nelle bancarelle si vendevano sceneggiature di film.

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Una volta a Broadway, si percepisce una specie di rifiuto verso questo posto. È impressionante sì, è più piccolo di quanto pensassi, ma non è bello. Vi faccio una domanda. Suppongo vediate tutti la TV per un po' ogni giorno o vedrete video in YouTube. Cosa vi interessa di più, il video in sé o vederne la pubblicità? Ecco, Times Square è la stessa cosa. Un sacco di persone ferme lì in mezzo guardando in giro come degli scemi per vedere degli schermi giganti con pubblicità. In origine nella piazza si annunciavano opere teatrali e qualcuna cinematografica. Adesso c'è anche pubblicità di cinema, ma ce n'è molta di più che non c'entra nulla. Ovviamente se vai a New York devi andare a Broadway, è chiaro. Ma non restare con il ricordo di una piazza piena di schermi, se vuoi vedere qualcosa del genere vai da Mediaworld. La cosa bella di New York è la sua urbanistica, le strade, la storia e l'architettura. Quindi se si fa sì che le marche inghiottano gli edifici, alla fine la città sarà un espositore gigante. Ah, quasi dimenticavo di dire che è la capitale del capitalismo (scusate il gioco di parole).

Siamo usciti da questo luogo, oggetto di interesse di tutto il mondo, per andare a berci una birra. Mi serviva dell'alcohol. E anche agli americani serve. Ma ovvio, a 8$ a birra capisco che non bevano. Mi metto a pensare mentre bevo, cercando di ricordarmi di tutte le persone che mi avevano detto:

"Vai negli Stati Uniti? Che bello! Comprati molte cose e portami qualcosa che è economico".

Si sbagliavano di grosso.

New York! New York! (Parte 1)

Continuiamo per la zona Ovest per andare all'edificio Dakota, il luogo in cui John Lennon fu assassinato. Hanno dovuto recintare la porta per la quantità di gente che va tutti i gironi a fare foto e mettere un custode. Lì vicino, all'entrata di Central Park, si trova una targa per terra con la parola "IMAGINE" in ricordo di John Lennon. È curioso perché si trova proprio in una zona chiamata Strawberry Fields. Perché è curioso? Avete fino alla fine del post per indovinarlo.

Avevamo 20 minuti per trovarci con degli amici: lui, un ebreo nato in Polonia nel 1943 che era sopravvissuto perché era stato nascosto in un secchio quando era un neonato e fortunatamente non ha pianto né fatto nulla quando sono arrivati i nazisti. Lei, una newyorkese che viveva da qualche parte a Long island e ci avrebbero fatto il favore di portarci fin lì. Dovevamo ringraziarli in qualche modo dato che ci hanno fatto risparmiare un sacco di tempo e soldi. Siamo entrati in un negozio di vini: "Excuse me, Spanish wines? " Abbiamo comprato un Albariño (vino tipico di Galizia) e un Protos perché sentano cos'è davvero buono.

E nulla, sono già in macchina riposando dopo la stancante giornata di oggi. Facendo l'inventario di tutto ciò che avevo visto, mangiato e vissuto e organizzando la mente per il giorno successivo, mentre gli occhi mi si chiudono. Dopo tante ore così attive, non mi importava nemmeno del traffico né il rumore, né il costante accelerare e frenare della macchina.

"Living is easy with eyes closed

misunderstanding all you see

it's getting hard to be someone, but it all works out

it doesn't matter much to me"

https://www.youtube.com/watch

Ps. Se siete arrivati fin qui, significa che c'è gente che legge. Se no, magari dovrei concentrarmi sui video e diventare Youtuber. Nel frattempo, se volete potete lasciare un commento, mettere mi piace, condividere, retweettare, mettere una faccina sorridente, o mettere un meme di Carl. Che non vi costa nulla e mi rallegra la giornata. Ciao belli!


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