Gili Air
Il sabato ci spostammo a Gili Air, dove ci saremmo godute un po’ di sano, meritatissimo relax. Il tragitto in barca fu breve e sbarcammo intorno alle dieci. Per prima cosa lasciammo le nostre cose all’ostello che avevamo scelto per quella notte, il Fantastic Bamboo Hut. Il proprietario, che parlava un po’ di italiano, un po’ di spagnolo, un po’ di inglese ed un po’ di indonesiano (e che aveva veramente tanta voglia di parlare), ci diede alcune utili informazioni sulla situazione a Gili Air dopo il terremoto di Lombok.
Purtroppo, seppure l’isola non avesse subito danni gravissimi, la vicinanza a Lombok (meno di un chilometro) aveva fatto sì che molti turisti la evitassero. Per questo, la situazione che ci si presentò davanti era una via di mezzo fra il desolante e l’estremamente rilassante. Tutti i bar ed i ristoranti sulla spiaggia erano aperti, ma quasi del tutto deserti. Anche le spiagge erano completamente vuote.
Seguendo il consiglio del loquace proprietario del nostro ostello, decidemmo che avremmo fatto il giro dell’intera isola, per goderci il tramonto sul lato che guarda verso Bali. Trascorremmo gran parte della mattinata in un bar dal quale si vedeva Lombok, sorseggiando acqua di cocco ed affrontando il caldo con bagni frequenti.
L’acqua a Gili Air era, fino a quel momento, la più bella che avessi mai visto. Limpidissima, calma, calda e per di più la spiaggia era una distesa di minuscole, delicate conchiglie sui toni del rosa e del viola.
Dopo pranzo proseguimmo verso l’altro lato dell’isola: poco prima del tramonto ci fermammo in una spiaggia deserta arricchita da una magnifica altalena sull’acqua, e intasammo le memorie delle nostre macchine fotografiche.
Cenammo alle luci del tramonto e trascorremmo il resto della serata in un piccolo bar sulla spiaggia dove una band si esibiva dal vivo.
La mattina seguente tornammo su quel lato dell’isola, con l’intento di prolungare il nostro relax prima di ripartire per Bali dopo pranzo.
Trovammo un altro delizioso bar dove ordinammo la nostra dose giornaliere di smoothie al mango. Purtroppo il nostro relax fu bruscamente interrotto dalla pioggia, che iniziò a cadere copiosa mentre il cielo era diventato completamente nero.
Bagnate e sconsolate, decidemmo che forse era giunto il momento affrontare il mare mosso e tornare a Kerobokan.
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