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Foresta delle scimmie di Ubud


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La foresta delle scimmie di Ubud

Pubblicato da flag-it Chiara Menghetti — 5 anni fa

Foresta delle scimmie di Ubud

La foresta delle scimmie è un’altra delle “attrazioni” alle quali non si può assolutamente rinunciare quando ci si trova ad Ubud, o anche più semplicemente a Bali.

Io mi ci recai durante il mio periodo di volontariato nell’isola indonesiana (vi rimando al blog “Volontariato a Bali”), insieme ad altre ragazze che avevo conosciuto in quelle settimane. Un di loro, Maria, insegnava insieme a me nelle due scuole di Kerobokan, Jaquie si occupava dell’area social di una start up che produceva monopattini elettrici, Tereza che invece lavorava in un albergo, Donna che faceva volontariato per la protezione delle tartarughe ed infine Lena che si dedicava ai bambini di un orfanotrofio. 

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Facemmo tappa alla foresta delle scimmie nella mattina del nostro secondo giorno ad Ubud.

La foresta delle scimmie

Nota anche come Mandala Suci Wenara Wana,la Foresta delle scimmie è il santuario delle scimmie balinesi, visitato ogni mese da più di 120.000 turisti provenienti da tutto il mondo. E’ collocata nel villaggio di Padangtegal, nel cuore di Ubud, ed occupa una superficie di circa 12,5 ettari. L’area all’interno è scoscesa, ed è consentito ai visitatori scendere in basso fino al fiume attraverso numerosi sentieri.

Al suo interno vivono oltre 700 scimmie, divise in sei gruppi in base alla zona del santuario in cui vivono: c’è il gruppo del tempio principale, quello della foresta, quello del centro del santuario, quello della zona est, quello dei cimiteri ed infine il gruppo di Michelin.

Inoltre le scimmie sono anche classificate in base al sesso e all’età, tra maschi adulti, femmine adulte, giovani maschi, giovani femmine, cuccioli maschi e cuccioli femmina.

Le scimmie sono attive quasi esclusivamente durante le ore diurne, il che le porta quotidianamente in contatto con il gran numero di turisti che visitano il parco: per questo è possibile osservarle nell’atto di compiere tutte le loro attività giornaliere, dalla lotta, al gioco, fino ai pasti.

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Le scimmie vengono nutrite quotidianamente dal personale del santuario con patate dolci, che costituiscono in questo caso la loro principale fonte di nutrimento. Tuttavia, esse possono facilmente approfittare del cibo portato dai visitatori: infatti all’ingresso si possono acquistare banane da portare alle scimmie come anche altri tipi di frutta o verdura. D’altra parte, per la salute degli animali, è proibito dargli da mangiare snack salati come le noccioline, ma anche snack dolci come i biscotti.

Le scimmie si sono perfettamente abituate alla presenza umana, per cui non temono il contatto con i visitatori né tantomeno la loro vicinanza: normalmente tendono a non considerare i visitatori, a meno che non intuiscano che questi hanno del cibo con loro. Dal momento che le scimmie sono curiose ed intelligenti, e che vanno spesso alla ricerca di cibo, può capitare che tentino di sottrarre oggetti ai visitatori. Non è raro infatti vedere scimmie scappare via con lattine di coca cola tra le zampe, o con pacchetti di patatine fritte. Capita anche che nella ricerca di cibo incappino in oggetti non commestibili, per cui è sempre consigliabile durante la visita alla foresta delle scimmie di tenere telefoni o macchine fotografiche al sicuro.

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E’ anche vero che le scimmie, quando si tenta di ostacolare la loro continua ricerca di cibo, possono diventare pericolose ed aggressive. E’ possibile infatti che mordano i visitatori: proprio per questo motivo il personale del santuario è dotato di fionde, per intimorire le scimmie che si siano dimostrate aggressive. Una delle mie amiche poi fu morsa da una delle scimmie del parco, ma senza un motivo apparente. Stavamo tranquillamente sedute su una sorta di scalinata posta ad anfiteatro nella parte principale del parco, quando una grossa scimmia le azzannò il braccio. Per fortuna riuscimmo a scacciarla rapidamente, e non riuscì ad affondarle i denti nella pelle. 

Comuque il mio consiglio è di non dare mai eccessiva confidenza alle scimmie, anche quando sembra che queste si stiano tranquillamente facendo gli affari loro. E poi, basterà vedere le vere e proprie zanne che hanno in bocca per decidere che forse è più prudente non avvicinarsi troppo.

 

 

Oltre agli animali il santuario ospita anche oltre 180 diverse speci di piante ed alberi.

In più, sparsi nei 12,5 ettari che costituiscono il parco, si possono trovare anche tre, suggestivi templi, che si ritiene risalgano al XIV secolo: il tempio Dalem Agung Padangtegal, il Tempio Beji e il tempio Prajapati.

Il primo tempio, che si trova nella parte sud occidentale del santuario, è il principale ed è dedicato alla dea indù Shiva; il secondo invece, collocato a nord ovest, è il tempio della purificazione, atto fondamentale che deve precedere tutte le cerimonie religiose; il tempio Prajapati, infine, è dedicato al dio Prajapati, che protegge la vita e presiede la procreazione, e si trova nell’area nord orientale del santuario.

Proprio perché i templi svolgono un importante ruolo spirituale per le comunità locali, le parti sacre dei templi non sono accessibili ai turisti. Infatti vengono aperte solo per la preghiera, ed è possibile accedervi asolo indossando gli abiti tradizionali balinesi.

 

Il santuario delle scimmie si basa sul principio induista del Tri Hata Karana, che rappresenta le tre vie per il raggiungimento del benessere fisico e spirituale. Infatti il Tri Hata Karana deriva dai concetti di ”Tri”, che significa tre, “Hita”, felicità, e “Karana”, sinonimo di modo. Così, Tri Hita Karana significa: “tre modi per ottenere il benessere fisico e spirituale”.

Queste tre vie, che dovrebbero permettere alle persone di vivere una vita felice, sono le relazioni di armonia tra uomo e uomo, tra l’uomo e l’ambiente, e tra l’uomo e Dio. Il proposito ultimo della foresta delle scimmie è quindi di creare una situazione di pace ed armonia per i visitatori di tutto il mondo, attraverso il contatto con la natura (le scimmie e la foresta in sé), e il contatto con Dio (i templi indù).

Inoltre il santuario svolge anche un’importante funzione di ricerca ed istruzione: al su interno vengono infatti svolti importanti programmi di ricerca e conservazione, tant’è che numerosi istituti di ricerca da tutti il mondo hanno scelto la foresta delle scimmie di Ubud per condurre indagini sul comportamento delle scimmie, fra le interazioni fra di loro e con l’ambiente.

 

Il parco è aperto ogni giorno dalle 8:30 fino alle 18 ed il costo di un biglietto è di 50.000 rupie (circa tre euro).

 

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