Giornata dell'orgoglio LGBTQ+
Era da tempo che volevo partecipare alla manifestazione del gay pride a Bogotà e l'1 luglio del 2018 finalmente ce l'ho fatta! In questo articolo perciò vi racconterò la mia esperienza e ciò che penso al riguardo. Inoltre, vi darò dei consigli utili nel caso in cui vogliate visitare la città nei giorni in cui si svolge l'evento, e se vorrete prenderne parte.
Il post servirà per farvi conoscere un po' di più la cultura colombiana, e così anche il suo rapporto con le minoranze. Penso che ciò dica molto di un paese, ed è per questo motivo che credo sia importante parlare del gruppo di persone LGBTQ+ e dei loro diritti in Colombia. Inoltre, voglio mettere in luce il modo in cui l'argomento viene trattato dal punto di vista culturale e di come vengono educate le persone nei confronti della diversità in generale.
I diritti LGBTQ+ in Colombia
Secondo la Costituzione la Colombia è un paese laico, ma, nonostante ciò, le credenze religiose continuano ad influenzare molte delle decisioni politiche della nazione. La religione predominante è quella cattolica, ed ha un grande impatto sulla lotta per i diritti LGBTQ+.
Non è da molto tempo che, in teoria, abbiamo raggiunto l'uguaglianza. Tuttavia non è stato per niente facile, a causa delle opposizioni della comunità colombiana (abbastanza diffuse nel paese), dell'influenza della chiesa cattolica sull'opinione pubblica e a causa dei partiti politici più conservatori. A dispetto di questa opposizione abbiamo raggiunto però traguardi importanti:
- Dal 2007 si inizia a concepire come possibile l'unione civile tra persone dello stesso stesso, prima la questione non era regolata e le coppie omosessuali, ad esempio, non potevano destinare al proprio compagno/a la propria assicurazione sanitaria
- Dal 2008, invece, le coppie dello stesso sesso hanno il diritto di ereditare la pensione nel caso di morte del compagno
- Solo nel 2011 si promulga una normativa riguardo la definizione del termine famiglia nella quale si stabilisce che anche le coppie omosessuali ne formano una, e hanno quindi maggiori diritti civili
- Uno dei risultati più importanti mai ottenuti risale al 2015, quando una sentenza della Corte Costituzionale della Colombia dichiara legale l'adozione per le coppie dello stesso sesso. Inizialmente, solo nel caso in cui il bambino/a fosse stato/a figlio/a biologico/a di una delle persone che formano coppia, ma nei mesi successivi è stata estesa alle adozioni in generale.
- Nel 2016, come ci si aspettava dopo la legalizzazione dell'adozione, è stato messo in discussione anche l'articolo 102 del Codice Civile, secondo il quale il matrimonio è un contratto stipulato tra un uomo e una donna. A questo punto, in seguito all'istanza contro l'articolo, la Corte Costituzionale ha dichiarato di non escludere le coppie omosessuali dallo stesso. In realtà, prima che essa esprimesse la propria opinione a riguardo, i notai facevano appello proprio a questo articolo come scusa per non sposare ufficialmente due persone dello stesso sesso. Evidentemente ciò impediva loro di avere gli stessi diritti delle coppie eterosessuali e li discriminava rispetto alle stesse.
- Per quanto riguarda le persone transgender e transessuali, sono molte le richieste di tutela presentate contro le discriminazioni e il mancato riconoscimento dei propri diritti. Tra queste, c'è la lotta per il diritto a sottoporsi a interventi di chirurgia estetica che modifichino il sesso anagrafico, ostacolati spesse volte dalle EPS (imprese private che controllano quasi interamente il sistema sanitario colombiano), la lotta per il diritto del cambio del nome e per la libertà di espressione. Sono molti i casi, purtroppo, in cui le Istituzioni non hanno permesso alle persone transgender o transessuali di indossare abiti normalmente assegnati al genere con cui essi stessi si identificano
Quelli appena elencati, sono solo alcuni dei processi giuridici che sono stati portati avanti per raggiungere l'uguaglianza dei diritti della comunità LGBTQ+, per trovare ulteriori informazioni potete visitare il sito web dell'organizzazione Colombia Diversa.
Parlando così dei diritti di queste persone, si minimizza in maniera assoluta la componente umana che appartiene alla causa in questione. Per questa ragione e perché è importante, vi mostrerò ora come anche la cultura influenza il punto di vista delle persone riguardo i rappresentanti del gruppo LGBTQ+ in Colombia.
Il punto di vista culturale
Nonostante giuridicamente la comunità LGBTQ+ abbia gli stessi diritti delle persone eterosessuali, culturalmente c'è una differenza abissale tra quello che possono o non possono fare gli uni rispetto agli altri: basti pensare alla reazione di chi vede due persone dello stesso sesso baciarsi in pubblico.
Una volta ero su un autobus di Transmilenio sul quale viaggiavano anche due coppie, una coppia formata da due donne e l'altra da un signore e da una signora. Entrambe si stavano baciando ed io sono rimasta scioccata dalla reazione dei passeggeri: da dove ero seduta vedevo come bisbigliavano e come erano disgustati dalle due ragazze e come invece neanche si accorgevano dell'altra coppia.
Ricordo anche di aver visto al telegiornale un giorno, che ad una coppia di ragazzi è stato chiesto di lasciare una piazza perché si stavano baciando. La richiesta è arrivata proprio da due membri della Polizia di Stato, che in realtà dovrebbero lavorare per difendere i diritti di chiunque. Questa notizia ha fatto abbastanza scalpore perché proprio in quel periodo si stava realizzando un progetto audiovisivo come protesta alla reazione delle persone di fronte al bacio di una coppia omosessuale ed è rimasta registrata in questi video:
Qui potete vedere il disgusto di cui parlavo prima, mentre in questo video c'è la scena dei poliziotti.
La mancanza di rispetto, si vede anche negli episodi di micro-aggressione che si verificano ogni giorno, ad esempio l'uso della parola "gay" come offesa tra gli uomini.
O in azioni più mirate e violente il cui numero è allarmante. In particolare le vittime sono i transessuali, da questo capiamo come sia poco preparata la nostra società ad accettare ciò che è considerato "diverso". Nel seguente link troverete un rapporto che si riferisce proprio a questo, realizzato nel 2015 dall'organizzazione Colombia Diversa, dalla società Caribe afirmativo e dalla fondazione Santamaria:
Rapporto sulla violenza LGBT in Colombia
Anche la violenza non fisica è diffusa tra la popolazione colombiana, un esempio è il Referendum contro l'adozione delle coppie omosessuali proposto dalla senatrice Viviane Morales, che è arrivata a raccogliere 200 000 firme. Questo numero non fa altro che dimostrare il rifiuto della comunità LGBTQ+ da parte della Colombia.
Espressione della poca sicurezza che sfortunatamente queste persone vivono all'interno del paese è il fatto che, per quanto riguarda la vita notturna, esistano bar e discoteche considerate “gayfriendly”, le più frequentate sono: Sauna, El Mozo, Theatron, Bungalow, Video Club (con bagni misti, il che mi piace molto) e Baum. Ti consiglio di cliccare sui link delle discoteche, che sicuramente vi faranno venire voglia di andarci quando verrete a Bogotà.
Il rifiuto culturale nei confronti di chi è diverso è ancora costante, dal mio punto di vista, per diverse ragioni. Tra queste, come ho detto in precedenza, l'influenza delle credenze religiose, le opposizioni politiche, ma anche e principalmente la mancanza di informazione e di educazione rispetto all'argomento. Ecco perché ora parlerò della sensibilizzazione LGBTQ+ in Colombia.
Educazione
Nella maggior parte delle scuole colombiane è praticamente inesistente quella riguardante la questione LGBTQ+. Per esperienza personale, non ricordo neanche un solo istante in cui abbiamo affrontato l'argomento a scuola, né per quanto riguarda l'orientamento sessuale, né sull'identità o sull'espressione di genere.
Anche se in alcune scuole del paese si insegna educazione sessuale, le stesse affrontano solo quella eterosessuale e non sorprende il fatto che neanche si menzioni il tema LGBTQ+.
D'altra parte, nelle scuole esiste un'altra problematica preoccupante, quella del bullismo, che nasce allo stesso modo dalla mancanza di rispetto dei confronti del prossimo. Uno dei casi che più ci ha lasciato attoniti è quello di Sergio Urrego, un giovane di 16 anni che si è suicidato per essere stato preso di mira dai compagni di classe e dai dirigenti del proprio istituto a causa del suo orientamento sessuale. Vi lascio il link per avere più dettagli riguardo la sua storia.
Alla fine, tutto questo odio ha dato vita alla marcia dell'orgoglio LGBTQ+, una comunità che cerca di mettere in mostra quella che è la propria lotta per un'uguaglianza a 360°.
Marcia LGBTQ+ del 2018
È avvenuta l'1 luglio: di solito si realizza il primo fine settimana seguente al giorno dell'orgoglio LGBTQ+ che è il 28 giugno. Il giorno della manifestazione a Bogotà ero molto emozionata e le mie aspettative erano altissime, perché in quei giorni c'era appena stata la marcia a Città del Messico e perché avevo già visto altri video riguardanti altre marce nel mondo.
Prima di andare sapevo che il punto di ritrovo finale sarebbe stata la piazza Bolivar, in cui si sarebbe svolto un piccolo concerto. La marcia sarebbe iniziata al parco Olaya Herrera e al parco Nazionale, e il suo slogan era "La diferencia nos une", ossia le differenze ci uniscono.
Quando ho scoperto la data esatta ho iniziato a cercare qualcuno che venisse con me, mi sono messa d'accordo con Nicolás, uno dei miei amici del corso di francese e colui che ha scattato tutte le meravigliose foto di questo articolo. Siamo andati anche con la sua ragazza, Sofía, e Juancho, il suo migliore amico. Abbiamo deciso di partire dal Parco Nazionale, siamo andati verso le ore 13:30 e a quell'ora c'erano già tantissime persone. La marcia aveva iniziato a spostarsi verso il parco Olaya.
Ovunque, e come accade in qualsiasi altro evento, c'era chi vendeva prodotti e servizi: ad esempio alcuni dipingevano bandiere LGBTQ+ sul corpo al prezzo di 2 000 $ (0, 50 € circa). Inoltre, c'era un drag king che disegnava baffi e barba con brillantini o persone che vendevano la bandiera arcobaleno. Sono rimasta stupita dal fatto che molte delle bandiere che vendevano avessero i colori invertiti e partissero dal viola piuttosto che dal rosso, comunque alla fine sono riuscita a trovarne una semplice, ma tradizionale, che costava 2 000 $ (0, 50 €).
La manifestazione dura tutto il pomeriggio ed è per questo che secondo me servirebbero dei bagni pubblici almeno a piazza Bolivar, che è il luogo dove ci si raduna alla fine. Io per andare in bagno sono dovuta andare in un centro commerciale che era abbastanza lontano.
Inoltre, data la quantità di gente in alcuni momenti l'evento può diventare il luogo perfetto per il famoso "chalequeo" (furti). Proprio alla fine della manifestazione qualcuno mi ha aperto lo zaino, per fortuna non mi hanno preso niente, però non me lo aspettavo e ci sono rimasta veramente male.
L'evento di quest'anno era la 22° edizione, e nonostante ciò non è ancora così diffuso: c'erano sì tante persone ma solo 3 carri, proprio alla fine.
È interessante però che durante la marcia si riuniscano non solo i rappresentanti della comunità LGBTQ+ e i gruppi di transessuali, ma anche associazioni femministe e chi lotta per l'uguaglianza di altre minoranze.
Sono arrivata alla conclusione che le mie aspettative fossero troppo alte, ma che una giornata di questo tipo è molto importante ed è necessario continuare ad impegnarsi affinché la comunità che difende i diritti LGBTQ+ possa crescere. In ogni caso mi sono divertita molto, soprattutto grazie alle persone che sono venute con me e a quelle che ho conosciuto lì.
Perciò se decidete di visitare la Colombia, Bogotà in particolare, nei giorni intorno al 28 giugno, ricordatevi che è la settimana della giornata dell'orgoglio LGBTQ+. Ciò significa che alcune vie della città saranno chiuse e che accedere ad alcune zone turistiche di Bogotà sarà più difficile, ad esempio il Museo Nazionale, il Planetario, e il punto panoramico della Torre Colpatria. D'altra parte se volete avere l'opportunità di sostenere questa causa vi consiglio di visitare la città proprio in questo periodo, tenendo presente i consigli che vi ho dato nel post.
Ovviamente nel mondo gli ideali per cui dobbiamo lottare sono molti. Per quanto riguarda la comunità LGBTQ+, ancora non è chiaro come si svilupperà la situazione e in Colombia, soprattutto, siamo rimasti indietro. Ciò che è chiaro è che continueremo a batterci per l'uguaglianza e il rispetto del "diverso", e questo porterà i suoi frutti.
Marcela Torres, Colombian Globetrotters.
Fonti delle immagini:
di Nicolás Menéndez
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Se volete saperne di più, non esitate a visitare il blog di Erasmusu sul gay pride, qui troverete tutte le informazioni che cercate.
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Contenuto disponibile in altre lingue
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