Chicche a costo zero

L’ennesimo articolo su Venezia. Ci vivo per la maggior parte dell’anno e vi prego di capirmi, per me, non sarà mai abbastanza parlare di lei. È decisamente una grande Signora. È risaputo in tutto il pianeta che è unica nel suo genere, nonostante gli scarsissimi tentativi di imitazione da parte di altri paesi, ma soprattutto è suggestiva in ogni suo angolo più remoto. Sarà che sono passati oramai due anni dal mio trasferimento da fuori sede, e malgrado ciò mi perdo con facilità, forse per un senso dell’orientamento difettoso oppure per il fatto che la mia vita fuori sede verte attorno alla zona di Dorsoduro, ma non me ne pento mai. Senz’altro non vengo pervasa da un senso d’avventura, visto che a piedi non si può capitare in altre città. Anche se si cammina incessantemente per chilometri e chilometri in giro, provo una certa soddisfazione quando casualmente mi imbatto in una calle o in un palazzo che non avevo mai notato prima, specie se vi trovate davanti all’ordinarissima insegna di “Calle del Magazen”, l’adrenalina e la dopamina salgono fino alle stelle, perchè in pratica è ovunque come denominazione e sarà la settima o l’ottava che si aggiunge al vostro elenco di viette chiamate così. Pertanto, evitate di cercarla in mappe digitali perchè verrete reindirizzati nei posti più disparati. 

Ad ogni modo, questa mia tendenza mi ha fatto conoscere involontariamente posti anche nascosti dall’occhio del comune osservatore, nella maggior parte dei casi, oppure intravisti su Instagram o sentiti citare anche da conoscenti o amici, avendo un riscontro nella realtà quando meno lo si aspetta.

Parte dei lettori, se esperti conoscitori della Serenissima, leggendo questo articolo, potranno beffarsi di me, etichettandomi come una persona tra le nuvole o che dedica poca attenzione al proprio intorno, probabilmente, ma spero di essere utile per coloro che la visiteranno per la prima volta oppure nuovamente, dando un tocco in più interessante al solito borioso tour che include Rialto, San Marco, Ponte dell’Accademia, Murano e via discorrendo, con tutto rispetto per tali luoghi appena menzionati.

Il filo conduttore dei luoghi che menzionerò è il semplice fatto di essere dei piaceri per gli occhi a costo zero. Venezia è già tanto cara di suo come il fuoco per quanto riguarda le proposte per i turisti, pertanto cercherò di agevolare un ipotetico e piacevole soggiorno con queste informazioni.

I Magazzini del Sale

Incominciamo a mettere su piazza una mie delle scoperte più recenti, ergo stiamo parlando dell’altro ieri. Data la mia mania di trascinare la gente fino a Punta della Dogana, luogo strategico di suo per il panorama mozzafiato che si gode della laguna, specialmente la vista direttamente di fronte a San Marco e Palazzo Ducale, costeggiandola dalla parte che invece si affaccia sull’isola della Giudecca per qualche decina di metri, oltrepassando il Palazzo Grassi, troverete questo spazio non troppo evidente. Il nome, ovviamente, rispecchia esternamente la mancata appariscenza dell’edificio, però, con ingenua curiosità mi sono imbattuta in una mostra di quadri, sculture con sprazzi di fotografia e installazioni d’arte contemporanea, ospitante vari artisti europei in concomitanza con il grande e celebre evento della Biennale d’arte che dura per mesi e mesi in varie zone della località attraverso i moltissimi padiglioni, con base principale presso i Giardini. All’entrata troverete il disponibilissimo personale che vi inviterà a visitare il tutto col fine di giudicare il pittore o scultore che ha colpito di più e lasciare la propria opinione e il proprio recapito, qualora siate interessati ad altri eventi svolti in tale luogo. Lo spazio espositivo che è stato adibito non è molto grande, ma in compenso ben strutturato nell’insieme. Riceverete un depliant informativo di chi avete scelto tra tutti, perciò non fate come me che prenderei fogli e foglietti in maniera molto cleptomane, e un bicchiere di una bibita a piacimento, se fate una buona impressione. In genere sperano di poter vendere i capolavori a qualche collezionista, per il quale sono stata scambiata, ma combattendo contro la mia dipendenza da shopping, mi manca soltanto aggiungere un “hobby” del genere. 

Oltre a ciò mi sento in dovere di citare un altro luogo, se siete appassionati di arte, soprattutto se si tratta di quella fotografica, ovvero l’Ar33studio, che periodicamente espone i lavori di un determinato fotografo. L’anno scorso, in questo frangente dell’anno, sono andata a vedere, ad esempio gli scatti di Frida Kahlo del famoso fotografo Leo Matiz, mentre ora, da qualche mese a questa parte è possibile ammirare la mostra di Arsen Revazov. La zona di tale studio, anch’esso rivolto a collezionisti, è detta Frezzaria, stando al sito web, ma è davvero complicato intuire quale strada intraprende per arrivarci, scegliendo tra un’infinita varietà di vie strette e quasi tutte uguali. Le dimensioni sono molto ridotte, le mappe digitali fanno spesso cilecca, dato lo scarso segnale, ma merita di essere preso in considerazione.

Se però si intendono guardare per diletto gallerie, consiglio vivamente la zona attorno al Museo che la fa da padrone in ambito d’arte moderna e contemporanea, ovvero il Peggy Guggenheim, dato che avrete l’imbarazzo della scelta.

Qualora vogliate sfruttare una gratuità a 360 gradi, vi raccomando di far coincidere la vostra permanenza durante l’Art Night, che si svolge ogni anno durante un certo sabato sera del mese di giugno, accedendo ad ogni museo o galleria senza versare mezzo centesimo bucato.

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[Abbraccio; Quadro di Miro Persolja; 2016]

Terrazza del Fondaco dei Tedeschi-DFS

Se la tanto rinomata Rinascente sembra un centro commerciale lontanamente abbordabile a livello di fascia di prezzi, il Fondaco dei Tedeschi costituisce un vero e proprio miraggio su ogni fronte. Se però ne avete di soldi da spendere, questo è il vostro paradiso. In mezzo a queste cifre stellari che decretano il prezzo di ogni singolo pezzo di merce esposto in vetrine o scaffali, che va dagli abiti agli accessori, fino alla cosmesi e al cibo, troviamo una vera perla non quantificabile in maniera monetaria, una splendida veduta dalla sia terrazza su tutta Venezia, dai canali alla zona Castello, fino all’immancabile San Marco. Salire fino all’ultimo piano è possibile fino alle 6 di pomeriggio e lo spazio a disposizione non è troppo ampio, di conseguenza se c’è molta gente, muoversi liberamente o farsi qualche foto può risultare un’impresa, quindi calibrate bene il momento della giornata in cui recarvi. Col caldo la gente scapperà entro qualche minuto, quindi il problema si ridimensiona. In caso ci fosse un’ingente calca di persone, generalmente coloro che lavorano qui gestiscono chi sale e scende in maniera impeccabile, pertanto un sovraffollamento da svenimento è una circostanza decisamente remota.

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In poco tempo, neanche un anno per la precisione, questa tappa, a parere mio, è diventata davvero molto nota tra la gente, ma immedesimandomi in una persona esterna, il suo raggiungimento può essere leggermente "complicato". Ipotizziamo di arrivare a Rialto dalla ferrovia o da piazzale Roma oppure da Campo Santa Margherita: dopo aver attraversato e lasciato il ponte alla spalle, svoltare subito a sinistra, costeggiando il canale, e successivamente a destra, per poi trovarsi l’ingresso sulla sinistra. Le porte verranno spalancate da un personale sorridente e vestito di tutto punto e potrete ascendere a uno dei punti più magici della città.

Isola di San Servolo

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Siete sull’orlo di una crisi di nervi perchè siete alla fermata di San Zaccaria e non sapete che vaporetto prendere? Avete amici che sono studenti internazionali in scambio e saltano le uscite perchè vi raggiungerebbero ore ed ore dopo? Vi state annoiando e state spulciando in maniera molto aleatoria la mappa di Venezia? Tutto ciò vi conduce inevitabilmente a San Servolo, per gli amici universitari VIU/Venice International University. Ci sono stata soltanto una volta e da studente di Ca’ Foscari che frequenta varie sedi sparse per la città e sporadicamente si trovano nell’organizzato campus economico di San Giobbe, questo posto è per rigor di logica equiparabile a Marte. Si tratta della parte più high-tech dell’Ateneo, con delle biblioteche letteralmente “spaziali” e dei corsi che il cafoscarino medio non ha mai sentito nominare in un intero ciclo di laurea triennale o magistrale o tutte e due. Il tutto è calato in mezzo al verde, con dei giardini ben curati, una residenza studentesca con cifre da capogiro e soggetta a delle regole ferree, ma in compenso sofisticata, spazi dediti al barbecue e un’atmosfera cordiale senza precedenti, oltre ad essere multiculturale. Oltre a ciò, talvolta vengono organizzati convegni, seminari e riunioni di un certo spessore. Unica pecca, evidente per i miei parametri di giudizio, è il bar, l’unico presente. Chiunque si aspetterebbe un impatto positivo da ciò che viene servito e che rispecchi la natura dell’isola, ma ahinoi, non si pretende uno chef pluristellato che tutti i giorni prepara squisite pietanze per dei poveri ragazzi, si con stile, ma con una fame lancinante. Se avete l’abbonamento actv, andare non costa nulla, considerando anche lo scenario che si presenta quando si prende il vaporetto in certi orari della giornata. Se avere un pass turistico per i mezzi, sfruttate anche quest’isola che può essere un’esperienza piacevole. Unico svantaggio riguarda la prospettiva d’orario dei trasporti, è la rada frequenza dei mezzi che fanno tale tratta, ergo si può anche rischiare di dover perdere ore ed ore in attesa di questi. Da questa condizione si evince anche il fatto che non esistono linee notturne, a differenza di molte altre aree lagunari ben collegate tra loro, benché lontane, ergo se perdete l’ultimo battello, sarete destinati a passare una notte in bianco lì.

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Isola delle Rose

Punto sperduto nella laguna della Serenissima ospitante un resort di lusso dall’aspetto idilliaco e con la possibilità di accedervi solo in caso di prenotazione presso questo. Senz’altro costa molto, ma sognare ad occhi aperti su Internet è un piacere gratis che si possono permettere tutti senza problemi, perciò merita di essere menzionata a tutti gli effetti in questo mirabolante articolo.


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