4 recensioni Venice Carnival Edition
Oh, il carnevale, il periodo più magico dell’anno, forse dopo il Natale, ma senza concorrenti per quanto riguarda le sbronze. Perché se si intende classificare le città italiane in base a intrattenimento e sfarzo per questa occasione che cade due settimane l’anno, Venezia la fa da padrone senza dubbio. Dalla serata pomposa al Casinò Ca’ Vendramin Calergi alla notte da leoni nel Castello dell’Arsenale, proposte che creano un connubio perfetto ed equilibrato tra tradizione e attualità.
La città viene invasa da turisti da ogni parte del mondo in maniera esagerata, dato che in ogni giorno dell’anno orde di visitatori incalliti impediscono il passaggio tra le calli senza scrupoli a noi poveri studenti di Ca’ Foscari, in preda alla foga di andare a lezione o semplicemente bighellonare in giro in tutta tranquillità.
Ci sono vari metodi per trascorrere un buon carnevale, perchè se siete di passaggio in quelle settimane in particolare, oppure siete stabili nella Serenissima, dovete, ASSOLUTAMENTE, sfruttare ogni evento a portata di mano e scempio su di voi se non avete mai usufruito di queste meravigliose e mirabolanti occasioni, o se non avete intenzione di accodarvi ad esse. Carpe diem, si vive una volta sola e benché ci sia annualmente, non è per niente un presupposto per snobbare l’impegno della città per tenere alto il nome della ritualità carnevalesca. E’ anche vero che molta gente usa questo presupposto per ubriacarsi qualche volta in più del solito senza tenere in considerazione questa festività, ma almeno fanno numero nei bar e nei locali, contribuendo a rimpinguare il sostegno economico di tutto lo spettacolo. Direi di dare inizio a un ipotetico elenco di cose da fare in modo molto aleatorio, ritornando alla rubrica delle 4 recensioni, con un nuovo format sul mercato: Venice Carnival Edition!
Spettacolo nel canale nel Rio di Cannaregio: in questo fantomatico lasso di tempo speciale dell’anno, l’11 e il 12 per quanto ha riguardato il 2017, ha luogo una sfilata sull’acqua di varie imbarcazioni adibite a carri seguenti un preciso tema. In genere nel tardo pomeriggio potete vedere la prima performance, ma recatevi ore ed ore prima, perchè la folla non perdona. Venezia non ha le dimensioni mastodontiche di Milano a livello di strade, sommandoci anche il fatto che in mezzo ad esse c’è dell’acqua. La migliore postazione è il ponte delle Guglie e anche i suoi cugini lungo la via verso la sede di economia di San Giobbe hanno la loro angolazione strategica, ma le fondamenta sono brulicano di persone. Le sardine nella latta sono una metafora fin troppo lontana dalla dura realtà, perciò sconsiglio vivamente a chi è malato di agorafobia, o chi ha un’ inclinazione a essa, di non frequentare tal posto. Nonostante ciò, se siete amanti del cibo da strada improvvisato, non fatevi scappare questa occasione perchè se un luogo con tanta affluenza di gente è paragonato a una meta gettonata, e quindi ultra costosa, non è questo il caso. I proprietari di alcuni ristoranti, attirano con, come dicasi tra le varie tipologie di barriere all’entrata, dei prezzi predatori i clienti, offrendo frittelle dolci, polpette di carne e bicchieri di vin burle a un solo euro al pezzo. Si, state leggendo bene, anche se lo spritz si fa pagare di più, ma comunque meno rispetto la norma. Per queste ragioni mettete via nell’armadio fobie e varie ed eventuali, e caricatevi di forza bruta nell’affrontare la calca. Potrei raccontarvi in un articolo lungo quanto l’Odissea di quanto sia stato bello lo spettacolo, ma attenendomi alle regole del sito di Erasmus, ossia narrare circa eventi vissuti in prima persona, questo mio episodio si riduce a vedere tante persone di spalle e qualche luce di un costume o di una barca. Dovrete arrivare alla violenza, se intendete avere una visione meravigliosa, nonostante il vostro ritardo. Ci tengo a precisare che io son partita dalla stazione un’ora prima e da questa fino alla zona interessata, ci vogliono dieci minuti di norma andando a piedi, ma evidentemente non è bastato. Per fortuna i veneziani pensano anche a noi, persone sfortunate di bassa statura e con poco tempo da perdere, visto che son stata in grado di “vedere” la mongolfiera illuminata con un acrobata che pendeva dal filo. Le virgolette son doverose, in quanto la sottoscritta è cieca quanto una talpa e le lenti a contatto fanno ben poco nei confronti di una miopia in continuo peggioramento.
Feste all’Arsenale: indiscussamente la mia parte preferita. Una volta che incomincerete il ciclo di due settimane del Carnevale, uscendo ogni sera tra eventi e festoni, non riuscirete più a disintossicarvi. Per questo motivo sto scrivendo un articolo circa il Carnevale, in preda a una malinconia assurda e cercando di ingannare il tempo per non deprimermi della sua fine. Lasciate stare tutti gli annunci o avvisi sui pacchetti di sigarette, perchè lìArsenale è il maggiore catalizzatore per sviluppare una dipendenza. Le feste non hanno un budget fisso, dipende quanto viene investito a livello monetario per cada evento o dal quantitativo di ignoranza che ciascuno contiene. Benché vengano allestite due sale nel castello, quella principale è quella che vi consiglio vivamente, indipendentemente dall’eventualità di dover sforare un po’ coi soldi. Squattrinati sì, ma non inclini a rinunciare alla qualità. L’unica pecca che ho da rimarcare è l’assurdità del guardaroba, in quanto prezzi per ogni singola cosa. Se riuscite a mettere il giubbotto nella vostra borsa, ma si vede leggermente, dovrete sia pagare il soprabito che la vostra insulsa shopper, sottilissima e innocua. Probabilmente quella stoffa in più manda in confusione lo staff, ma d’altro canto sono molto organizzati. Sussisterà sempre e ovunque il problema delle code infinite, fuori dal bagno delle donne in particolare modo, ma non all’entrata, dato che sono molto veloci nel far diminuire la fila di gente in fibrillazione, e anche chi magari è andato un po’ oltre quest’ultima. Malgrado ciò, non preoccupatevi. State male e siete a rischio coma etilico? L’evento è pure fornito di una squadra di infermieri, con tanto luogo dove effettuare rianimazioni e flebo, quindi vi risparmierete, almeno in casi non troppo gravi, la possibilità di andare all’ospedale di San Giovanni, per gli amici “quello coi gatti”, data l’affluenza smisurata di felini nel chiostro. Per quanto riguarda il fattore alcol, il drink inclusi è semplice vodka redbull annacquata, quindi venite già carichi di alcol, se intendete sbronzarvi, poiché non è possibile introdurre all’interno bevande di nessun genere da casa. Siete parte di quel gruppo di persone che “se non mi piace la serata, mi ubriaco poi”? Non è malvagia come idea, se vi va di fortuna, potreste risparmiare danni al fegato, prevenire è meglio di curare, dipende da che prospettiva la si guarda. Se avete scelto una serata che non va d’amore e d’accordo con i vostri gusti musicali, non demordete, ritentate un’altra volta. La sfida vuole che voi siate liberi solo in quella sera che proprio non vi aggrada? Cambiate location o comprate una fiaschetta da Tiger a una modica cifra e degli alcolici per riempirla. Alzate il vostro stazionamento di un po’, perchè se bisogna farsi del male, scegliete almeno bottiglie o lattine di qualità. Travestirsi o no, non ha importanza, non vi negheranno l’entrata, ma a volte la gente che frequenta questi eventi si impegna davvero, con la consapevolezza di fare a botte coi propri vestiti o col proprio make-up con tutto il proprio sudore e quello altrui, pertanto è da apprezzare. Odiate di vostro la calca mascherata durante il giorno in giro per Venezia? Ecco, vi sorbite un’altra volta questa “tortura”
L’F30: per i tradizionalisti o per quelli che il mercoledì non vogliono fermarsi, sappiate che l’Arsenale non fa feste in questo giorno, ergo potete continuare a fomentare la vostra voglia di fare festa. Eccezione per il martedì grasso, facendo slittare il classico evento un giorno prima del solito, pullula di gente in queste settimane di fuoco e anche di studenti stranieri in scambio, curiosi della vita notturna veneziana, più attirati dall’entrata perennemente gratis che da altro. Dentro la galleria della stazione Santa Lucia e di fianco a uno degli scempi architettonici più famosi della città, ovvero il Calatrava, offre ottima musica commerciale e verso fine serata house che non si può sentire. Vale la pena fare un salto, non per trovare l’anima gemella, sia chiaro, benché ci sia gente che non demorde all’idea di dover per forza rimorchiare qualcuno. Anche per questo locale, vale la pena bere alcol prima, se i vostri piani includono dover alzare il gomito, visto che i cocktail sono alquanto mediocri e parecchio costosi. Una cosa fondamentale è non apparire troppo ubriachi, quindi recuperate un attimo di senno davanti ai bodyguard e entrate, visto che in caso contrario non vorranno farvi entrare per un po’, e se ciò succede qualche minuto prima delle 23, potreste anche rischiare di pagare l’ingresso. Da questa prospettiva sono molto fiscali e perciò vi auguro la massima attenzione e di esser attori da Oscar per qualche secondo. Per andarci in altri momenti, l’F30 è un bar-ristorante molto carino e tranquillo, ma non è questo il caso. Talvolta si assistono a scene di degenero, con la visione di soggetti inquietanti e discutibili, ed è tutto merito del quasi anonimato del dover scrivere e basta il proprio nome in lista entro la sera dell’evento a cui si è interessati. Dai quarantenni agli operai di fabbriche che producono il pane per i supermercati, che fanno proposte indecenti in maniera spudorata (senza voler offendere nessuno, ma mi son trovata davanti a un tale con queste caratteristiche, stando a quello che mi ha detto), consiglio di recarvi in compagnia, oltre al fatto di divertirsi di più, ma anche per evitare certi incontri. Un’altra dritta che mi sento in dovere di comunicarvi è l’utilità del guardaroba. A differenza dell’arsenale, se riuscite ad accumulare per bene tutto nella borsa o nel giubbotto, il prezzo guardaroba rimane tale, basta che al momento tutto non sia sfuso. Se non volete nemmeno pagare per quello, passate la serata vicino al luogo di deposito dei vostri averi o venite con indosso cappotti o vestiti (che si possono togliere, dalla la sauna di gente che va a crearsi) che nessuno indosserebbe nemmeno sotto tortura. Appena uno sciacallo, sotto le mentite spoglie di una persona, verrà attirato dallo stile dei vostri capi d’abbigliamento, dovrete rinunciarvi, perchè è così che hanno rubato la mia camicia preferita. Il personale disponibilissimo ad annotati i vostri recapiti, ma non pensiate di ritrovare un vostro oggetto incustodito. In sintesi la definirei un’iniziativa senza pretese. Se voi non siete inclini a sprecare tempo nella ricerca di un costume o di un tutorial su youtube per del trucco scenografico, nessuno vi giudicherà. C’è il massimo rispetto per la libertà di espressione creativa, anche fin troppo, talora.
La semplice e ordinaria strada o piazza: non serve dare coordinate geografiche a tutto ciò, in ogni angolo della città c’è qualcuno mascherato o qualcuno di insolito che fa un’azione perchè è semplicemente Carnevale. Ovunque, tranne la tristissima Aula Barbarigo di Ca’ Foscari dove da semestri e semestri faccio lezione almeno una volta a settimana, è festa. In genere nel fine-settimana, la zona circostante alla stazione Santa Lucia ospita artisti vari impegnati in gradevoli performance e quest’anno hanno dato vita a un’esibizione che proseguiva in maniera ambulante verso Strada Nuova, precisamente nell’ultimo weekend del periodo di maschere. State aspettando una chiamata importantissima? Non uscite di casa. Casa vostra si trova proprio in quell’area? Bene, andate fino a piazzale Roma, prendete un bus n°2 o 7 e scendete in via Carducci per recarvi al discount. Ecco, lì dentro c’è un silenzio agghiacciante e potreste dedicarvi a chiamate interminabili, sfuggendo dal chiasso del Carnevale. Oppure telefoni alla mano per farvi un sacco di foto da postare sui tanto amati social. In ogni via, gente di tutte le età si veste a dovere ed è propensa anche a posare per voi e con voi, ma non a farvi passare davanti o ad aumentare la velocità della camminata. La varietà parte dalle tradizionali maschere della città fino alle icone del XXI secolo. I miei complimenti a chi si è vestito da Facebook, WhatsApp e WeChat. Se non avete voglia di cercare su internet, perchè non ci sono mai notizie attendibili e rimanete sempre delusi, oppure Facebook non trova eventi nelle vicinanze e vi localizza a Lecce, per chissà quale motivo, come nel mio caso, in una città in cui non sono mai stata, se siete a Venezia, San Marco è la parola d’ordine. Senza dubbio, descrivere questa piazza con aggettivi come “semplice” e “ordinaria” è fuori luogo, anche a farci l’abitudine, lascia sempre senza fiato, e ne è la conferma andare durante le domeniche di Carnevale, con eventi come “il volo dell’aquila” e “il volo della colombina”. Raccomando sempre di andare sul presto, perchè i titoli di giornale più gettonati in questo periodo dell’anno sono “Venezia blindata” e “Record turisti a Venezia”. “Omicidio a Mestre” è un evergreen, e non fa più scalpore da anni. Per quanto concerne mete meno appariscenti, il campo, precisamente Campo Santa Margherita, e la zona di Rialto, pullula di giovani in vena di far baldoria, con carretti musicali e alcol a disposizione a volontà. Armatevi di tanta pazienza e di macchina fotografica per affrontare un carnevale memorabile che ogni anno non lascia mai delusi. Pensate a quel turista che vive a migliaia di km di distanza e che ha dovuto rinunciare al Carnevale perchè booking.com aveva il sistema bloccate dalle prenotazioni e non c’era un singolo hotel disponibile.
Smettete di fare la muffa in casa e se non sapete apprezzare la città, lasciate un posto a chi lo vorrebbe davvero. Che la magia del carnevale sia con voi!
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