fare la Buddy all'Università di Ca'Foscari Venezia (Parte 4)

Pensavate fossi sparita nel nulla, e invece no (per vostra sfortuna), ma siamo giunti alle battute finali di questa rubrica, ovvero il capitolo conclusivo di questo programma, benché si tratti dell’inizio. Se avrò altre avventure verranno descritte sotto altri titoli e non introdotte come pura divulgazione di informazioni come ha fatto finora. Magari ci sarà un sequel oppure uno spin-off, chiamatelo come più vi pare e piace, qui intendo descrivere un altro evento fondamentale all'interno della vita da buddy e al quale non potete mancare assolutamente. Una tale assenza è paragonabile a un crimine nei confronti dell'umanità, sia ben chiaro. Il secondo Welcome day, come già anticipato è molto più grande e complesso data la partecipazione di tutte le aree dell'ateneo e dato l'arrivo di nuovi studenti in Italia, perciò farò mente locale di ciò che è successo e non.

Trattasi dell’ordinario venerdì che lo studente medio cafoscarino si prepara ad affrontare, tra lezioni qua e là per il quartiere di Dorsoduro, trovare il tempo per una esigua pausa pranzo fatta di melograni “rubati” al giardino della nostra tanto amata biblioteca umanistica e apparire splendidamente in forma e freschi. Ma chi voglio prendere in giro, specie sull’ultima parte, quando cerco di truccarmi per mascherare le borse sotto gli occhi e apparire una persona seria, quando in realtà non lo sono. Ad ogni modo, come quanto affermato in precedenza, questo giorno è la replica della settimana precedente, con l’aggiunta di un mega aperitivo nella sede centrale dell’università destinata ad essere invasa da gente di ogni parte del mondo per due ore. L’anno scorso mi imbucai con un mio compagno di corso con nonchalance, anche se ai tempi non vantavo di essere ufficialmente un buddy e non sapevo minimamente di cosa fosse e in che cosa consistesse in realtà. Rispetto all’anno precedente posso garantirvi che ho assistito a un pienone senza precedenti, sarà il richiamo del cibo gratuito pubblicizzato a dovere che ha coinvolto molte più persone. Qualora foste interessati, arrivare in anticipo serve a ben poco, considerando il fatto che non potete accaparrarvi più cocktail in una volta, ma come è giusto che sia, il personale provvede a spartire tutto in maniera equa. Potete godervi un aperitivo/apericena con i fiocchi, dal vino bianco allo spritz, fino al versante analcolico per chi non apprezza particolarmente o per chi non può, per quanto riguarda la prospettiva delle bevande, mentre per quanto concerne il cibo, si trovano focacce, panini, pizze e stuzzichini di vario genere. Di certo pianificare un momento di boccia e bisboccia, con l'intento di ubriacarsi è qualcosa che non vi riuscirà mai, e ve lo dico da persona che non regge nulla. L’organizzazione è davvero impeccabile, ma non aspettatevi di trovare davanti a voi un’atmosfera pacata, considerando l’enorme numero di partecipanti e il fatto di dover sgomitare per muovervi in questa fiumana. 

Se avete usato questo evento come luogo di incontro, male, anzi, malissimo, solo l’ingresso si distingue tra tutta quella confusione, ma non è nemmeno detto che riuscirete a trovare chi cercate. Personalmente parlando, io se son catturata da un’atmosfera, non riesco a tenere in conto distrazioni e via discorrendo, come ad esempio il cellulare. Detto ciò, nonostante gli accordi avuti con i miei buddy, che negli ultimi giorni sono saliti a quota 8, per la cronaca, trovarli tutti ha impiegato tutta la durata dell’evento, specie perchè quando ne incontri uno, non metti una spunta alla lista delle persone conosciute, ma ti fermi a parlare e nel frattempo compaiono anche alcuni colleghi universitari, che a loro volta si trovano nella tua medesima situazione. Come se non bastasse, chiunque si ferma a parlare, dovrà volente o nolente presentare qualcuno, non importa il complemento di termine, il nocciolo della questione è il predicato. Ad ogni modo, per chi fosse stato occupato tutto il tempo, questa è una perfetta occasione per vedersi faccia a faccia con coloro con i quali avete soltanto avuto una corrispondenza e, talora, approfondire la relazione interpersonale creatasi e scambiarsi persino dei regali. A dire il vero, io non ho regalato niente a nessuno, ma in compenso si sono materializzati i miei desideri più reconditi, come ricevere una stecca di sigarette dalla Corea del mio marchio preferito. Con alcuni si stringe un forte legame, un'amicizia profonda, mentre con altri ci si limita soltanto a vedersi in tale momento faccia a faccia, dialogare del più e del meno, con lo stesso entusiasmo delle chiacchere da ascensore, e niente di più, della serie: "Se non ci rivediamo, buone feste e tanti saluti alla famiglia!"

Ad ogni modo, per chi avesse voluto continuare la giornata organizzata a puntino, avrebbe potuto aggregarsi agli eventi serali, ma la sottoscritta ha preferito aggregarsi ai buddy appena conosciuti e a quelli veterani, per fare festa al chiuso nel loro dormitorio, data l’insopportabile pioggia del clima volubile di settembre. Mi scuso in anticipo nei confronti di coloro a cui ho tirato un bidone spudoratamente per tale evento, aggrappandomi ad ogni sorta di bugia, dal bus costantemente in ritardo al dover studiare ad anno accademico appena iniziato, dato che stare al freddo e al gelo è una cosa che non mi entusiasma per nulla. Pertanto se mai leggerete questo articolo per sbaglio, siate delle anime pie e cercate di comprendermi. 

Giunta alla conclusione, o forse no, in caso ci fosse qualcosa di meritevole da narrare.. pertanto, alla prossima!

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