Artigiano in Fiera

Pubblicato da flag-it CHIARA GARBAGNATI — 6 anni fa

Blog: House of memories
Tags: flag-it Blog Erasmus Milano, Milano, Italia

Il Natale, festa con tutte le sue luci, i regali da poracci che si ricevono dagli amici e la neve che non cade seriamente da ormai anni, rende felice ogni ventenne come me, ma se c’è una cosa che supera tutto ciò è l’Artigiano in Fiera che si organizza a Milano tra gli ultimi giorni di novembre e la prima settimana di dicembre. Più precisamente si tiene a Rho Fiera, zona extraurbana, nei suoi immensi padiglioni che due anni fa’ hanno ospitato l’EXPO. Trattasi di un’enorme esposizione di ogni paese del mondo circa prodotti artigianali che vanno dalla mobilia, alla cosmesi fino al cibo, all’abbigliamento e il design. Dato che si tiene in Italia, più di un capannone viene allestito a modo per il Bel Paese, con una sezione ben cospicua inerente la Lombardia. In una giornata è quasi impossibile vederla interamente, con il gran numero di persone che si muove in massa alla ricerca dei regali di Natale, come se fuori i negozi non fossero aperti. Capisco l’ebrezza di trovare qualcosa di particolare, perchè offre prodotti di ogni genere e ogni tasca, ma se tra voi c’è qualcuno che appartiene alla categoria del visitatore che si presenta con trolley, sappiate che vi odio con tutta me stessa e allo stesso modo mio padre. Manco fosse il Black Friday, le masse di mandrie farebbero di tutto per non lasciarsi scappare una sola occasione e una foto o uno stato su Facebook per testimoniare la loro presenza a questo tanto atteso evento. Da questa prospettiva, mi potete trovare tranquillamente in prima fila, perchè anche nel periodo più impegnativo che mi possa capitare, lotto con tutta me stessa per trovare almeno un giorno per questa fiera, dovesse crollare il mondo, e lo scatto tattico non manca mai. 

Oltre alla varietà di scelta che c’è, una componente che incide in maniera significativa è l’entrata gratuita e considerando che in alcune bancarelle gli assaggino di cibo vengono offerti in grandi quantità, una persona può recarsi lì spendendo soltanto per i trasporti e godersi la fiera senza sganciare mezzo centesimo bucato. Tra spettacoli, musica e dimostrazioni, il tempo vola velocemente, tranne quando sei sulla strada dell’andata o del ritorno. Lì sentirete ogni secondo della vostra esistenza, schiacciati come sardine all’interno della metro sulla linea rossa o su una linea ferroviaria di Trenord, tanto amato per la sua puntualità e organizzazione dai milanesi e limitrofi. 

Per 12 ore, dalle dieci del mattino alle dieci di sera, ci si ritrova in mezzo a una battaglia che nemmeno Alessandro Magno saprebbe combattere, ma i visitatori, così agguerriti, però in alcuni casi aggraziati, sopravvivono dignitosamente. 

Ogni nazione porta la sua specialità, con autenticità e non, basti pensare alle miriadi di spade “katana” che si vedono agli stand del Giappone che non intimidirebbero nemmeno il chihuahua rognoso del vostro amato vicino. In compenso, il classico curioso si può rifare gli occhi guardando con ammirazione i vestiti tradizionali che vendono a cifre esorbitanti. Se cercate uno yukata low-cost, dirigetevi verso la zona del Vietnam, che non solo offre vestiario del Sol Levante, ma anche della Cina e dintorni. Un must-have del Vietnam è il cappello che usano i coltivatori di riso, c’è sempre qualcuno che lo compra e lo indossa, o lo ricicla per un cosplay in maniera molto ingegnosa. Se amate i segnalibri, borsette, borsone, borse e i biglietti di auguri siete nel posto giusto, perchè i prezzi sono letteralmente stracciati. Se cercate qualcosa di un po’ più sgargiante, recatevi in India e avrete il ben servito, rifacendovi tutto l’arsenale di accessori che disponete nell’armadio. E per dare un tocco in più al vostro look, potrete acquistare cosmetici e kit per farvi i tatuaggi all’ henné, soltanto spostandovi un po’ più nel Medio Oriente. E mentre aspettate che si asciughi il vostro capolavoro, gustatevi dei datteri che vendono nelle zone adiacenti, tanto ve li tirano dietro.

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I datteri non vi piacciono e siete alla ricerca di qualcosa di più esotico, qualcosa per la quale far invidiare chiunque azzardi una conversazione sul cibo con voi? Nello stesso padiglione in un continente diverso, precisamente in Australia, potete cimentarvi nel mondo della carne di struzzo o di canguro, contornate da patatine fritte, che non stonano mai. E poco dopo la zona dell’Oceania troverete l’America, da nord a sud, con tutti i suoi cappelli da cowboy, targhe da ogni dove, magliette palesemente stampate, maglioni di filato d’ alpaca e chincaglierie varie. Per quanto riguarda la questione “pasti”, gli hamburger la fanno da padrone, ma mai quanto il Churrasco e la pasticceria che contiene più agenti chimici che altro. Per chiudere in bellezza, un caffè latino, i cui chicchi son stati coltivati con tanto amore dagli angeli, visto che è così divino. 

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Ritornando in Asia, dal punto di vista gastronomico, non manca mai il vietnamita, con le sue lunghe code e il suo odore di fritto che si impregna nei vestiti senza andarsene via più. E’ come una maledizione e vi perseguiterà a vita, ma i piatti sono così buoni, che si può sorvolare su certi dettagli. Personalmente parlando io sono una cliente affezionata del cibo dello Sri Lanka e dell’India, concentrato di spezie che si sposa benissimo quando assapori tutto bevendo nel frattempo del lassi, bevanda a base di yogurt alla frutta (solitamente mango o fragola). Con soli 10€ avrete il menù completo tra antipasti, primo, secondo e contorno. 

Un particolare che non capirò mai sono le svariate bancarelle che vendono chitarre e libri minuscoli e abbigliamento “medioevale”, che ha un che di elfico e un tanto di obbrobrioso. Un vero pugno negli occhi e un insulto al buon gusto. Mi spiace per chi apprezza questo genere, ma quando scrivo, mi sento in dovere di esser sincere, a costo di far a pugni con la mia coscienza.

L’Africa e il Vicino Oriente si trovano attaccati al Vecchio Continente e generalmente espongono decorazioni per la casa in stile etnico e mobili sulla stessa scia, tappeti e utensili di uso ancora indefinito e per certi versi è ammesso pensare maliziosamente a questi oggetti. Per mangiare, avrete più occasione di fare merenda o uno spuntino, dato che in zone come il Marocco ci si può sedere a prendere il tè assieme a dei dolcetti che si sciolgono in bocca. 

Siete più tradizionali e non volete azzardare? L’Europa vi accoglie a braccia aperte con i suoi immancabili panini di carne e crauti in Germania o la paella in Spagna, oppure il gulasch in Ungheria. Immancabili gli shottini di vodka in Russia e le meraviglie della panetteria francese e austriaca. E come dessert delle crepes francesi e dei churros, intrisi d’olio e zucchero che starete in palestra per due settimane 24 ore su 24 senza uscirne. Se c'è un must-have che non potete assolutamente perdervi è la "tartiflette", in Francia, piatto a base di formaggio "reblochon" (tipico della Savoia), pancetta, patate e cipolla, insomma la felicità. Il primo, sciogliendosi, lega il tutto in un miscuglio da paura. Oltre a ciò potrete dilettarvi in degustazioni di ostriche e di fois-gras, giusto per sentirvi un attimo più importanti in mezzo alla plebe che infesta i corridoi tra le bancarelle.

Per quanto concerne il lato artigianale, non posso non citare il Portogallo, dove troviamo una coppia, marito e moglie, che realizzano piccole e medie sculture in argilla, i cui protagonisti son sempre dei piccoli uomini coinvolti in varie attività. La Francia la fa da padrone con la cosmesi, tra le infinite varietà di saponette provenzali e i profumi direttamente da Grasse, una delle tre città che ospita la scuola per diventare “naso”, colui che grazie al suo olfatto distingue e crea nuovi profumi. La Russia non rinuncia mai a colbacchi, pellicce e matrioske, e al medesimo modo la Gran Bretagna al suo numero esorbitante di tazze e set da tè. 

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Ma la testardaggine è una presa di posizione e amate l’Italia con tutto il vostro cuore, lasciate perdere le convenzionali focacce in Liguria, buone, ma un salasso, e allo stesso modo le piadine in Emilia Romagna, puntate tutto sui pizzoccheri e gli sciatt’ in Lombardia. Per chi non lo sapesse, i primi sono un piatto composta da pasta a base di grano saraceno, patate e spinaci, il tutto condito con formaggio (possibilmente il Casera, tipico della zona), e un quintale di burro dove è stato lasciato dell’aglio a soffriggere assieme alla salvia. I secondi son dei pezzetti di Casera fritto e avvolti in una pastella a base di birra. Di lusso insomma. Patriottismo a parte, gli amanti del sud troveranno pane e pagelle per i propri denti in Sicilia, oltre ad arancini (arancine per i siciliani nazi), “ini” mica tanto, oltre a prodotti a base di pistacchio in tutti i modi: gelato, creme spalmabili in varie concentrazioni e pasticceria. Se dovessi scegliere una regione per la tipologia di sapore che apprezzo di più, vincerebbe la Calabria senza dubbio, tra tutti i vari assaggi di creme piccanti e non. Al primo posto per quanto concerne i formaggi, piazzerei la Sardegna, con tutti i suoi pecorini a varie stagionature. Se troppo forti da mandar giù, sciacquatevi la bocca con altro cibo, del torrone ancora in lavorazione che una signora sarda in abiti tradizionali vi offrirà. Al centro Italia, premio per la salumeria, e se costa troppo comprare un pezzo di prosciutto o salame, girate tutti gli stand della zona scroccando assaggini, e vi riempirete in meno che non si dica. 

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Dal punto di vista non culinario, l’Italia vanta di una sezione a sé stante circa il design, tra abbigliamento, accessori, mobilia e lampade, oltre avere tra una regione e l’altra banchi che pullulano di utensili per il cake design e lavoretti realizzati col fimo, oltre a libri molto aleatori. Intramontabili le regioni del nord che promuovo scuole per apprendere a intagliare il legno, e d’altro canto, la Sardegna per la sua peculiarità artigianale, specie per i tessuti. 

Anche chi è amante del gioco d’azzardo troverà pane per i suoi denti, grazie allo stand che fa pubblicità al Casinò “tal dei tali”, che vi regalerà dei gadget e dei cioccolatini quando vincerete a blackjack, al quale per fortuna si partecipa senza puntare soldi, perchè trattasi della semplice e sana promozione. 

Indipendentemente dalla locazione del mondo, troverete molti punti informazioni inerente il turismo, che vi faranno sognare ad occhi aperti la miglior vacanza del mondo, grazie a tutte le immagini presenti nei cataloghi e nelle cartoline, ma solo l’1% delle persone in concreto si mobiliteranno per organizzare il viaggio. Giusto per rimanere immersi nei propri film mentali, le proposte sono molto variegate, tra gli scenari paradisiaci che l’Indonesia ha e l’atmosfera invernale che il Sud Tirolo ti fa respirare soltanto guardando una fotografia. 

Se state cercando il giorno propizio a livello di affluenza di gente per recarvi all’Artigiano in Fiera, vi consiglio un infrasettimanale e non l’8, dato che è festa nazionale e per le migliori offerte gli ultimi giorni, anche se si tratta di un weekend. 

Riassumendo, tenetevi pronti per quest’anno, mancheranno quasi dieci mesi, ma i bei momenti non tardano a venire, specie se si trattano di esposizioni. Iscrivetevi a un corso di autodifesa, allenatevi con i militari delle vostre zone e attendete. 


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