Gastronomia tipica della Regione Piemonte

Il richiamo della mia terra natìa mi impone di inaugurare il blog con la Regione Piemonte. Come in ogni Regione d'Italia i piatti abbondano, tanto che mi sarà impossibile citarli tutti: chiedo umilmente ammenda.

CARNE CRUDA ALL'ALBESE

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Tradizionale antipasto piemontese - sconsigliato a vegetariani/fruttariani/vegani o che dir si voglia – è, a mio parere, la chiave di volta per comprendere a fondo la venerazione e la cura che ogni piemontese D. O. C. ha nei confronti della carne. Sconsiglio di usare termini generici per indicare quale tipo di carne vogliate gustare, potreste non esser capiti. Menzionate la carne di Fassona e renderete il vostro interlocutore la persona più felice della terra.

Questo piatto, nato in quel paradiso collinare delle Langhe, si è via via diffuso in tutta la Regione tanto da diventare uno dei simboli della tradizione gastronomica. Carne cruda e freschissima - di Fassona preferibilmente – leggermente condita con olio, limone, sale e cosparsa con moderazione da Parmiggiano Reggiano (o Grana Padano) e tartufo bianco. La preparazione è semplicissima, quello che conta è la qualità degli ingredienti e la parsimonia dei condimenti, che non devono coprire il gusto delicato della carne. Accompagnatelo con un buon Nebbiolo e il Paradiso vi sembrerà a portata di mano.

BRASATO AL BAROLO

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O il connubio perfetto.

Il taglio della carne è fondamentale, solitamente viene utilizzato “l'arrosto della vena” o “cappello del prete”. Ciò che conta è che il taglio abbia delle venature di grasso che, grazie al tipo di cottura lenta, renderà la carne morbida evitando e gustosa.

Essenziale è la marinatura della carne - che deve precedere di ore la cottura della stessa – composta da: vino, chiodi di garofano, alloro, rosmarino, salvia e pepe. Il tempo di cottura è intorno alle 2/3 ore, non vi pentirete dell'attesa. Da gustare con un buon Barolo o Barbaresco.

TAJARIN ALLA LANGAROLA

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Il tajarin è la pasta tradizionale piemontese e trova la sua più alta espressione in questo piatto. É solitamente realizzata grazie all'apporto di farine rustiche, che ben si amalgamano a grassi come a quello del burro di cacao: ingrediente molto utilizzato per esaltare questo tipo di pasta. La nostra ricetta vede il tajarin accompagnato da un delicato ragù a base di fegatini di pollo, salsiccia e funghi. Consigliabile un buon bicchiere di Dolcetto o Grignolino.

PANISSA VERCELLESE

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Di primo acchito potrebbe esser confusa con un risotto, in realtà non lo è. Difficile da classificare questo primo piatto, che viene consumato durante i festeggiamenti del Carnevale. Delizia per il palato,nasce nell'ambiente contadino che utilizzava ogni parte del maiale onde evitare dispendiosi sprechi. La ricetta prevede l'uso di fagioli di Saluggia, cotenna di maiale, salame"d' la duja" e riso Baraggia DOP. Il procedimento non è complesso e non richiede gran maestria in cucina ma, ancora una volta, la qualità degli ingredienti è fondamentale. Per assaporare appieno il piatto, viene solitamente consigliato un Barbera o un Bramaterra.

FRITTO MISTO ALLA PIEMONTESE

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Non tornate a casa senza aver prima mangiato il fritto misto, sarebbe un sacrilegio. Piatto le cui origini si disperdono nei secoli, nasce con l'intento di utilizzare tutte le parti dell'animale macellato, come le frattaglie. Queste venivano impanate nel pan grattato e fate friggere per esser servite con i sanguinacci. Il piatto si è poi evoluto, tanto che sono stati aggiunti molti ingredienti non previsti dalla ricetta tradizionale.Come tutti i piatti nati dalla cucina povera è un esplosione di sapori. Gustatelo con il Grignolino o un Dolcetto.

BONET

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Dolce piemontese per eccellenza, che prende il proprio nome dalla parola bonet, appunto, il cui significato è cappello. Deve il nome alla forma dello stampo utilizzato durante la preparazione e, principalmente, al fatto che venga servito a fine pasto, ossia quando si è prossimi ad uscire di casa indossando il cappello. È un budino a base di cacao, amaretti, rhum e latte. Facile da prepare e ottimo con un buon Malvasia di Casorzo, vino tipico per accompagnare i dessert.


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