La spiaggia di Batu Bolong, si trova in fondo all'omonima strada, che attraversa tutta l'rea di Canggu per circa due chilometri.
Se devo essere sincera, di per sé non è nulla di che. Infatti, potrebbe essere paragonabile ad alcune belle spiagge della nostra costa adriatica, ma vale comunque la pena farci un salto, anche per avere un ulteriore di idea di tutto quello che questa zona ha da offrire.
Tra le sdraio vengono vendute noci di cocco freschissime e meno di un euro e smoothie alla frutta. Sul margine della spiaggia, invece, si trovano moltissimi posti dove è possibile richiedere lezioni individuali di surf.Infatti la spiaggia di Canggu è famosa proprio per questo sport, che non avevo mai provato prima e che mi affascinava molto.
Una lezione di surf si paga normalmente sulle 400.000 rupie, che è moltissimo se si fa un raffronto con qualunque altra cosa a Bali. E’ però secondo me un’emozione che va sperimentata, almeno una volta nella vita. E quale luogo migliore della spiaggia di Batu Bolong, a Bali, per surfare sulle onde per la prima volta.
Prima di dirigersi in mare la lezione inizia sulla sabbia, dove l’istruttore stende le tavole per mostrare, almeno in via teorica, come andrebbero cavalcate le onde. Si sta stesi con il corpo dritto su di esse, le braccia fuori a mo’ di remi ed al segnale dell’istruttore ci si alza in piedi, facendo scivolare rapidamente le gambe in avanti. Una volta in posizione eretta, l’obiettivo è fare del proprio meglio per mantenere l’equilibrio, aiutandosi con le braccia, come se fossero un bilanciere. Ah e qualunque cosa accada, se le onde ti fanno cadere dalla tavola e ti tengono sott’acqua alcuni secondi, è assolutamente indispensabile non farsi prendere dal panico.
Questa è la teoria: ovviamente la pratica è tutta un’altra cosa.
Gli istruttori balinesi facevano sembrare tutto facilissimo e naturale, erano capaci di “prendere le onde” e cavalcarle per diversi secondi e di controllare la tavola apparentemente senza il minimo sforzo. Per me e Maria, invece, era molto diverso. L’istruttore ci preparava all’arrivo dell’onda, ci metteva nella posizione giusta e ci gridava quando era il momento di alzarci in piedi: nonostante tutti gli aiuti, tuttavia, siamo cadute in acqua diverse decine di volte.
Nonostante questo ogni lezione dura circa due ore, e già alla fine della prima riuscimmo ad alzarci in piedi, e a cavalcare l’onda, anche se non con tutta l’eleganza e la naturalezza con cui lo facevano gli istruttori.
Verso le sei poi, all’orario del tramonto, tutti i surfisti smettono di rincorrere le onde e si stendono sulle loro tavole, ammirando in silenzio il cielo che si tinge di rosa e il sole che lentamente scompare. Visto dalla spiaggia i surfisti assomigliano ad un branco di squali, i corpi sono le tavole mentre le loro teste alzate a guardare a ovest sono le pinne.
Dopo la prima lezione capii subito che erano state 400.000 rupie spese bene, e che ne avrei spese volentieri ancora.