Il mio primo giorno a Montevideo
Il mio primo giorno a Montevideo
Montevideo è una città piccola, ma con molto da visitare. Il primo giorno ho cercato il modo di procurarmi una mappa della città. Nell'ostello in cui ho passato i primi giorni me ne hanno data una, ma come in tutte le città, mi hanno dato una mappa commerciale, cioè una mappa in cui era rappresentato solo il centro di Montevideo.
Il mio consiglio, non solo per quanto riguarda Montevideo, ma per qualsiasi città che si voglia visitare è di prendere una mappa in un punto di informazioni turistiche, non accontentatevi delle cartine degli ostelli o degli hotel perché di solito sono realizzati da qualche impresa e quindi sono "mappe pubblicitarie", mostrano solo quello che gli interessa mostrare, ma non necessariamente quello che ci può essere di interessante da visitare. Nei punti di informazione per i turisti, si possono prendere gratuitamente le mappe, che sono molto complete, inoltre, ci sono sempre delle persone che possono consigliare dove andare e come.
Nel mio caso, il primo giorno stavo percorrendo il centro di Montevideo per conoscere la zona e comprare una sim telefonica per poter essere in contatto con la gente e col mondo. Mi sono resa conto che la tecnologia è abbastanza cara in Uruguay, infatti ho svincolato il mio telefono prima di partire, per comprare una nuova sim da usare lì con il mio telefono, senza doverne comprare uno nuovo.
Il primo giorno ne ho approfittato per percorrere il viale principale di Montevideo, "Avenida 18 de julio". Lì si può trovare ogni tipo di negozio, vesiti, supermercati, elettrodomestici, edicole... È una strada enorme che praticamente attraversa la città da Est a Ovest. Lascio qui una foto di una mappa di questa zona. È la foto che avevo nel telefono per orientarmi e non dover tirare fuori la mappa ogni volta. I primi giorni va bene uscire con la cartina, ma poi diventa stressante, poi a me non piace girare per la città con la cartina, è come dire "Ciao gente di Montevideo, sono straniera! ". In molte occasioni ho dovuto chiedere e non ho mai avuto problemi, le persone sono sempre disposte ad aiutarti quando vedono che sei straniero.
Quel giorno ero abbastanza stanca per via del viaggio, così tutto il percorso cercando di conoscere la città si è basato praticamente nel percorrere la Avenida 18 de julio e notare tutte le cose trovavo diverse dalla Spagna.
In Spagna è raro vedere gente che vende cibo per strada, tra le altre cose perché è illegale e chi lo facesse rischierebbe una multa che gli costerebbe molto di più di ciò che potrebbe guadagnare vendendo del cibo. Invece, in America Latina, è del tutto normale, si possono vedere persone che vendono "garrapiñadas" (noccioline candite), "torta fritas" (pane fritto), cioccolatini, biscotti...
Le garrapiñadas sono noccioline o arachidi canditi, simili alle mandorle candite di Madrid. Vengono vendute in vari pacchetti: medio, grande e extra-grande. Ci sono molte persone con carri di "garrapiñadas" da vendere. Normalmente ci sono sempre gli stessi negli stessi posti. I prezzi sono più o meno uguali in ogni carretto, i pacchetti medi costano 10 pesos uruguaiani, i grandi 20 e gli extra-grandi 30 pesos. Il trucco della garrapiñada è che due pacchetti medi hanno più noccioline rispetto a uno grande, allo stesso prezzo e tre medi ne hanno di più di uno extra-grande, di nuovo, allo stesso prezzo. Poi ci sono le "torta fritas", ma per questo ci vuole un post a parte. Lo pubblicherò prossimamente insieme ad altri piatti tipici dell'Uruguay.
Nell'Avenida 18 de julio, come ho già detto, si possono trovare tutti i tipi di negozi, non solo di cibo, ma anche di vendita o riparazione di tantissime cose. Vendita di borse, di musica, di trucchi, di prodotti di bellezza, di foulard...in alcuni si trovano dei cartelli che dicono che in quel luogo si riparano orologi, cellulari...
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