La bella Vicky, il distretto di La Victoria di Lima

Ciao a tutti, spero che stiate bene! Quando si parla della bella Vicky si pensa automaticamente all'Alianza Lima e a luoghi come Plaza Manco Capac, ma soprattutto al centro commerciale di abbigliamento Gamarra, il più grande del Perù.

Tutte le etnie

Il distretto della bella Vicky, o meglio di La Victoria, è uno dei più popolosi di Lima. Per questo motivo oggi vi parlerò un po' dei punti più interessanti dellabella Vicky.

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Il distretto di La Victoria è stato fondato quasi 100 anni fa, precisamente nel 1920 e come molte altre zone di Lima ha un passato preispanico, poi coloniale con le sue organizzazioni e infine repubblicano, fino ad oggi.

Il distretto ha anche accolto la comunità afro peruviana, e infatti ci sono i loro ottimi ristoranti in cui mangiare "ceviche" (ricetta a base di pesce e frutti di mare crudi e marinati nel limone e con le spezie). In più ci sono negozi dove comprare i vestiti a prezzi molto convenienti, come Gamarra.

Parleremo anche di un'altra attrazione che, sebbene non sia di interesse turistico, è un punto di importanza economica per Lima come la nota Parada.

Passato pre-ispanico

La Victoria è un quartiere ricco di tradizione e soprattutto di industria: questo quartiere popoloso unisce tradizione e poesia. La sua storia risale ai tempi preispanici, lo si nota nella zona Santa Catalina e Balconcillos. Anche se quello che vediamo oggi è solo una piccola parte di tutto ciò che c'era a La Victoria nella fase preispanica. Forse solo il 20% è visibile al momento, dato che tutte le meraviglie archeologiche che c'erano sono andate perse nel tempo, a causa dello "sviluppo della modernità" a cui abbiamo dato più importanza.

Tutta l'area preispanica di La Victoria era già urbanizzata, andava fino all'attuale distretto di Lince e aveva un'ampia distribuzione e connessione che apparteneva a una cultura chiamata Limatambo.

A La Victoria ci sono le huacas (luoghi sacri inca) di Santa Catalina e Balconcillos, che secondo ricerche condotte da diversi archeologi, come Luis Lumbreras, erano collegate con l'area di Limatambo e con la rete di strade degli Incas. Sapete cosa intendo? Mi riferisco al famoso Qapac Ñam degli Incas.

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Purtroppo questi reperti sono scomparsi a causa del processo di urbanizzazione, ma la buona notizia è che dal 2010 queste due huacas sono state inserite all'interno del Piano Copesco che stanzia fondi e ne cura la valorizzazione. Quindi, cari amici, dobbiamo visitare questi due importanti centri!

Movimento commerciale

La cosa interessante di La Victoria e di tutta Lima è che ci rendiamo conto che ci sono così tanti centri archeologici che dovrebbero essere messi in risalto tra le aree da rispettare e amare. Così si potrà fare in modo che continuino a prosperare questi centri e che si sviluppi un'attività sostenibile per studenti, abitanti, turisti peruviani e stranieri che vengono a conoscere questa zona di Lima.

Ci sono così tante cose da vedere e da fare a La Victoria. Questo popoloso quartiere ha il dovere e il diritto di reinventarsi e rimanere vivo nel corso degli anni, e non solo sotto l'aspetto economico come per Gamarra o La Parada, di cui parleremo più avanti.

Tra i due centri archeologici, quello che si conserva meglio è Santa Catalina.

Durante il viceregno la zona di Victoria era destinata all'agricoltura, per cui molti dei canali esistenti a quel momento erano utilizzati per l'irrigazione dei prodotti agricoli piantati su tutto il suo territorio.

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Quella che ora è la parte centrale di La Victoria un tempo era utilizzata come diga del fiume Rimac, conosciuto come Huatica.

La victoria deve le sue origini al fondo coloniale Cabezas, fondato nel XVII secolo da un uomo con lo stesso nome: Juan Cabezas. Nel corso degli anni poi il fondo è diventato una hacienda (grande azienda agricola, con terreni per il pascolo, per l'agricoltura e talvolta persino miniere e fabbriche) ed ha cambiato proprietario e nome.

Un nome che porta alla vittoria

Erede della Hacienda Cabezas è stata la Hacienda di La Victoria, chiamata così dal nome della sua proprietaria, Victoria Tristan, moglie del Presidente della Repubblica Rufino Echenique. Da ciò si può dedurre l'importanza di questi territori.

La tradizione vuole che qui Victoria organizzò una grande festa nel XVIII secolo a cui partecipò tutta l'elite di Lima. Tra i presenti c'era anche Ricardo Palma, che in seguito racconterà l'evento nella sua opera letteraria “Tradiciones Peruanas” ("Le tradizioni peruviane").

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Secondo lo storico Jorge Basadre, in quel periodo cominciarono a unirsi le due Lima, da un lato l'elite coloniale e dall'altro i nuovi ricchi che avevano fatto fortuna in quei tempi di splendore di Lima e del Perù, prima della Guerra del Cile.

Lima per quasi due secoli ebbe delle mura vicino a quella che oggi è avenida Grau, con tre porte che collegavano il centro di Lima con i territori dell'attuale "bella Vicky".

La nuova Lima

Qualche tempo dopo le mura furono distrutte, perché si pianificava di rendere la zona del distretto attuale una nuova area per la classe operaia Lima. Tra i personaggi importanti promotori di questo progetto c'era Enrique Meiggs, ma a causa di questioni sociali e circostanziali, questo progetto rimase incompiuto.

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Alla fine del XIX secolo è iniziata la ripresa economica che ha portato sviluppo anche a La Victoria. In questo contesto, arrivarono anche immigrati stranieri, come gli italiani, venuti a La Victoria per sviluppare l'industria tessile. Una sorta di precedente per il boom dell'attuale Gamarra.

Nel XX secolo venne inaugurato anche il Politecnico e gradualmente venne costruita la nuova Lima di quel tempo. La Victoria era molto più grande di quanto lo sia oggi, essendo parte del distretto di Miraflores.

A diverse strade di La Victoria vennero dati nomi di personaggi italiani perché il primo sindaco fu proprio un italiano, intorno agli anni '20. Allora i due distretti più fiorenti di Lima erano quello di La Victoria e Rimac, che promettevano di essere le zone industriali della città.

La statua di un Inca per la prima volta a Lima

Un altro dei monumenti che ci sono nel quartiere di La Victoria è la statua dell'Inca Manco Capac, che si trova nella piazza omonima. La statua è stata donata alla città dalla colonia giapponese in occasione del primo centenario dell'indipendenza del Perù.

Inizialmente si pensava che questo monumento dovesse stare al Congresso, ma poi si è deciso di cambiare la posizione del progetto della "nuova Lima", la cui costruzione è iniziata nell'anno 1922 ed è finita nel 1926.

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Inizialmente il monumento è stato posizionato tra avenida Grau e avenida Santa Teresa, prima di essere spostato in plaza Manco Capac, in cui in precedenza c'era la statua del presidente di quel tempo, Augusto B. Leguía. Il suo monumento è rimasto lì dal 1930.

Nel 1946 era già costruito il palazzo comunale e la popolazione era di quasi tre mila abitanti. La presenza di afro peruviani era già molto forte, dato che ci sono testimonianze delle danze dei ragazzi di colore in questa parte dellanuova Lima.

Una delle danze che gli afroperuviani ballavano allora era il "Son de los Diablos", in una strada parallela all'attuale plaza Manco Capac, dove si faceva anche una gara e ai vincitori venivano dati liquori o bottiglie di Piscos (distillato di vino).

Nella "bella Vicky" sono state ritrovate anche alcune rocce, come per esempio la roccia Valentina con compositori creoli, come Manuel Acosta Ojeda, che andavano lì a cantare.

Area popolare da sogni

Dall'inizio del XX secolo le autorità municipali decisero di cambiare la situazione instabile di Lima e di realizzare il progetto per la classe operaia, che ancora oggi esiste a La Victoria.

È stato invece nel decennio del Presidente Oscar Benavides quando è stato costruito l'ospedale Almenara, oltre che il quartiere popolare che ho menzionato poco fa.

Una curiosità: nello stesso periodo è stato sviluppato il distretto rosso di Lima conosciuto come "Huatica".

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Poco a poco il distretto di La Victoria si stava sviluppando con un nuovo boom. I suoi confini arrivavano a quella che ora è l'autostrada centrale e quindi lì arrivavano gli uomini che nei loro grandi camion trasportavano i prodotti dei campi.

In questi camion, oltre al cibo, trasportavano anche le persone che dalla provincia venivano nella capitale peruviana in cerca di nuove opportunità lavorative. Il centro storico coloniale di Lima andava già scomparendo mentre una nuova Lima stava crescendo in modo impressionante, anche per la voglia di molti peruviani di trovare un lavoro e mantenere le loro famiglie.

Mundialito

Nel 1945 è ufficialmente nata La Parada, il mercato all'ingrosso di Lima. Anche il suo nome è legato agli immigrati perché si dice che quel luogo fosse l'ultimo in cui si fermavano i camion che arrivavano da fuori e trasportavano i peruviani che arrivavano a Lima in cerca di una nuova vita.

Migranti che dopo ore di viaggio potevano gustarsi quel delizioso brodo di pollo che gli ridava energie e che ancora oggi si può mangiare in questa parte di La Victoria.

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Tutte le colline circostanti, come San Cosme e Agustino, furono invase dagli immigrati che occuparono ogni spazio disponibile.

Sulle pendici della collina di San Cosme, sarebbe poi nato Chacalón, la cui musica intensa chiamata "chicha" riflette bene i sentimenti dei migranti.

Grazie ai suoi prezzi competitivi, la Parada attirò clienti diversi da molte parti di Lima. Ma oltre al grande boom portò con sé anche la malavita e il crimine che stava emergendo poco a poco in quella zona della nuova Lima.

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Successivamente, i terreni agricoli furono urbanizzati e vennero costruiti edifici a sei piani, destinati a essere case popolari in quella che ora conosciamo come l'area di El Porvenir. Per la prima volta nella storia, il capitale privato investiva nelle case delle fasce popolari.

El Porvenir

Parlando del Porvenir si deve parlare per forza del famoso Mundialito, nato per volere di tre persone di questa zona e che all'inizio ha avuto dei problemi, ma poi ha avuto il permesso dei commissari. Inizialmente al Mundialito partecipavano solo otto squadre, oggi come sappiamo sono centinaia.

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Nel 1960 ha iniziato a essere sicuro, ogni primo maggio si gioca la finale, che attrae persone che vengono a godersi una bella partita di calcio, ma anche per ascoltare buona musica e mangiare del delizioso cibo.

Il calcio a La Victoria è diventato parte della tradizione anche se è un po' pericoloso essere qui quando è in corso il campionato a cui prendono parte i giocatori del quartiere, ma anche i professionisti.

Alianza Lima

La zona di Matute è un'altra delle opere realizzate a La Victoria e i lavori hanno avuto inizio nel 1952, grazie alla società Matute. Questa costruzione di complessi abitativi è avvenuta quando era presidente Manuel Odria ed è una delle prime di questo tipo in America Latina.

I lavori non sono stati facili e solo dopo 10 anni sono ripresi, durante il governo del presidente Fernando Belaunde Terry.

L'intera area è ora conosciuta come Matute, a causa della sua vicinanza allo stadio Alianza Lima.

A La victoria sono nate due squadre di calcio molto legate al territorio: il Mariscal Sucre e il Club de Alianza Lima, nato nel 1901, che è oggi una delle squadre più importanti non solo di Lima, ma di tutto il Perù.

L'Alianza Lima ha un ruolo importante per l'identità del distretto, perché lì è nata la squadra bianca e blu.

Non si può parlare di Victoria senza parlare anche dell'Alianza Lima, caratterizzato dal suo gioco furbo ed elegante. A La Victoria è stato inaugurato lo stadio dell'Alianza Lima nella partita tra Alianza e Uruguay, finita in pareggio.

Un'altra cosa che possiamo vedere in zona è la presenza dei gitani, venuti al distretto per leggere le carte. Quindi a La Victoria ci sono italiani, arabi e gitani.

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A La Victoria sono arrivati anche moltigiapponesi, come dimostrano le famose vetrerie Furukawa.

C'erano anche i cinesi nel distretto, con le loro feste popolari in cui partecipavano giocolieri come Lucho Barrios, che poi sarebbero diventati grandi stelle di Lima.

La Victoria è diventata un quartiere commerciale fiorente, grazie all'importanza del mercato La Parada e a Gamarra.

Gamarra è un esempio di un punto vivo di Lima, qui le persone che non avevano un lavoro hanno dovuto iniziare a cercarne uno e si sono arricchiti senza un salario formale. Rapidamente Gamarra è diventato un importante punto della capitale, un simbolo del suo grande sviluppo economico. Oggi il sogno di Gamarra è realtà.

Nuova aria in città

A La Victoria hanno iniziato a costruire edifici e gallerie, Gamarra è l'esempio del trionfo delle persone di provincia che sono arrivate con niente e sono diventate grandi imprenditori.

Si sviluppano sempre nuovi capi con nuove fantasie e nuove tendenze, senza Gamarra non avremmo potuto capire lo sviluppo di questa società che è cresciuta a poco a poco. Le persone che crescevano cominciavano a vivere grazie a questo, e all'interno della zona hanno cominciato a costruire diversi negozi.

La Victoria ha molti risultati da raggiungere in questo nuovo secolo. Il distretto rappresenta la forza della nuova Lima, l'epicentro del capitalismo popolare, della cultura imprenditoriale e dell'economia informale, di cui è un chiaro esempio Gamarra, simbolo dello sviluppo di questa cultura.

Uno dei quartieri più tradizionali di Lima, un distretto vivace che si muove anche grazie all'importante contributo delle persone di provincia venute qui. Certo, ci sono anche dei problemi che vanno risolti.

Spero che vi sia piaciuto questo tributo a La Victoria e che abbiate apprezzato tutte le cose che si possono trovare qui. Vi ringrazio molto per aver letto questo post sulla bella Vicky. Al prossimo articolo, amanti di Lima!


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