Volos, tra miti e preistoria

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Lungomare di Volos, nel parco situato a due passi dal Museo archeologico cittadino

Durante le vacanze della Pasqua ortodossa abbiamo avuto modo di visitare svariate volte Vòlos, pur alloggiando, come detto in precedenza, in un piccolo appartamento a Portarià, sul Monte Pilio/Pelion, a circa mezz’ora di distanza in macchina dalla città, che è il capoluogo dell’unità regionale della Magnesia, in Tessaglia

Volos è una delle città più grandi della Grecia, con uno dei più importanti porti a livello nazionale e internazionale. È una città giovane, sede dell’Università della Tessaglia, che ha la sua struttura principale a due passi dal mare.

Sebbene l’aspetto molto moderno non lo lasci intuire - la città è stata fortemente modificata in seguito alle ricostruzioni avvenute dopo un terremoto, a metà dello scorso secolo - l’identità di questo territorio affonda le radici in alcuni dei più famosi miti greci.

Volos, terra di centauri e argonauti

L’area in cui sorge, infatti, tra il golfo Pagaseo e il monte Pilio, era conosciuta come la terra dove nacquero e vissero i centauri, quei famosi esseri un po’ strani, metà cavallo e metà umani, che nel mito forgiavano eroi grazie alle loro grandi conoscenze. Qualsiasi eroe greco generalmente vantava nel suo curriculum l’essere stato allevato e addestrato dal centauro Chirone o qualche suo altro amico.

Tra di essi, l’eroe “nazionale” della terra di Volos è Giasone il quale, partendo sulla nave Argo da Iolco, città mitica e antico nome della località dove ora, grossomodo, sorge Volos, diede inizio a quella celebre spedizione “panellenica” di eroi, diretta in Colchide, in Oriente, per la riconquista del Vello d’oro. Lì, grazie all’aiuto della principessa Medea, nipote del Sole, maga e donna astuta che s’innamora dell’eroe di Iolco, riuscirà nella sua impresa e farà ritorno per riscuotere il trono della sua patria, usurpatogli dallo zio.

La storia di Medea è una delle mie preferite in assoluto, e chi ha letto le Argonautiche di Apollonio Rodio e la Medea di Euripide non può che avere in leggera antipatia questo eroe un po’ opportunista...

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Ricostruzione della nave Argo. Fonte: http://www.ansamed.info/ansamed/it/notizie/stati/grecia/2014/02/24/Turismo-Grecia-museo-ospitera-replica-nave-Argo_10134559.html

In ogni caso, alla storia degli Argonauti la città ha dedicato una ricostruzione della nave Argo, che, purtroppo, nel periodo in cui ho visitato la città, non era esposta al porto, come al solito, per un periodo di manutenzione. Pare, tra l’altro, che sia in progetto la costruzione di un museo nella città che possa accogliere ed esporre questa replica, realizzata da un team di esperti attraverso l’attenta lettura delle fonti archeologiche e filologiche a disposizione.

Un po’ di archeologia

Iolco, in ogni caso, non è l’unico antico sito su cui sorge la città moderna: il golfo stesso su cui la città affaccia, il golfo Pagaseo, prende il nome dell’antica Pagasae, documentata sia nel mito che nella storia greca, mentre nei pressi della città è possibile ancora oggi visitare le rovine di Demetriade, sito sorto per il volere di Demetrio I Poliorcete, re di Macedonia, un nome sicuramente noto e caro agli appassionati dell’epoca ellenistica come me. Demetriade fu, per un periodo, la sede del potere del regno macedone.

Se avete intenzione di visitare le rovine, che ho raggiunto in macchina e quindi non so dirvi se e come sia possibile raggiungere con i mezzi pubblici, controllate bene, come al solito, gli orari di apertura, onde evitare di trovare tutto chiuso com’è successo a noi! In generale, prediligete la mattina per questo tipo di visite.

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Veduta aerea del teatro del sito archeologico di Demetriade. Fonte:http://virtualglobetrotting.com/map/ancient-theatre-of-demetrias/view/bing/

In ogni caso, quel poco che ho potuto vedere da fuori mi ha molto colpito: a Demetriade infatti è conservato un teatro - la mia “ossessione” archeologica - oltre a mura, un possibile heroon, un acquedotto, l’agorà e altre strutture, tutte sorte, tra l’altro, su un precedente ricco sito che affonda le radici nell’età neolitica.

Infatti, come ho potuto constatare grazie alla visita al museo cittadino e alle chiacchiere con uno zio del mio amico, archeologo preistorico in pensione, la regione è particolarmente importante per la storia di questi studi. Per chi è interessato, sempre a poca distanza dalla città ci sono vari siti archeologici di età preistorica di notevole importanza, che noi non abbiamo avuto tempo, purtroppo, di visitare, nonostante le raccomandazioni dello zio archeologo. Tra liturgie ortodosse, giri vari nei dintorni e visite ai parenti e agli amici di Sotiris, quella settimana è passata così in fretta!

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Sito archeologico di Dimini, tomba di età micenea. Fonte: http://hellenic-culture.gr/en/dimini/

in particolare, lo zio ci aveva consigliato il sito di Dimini, che oltre alle testimonianze di età preistorica conserva anche quelle di un palazzo di età micenea, e soprattutto Sesklo, sito talmente importante per gli studi preistorici da aver dato il nome alla prima civiltà neolitica in Europa, per l’appunto la Sesklo culture.

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Reperti di età neolitica rinvenuti presso il sito archeologico di Sesklo. Fonte: https://en.wikipedia.org/wiki/Sesklo#/media/File:Sesklo_neolithic_5300_BC,_NAMA_080796.jpg

La storia di Volos non si ferma certo ai miti e all’età ellenistica. Il territorio, infatti, dopo un declino in età romana, ha avuto la sua ricca storia in epoca bizantina ed ottomana, ma poichè non mi occupo nè conosco bene questi aspetti, lascio a voi la possibilità di scoprirli ed approfondirli.


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