Le storie di paura e i luoghi terrificanti di Lima

Ciao a tutti! Spero stiate bene, oggi voglio raccontarvi alcune delle storie di paura che riguardano la mia città: Lima.

Quando ero piccolo, ricordo che la storia che mi spaventava di più era senza dubbio quella di "Maria Marimacha" una storia nata a Lima e che, almeno quando si è piccoli, fa morire di paura, insieme alla storia della casa Matusita e di altri posti di cui vado a raccontarvi.

Senza dubbio ogni città ha le sue storie di paura e anche Lima essendo una città grande in cui sono successe molte cose, ha le sue!

Senza ulteriori preamboli, cominciamo!

1. La storia di Maria Marimacha "Restituiscimi il mio cuore"

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Secondo il racconto, Maria Marimacha era una bambiana che un giorno fu mandata dalla madre a comprare carne e olio per preparare dei buoni "anticuchos", gli anticuchios sono degli spiedini di cuore di mucca insaporiti con degli ingredienti peruviani e accompagnati con contorno di patate, zuppe e pannocchie.

Maria Marimacha doveva andare a comprare ciò che sua mamma le aveva detto, ma, casualmente, durante il cammino, Maria incontrò degli amichetti che giocvano nel parco e la convinsero a fermarsi a giocare con le biglie.

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Le biglie erano delle palline di vetro che probabilmente oggi sono sparite, tanto a Lima, come in altre parti del mondo, dato che i bambini al giorno d'oggi giocano con tablet, play stationn e cellulari. All'epoca la moda tra i bambini era giocare con le biglie, ogni volta che una biglia colpiva quella di qualcun altro, ci si poteva prendere quella dello sfidante e così si collezionavano. Questo era il gioco a cui giocavano principalmente i bambini, mentre le bambine, di solito, giocavano ad altri giochi. Il nome Maria Marimacha deriva dalla combinazione di nomi "marimacha" è un atro modo per dire "machona" cioè "maschiaccio". Io non ci vedo nulla di male se a una bambina piace giocare con giochi da maschi come le biglie, o se un bambino preferisce giochi da femmine, ma quello era il contesto di quegli anni e questa leggenda metropolitana ha iniziato ad essere raccontata tra i bambini nei quartieri della città. Continuiamo con la storia!

Maria cominciò a giocare con le biglie e, sfortunatamente, perse. Così decise di continuare a giocare, questa volta scommettendo il denaro che le aveva dato la madre per comprare il cuore di mucca e l'olio. Di nuovo Maria perse tutti i soldi che la madre le aveva dato. Cosa poteva fare a quel punto? Maria non voleva tornare a casa a mani vuote, così le venne un'idea interessante.

Visitare il cimitero in cerca di un cuore:

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Maria Marimacha andò in un cimitero per cercare di dissotterrare la bara di un uomo morto recentemente e gli strappò il cuore per farlo passare per il cuore di mucca che sua mamma stava aspettando (ora che sono grande, ovviamente, non ci credo, ma mettetevi nei panni di un bambino di 5 anni con l'immaginazione che vola a mille! )

Come poteva fare per procurarsi l'olio che le mancava? Semplice, Maria Marimacha trovò una bottiglia di plastica e ci urinò dentro per far credere alla mamma che fosse olio. Con tutti gli ingredienti che le servvano, Maria tornò a casa pensando che nessuno potesse scoprire la sua orribile birichinata.

Mangiando i buoni "anticuchos":

Maria portò a casa il cuore del morto e la bottiglia di urina, li consegnò senza alcun problema alla madre, che non si accorse di nulla. Così quel giorno la famiglia mangiò dei buonissimi "anticuchos" fatti col cuore del morto, mangiarono tutti, solamente una persona non si azzardò a mangiarli, affermando di stare poco bene di stomaco, indovinate chi? Nient'altri che Maria Marimacha!

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Quel giorno Maria si inventò di stare male e se ne andò in camera sua per "riposare", magari in quel momento aveva iniziato a provare rimorso, magari se avesse detto la verità, cioè che aveva perso i soldi che la mamma le aveva dato, sarebbe stata punita, ma a parte questo non sarebbe successo nient'altro. Ma una volta che ci si è infilati in una bugia, non si può fare marcia indietro e Maria continuò con la farsa che aveva creato, pòvera bambina!

È il momento di uscire di casa:

Quello stesso giorno, la famiglia di Maria decise di uscire, uscirono tutti, suo papà, sua mamma e sua sorella, meno che lei dato che "si sentiva male" decisero di lasciarla a casa in camera sua. Se avesse voluto andare con loro, avrebbe dovuto dire la verità, ma non si azzardò a farlo e continuò a fingere di avere mal di stomaco.

Arriva una visita, a rivendicare ciò che è suo:

Maria Marimacha si trovava coricata in camera sua, pensando che alla fine fosse andato tutto come voleva lei, a parte perdere le biglie e non mangiare, nessuno avrebbe scoperto cosa aveva fatto. Ma non fu così, infatti un invitato le avrebbe fatto visita per rivendicare ciò che gli spettava.

Ad un certo punto Maria sentì che qualcuno stava entrando in casa, e, pur non potendo vedere chi fosse, aveva potuto dedurre di chi si trattasse, era proprio il morto a cui aveva tolto il cuore. E il morto le diceva: "Maria Marimacha, restituiscimi il mio cuore... Maria Marimacha, restituiscimi il mio cuore"

Cosa poteva fare allora Maria? Cove vi ho già detto, non c'era nessun altro in casa e fu per questo che Maria decise di nascondersi nell'armadio di camera sua, si mise tra i vestiti pensando che il morto non potesse trovarla, respirò piano, lentamente, perché quest'ultimo non la notasse. Tremante di paura iniziò a pentirsi di ciò che aveva fatto.

Ti tolgo ciò che è tuo e che era mio:

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Tuttavia, la strategia di Maria non riuscì molto bene e il morto si accorse facilmente che Maria era nascosta nell'armadio. Continuò a camminare lentamente tra i corridoi della casa, fino ad arrivare nella stanza della bambina.

Quando il morto entrò nella camera di MAria Marimacha continuava a ripetere: “Maria Marimacha, restituiscimi il mio cuore" e lo diceva allungando ognuna delle parole facendo venire la pelle d'oca a chiunque l'avesse ascoltato. Maria era terrorizzata, coperta dai suoi vestiti dentro l'armadio, il suop destino era ormai deciso.

Il morto aprì l'armadio e trovò Mria, l'afferrò per le braccia e Maria era già prigioniera del suo futuro carnefice. La strinse ancora più forte e con un solo colpo le strappò il cuore. Una volta soddisfatto per ciò che aveva ottenuto, il morto decise di tornare al cimitero lasciando il corpo di Maria coperto di sangue nella sua stanza.

La sera stessa, la famiglia di Maria Marimacha tornò a casa, chiamarono Maria dalla sala ma lei non rispondeva, così entrarono nella sua stanza e la trovarono per terra e senza cuore. La madre lanciò un urlo terribile di disperazione che si sentì in tutto il vicinato... e così finisce questa storia di paura di Lima.

Come potete vedere, cari amici, questa è una delle storie esistenti nella mia città e la morale di questa orribile storia è "non imbrogliare i tuoi genitori" e che se Maria avesse comprato le cose che le erano state chieste, non sarebbe successo niente.

Ora continuiamo con la prossima storia, che più che essere una storia è un luogo che si trova nel centro di Lima:

2. La casa Matusita:

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Devo ammettere che quando ero piccolo ero un bambino molto pauroso e tutto ciò che era relazionado con storie di paura non mi faceva dormire e tra le tante storie venni a conoscenza di una casa che si trovava nel centro di Lima in cui la gente soffriva, c'erano fantasmi e chi ci entrava non era la stessa persona che ne usciva dopo aver deciso di passarci una notte.

È una casa che può passare inosservata, dato che al primo piano si trovano delle gallerie. Ma il secondo piano è, ancora oggi, vuoto. È stato perfino girato un film horror peruviano basato sull'ambiente della casa Matusita.

Senza dubbio, la casa Matusita è per molti limegni il luogo in cui sono successi la maggior parte di fenomeni paranormali della città, questa casa ha avuto vari proprietari e si sono create storie di paura che riguardano alcuni dei suoi abitanti, come, ad esempio, quella di una donna che comprò la casa e fu una delle prime proprietarie. Fu accusata di stregoneria ai tempi della Lima coloniale e condannata al rogo dalla santa Inquisizione di Lima. Lei, agonizzante, lanciò una maledizione giurando di vendicarsi di chiunque futuro inquilino o proprietario che avesse deciso di vivere nellla casa che apparteneva solo ed unicamente a lei, in modo che nessun altro osasse vivere nella casa tra le vie Jirón Washington e España.

Tuttavia, molto tempo dopo, arrivarono nuovi proprietari, uno di questi era un uomo d'affari che trattava male i suoi impiegati e fu per questo che un giorno, stanchi dei maltrattamenti subiti dal capo, gli impiegati decisero di ucciderlo.

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Un'altra storia della casa matusita racconta di una famiglia asiatica, composta da un uomo, una donna e i loro figli, che si trasferì lì. Un giorno il padre uscì di casa come al solito, ma tornò prima del solito e trovò che la moglie lo stava tradendo con un altro uomo, il marito inpreda ad odio, rabbia e disperazione, prese un coltello e uccise la moglie e l'amante.

Dopo aver commesso questo terribile delitto, si accorse che i figli avevano visto la scena, così si avventò su di loro e li uccise senza nessuna compassione perché gli ricordavano la moglie che l'aveva tradito. Poi tornò ad essere lucido e si rese conto delle cose orribili che avava commesso e, senza pensarci due volte, con lo stesso coltello con cui aveva ucciso la moglie, l'amante e i figli, decise di suicidarsi e così morirono tutti i personaggi di questa storia macabra.

Qual è la vera storia della casa Matusita?

Ci sono molte storie che riguardano la casa e la leggenda metropolitana di Lima è diventata più intricata e si possono ascoltare molte storie a riguardo. Io vi ho raccontato quello che ho sentito durante il corso della mia vita a Lima, ma forse è meglio che vi tolga ogni illusione, infatti si dice anche che questa leggenda metropolitana sia nata per rendere più sicura l'ambasciata degli Stati Uniti che si trovava proprio di fronte alla casa, dall'altro lato della strada, col fine che nessuno si mettesse ad osservarla e loro si sentissero più sicuri.

Gli ultimi, e attuali, proprietari della casa Matusita vivono in un altro quartiere di Lima chiamato Lince, hanno rilasciato alcune interviste che si possono vedere su YouTube facendo click qui per smentire la leggenda metropolitana della casa Matusita e dire che non è mai successo nessuno degli avvenimenti che si raccontano.

Per vedere il film peruviano che si è realizzato nella casa Matusita potete fare click qui.

3. La pietra forata di "Barrios Altos":

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È una pietra che ha un buco al centro e si trova ad un angolo tra due strade (jirón Junin y Cangallo) nella zona di "Barrios Altos". È una pietra che risale ai tempi coloniali. Sarebbe passata inosservata, ma grazie alle "Tradiciones Peruanas" (tradizioni peruviane), libro di Ricardo Palma, si conosce la leggenda metropolitana di una Lima che non esiste più. Si dice che il diavolo passò attraverso la pietra quando in città si stava realizzando la processione del Señor de Los Milagros che ha luogo nel mese di ottobre, conosciuto anche come il mese viola, per via del colore che i fedeli usano vestire in quel periodo dell'anno.

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La pietra è alta circa un metro e larga circa 35 centimetri ed è di colore scuro. Questa zona di Lima è abbastanza movimentata, quindi se decidete di passarci, vi consiglio di andarci solo di mattina. Lì trovarete una targa in cui si racconta la storia della pietra scritta da Ricardo Palma.

4. Il reaparto dei suicidi del Cimitero Presbítero Matías Maestro:

All'interno del primo cimitero di Lima si trova un reparto conosciuto come padiglione dei suicidi, lì si trovano seppelliti vari personaggi di Lima che sono stati relazionati con la stregonaria e con cose soprannaturali. Una di queste è la tomba di una donna chimata Gregoria Camacho, conosciuta anche come "la strega cattiva", la cosa particolare della sua lapide è che è l'unica su cui è inciso un teschio con due ossa incrociate a forma di "X", si dice che gli stregoni e le streghe vadano a renderle omaggio con dei riti.

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Esistono molte altre storie riguardanti il padiglione dei suicidi. Ad esempio c'è quella di un barbiere asiatico che lavorava in Calle Capón (in quartiere cinese di Lima). Questo barbiere uccise un suo cliente e rendendosi conto della sua colpevolezza, decise di suicidarsi prima di essere catturato dalla polizia.

Nel padiglione c'è anche una storia d'amore in stile Romeo e Giulietta. Si racconta che in due delle tombe riposino una coppia di cugini che si erano innamorati follemente, ma la famiglia era contraria alla relazione e, per questo motivo, i due decisero di togliersi la vita con del veleno. In seguito i familiari decisero di seppellirli insieme nel cimitero di Lima.

Ho già pubblicato un post riguardo al cimitero, parlando della bellezza delle sculture e l'infinità di personaggi illustri che si possono trovare, potete leggerlo facendo click qui.

Conclusione:

Come vedete, cari amici, Lima è una città che racchiude molte storie, alcune nate in epoca coloniale, altre in tempi più recenti e altre ancora che sono, poco a poco, sparite con l'avanzare della modernità che la città ha sviluppato.

Spero vi siano piaciute queste storie e racconti tenebrosi di Lima. Grazie per averlo letto!

Alla prossima.


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