Erasmus da single o fidanzati?
Ho tanto da raccontare di questo Erasmus, e sono qui da solo 2 mesi; non mi piace tenere un diario raccontando in maniera automatica ogni giorno, ma credo sia importante di quando in quando scrivere articoli che provochino una qualche reazione nel lettore. Così, dopo l'articolo "Non arrendersi mai, soprattutto non in Erasmus", è ora che prima di proseguire con quello che mi è accaduto in Erasmus fino ad ora, mi fermi un po' a riflettere su un tema difficile che ha interessato tante persone nel corso della loro vita, e altrettante qui a Łódź (Polonia).
L'argomento che voglio trattare non è altro che il dubbio se andare in Erasmus da fidanzati o meno. Se a priori la risposta sembrerebbe molto semplice, come quando ci si chiede se si ama il/la proprio/a partner, la realtà è molto diversa, perché ogni relazione in una situazione del genere attraversa le tre fasi cruciali che ora vi illustrerò.
1º: Dopo aver saputo che vai in Erasmus
Va tutto bene, sembra che la relazione funzioni (perché chiaro, se le cose non vanno, non ti poni nemmeno il problema) e anche se avete i vostri alti e bassi come tutte le coppie del mondo (non ci credo che in due anni non abbiate discusso nemmeno una volta), ci sono più lati positivi che negativi e tutto va come dovrebbe andare. Poi arriva il giorno tanto atteso in cui ti dicono se partirai o meno per l'Erasmus, e solo uno dei due ottiene l'ok dall'Università. Nervoso mentre leggi le liste, a poco a poco realizzi che ti hanno preso, e che, anche se magari non andrai nel posto che avevi scelto come prima opzione, comunque l'anno prossimo lo passerai fuori dal tuo paese.
In quel momento sei solo felice per quello che hai ottenuto, anche perché non tutti riescono a partire e di solito bisogna passare dei test di lingua, ecc (in alcune università le prove sono più difficili, in altre meno). Quando vedi il/la tuo/a partner, sei entusiasta, a volte anche troppo... mi è perfino capitato di vedere una ragazza che festeggiava saltando e gridando perché l'avevano presa, mentre il suo povero moroso se ne stava lì, con "Bene, allora l'anno prossimo non ti vedo" scritto in faccia.
Consiglio 14: contieni l'entusiasmo, sappiamo tutti che sì, hai avuto quello che volevi, è giusto festeggiare, ma dimostrarti troppo felice non non sarà troppo divertente per il/la partner.
È normale che non ti venga da pensare agli altri in quel momento e vedi tutto positivo, ma devi anche rilassarti, perché non è tutto oro quel che luccica.
Che lo vogliamo o no, nel momento in cui la coppia si rende conto che tra un mese uno dei due partirà per un paese sperduto, o come dice qualcuno che conosco "più lontano della mucchina che si perse nella miniera", cambia tutto. Cambia perché anche non volendo pensare troppo all'Erasmus ogni giorno, sapendo che il/la partner non è felice, è impossibile non farlo. Impossibile perché bisogna firmare mille carte, la gente ne parlerà ogni giorno e oltretutto bisogna preparare tutto (anche mentalmente) per andare. Quindi è normale che quella parolina, Erasmus, sconvolga chi rimane.
Non è ancora successo niente, ma con il passare dei giorni si comincia a notare che qualcosa è cambiato. Vi amate ancora, state bene insieme, ma non smetti di chiederti "e adesso? ". Non potete dirmi che non vi siete mai posti questa domanda, perché per quanto due persone possano stare insieme da tempo e non si siano mai poste dubbi sul fatto che continueranno a stare insieme, questa è sicuramente la prima volta in cui realizzano che dovranno vedersi dalle 2 alle 5 volte in un anno (magari un po' di più, se hanno qualche soldo in più; il calcolo è realizzato mediante "matematica pura" + esperienza).
Inoltre sono pochi quelli capaci di prevedere i fatti e sapere anzitempo cosa può succedere in Erasmus, e per questo la maggior parte di noi è poco preparata mentalmente per ciò che affronteremo. Il non poter parlare ogni giorno con l'altro/a, a volte è impossibile vedersi con la webcam, il sentirlo/a sempre troppo poco, a chi è a casa sembrerà insufficiente, mentre per l'Erasmus sarà più che abbastanza. C'è da dire che del cosiddetto "tempo libero" qui in Erasmus ce n'è poco. Sì, potresti creartelo, ma sacrificheresti occasioni per stare con gli altri, danneggiando te stesso e rendendo l'esperienza meno speciale. Ma tranquilli, c'è tempo per tutti, e ora vi spiegherò come ottenerlo.
Passano i giorni e si avvicina il momento di partire, pensi alla tua futura città Erasmus più di quanto vorresti, e questo ti allontana un po' dal/la partner, per paura che questo continuo pensare alla partenza gli/le faccia male. Chi parte è impaziente e nervoso, l'altro ha la sensazione che il tempo stia volando e di non aver dimostrato abbastanza il suo amore.
Le paure e l'insicurezza in questo momento devono essere considerate, anche perché se manca un minimo di fiducia nella tua storia, tutto peggiorerà con l'inizio dell'Erasmus. Se non ti fidi completamente della persona con cui stai, non pensare che potrai rimanerci insieme mentre sei in Erasmus: non tanto per le feste o i tradimenti, sono la distanza e i viaggi mentali che pregiudicano la vostra storia. Questo fa sì che le conversazioni telefoniche e le videochiamate vi lascino l'amaro in bocca, il che a sua volta aumenta le paranoie e vi fa entrare in un circolo infinito, che spesso finisce con la rottura o il tradimento. Ecco perché il consiglio 15 tratta proprio di questo.
Consiglio 15: Se non credi completamente nella tua storia o in te, parlane, perché le conseguenze potrebbero essere peggiori che una rottura nel momento adeguato. ("Surrender")
Va beh Antonio, che stupidate dici, se amo il/la mio/a partner e penso che lui/lei mi ami, per paura di essere geloso/diffidente/impaziente/ecc. dovrei mettere le cose in chiaro e non continuare a far finta di niente? Sì, è meglio sedersi e parlarne tranquillamente una sera, sapere che cosa significa l'Erasmus in termini di quante volte vi vedrete in un anno, di quanto riuscirete a sentirvi, ecc., per cui quando sarai nella "fase due" (che poi vi spiegherò), non ti farai cogliere impreparato. Chiedete ad altre coppie come hanno affrontato la situazione, ma non salutatevi senza averne parlato, non puoi capire la situazione finché non la vivi.
Quindi... un anno in Erasmus da fidanzati si può fare, io l'anno scorso ci sono passato e ne sono molto orgoglioso. In più ero nella situazione diciamo "meno buona", perché lei non era Erasmus, e anche così le cose sono andate più o meno bene (a parte qualche logico alto e basso). Non vi sto dicendo tutto questo per scoraggiarvi ad andare in Erasmus da fidanzati, anzi al contrario per spingervi a farlo preparati, per godervelo appieno senza soffrire e senza paranoie.
La prima fase dell'Erasmus è più importante di quanto crediamo, perché determina come saranno gli altri mesi, dato che è in questo momento che capiamo come fare a gestire tutto e a portare avanti la relazione (e come ho già detto se non capiamo il come, male, non sapremo gestire la situazione). È proprio in questa fase che dobbiamo capire se vale o meno la pena passare quest'anno separati, se vediamo un futuro con l'altra persona, se tutto quello che faremo è importante anche per l'altra persona. Continuerò...
Per ora chiudo qui, perché questo articolo è già molto lungo e preferisco scrivere più testi meno lunghi, non solo per creare suspance, ma soprattutto per rendere gli articoli più leggeri.
Galleria foto
Contenuto disponibile in altre lingue
Vorresti avere il tuo proprio blog Erasmus?
Se stai vivendo un'esperienza all'estero, sei un viaggiatore incallito o semplicemente ti piacerebbe promuovere la città in cui vivi... crea un tuo proprio blog e condividi la tua esperienza!
Voglio creare un mio blog Erasmus! →
Commenti (0 commenti)